Anime & Manga > Il mistero della pietra azzurra
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Autore: lmpaoli94    10/01/2019    0 recensioni
Il corpo di Nadia giaceva dormiente nel cuore della foresta africana.
Dopo essere stata divisa da Jean, la guerriera era stata ibernata per più di dieci anni.
Ma cosa sarebbe successo se fosse stata risvegliata?
Come avrebbe reagito?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jean Luc Lartigue, Nadia Ra Arwol, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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< L’ultima superstite di Atlantide? Perché esiste davvero? >
< Vorrei evitare di parlare del mio passato… Piuttosto, che giorno è oggi? >
< 28 aprile 1900, perché? >
< Che cosa? >
Nadia non riusciva a credere a quelle parole.
< Quanto tempo sei rimasta lì dentro rinchiusa? >
< 10 anni… Sono rimasta rinchiusa per 10 anni… >
Presa da un senso d’inquietudine, Nadia prese a correre per la foresta come se fosse in cerca di una via d’uscita.
< Aspetta Nadia! Dove corri? >
I due avventurieri, non capendo la situazione, gli andarono dietro per cercare rispose.
Appena i tre ragazzi si ritrovarono dinanzi alla cascata, furono colti da un leone che li fissava minacciosamente.
< Oh no! Adesso che facciamo? >
Al contrario di Erika e Davide, Nadia sembrava quella più calma.
Rimanendo immobile, Nadia si accovacciò allungando la mano.
< Vieni qui. Non ti farò del male. >
Facendogli un gesto della mano e parlando parole incomprensibili ai due avventurieri, Nadia addomesticò il leone come se fosse una creatura innocua.
< Non ho mai visto niente di simile > fece Davide rimanendo a bocca aperta.
< Qui gli animali non si permetterebbero mai di farmi del male… Non dopo che li ho protetti prima di venire ibernata. >
< E chi può averti ibernata, scusa? >
Ma Nadia decise di non rispondere, limitandosi ad andare avanti nel suo cammino.
< Nadia, non credi di darci qualche risposta? >
< Non ho niente da dirvi. Andatevene immediatamente da qui finché siete in tempo. >
< Perché sei così restia? Che cosa ti abbiamo fatto? >
< Avete sbagliato a risvegliarmi… Dovevo rimanere in quella cripta fino alla fine della terra. >
< Scusaci tanto. Noi non volevamo… >
< … E’ solo che è successo tutto troppo in fretta. >
< Fa lo stesso… ormai non ha più importanza. Adesso devo ritrovare King e Jean. >
< E chi sarebbero, scusa? >
< King è il mio fedele leone, mentre Jean… è solo un mio amico. >
< Nadia, guarda che può dircelo se è il tuo fidanzato… >
< Non credo che questi siano affari vostri, ragazzi. >
Davide ed Erika, visibilmente irritati per come stavano venendo trattati, fissarono la ragazza con sguardo truce.
< Aiutaci ad uscire da questa foresta e noi ti aiuteremo a trovare il tuo King e il tuo Jean. >
< No, grazie. Ce la faccio benissimo da sola. >
< Accidenti! Come odio la tua sfacciataggine! > ribatté Erika digrignando i denti.
< Fattene una ragione. Io sono fatta così. >
< Aspetta un momento! Non puoi lasciarci così! >
< Perché? >
< Abbiamo bisogno di un riparo… Il sole sta per tramontare. >
< Ah davvero? Oppure il motivo reale è perché vi siete persi? >
< Non ci siamo persi > rispose Davide con tono serio < E’ solo che non ce la sentiamo di passare la notte in mezzo alla natura. >
< Tornare da dove mi avete svegliato è fuori discussione… Dobbiamo proseguire di notte se voglio arrivare il prima possibile alla Fossa dei Leoni. >
< E che posto sarebbe? >
< E’ lì che si trova King. >
< Ma questo King è così importante per te? >
< Sono cresciuta insieme a lui quando lavoravo nel circo. Ormai è una parte di me. >
< Ma cosa ti ha davvero spinto a farti ibernare? >
< Dovevo proteggere questa dai malintenzionati che volevano conquistare il mondo… Ed è per questo che mi sono fatto ibernare da Jean. >
< E di lui? Ne sai qualcosa? >
< Purtroppo no… Ma sono convinta che si trova ancora in questa foresta. Ci metterò tutto il tempo necessario per trovarlo… Anche a costo di cercarlo per tutta la mia vita. >
< Anche se non ci vuoi tra i piedi, noi ti vogliamo aiutare. >
< Fate come volete… Ma non voglio avere nessuna responsabilità su di voi. >
< Sappiamo benissimo badare a noi stessi. >
< Ah davvero? Secondo il tuo ragazzo, non è così. >
< Lui non è il mio ragazzo! > gridò Erika inviperita.
< Abbassate la voce! Volete farvi sentire dagli altri animali? >
< Gli animali sono miei amici… Ormai sono a conoscenza degli umani che hanno varcato il loro territorio… State molto attenti. >
< Magari potremmo proteggerci a vicenda, no? >
Ma Nadia non rispose, riprendendo il cammino senza degnare di uno sguardo i due avventurieri.
 
 
Il cammino della foresta sembrava interminabile per i due avventurieri.
Ormai il sole era tramontato e l'oscurità faceva cornice in quella foresta infinita.
«Quanto ci metteremo ad arrivare alla Fossa dei Leoni?» domandò Erika con tono affannato.
«Non siamo molto lontani» rispose Nadia.
«L'hai detto anche un'ora fa'.»
«Non è colpa mia se in tutti questi anni la foresta è cambiata repentinamente.»
«Che cos'è cambiato? Anch'io ci sono stato in passato, ma mi sembra tutto uguale.»
«Ci sei stato in passato e non ti ricordi la via d'uscita? Sei davvero un genio, Davide.»
«L'oscurità mi ha annebbiato la mente. Dobbiamo attendere il sorgere del sole se vogliamo trovare l'uscita.»
«Fate silenzio!» li rimproverò Nadia sentendo dei mugolii in lontananza.
Arrivando dinanzi ad una catena montuosa che ricopriva l'intera foresta, nelle profondità del posto Nadia scorse alcuni leoni che stavano riposando sommessamente.
«Eccoci. Siamo arrivati.»
Correndo per raggiungere il suo obiettivo, i due avventurieri faticavano a stargli dietro.
«Perchè tutta questa fretta?»
«Perchè ho atteso troppo a lungo.»
Una volta che si ritrovarono ai piedi della catena montuosa, Nadia si fermò improvvisamente.
Davanti a lei, centinaia di leoni stavano dormendo nella quiete della notte.
«Non ho mai visto così tanti leoni tutti assieme in vita mia» replicò Davide
«Ti conviene fare silenzio se non li vuoi svegliare uno ad uno» lo rimbeccò Erika.
Cercando di capire chi fosse il leone che l'aveva accompagnata nella sua infanzia, Nadia si mosse scrupolosamente senza fare il minimo rumore.
«Nadia! Vieni qua! È pericoloso!» gli gridò sottovoce Davide.
«Non ho paura di questi leoni.»
«Smettila di fare la coraggiosa! Potrebbero svegliarsi a attaccarti tutti assieme.»
«Non lo faranno...»
Mentre stava cercando di camminare cautamente, Nadia pestò un ramo che fece scuotere la pace di quel posto.
Pensando di non aver svegliato nessun leone, Nadia proseguì nella sua ricerca.
Ma non si rese conto che a seguirla c'era il capobranco.
«Nadia! Alle tue spalle!»
Con gli occhi sgranati dalla paura, la ragazza vide una creatura diversa dalle altre avvicinarsi a lei.
Il leone, fissandola minacciosa, la guardava con interesse e rabbia.
«Sei tu, King?»
Il leone sentendo quel nome, rimase completamente impassibile.
«Puoi capirmi?»
«Nadia, che cosa credi di fare? Pensi di parlare con quell'animale?»
«Taci, Davide. So cosa sto facendo.»
Con la rabbia e la determinazione che ribolliva nelle sue vene, Nadia era pronta ad arrivare in fondo alla verità.
«Sei il capobranco?»
«Perchè vuoi saperlo?» domandò l'animale.
«Che cosa? Quell'animale sta parlando» ribatté ERika scioccata.
«Devo ritrovare il mio leone. Il suo nome è King. Tu lo conosci?»
Ma l'animale non rispose, limitandosi a guardare il suo branco che stava riposando.
«Perchè non mi rispondi? Non puoi aiutarmi?»
«Potrei aiutarti... Ma non so se è una buona idea...»
«Perchè dici così?»
«Perchè hai bisogno di ritrovare il tuo King? Per portarlo via con te?»
«È l'animale con cui ci sono cresciuta... E separarmi da lui mi ha fatto molto male...»
Sentendo quelle parole piene di commozione, il leone andò incontro alla ragazza per farsi accarezzare.
«Sono tanto felice di rivederti, Nadia.»
«Quindi tu sei...»
«Sì, sono io. Sono King.»
   
 
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