Grigio piombo
Silenzi come armi
taglio via in superficie la colla che mi legava a te,
riconoscendo il me di ieri mi perdo nel domani
in questa pioggia battente dove urlo il tuo nome
la polmonite si spreca
perché anche a casa il freddo è torace; allora ricucio
gli addii con un ombrello che non ripara dalla tempesta.
E’ umidità che entra nelle cavità di me: sono spazi bianchi,
abitudini che sfrigolano nel petto
assenze precoci
silenzi che hanno già congelato il tempo
sabbia da cui escono ciclamini a gennaio –
non sento più nulla
perché ci sono solo lastre di ferro
mentre mi tagli le ossa
dolore che si incastra ovunque
nei giorni spensierati, nei ricordi
nelle caviglie
nei gomiti
spero anche nei tuoi pensieri.