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Autore: vampireechelon    09/01/2019    1 recensioni
Martina laureata in lingue e traduzione si ritrova a lavorare per i 30 seconds to mars, la sua band preferita, cosa succederà?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Ciao a tutti, ecco il secondo capitolo di questa storia. Ripeto che scrivo perchè sento il bisogno di farlo e di lasciare libera l’immaginazione.  Spero che la storia vi possa piacere, scrivetemi cosa vi piace e cosa non vi piace. Buona lettura.

 

Apro gli occhi di scatto, prendo il telefono e vedo che sono le 6:55, la mia sveglia era impostata alla 7. Mi alzo a fatica e inizio la mia routine, mettendo anche le ultime cose nelle due valigie da lasciare nella mia nuova casa. Alle 8.30 esco di casa dopo aver chiamato un taxi, e dopo essere arrivata per le 9 sistemo tutto il contenuto delle valigie, rifaccio il letto, e apro un po’ le finestre, così da avere la possibilità di dormirci sin da stasera. Esco di casa esattamente 10 minuti prima dell’appuntamento per il meeting con la mia valigetta con quaderni, penne e appunti vari. Casa e lavoro distano davvero 5 minuti, un sogno. Entro come mi era stato detto il giorno prima, vedo la mia scrivania vuota, mi sembra tutto così surreale. Posiziono il contenuto della valigetta sulla scrivania, alle 10 in punto scendono Shannon e Jared, che dopo avermi salutato mi “scortano” alla sala riunioni, che poi sarebbe la sala da pranzo. Mi siedo da un lato e dopo poco cominciano ad entrare tutti i membri dello staff. Saluto tutti, nonostante non ci siano state ancora le presentazioni ufficiali e quando tutte le sedie del tavolo sono piene, Jared comincia a parlare.

“Buongiorno, come sapete, eravamo in cerca di un nuovo membro per il nostro team che gestisse il settore di traduzioni ufficiali ecc… quindi ecco a voi Martina”, mi dice sorridendo e guardandomi come a volermi passare la parola.

“Buongiorno a tutti, come ha detto Jared sono il nuovo elemento del team, sono italiana, vengo da Firenze e sono laureata in traduzione e interpretariato. Ho 25 anni e boh, non so che altro dire” dico facendo scoppiare a ridere tutti, “no seriamente, sono alla mia prima vera esperienza lavorativa, ho deciso di mollare tutto in italia per inseguire questo mio grandissimo sogno, non vi deluderò” dico determinata rivolgendomi a Jared e Shannon con l’ultima frase

“Molto bene, Sasha sarà la tua tutor per ora, ti spiegherà e darà tutte le password necessarie per accedere al tuo computer e per le varie modifiche al sito che dovrai fare, Dominic è colui che si occupa della roba informatica”, continua Jared, “veniamo al vero ordine del giorno, Martina le traduzioni per i siti gestiscitele tu autonomamente, non hai una scadenza, la sezione del Camp Mars però la voglio disponibile quanto prima, in tedesco, francese e italiano, sai per caso anche il croato?” mi domanda Jared

se Tomo fosse qui le avrebbe fatte lui le traduzioni in croato, che sia un’altra domanda a trabocchetto? “Mi dispiace, quello mi manca” dico sorridente

“Tranquilla, era solo una battuta, ma mio fratello non è capace di farne di scherzose” dice Shannon beccandosi un’occhiataccia da Jared

“Jared, la casella di posta elettronica sta andando in tilt, per oggi, Martina potrebbe darci una mano con le email? Almeno rispondiamo a tutti oggi, altrimenti se è essenziale che inizi subito con le traduzioni coinvogiamo solo Dominic e Matt.” dice Emma

“No certo, per oggi possiamo fare così allora, va bene per te Martina?” mi chiede Jared

“Per me non ci sono problemi, anzi, volentieri!” dico io entusiasta

“Perfetto! Altra cosa, domani arriveranno dei giornalisti televisivi, vogliono vedere come lavoriamo e bla bla bla,- dice alzando gli occhi al cielo- e poi ci sarà un’intervista che gireremo fuori, per favore siate puntuali alle 8.30, la troupe arriva alle 9.30. Shayla, quel problema riguardo i social va risolto, mi raccomando, e programma i post per il weekend, visto che saremo tutti a divertirci e non saremo in ufficio! A proposito, Martina questo sabato sera c’è un evento a cui sei invitata anche tu, ti invio tutti i dettagli per email più tardi- annuisco, minchia, è davvero una macchina da guerra non finisce più di parlare, e vedo Shannon toccarsi le tempie- spero di aver detto tutto, in ogni caso, avrete la mail con il resoconto della riunione! Buon lavoro!”-dice sorridente

Mi alzo per andare alla scrivania e tutti mi vengono in contro per presentarsi come si deve. Dopo di che vado alla scrivania e accendo il pc, Sasha mi ha dato tutte le password e anche dei fogli con risposte standard alle email e le domande e risposte più frequenti così so cosa rispondere alle persone. Mi girano email scritte in lingue che non sono inglese e tutto fila liscio come l’olio, mi sento già parte del team, non mi fanno affatto sentire l’ultima arrivata.

Arrivo ad un’email che noto essere stata scritta da un mio amico, anche lui echelon, chiedeva delle informazioni per quanto riguarda il pacchetto vip che aveva acquistato per il concerto di Roma. La prima email di un italiano, mi fa veramente strano essere dall’altra parte dello schermo, fino a qualche mese fa non avrei mai pensato di essere qui, nel loro team… Scrivo la mail di risposta nella mia lingua anche se lui la mail l’aveva inviata in inglese, però non mi posso firmare con il mio nome, mi riconoscerebbe, si spargerebbe la voce e la gente comincerebbe a farmi domande, così mi rivolgo alla mia tutor per chiederle un consiglio:

 

“Sasha posso chiederti una cosa se non ti disturbo?”, dico

“dimmi pure tesoro, hai problemi con le email?” mi dice prontamente

“no, è che sto rispondendo ad una email scritta da una persona che conosco bene e che mi conosce bene, quindi se mi firmo con il mio nome e cognome mi riconoscerà, si spargeranno voci etc… quindi, io gli ho risposto in italiano anche se ha scritto in inglese, ma vorrei mettere un altro nome, magari il tuo o non so! Scusa la domanda banale!” dico io imbarazzata

“Beh non è un problema, assolutamente, metti pure il mio nome. E’ un’osservazione molto professionale quella che hai fatto” mi dice gentile

“Grazie!”, dico tornando alla scrivania

 

Sono le 14:00, tutti stanno andando a pranzo mentre io sto rispondendo all’ultima email del giorno. Dopo poco mi unisco agli altri che mi iniziano a chiedere delle informazioni su di me, per conoscerci meglio.

“Quindi vieni da Firenze, sei nata a pane ed arte praticamente” mi chiede Sasha sorridente

“Sì, mio padre poi è un professore di storia dell’arte all’università e occasionalmente guida turistica quindi decisamente sì!” dico facendo sorridere tutti

“Wow, sei molto fortunata, hai vissuto tra tutte quelle meraviglie artistiche!” aggiunge un’altra ragazza del team di cui non ricordo ovviamente il nome

“beh, sì sono molto fortunata!” dico sorridente “Firenze nasconde sempre qualcosa ai suoi visitatori, io scopro cose nuove ogni volta che la visito” dico nostalgica

“se mai ci andremo tutti insieme, tuo padre ci dovrà fare da guida, questo è certo!” dice Matt

“Ah si sicuramente” aggiunge Sasha

“Sono sicura che ne sarebbe davvero molto felice!” dico io sorridente

 

Dopo pranzo la congestione di email è stata gestita, quindi inizio a leggere il sito del Camp Mars e tradurlo. Dopo le prime due righe, Emma mi chiama nel suo ufficio: panico, terrore.

“Ho visto una email di risposta in italiano, ma non è firmata a tuo nome, come mai?” mi chiede

“Guarda, ne ho parlato con Sasha...purtroppo il mittente è un mio amico, e se avessi firmato con il mio nome e cognome sarebbe stato un macello. Inoltre sono stata nei gruppi Echelon nel corso degli anni, quindi se ci sono email in italiano preferirei rispondere a nome di un’altra persona solo per una questione di professionalità.” dico io seria “spero questo non sia un problema” aggiungo

“no, assolutamente...ero solo curiosa!” mi dice Emma “oggi non avresti nemmeno dovuto lavorare eppure sei qui e ti stai dando molto da fare, riporterò il tuo impegno a chi di dovere!” mi dice facendomi l’occhiolino

“Grazie mille, ma comunque lo faccio volentieri, anzi, mi sto integrando nel gruppo!” dico io tranquilla “senti, a proposito della festa di cui si è parlato al meeting...c’è un dress code? perchè nel caso, temo proprio di dover andare a fare shopping” dico timida

“Jared non ti ha ancora mandato l’invito immagino- fa con faccia sconsolata- si dimentica sempre di tutto, ti giro l’invito io, comunque sì il tema è il blu!” mi dice serena

“ok, domani farò un giro per i negozi in pausa pranzo!” dico

“Ma domani non devi lavorare, il tuo inizio ufficiale è lunedì!” mi dice Emma comprensiva

“Ho visto che le cose da tradurre sono tante, prima inizio prima finisco, prima il sito sarà più fruibile a più persone” dico sorridente

“Va bene, comunque ti posso accompagnare io a fare compere domani se ti va, anche io devo trovarmi un vestito!” dice Emma

“Volentieri! Torno a tradurre!” le dico sorridente

“Buon lavoro”

 

Strano come con una persona sia facile entrare in empatia. Ho sempre visto Emma dalle foto sulle riviste e ho sempre pensato fosse una persona “gelida”, ma mi devo ricredere, è estremamente dolce e gentile. Alle 18 ho la testa che scoppia, in più devo andare a fare la spesa da portare a casa, e portare l’altra valigia, così approfittando che tutti stessero andando via, saluto Emma e me ne vado anche io. Sono le 21 e rincaso solo ora dopo essere andata a prendere l’ultima valigia, aver salutato l’affittuaria ed essere andata a fare una spesa un po’ più consistente del solito, questa volta l’alloggio è permanente e devo tenere più cose in frigo e in dispensa, fortunatamente ho un supermercato ben fornito a 15 minuti a piedi da casa. Sento il mio telefono squillare e vedo un numero americano che non ho salvato.

“pronto?” dico io interrogativa

“Sì, Martina sono Jared! Salva il mio numero per favore!” mi dice

“Ciao Jared, dimmi tutto!” dico mentre inizio a preparare la cena, fortuna pentole, piatti ecc c’erano, penso

“allora mi sono dimenticato di inviarti l’invito per sabato, ma Emma mi ha già detto che te lo ha inoltrato per email lei, mi ha anche detto quanto tu sia stata corretta e professionale oggi, e che hai iniziato a tradurre il sito del camp mars!” mi elenca Jared

“si ho pensato fosse bene iniziare subito, visto che le vendite partiranno dal 16 gennaio no?” aggiungo io

“esattamente, dovrebbero essere pronte entro il 14, così poi ci sarà modo di inserirle online con calma e creare un link diretto, così che se una persona dall’Italia si collega al sito, lo troverà direttamente in italiano, pensi di potercela fare?” mi chiede Jared

“ Si certo, quelle del camp mars credo di riuscirle a concludere tuttr addirittura per l’11-12 se non ci sono intoppi, quella in italiano è già quasi completa!” dico io

“Benissimo, siccome so che sarai qui anche domani, e che quindi in pratica hai iniziato a lavorare prima di quanto stabilito nel contratto, questi 2 giorni te li pago subito, ti ho trasferito 300 dollari come paga per oggi e per domani, inoltre so che devi comprarti un vestito per l’evento di sabato, quindi domani Emma ti porterà in uno store dove mi servo di solito, proverai un vestito e sarà a carico nostro. Tanto anche Emma dovrà andare lì a ritirare il suo. Inoltre- sento una voce che lo interrompe, sicuramente Shannon

“Jared porca troia, la stai rincoglionendo di informazioni! Metti ansia. Prendi fiato!” poi sento un gemito di dolore, ovviamente scoppio a ridere

“dicevo, inoltre sabato sera mi servirai perchè ci saranno anche delle persone italiane e vorrei capire quello che dicono!” continua

“Va bene, sono onorata per quanto riguarda il fatto del vestito, non dovete assolutamente!”

“lasciati coccolare per un po’, finirà presto questo relax!” urla Shannon dall’altro capo del telefono

“ahahaha siete davvero fantastici!” dico io felice

“Anche tu, e anche molto professionale da quanto so, quindi buona cena e buona notte, a domani!” mi dice Jared

“A domani!” rispondo

Sono completamente esausta dopo questa telefonata, troppe informazioni! Ceno, telefonata con i miei genitori e poi a nanna.

 

Ore 7.30, suona la sveglia, mi alzo, faccio la doccia, mi vesto carina, oggi ci sarebbero stati i giornalisti, mi preparo la colazione e per le 8.20 esco di casa così da essere in ufficio per le 8.30 e iniziare subito a lavorare. Entro in ufficio ed è molto popoloso, sembra che non sia l’unica ad essere puntuale... Saluto tutti e Sasha mi dice di aver lasciata non letta una email in italiano. Rispondo e concludo con “Spargi pure la voce che da oggi il servizio clienti di Adventures in Wonderland parla anche italiano.” Sapevo che in tempo record sarebbe finito in tutte le pagine Echelon italiane. Dopo di che torno alle mie traduzioni.

Alle 9.30 puntuali scendono Jared e Shannon con i giornalisti, vedo Jared molto sicuro di sè e spavaldo, mentre Shannon lo vedo come in difficoltà e noto  che respira in maniera strana. Cerco di non farci caso e continuo a lavorare come se non ci fossero le telecamere. Escono fuori e io tiro un sospiro di sollievo, non sono abituata a queste cose. Mi sento molto accaldata così decido di andare a darmi una rinfrescata al viso in bagno.

Entro e vedo Shannon accasciato e che fatica a respirare.

“Shannon che succede, chiamo l’ambulanza!” dico io prontamente

“No, non dire niente, zitta” dice ansimando, vedo gli occhi lucidi, il sudore che scorre lungo la sua fronte, chiudo a chiave il bagno, ho capito che cosa sta succedendo, ho capito perchè ho anche io quei mostri chiamati attacchi di panico, e riconosco i sintomi.

“Non ti preoccupare” dico io tranquillamente, poggiandogli una mano sulla spalla in senso di vicinanza, “respira con me” dico iniziando ad inspirare ed espirare tranquillamente, “svuota la tua mente, pensa solo ad una cosa, il tuo respiro” continuo, “è un momento di irrazionalità, tutto si risolve, basta salire i gradini uno ad uno” dico con voce calma, questo era quello che mi aveva insegnato l’esperienza, non avevo mai parlato con nessuno dei miei attacchi, li ho sempre voluti superare da sola. Non è un bene perchè i problemi se condivisi sono più leggeri, ma io volevo farcela da sola, stesso atteggiamento che credo abbia Shannon, a questo punto. Sento che pian piano il respiro si regolarizza, prendo un po’ di carta la bagno con acqua fredda e gliela porgo, così che poi lui potesse rinfrescarsi un po’. Vederlo così fragile ha fatto scattare qualcosa in me, i suoi occhi erano così disperati e preoccupati, mi hanno trafitto, come se con quello sguardo mi avesse comunicato le sue paure. Lo osservo, quanto ti capisco. Non proferisco parola, finchè non è lui a iniziare la conversazione:

“Grazie” mi dice abbassando lo sguardo, “come ci sei riuscita, nel senso, come sapevi, si dice anche questo di me in giro?”

“Assolutamente no, ci sono passata e a volte mi capita tutt’ora di essere assalita da questo mostro” dico io sedendomi accanto a lui “solo chi li ha provati capisce veramente che cosa significa e sa in parte come superarli. Anche se in quei momenti odi tutto e tutti e ti senti incompreso al massimo, e se c’è qualcuno ti dice quello che ti ho detto io, a volte hai solo la sensazione di affogare e che nessuno possa salvarti” dico io con voce un po’ tremolante, mi mette una mano sulla spalla

rescue me, from the deamons in my head” canta a bassa voce, lo guardo e sorrido

“ti senti meglio?”gli chiedo

“molto, grazie, ma ti prego non dire nulla a Jared, si preoccuperebbe ingiustamente e basta!” mi dice

“Acqua in bocca, promesso” aggiungo “sarebbe meglio che uscissi io prima di te, non vorrei pensassero cose strane!” dico io sorridendo

“Oh sì tranquilla, credo resterò qui per tranquillizzarmi un altro po’, grazie davvero!” mi dice sorridendo, un sorriso talmente bello e sincero che mi riempie il cuore di gioia.

 

Esco dal bagno e nessuno mi nota, per fortuna. Non vorrei pensassero chissà cosa. Più ci penso e più quello che è successo a Shannon mi smuove qualcosa dentro, che sia senso di protezione? Non lo so.

 

“Emma, ho finito la traduzione dall’inglese all’italiano, la stampo o la lascio nel documento e la spedisco vie email a Dominic?” chiedo affacciandomi all’ufficio di Emma

“Mandalo a Dominic, ma chiedigli info sul formato perchè di solito il testo lo vuole in…” non la faccio finire

“.txt, si lo so, di solito si mandano in quel formato per i siti web! Grazie sento lui!” esco ma sento Emma esclamare strabiliante!

Sono molto soddisfatta di come sto lavorando, e sono qui solo da un giorno.

“Dominic, il testo te lo mando in formato .txt?” chiedo

“Si, se sai anche come si fa a metterlo in .txt ti vengo ad abbracciare tesoro!” mi dice scherzoso, ho come l’impressione che sia gay, vocina, zitta, mi distrai.

“Devo semplicemente riportare tutto il testo nel software di blocco note no?” dico io interrogativa, lo vedo alzarsi dalla sedia e venirmi a stringere in un abbraccio

“Sei decisamente intelligente, dovremmo andarci a prendere un caffè una volta!” mi dice” tranquilla non ho secondi fini, abbiamo gli stessi gusti!” mi dice facendomi l’occhiolino vedi che avevo ragione?

“Più che caffè magari altro, non vado matta per il caffè americano, da italiana sai, sono drogata di moka” dico io sorridente

“va bene andata!” mi dice facendo l’occhiolino

 

Torno alla mia postazione e inizio la traduzione verso il tedesco, entra Jared e essendo quella più vicina alla porta di uscita mi domanda se avessi visto Shannon.

“No mi dispiace, ero abbastanza focalizzata sulla traduzione e non ho fatto molto caso agli spostamenti, magari è salito di sopra!” dico io seria

“no ho controllato, dovremmo fare un’intervista ora!” urla

“dai lo cerchiamo insieme, non può di certo essere andato tanto lontano!” gli dico io calma e sorridente “vai all’esterno magari è andato a suonare no?” gli dico

“giusto che scemo vado a vedere lì! tu controlla i locali dell’ufficio per favore!” mi dice agitato

 

Vado verso il bagno e lo trovo senza maglietta mentre si sta sciacquando.

“Ho sentito quell’isterico di mio fratello, arrivo!” mi dice sorridendo

“come stai?” gli dico con fare premuroso

“Meglio, molto meglio grazie!” mi dice sorridendo dolcemente

 

Esce dal bagno prima di me e gli dico che Jared è uscito, lui mi sorride e lo raggiunge. Lo trovo un uomo molto dolce, sensibile e fragile, il suo sorriso mi ha fatto bene. E’ questo il  mio posto, e finalmente so che qui sarò felice.

 

Torno in postazione e continuo il mio lavoro, fino alle 12.30 quando Emma mi interrompe. Sono così concentrata che mi deve richiamare per ben 2 volte.

“Scusa, è che quando lavoro a cose complicate mi isolo, dimmi!” dico impacciata

“no, niente, è che sono le 12.30 e saremmo in pausa pranzo!” dice lei imbarazzata “non ti volevo interrompere, però dovremmo andare a vedere dei nostri abiti!” mi dice

“sono già le 12.30? Cavolo, ho proprio perso la cognizione del tempo!” dico io ridendo “andiamo!” dico io

 

Arriviamo in centro in taxi, ci fermiamo a prendere un’insalata per pranzo e poi ci dirigiamo verso la via dello shopping. Un pensiero mi balena in testa: e se il negozio di cui parla Jared è Gucci? Giuro che svengo lì.

“Emma dove stiamo andando?” le chiedo in ansia

“In un negozio!” dice lei vaga ma sorridente

“Quale?” chiedo di nuovo

“E’ inutile che ci giri intorno, sicuro hai capito, non sei di certo stupida!” mi dice scherzando

“Non… me...lo…dire!” le dico io sconvolta

“eh beh si, andiamo da Gucci...ti dovrai confrontare con Alessandro Michele sabato, vuoi essere vestita che so di Armani? Non va bene!” dice le seria

“Senti io pensavo di andare da Zara non da Gucci! ho pure messo le mutande della nonna daiiii!” dico io imbarazzata e facendola ridere di gusto

“ti pare che Jared ti faccia andare vestita con gli stracci di Zara?” mi dice ironica

“hai ragione!” dico io “però senti, io sono un attimo in ansia, non sono mai entrata in uno store Gucci e tanto meno provato un abito…” dico io in imbarazzo

“Stai tranquilla sono tutti molto gentili, non ti preoccupare!” mi dice rassicurandomi e mettendomi amichevolmente una mano sulla spalla

 

Entriamo in questo luogo che io credo sia il paradiso, un sogno nel sogno. Sono senza parole.

“Signorina Ludbrook, buon giorno!” ci accoglie un commesso

“Mark buongiorno a te, è pronto il mio vestito?” chiede

“Certo! Questa deve essere una nuova del team vero? Non l’ho mai vista qui! Piacere Mark Vincenzi” si presenta gentilmente

“Sì, sono nuova! Piacere mio, sono Martina Giorgi!” dico porgendo la mano

“Un’italiana nel team finalmente!” mi dice in italiano “sa, aspettavo da tanto qualcuno con cui praticare la lingua! Io mi sono trasferito qui da 15 anni!” mi dice entusiasta

“Beh eccomi qui, però visto che c’è Emma preferirei parlare in inglese se non le dispiace!”gli dico cortesemente

“Certamente! Vediamo un po’, ti faccio provare un po’ di cose, tanto il tema è sempre lo stesso vero?” mi chiede

“Sì, stessa festa, stesso tema!” gli dico

“Allora, direi che hai una 42 mi sbaglio?” mi chiede

“Di solito ho 44...a seconda della vestibilità!” dico io imbarazzata

“No tesoro, te lo dico io che hai una 42. Allora hai una bella forma mediterranea, curve al posto giusto, vediamo  un po’... ti do questi due abiti corti!”mi dice

IO AMO. Sono molto eleganti e semplici, ma allo stesso tempo molto belli. Provo il primo, smanicato e molto dritto, un po’ troppo da educatrice. Esco dal camerino.

 

“Vedi che la taglia è giusta?” mi dice sorridente

“Sì, la taglia è ok, però trovo che questo modello non risalti particolarmente la mia fisicità, forse l’altro è meglio visto che è più stretto in vita che è il mio punto forte!” dico io guardandomi allo specchio

“Diamine, Jared non ne sbaglia una quando seleziona il proprio personale, avete tutte occhio!” dice guardando Emma che gli risponde prontamente “Mark, non potrebbe essere altrimenti!” dice facendolo ridere

“Vai a provare l’altro tesoro!” mi dice dandomi una pacca sul sedere, we, ma tutta questa confidenza?

 

Questo è decisamente il mio stile. Nonostante il profondo scollo sul davanti non mi sento a disagio, anche perchè il mio seno ha la retromarcia, quindi non uscirà sicuramente.

 

“Questo sembra stato cucito per te!” mi dice Emma sorridente

“Decisamente molto bello!” dico io di risposta

“è perfetto - risponde Mark- ora vediamo di un paio di scarpe adatte e di una pochette!” mi dice porgendomi un sandalo dorato, bellissimo. “Direi un tacco medio, non oserei di più” mi dice allacciandomeli

“già ti dico che mi piacciono molto! Mi piace molto tutto il look!” dico io felice

“Come pochette ti proporrei la classica Gucci nella variante limitata blu oltremare” mi dice facendomela vedere

“Si, bellissima!” dico io felicissima

“Allora vai pure a cambiarti, sei stata la cliente più veloce che abbia mai avuto dopo Emma!” dice stupito

 

Mi cambio ci impacchettano i “miei” acquisti e quelli di Emma usciamo e poi chiamiamo un taxi che ci riporti in ufficio.

“Emma ma sei sicura che non devo pagare nulla di tutto ciò? Insomma sono tanti soldi!” dico io sconvolta

“prendilo come un regalo di benvenuto, Jared ci tiene all’apparenza del team!” dice sorridente

Rientriamo io metto le mie buste sotto la scrivania e torno ad immergermi nel lavoro. Questo venerdì è forse il migliore della mia vita, sono passata dal dire “con il mio primo stipendio mi comprerò la mia prima borsa Gucci” a “con il mio stipendio comprerò la mia seconda borsa Gucci”. Lavoro duro, isolandomi completamente da tutto e tutti, revisiono con attenzione la mia traduzione italiana nonostante sia a metà della traduzione in tedesco e vorrei finire, ma sto dando i numeri e preferisco rileggere la mia lingua piuttosto che fare macelli in tedesco. Alzo gli occhi  e vedo che siamo rimasti solo io e Dominic

“ma dove sono andati tutti?” chiedo

“tesoro sono le 18.30, siamo  rimasti solo io e te, ti hanno anche salutato, tu hai anche risposto, ma eri talmente nel tuo mondo che non ti sei accorta” dice strappandomi una risata

“Molto bene, sto facendo quello che mi piace quindi perdo la cognizione del mondo. Dom, ti invio intanto la traduzione in italiano che è bella, revisionata e pronta così intanto questa la puoi caricare!” gli dico

“Ti amo ancora di più se mi dai le consegne così in anticipo!” mi dice mentre entra Jared in ufficio

“che sta succedendo qui?” dice sorridente

“Martina è laboriosa ed efficiente come un’ape e credo di amarla, ha finito la traduzione in italiano!” dice Dominic

“Smetti che poi mi monto la testa!” gli rispondo ridendo

“Molto bene, sono sempre più convinto che la tua assunzione sia la cosa più giusta che ho fatto nell’ultimo periodo!” mi dice sorridendo dandomi una leggera pacca sulle spalle

“Grazie Jared, sono lusingata davvero, di tutto!” dico io sincera

“Senti, manda la mail poi sali di sopra un attimo, dobbiamo parlare, Dominic, la caricherai domani, vai pure a casa!”, mi dice tranquillo

“Ok, certo!” dico io, mentre lui già è scomparso di sopra

“Non ti preoccupare, dice sempre così ma fa un po’ il melodrammatico!” dice Dominic

“A domani Dom!” gli dico salendo le scale con la mia borsa piena di acquisti

 

Busso alla porta che da su casa loro e sento rispondere un “vieni pure!”.

“Eccomi, dimmi pure!” dico io sorridente e solo all’apparenza tranquilla

“Voglio vedere gli acquisti, Mark mi hai detto che hai fatto delle ottime scelte, sono curioso” mi dice con gli occhioni

“Temo che dovrai aspettare fino a domani! Prima devo far vedere tutto a mia madre!” gli dico facendolo sorridere

“Beh se la prima a vederli sarà lei potrei fare un’eccezione alla mia curiosità!” mi dice sorridente

Quanto cazzo può essere bello, cioè è un concentrato di bellezza, non penso che possa esserci qualcun altro con un sorriso così bello e gli occhi così...così, glaciali ma allo stesso tempo dolci. Immaginazione, frena.

 

“Senti Jared, però è davvero troppo per me, nel senso, non ho pagato nulla mi sento in debito!” dico io agitata

“Hai tirato fuori mio fratello da un attacco di panico senza le sue solite medicine, vale molto più di un vestito!” mi dice dolce avvicinandosi per abbracciarmi, abbraccio che ricambio, sento la sua tensione sciogliersi. “Non sai quante volte ci abbia provato, ma alla fine dovevamo sempre ricorrere ai farmaci! Era una sconfitta enorme per me!” mi dice serrando la mascella

“Purtroppo chi non li prova non riesce a capire veramente cosa significhi e di cosa abbia bisogno l’altra persona. Non voglio sminuirti, ma da persona che ci è passata, ti dico che tutti mi dicevano le parole sbagliate, mi spiego meglio: se durante un attacco di panico dici alla persona “stai tranquillo, respira”, 99% delle volte ti manda a quel paese, perchè si sentirà comunque incompresa e sola. Mentre se la abbracci e gli dici segui il mio respiro, e cerchi di respirare in modo lento e profondo, e parlare lentamente aiuta. L’attacco di panico è un groviglio di pensieri uniti all’irrazionalità” gli dico onesta

“Tu come li hai superati?” mi chiede un’altra voce, più profonda ma ugualmente dolce

“non l’ho fatto, a volte tornano, come tutto” dico guardando le mie mani in imbarazzo

“Ne hai parlato con qualcuno?” mi chiede Jared

“no, a dire la verità è la prima volta che ne parlo...Mi sono sempre tenuta tutto per me, quando sentivo che me ne stava per arrivare uno, mi rinchiudevo in bagno come ha fatto Shannon oppure spesso mi capitava e mi capita di notte quindi sono sola in camera. Sto male 40 minuti, durante i quali cerco di respirare profondamente e buttare fuori tutto. Poi passa, piano piano!” dico io torturandomi le mani

“sei una persona tosta” mi dice Jared

“no, ho i miei momenti di forza, ma sono molto più frequenti quelli di debolezza! In ogni caso fa tutto parte dell’essere vivi ed essere umani.” dico io sorridente

 

sì, sì predichi bene ma razzoli male ciccia!

 

“Grazie!” mi dice Shannon abbracciandomi con forza, il suo abbraccio è diverso, è un abbraccio disperato ma allo stesso tempo di bisogno. Il suo profumo è inebriante, le mie braccia non possono far altro che assecondarlo. Dopo non so quanto sciogliamo l’abbraccio e torna tutto alla normalità. Anche se negli occhi di Shannon vedo una luce diversa.

 

“Allora, sei pronta per domani? Conoscerai un tuo connazionale molto importante” mi dice Jared con fare misterioso

“Sì, mi ha accennato Emma! Sono molto agitata lo ammetto!” dico io sorridente, mentre Shannon scoppia in una grassa risata, il suono più bello che possa sentire

“Emma mi rovina sempre le sorprese!” dice Jared mettendo il broncio

“Va be ma io credevo lui sapesse l’inglese, siete stati a vari eventi insieme no?” dico io curiosa

“si, ma sono cambiate un po’ di cose che non sto qui a dirti quindi mi farai da spalla!” mi dice

“che in pratica significa che lo dovrai seguire come un cagnolino” aggiunge Shannon

“ma la smetti di fare il coglione?” continua Jared facendo alzare le mani a Shannon in segno di resa. “Ti lasciamo andare a casa, buona serata!” mi dicono sorridenti entrambi

“ Buona serata anche a voi!” dico prendendo le mie cose e uscendo dalla porta d’ingresso.

 

Rientrata a casa chiamo la mia famiglia. Faccio vedere tutte le cose prese oggi, mia mamma è eccitatissima per me, sono tutti tranquilli perchè vedono il mio sogno, anzi i miei sogni realizzarsi!

Chiudiamo la telefonata, mi preparo la cena e poi decido di farmi un bagno rilassante, domani non avrei lavorato quindi avrei potuto dormire un po’ più del solito e prepararmi bene per l’evento che sarebbe iniziato alle 18.30.



ABITO GUCCI MARTINA:

Abito
SCARPE 

POCHETTE (LA VARIANTE DORATA L'HO INVENTATA IO)
  
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