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Autore: Malanova    10/01/2019    3 recensioni
Hello! Per vostra disgrazia sono tornata con un'altra fiaba XD dopo il successo di Dragon Oz (quale?).
Questa volta saranno i nostri tre cyborg preferiti ad essere protagonisti: C-17, C-18 e C-16.
I tre sono dei vivaci ma quanto pestiferi fratelli che costringono con la forza il povero Crilin Pan a portarli nell'Isola Che Non C'E.
Pronti per un altro buco nell'acqua? Buona lettura!
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: 16, 17, 18, Crilin
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Queste oscure favolette'
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C-17, C-18 e C-16 stavano attraversando a velocità sostenuta i cieli dell’isola. Il sole stava scendendo all’orizzonte, regalando ai tre fratelli uno dei più bei tramonti che potessero mai vedere. Ma loro non stavano ammirando questa bellezza della natura. Ognuno di loro era chiuso in sé stesso, in preda ad un sentimento che non sapevano dare nome perché per loro era sconosciuto ma che, per noi, era presente quanto l’aria: senso di colpa.

C-18 era quella che ne era più afflitta e, ogni due per tre, si voltava all’indietro. Ad un certo punto, il moro diede in escandescenze “Al diavolo, 18! Smettila di voltarti ogni cinque secondi!” “Non è facile quando sei consapevole di aver lasciato i tuoi amici in pericolo” ribatté C-16, guardando il fratello. C-17 socchiuse gli occhi e sibilò “Da quando sei così sentimentale? O meglio… da quando sei così ciarliere?” “E’ inutile che fai la parte del duro, tanto non ci crede nessuno, nemmeno tu” ribeccò il rosso, facendo azzittire il fratello. Poi si rivolse alla sorella “Vuoi tornare indietro, non è vero?”. Lei abbassò gli occhi e non disse nulla. C-16 fece un piccolo sorriso “Anche a me piace, il pelatino”.

“AAAAAAAAAAARGH!”. Crilin urlò all’interno del sacco di iuta, mentre il gruppetto di demoni che lo aveva rapito lo poggiò con malagrazia per terra, sul ponte del vascello nero, ai piedi di Cell. Quando lo liberarono dal sacco, il mostro guardò il carico con irritazione “Razza di imbecilli! Vi avevo detto di portarmi i tre fratelli Gelo… Lui chi diavolo è?!?” “E’ il capo dei Bimbi Sperduti, Crilin Pan” rispose un demone anziano, impaurito “Figlio adottivo delle Fate dell’Isola che Non C’è, padrone del vento primaverile e dell’estate, signore…” “Chi ha due pollici alzati e non gliene può fregar un accidente di quello che dici? Cell Il Perfetto!” sbottò il bio androide indicandosi con le dita nominate, per poi aggiungere “Vi avevo dato dei semplici ordini… prendere quei tre rompiscatole e togliere di mezzo tutti gli altri… E che cosa fate, invece? Mi portate l’unico personaggio a cui NESSUNO IMPORTA UN C…” “Adesso basta!” urlò Crilin, alzandosi in piedi.

Il che non suscitava alcun timore, visto che arrivava a malapena all’ombelico dell’essere “Ne ho piene le scatole, per non dire un altro termine che nuoce al rating della storia, di essere trattato come uno zerbino da tutti!”. Digrignò i denti “Per colpa tua ho passato una delle giornate più brutte della mia vita! Nell’arco di tre ore ho perso i miei amici, un possibile lavoro tranquillo e la ragazza che sarebbe diventata mia moglie SE TU NON FOSSI VENUTO NELLA MIA ISOLA A ROMPERE LE P…!” “Calmati, piattola… Ti si sta gonfiando la vena sul collo…” “Non dirmi cosa devo o non devo fare! Qui equivali alla fastidiosa cicca che si attacca alla suola delle scarpe buone e ti raccatta tutto lo schifo che c’è sulla strada!”. Il Pan fece apparire due dischi luminescenti sulle mani e gridò “VA’ ALL’INFERNO STRONZO!” e le lanciò contro Cell.

(Rumore di un nastro cinematografico che si ferma).

Salve a tutti, sono Malanova, l’autrice di questa storia! Sicuramente vi ricorderete di me come l’ideatrice di “Dragon Oz”, oppure di altre novelle come “Caro postino namecciano…”, “Palla prigioniera” e molte altre che non appartengono al mondo Dragon Ball.

Un bambino di sei anni appare dal nulla, mi indica con un dito e dice “Malanova, tu hai detto una parolaccia con la S!”.
Ah, ah, ah! Caro mio piccolo ma gran rompiscatole Tim! E’ vero, ho scritto una parola un po’ brutta che inizia con la S… ma ti rivelerò una cosa: non è una parolaccia!
“Davvero?!?” esclamò lui, stupito.
Certo! Devi sapere che quella parola che reputiamo brutta deriva da un metallo particolarmente duro che si chiama Stronzio. L’abbiamo iniziata ad utilizzare per definire un individuo particolarmente testardo ma, nel corso degli anni, è diventato sinonimo di materia defecale e quindi, di conseguenza, una brutta parola…
Tim mi guarda un po’ scettico “Quindi, la parola con la S non è una parolaccia ma non si deve ugualmente dire?”.
Bravo Tim!
“Ma allora perché lo hai detto?”.
Calò un silenzio imbarazzante.
Meglio ritornare alla storia.

“VA’ ALL’INFERNO MATERIA DEFECALE!”. Il mostro schivò con facilità i due dischi energetici e prese in giro il suo avversario “Tutto qui quello che sai fare?”. Una sfera energetica lo colpì alla schiena e lo fece barcollare in avanti, più per la sorpresa che per il dolore. “Ma che…”. I Bimbi Sperduti, insieme ai tre fratelli Gelo, circondarono il Jolly Roger armati fino ai denti.

“Ragazzi!” esclamò Crilin, commosso “Siete venuti a salvarmi!” “BANGHERANG” gridò Vegeta, che con la faccia dipinta e i vestiti di pelliccia sembrava un vichingo, imitato subito dagli altri. “BANGHERANG!”.

Era da mesi che volevo scrivere ‘sto urlo di guerra *U*.

  
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