Film > Ralph Spaccatutto
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Autore: AndersonL    10/01/2019    0 recensioni
Ralph Spaccatutto e Lauren Julia Hardwell; apparentemente due caratteri così distanti: lui è un Bad Guy, uno spaccone, un cattivone che vuole provare ad amare; lei è l'Imperatrice di Niven, una Good Gal, una guerriera al servizio della sua gente che, però, non ha mai conosciuto l'amore.
Quanto può essere insormontabile la differenza fra due caratteri così diversi??
Mentre loro due -e altri personaggi coinvolti in analoghe situazioni- si pongono la stessa domanda, una minaccia incombe su Niven e sulla sua regnante, che dovrà fronteggiare il suo incubo più terribile e, allo stesso tempo, un suo nuovo modo di essere...
(Quarta modifica. Sono una perfezionista del piffero. Rating giallo/arancione perché sono prudente, potrebbero esserci sviluppi inattesi)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ralph Spaccatutto, Un po' tutti, Vanellope von Schweetz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Grazie per averla riportata subito al castello, Ralph.- disse John, rimboccando le coperte alla giovane regina. Lo choc era stato tale che Lauren era caduta in una grave crisi isterica, e vedendo le cose mettersi male per lei Ralph ha ritenuto opportuno riportarla a casa, dove John, avendo subodorato tutto, la stava aspettando preoccupato. Lei cadde in catalessi non appena Ralph la poggiò sul letto. 
Lui non poteva fare altro che guardarla triste e preoccupato, chiedendosi se avesse fatto mai qualcosa di male per gettarla in questo stato di crisi. 
-No Ralph, tu non hai fatto nulla di male, te lo assicuro.- disse John anticipando la sua domanda. –Lauren ha un grosso aggiornamento del suo script antivirus in programma, ed è molto debole in questo momento. Oltretutto sta affrontando molti cambiamenti repentini, e come se non bastasse Manfred è alle porte con un’enorme armata di virus. Aspetta solo un cedimento del Firewall per poter attaccare. Falla dormire un pochino, la sveglierò in tempo per la festa. 
Ralph annuì con aria mesta e si chinò ad accarezzare la testa di Lauren, strusciando il naso sulla fronte della ragazza. 
-Riposa tranquilla, piccola… 
Il gesto spontaneo del bestione fece sussultare il cuore del vicario. Finalmente la sua regina era in buone mani. 
-Vieni con me, Ralph, devo mostrarti una cosa. 

I due si diressero verso la Sala degli Aggiornamenti, dove continuava a troneggiare minaccioso quell’alloggiamento pieno di liquido e cavi, quasi a ricordare a Ralph un pericolo imminente. Nel frattempo John armeggiò con il mouse, fino a ritrovare la directory di gioco dedicata alle cutscenes. 
-Cosa sono tutti questi filmati?- disse Ralph incredulo. 
-Sono tutte le scene di gioco principali, ti diranno di più su chi sia la nostra Lauren.- detto ciò, John fece partire una breve clip con l’immagine di anteprima tutta bianca: la cutscene di introduzione del gioco. 


“I miei ricordi sono molto appannati… Tutto quello che so ormai è quasi più un sentito dire.” disse la voce di Lauren fuori campo. La cutscene dipingeva uno scenario assolutamente apocalittico con delle inquadrature rallentate, mosse e sfocate. 
“Io so benissimo che Anna e Markus Evans non sono i nostri veri genitori.” 
-John, ti prego, porta i bambini da Anna! Sbrigati, corri!- disse una donna giapponese, probabilmente quella Yoko Yamashita che Ralph aveva visto nei quadri, a un John molto più giovane. 
-Ehi, tornate indietro! Lasciate in pace la mia famiglia!- disse un Maximilien II Hardwell visibilmente animato. 
-Venite, bambini, vi porto in un posto sicuro!- disse John, prendendo in braccio Hadrian e tenendo Lauren per mano. 
-Mamma!- urlò la piccola. -Tornerete a prenderci, vero? 
I due regnanti si girarono in lacrime verso la piccola. Sapevano che stavano mentendo spudoratamente e che i loro bambini non li avrebbero più rivisti, ma ormai era fatta: l’Impero era caduto, e stava ormai alla bambina riportarlo in vita, una volta diventata adulta. 
-Certo amore…- disse Yoko in lacrime. -Torneremo, e staremo sempre insieme! 
John, tra le lacrime, riprese Lauren per mano, e si affrettò a portare via i bambini da quello scempio. 
“Il problema è che non capisco più nemmeno chi sono io…”
L’ultima inquadratura della cutscene erano le due sagome degli imperatori, che si dissolvevano in polvere. 


Ralph rimase atterrito davanti allo schermo tornato alla directory, mentre John tentò di trattenere il pianto. Quindi era questo tutto ciò che Lauren aveva dei suoi genitori, a parte i quadri e la sua eredità? 
-Mio dio, è terribile… 
-Sì, è terribile davvero…- disse John tra le lacrime. –Le mancano davvero tanto, e spera ancora che prima o poi mantengano quella promessa, nonostante sappia che sono morti, e che tutto ciò che rimane di loro è in quella cutscene. Ma lei ha perdonato gli assassini dei suoi genitori… Sì, li ha perdonati: ha capito che rispondevano solo agli ordini di un programma, e li ha lasciati andare. Persino loro si sentivano terribilmente in colpa per quello che è successo… 
John poi aprì una nuova clip. 


Lauren aveva appena aperto la porta del maestoso castello imperiale, caduto in rovina. Era completamente buio, fatta eccezione per delle candele che emanavano strane fiamme blu poste sotto dei ritratti. Sui due troni coperti da drappi di seta neri campeggiavano i ritratti degli ultimi due imperatori, con altre due candele blu poste sotto.  La ragazza trasalì poi nel sentire una voce familiare. Troppo familiare. 
-Lo scettro… La corona imperiale… Finalmente ora sai chi sei… 
-…John, santo cielo! Che ci fai qui?- disse lei, correndo tra le braccia di quel precettore che l’aveva vista crescere a casa degli Evans. 
-Ormai devi sapere la verità, tesoro mio… Vedi, io non sono solo il tuo precettore diletto…- John sospirò. –Ma sono stato anche il vicario dei tuoi genitori. I tuoi veri genitori. 
-John, io lo sapevo che gli Evans non sono i miei veri genitori, ma chi sono allora? 
-Tu la sai la leggenda dello Scettro vero? 
-Sì, sapevo che solo i nati dalla Famiglia Reale potevano toccarlo… Ma è solo una leggenda, no?- disse lei ridendo. 
John la guardò senza dire nulla, e il sorriso dal volto di Lauren svanì rapidamente. 
-Ti prego, John, non me lo dire… 
John scosse la testa, si girò e sollevò le braccia in alto, rivolgendosi ai due troni coperti dai drappi neri. 
-L’Imperatrice è tornata! 
Alle parole del vicario, una violenta folata di vento spense tutte le candele della sala, lasciando al posto delle fiammelle gli spiriti degli Imperatori di Niven. Compresi quelli dei genitori di Lauren, seduti sui due troni, e del fondatore dell’Impero, Oscar I Wilde. Lei non poteva far altro che guardare, atterrita., mentre gli spiriti degli Imperatori si inginocchiavano di fronte a lei. Tutti tranne quelli dei suoi genitori, e di Wilde. 
-Finalmente ce l’hai fatta, figlia mia…- disse Maximilien II con un sorriso amabile. 
-Ma guardati come sei cresciuta. Grazie John, se non fosse stato per te non sarebbe nemmeno qui.- disse Yoko con un sorriso pieno di gratitudine rivolto al suo fedele vicario. 
Lauren in un attimo rivide quella scena straziante, in cui sua madre le fece quella promessa mai mantenuta. 
-Mamma… Mi avevi promesso che sareste tornati, e saremo stati per sempre insieme… disse lei, calando in ginocchio, in lacrime.
I due Imperatori si guardavano costernati, mentre Wilde avanzava verso di lei, esortandola a rialzarsi. 
-Giovane Lauren, i tuoi genitori saranno sempre con te e Hadrian. Vivono nell’enorme eredità che vi hanno lasciato, e che dovrai riportare alla luce. Vivono in te, sono i tuoi fari che seguirai quando riprenderai il posto che ti spetta. Vai e riconquista la pace, perché io, i tuoi genitori e i tuoi antenati crediamo in te, e John sarà la tua spalla fedele. Ora vai, riprenditi tuo fratello e riunisci Niven. 
Schermo nero. 


Con questo filmato, Ralph ebbe l’ulteriore conferma dell’enorme carico di responsabilità che la giovane si portava dietro, affidatole addirittura dal padre fondatore di Niven in persona. Non era facile ritrovarsi dall’essere una semplice popolana a Imperatrice di una enorme regione come quella, con tutti i regali doveri annessi e connessi. E tanto per riprova di questo, John gli mostrò la cutscene finale, che il giocatore poteva ottenere solo in caso di True Happy Ending: l’incoronazione. 


La scena, con in sottofondo una bellissima canzone strumentale del musicista che si occupò anche della colonna sonora di Fallout 4, cominciava con un raggio di sole che trafiggeva gli occhi della povera Lauren, come ad esortarla a cominciare questa nuova era che la attendeva. Le percussioni della melodia in sottofondo avevano un incedere lento ma incalzante, che quasi rimarcavano la solennità militaresca dell'evento di cui la giovane regina era protagonista indiscussa. Con movimenti lenti ed enfatici, lei indossò gli ultimi paramenti reali e salutò i suoi genitori adottivi con un abbraccio, prima di partire in sella al suo leone fidato. Nel frattempo le genti, radunate ai margini della strada che la regina avrebbe dovuto percorrere per arrivare al castello –il suo castello, ormai-, si inchinavano solennemente al suo passaggio, e le offrivano fiori e paramenti d'oro per il valore dimostrato in battaglia. 
Arrivata all'inizio del sentiero che avrebbe portato davanti alla porta della Tenuta Hardwell, la regina scese dalla sella della sua cavalcatura e proseguì da sola, come prevedeva il protocollo reale. Di fronte alla porta la stavano aspettando i tre re delle tribù di Stativa, Focalia e Terraria e il fratello della defunta (almeno nella partita corrente) regina di Aerius, con preziosi doni per la nuova regnante che segnavano il passaggio di consegna delle singole tribù sotto la protezione dell'Impero: una fiamma eterna, un'ampolla di acqua primordiale, una sacca di Eolo e una rosa di Jericho. Dopo questa formalità, John la fece inchinare a capo chino di fronte a lui, per porle sulla testa la Corona Imperiale di suo padre fra le urla di giubilo di tutto il popolo. Appena si fu rialzata, John le chiese di prendere in mano lo Scettro, a riprova della sua provenienza legittima: così lei fece, alzando il braccio per mostrare che non vi fossero segni di ustione nascosti. La folla, in quel preciso istante, esplose letteralmente, inneggiando al ritorno della Niven unita e all'Imperatrice Lauren Julia Hardwell, Terrore dei Virus, Portatrice di Pace, Mater Patriae. La scena si chiuse con un'inquadratura del viso di Lauren, chiuso in un'espressione enigmatica e trattenuta. 


Dignità, forza, coraggio, sapienza, determinazione. Ma anche amore, spontaneità, timidezza, sincerità: tutto questo e molto di più facevano della ultima Hardwell una grande Imperatrice e una grande donna. John lo sapeva bene, e aveva osservato quella scena (a cui lui aveva assistito miliardi di volte) con la stessa commozione del primo giorno. Ora quegli avvenimenti repentini avevano svelato il lato più debole della giovane regina, e il vicario sapeva di non essere abbastanza forte per poterli sopportare: si sarebbe suicidato piuttosto che vedere la sua amata regina in quello stato. Ralph, dal canto suo, sentiva sempre di più rafforzarsi quel sentimento di profondo amore che già sentiva per la giovane Imperatrice. Specialmente dopo quello che era successo con lo Scettro. 
-Sai, Ralph, io ieri notte non mi sono fatto scrupolo di dire a Lauren che la amavo. Sì, come una figlia, ma purtroppo quel sentimento si è rafforzato ed evoluto nel corso del tempo...- disse l'anziano vicario stringendo i pugni e mordendosi il labbro fino a farlo sanguinare. -Mi sento così in colpa a non poterglielo dire, io non voglio nascondere nulla alla piccola Lauren, ma semplicemente non posso. Non è nel mio codice… 
Ralph lo stette a sentire con una morsa terribile al cuore. Del resto, John aveva praticamente cresciuto Lauren, insegnandole tutto quello che sapeva e facendole da confidente. L'aveva vista, da bambina, diventare una splendida donna, e gli pareva impossibile che uno come lui non potesse stare con lei. 
-John, - disse lui tra mille lacrime. -prima Lauren stava combattendo, e talmente era concitata che non si era accorta che le era caduto lo Scettro. 
-E tu cosa hai fatto? 
-L'ho raccolto da terra per restituirglielo... E...- Ralph quasi si rifiutava di andare avanti nel discorso, per rispetto dei sentimenti del povero vicario. Come poteva dirgli che lo Scettro aveva decretato lui come Congiunto dell'Imperatrice? La amava così tanto... 
-Ralph, continua...- disse lui stringendo i denti. -Anche se non ho mai accettato l'idea che il mio codice non sia compatibile con quello di Lauren, questo non vuol dire che debba essere sola per sempre... Non lo merita... 
-Sì, lo Scettro non mi ha bruciato...- disse Ralph, disperato. -Ha scelto me... 
-E lo sai perché ha scelto te?- disse John. -Perché è conscio che tu la ameresti nella maniera più sana possibile. Io la incatenerei a me e basta. Io mi accontento di averla vicino in quanto suo vicario e consigliere fidato, ma starle accanto per la vita... beh... E' un compito che spetta a te, amico mio.- John abbracciò Ralph in segno di intesa. 
-E dire che tutto questo è cominciato perché sentivo che mi mancava qualcosa nella vita...- disse lo Spaccatutto disperato. -Sai, avevo conquistato il rispetto di tutti dopo molta fatica, avevo una migliore amica e una vita felice. Mi mancava solo un'altra metà di cuore che non sono mai riuscito a trovare... Finché il proprietario della sala giochi non ha collegato voi, e ho trovato quell'angelo che voi chiamate Lauren. 
-Ecco perché la ameresti nella maniera più sana: il mio sarebbe solo mero possesso, tu sei partito con la premessa opposta. Avevi solo bisogno di qualcuno che ti completasse, ma per me Lauren è una specie di ossessione.- disse lui con la voce rotta. 
-Ma come posso essere io un Congiunto dell'Imperatrice? Io spacco mattoni, per la miseria, non posso essere degno di una come lei! 
-Le persone possono mentire, caro Ralph, ma lo Scettro no. Tu sei una specie di eroe per i tuoi amici, hai salvato un gioco dalla distruzione e il tuo lo hai riacchiappato per i capelli prima che potesse essere scollegato. Guarda che la tua amica ha raccontato tutto a Lauren, e lei ha riferito tutto a me. Per questo posso solo essere felice del fatto che il destino abbia scelto te: sei schietto, un po' rozzo forse, ma dal cuore grande. E in quel cuore la mia bambina starà benissimo, me lo sento. Questo basta e avanza per essere degno dell'imperatrice più potente... 
Ralph si rimirò il medaglione intarsiato, e gli venne da pensare a tutte le donne che lo avevano rifiutato prima di conoscere la sua sovrana: che tutti quei rifiuti fossero l'anticamera di questa storia meravigliosa? Chi lo sa? Ma per lei ancora c'era il capitolo Manfred da chiudere definitivamente, e lui ce l'avrebbe messa tutta per sostenerla in questo. 
-John, torniamo nelle stanze di Lauren, mi sto un po' preoccupando per lei... 
-Come desideri, mio signore. 

Lauren intanto si era ritrovata in un'ambiente infernale, dove le uniche cose che esistevano erano lei, un cocuzzolo di pietra dove si trovava e un burrone infinito inghiottito dalle fiamme. Data la scarsità di spazio in cui poteva muoversi, il massimo che le era concesso di fare era guardarsi intorno spasmodicamente, con la spada sguainata. 
-EHEHEHEHEHEHE! Finalmente sei nelle mie mani!- disse una voce demoniaca dal nulla. 
La giovane regina si afferrò la testa mantenendo uno sguardo sbarrato: dopo tanti anni, la voce di quel demonio la tormentava ancora, e con le difese a terra la sentiva più vicina che mai. 
-Vattene dalla mia testa, SPARISCI DEMONIO! 
-Demonio? HAH! Piccola ingenua, ancora non hai capito che io sono più reale che mai? Io sono sempre più vicino, mia dolce Lauren, e quando arriverò MI PORTERÒ VIA TUTTO CIÒ CHE AMI!!! 
-NO! LASCIAMI IN PACE, DIAVOLO CHE NON SEI ALTRO! 
A un certo punto la terra subì uno scossone, che aveva rischiato di far cadere Lauren nel vuoto infinito. 
"Ralph, sii un po' più delicato con quelle mani..." disse la voce di John in riverbero. Seguì poi un delicato dondolio, che riuscì a calmare l'animo agitato dell'Imperatrice. 
-Ehi che sta succedendo?- disse la voce demoniaca. 
"John, senti, potresti lasciarmi solo con lei?" 
-Ralph... Che stai facendo? 
"Certamente, chiamami quando hai finito..." 
"Ehi, Maestà..." appena la voce in riverbero di Ralph pronunciò queste parole, le fiamme cessarono di rendere l'aria irrespirabile; tutto si fece buio, fatta eccezione per alcune fiammelle blu. "Sono sicuro che puoi sentirmi, anche se il dio Morfeo ti avrà già portato chissà dove... Senti, mi dispiace di averti causato tanto trambusto..." disse lui in un tono colpevole. "Non avrei mai voluto crearti questo caos. Uno pensa di agire in nome dell'amore e non fa altro che creare casini, eh-eh! Io non so ancora perché quel dannato Scettro abbia scelto me... Insomma, mi hai visto: non sono di certo questo gran pezzo d'uomo! Non ho il fascino di re Sebastien, non ho la cultura di John, e non sono nemmeno così delicato con le mie movenze... Anzi, spero di non averti rotto nulla..." 
Lauren, tra le lacrime, reagì a quest'ultima frase con una risatina. 
-No, NO! Che mi sta succedendo?- disse la voce demoniaca in dissoluzione. 
"Ma una cosa è certa: se quello Scettro ha scelto me, o meglio TU hai scelto me, e perché hai visto qualcosa che tante altre donne non hanno saputo vedere. Al di là del fascino, della grazia e della cultura, hai voluto dare una chance a questo scimmione spaccapalazzi. Non posso che esserne felice e ringraziarti per questo. E posso anche dirti che..." 
-NO! CHE SUCCEDE? 
-Silenzio, non lo interrompere!- disse Lauren stizzita alla voce demoniaca, quasi ridotta a un sussurro. 
"...Che se hai bisogno di una roccia a cui poterti sostenere, una spalla su cui piangere... beh, ecco... io ci sono. E ti posso giurare su me stesso che farò tutto ciò che posso per renderti felice ed essere degno del tuo amore. Sarò con te nelle fasi più critiche del tuo governo e nei momenti salienti delle tue battaglie, con te mentre combatterai i tuoi demoni interiori, quando ti mancheranno i tuoi genitori e quando cadrai ammalata. E Manfred dovrà avere tanta paura, perché..." 
-Ti prego Ralph... Dillo...- disse Lauren disperata. 
"Perché ti amo. Ti amo quando mi guardi male perché ho fatto una sciocchezza, ti amo quando ti vedo combattere come una leonessa, ti amo quando ti vedo sorridere tra la folla e quando ti vedo concentrata sulle tue carte. Ti amo quando ti vedo ridere, e quando ti vedo piangere, quando ti vedo forte e quando ti sento debole. E quanto ti amo quando mi abbracci, e dalla tua stretta capisco che ti senti al sicuro con me." 
La voce demoniaca ormai non c'era più nella testa di Lauren. In quell'ambiente erano rimaste solo una calma mortale e l'Imperatrice che, piangendo, si reggeva alla sua spada puntata a terra. 
"Io non so se mi hai sentito, se la mia voce è riuscita a raggiungerti anche in sogno, ma non mi farò problemi a ripetertelo stasera, durante la grande festa che hai organizzato per noi. E... Non ti agghindare troppo: saresti splendida anche con un sacco di juta addosso..." 
Ralph strinse la mano dell'Imperatrice addormentata e gliela baciò. 
-Ti aspetto stasera, mia signora... 
Ralph si alzò dal letto di Lauren, dove era seduto, e si diresse verso l'uscita. Poco prima di chiudersi la porta alle spalle udì dei singhiozzi sommessi e il rumore di un dispositivo USB scollegato: lei aveva sentito tutto, eccome. E non se lo sarebbe di certo scordato facilmente.

  
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