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Autore: kokka1110    11/01/2019    2 recensioni
Raccolta di one shot, flashfic e drabble su qualsiasi personaggio di Detective Conan.
Spero con questa raccolta di base molto introspettiva di riuscire a farvi, se possibile, innamorare ancora di più di questi personaggi e delle loro storie.
Quasi tutte le storie sono scritte di getto quindi ognuna avrà colore e un sapore diverso dalle altre.
L'intera raccolta è come il mio personale roseto dove ogni rosa, seppur simile, è diversa dalle altre.
Infine vi avverto che i personaggi potrebbero sembrare un po' OOC, anche se cercherò di renderli il più simili alla realtà, e che la storia potrebbe contenere spoiler.
Detto questo, buona lettura
***
4. Sherry- [Buttò giù tutto d'un fiato il liquido rosso e si alzò. Per un attimo fu attraversata dal pensiero di una vita felice con sua sorella e senza l'organizzazione. Una vita dove poteva fare quello che voleva senza la paura di morire, senza il terrore di vedere i suoi cari morire. Purtroppo quelli erano solo ricordi di un futuro passato.]
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Quasi tutti, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Ai Haibara, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO II [Conan Edogawa]- HO PAURA DEL DOMANI:
 

Era stato così contento di poter essere di nuovo nel suo corpo, anche se per pochi giorni, che ritornare imprigionato nel corpo di Conan era veramente una tortura. Per non parlare del fatto che Ran ci era rimasta malissimo quando Shinichi se n’era andato dalla cena e al suo posto era comparso Conan. Era rimasta chiusa in camera per un giorno intero e ancora adesso era tristissima e incazzata. A nulla era servita la sua telefonata con il telefono di Shinichi visto che le aveva chiuso il telefono in faccia per tre volte consecutive.
Era demoralizzato Conan, non sapeva più cosa pensare: non sapeva se sarebbe mai tornato quello di un tempo, non sapeva cosa avrebbe dovuto affrontare il giorno seguente, non sapeva neanche quanti pericoli stava rischiando e quanti stavano rischiando le persone al suo fianco.
Conan, o meglio dire Shinichi, aveva paura. Aveva paura che niente sarebbe tornato al proprio posto, aveva paura di rimanere intrappolato in quel corpo per sempre e anche di morire, d’altronde se lo avessero trovato sarebbe sicuramente morto.
Non che tutte queste inquietudini ce le avesse sempre e neanche tutte insieme, ma l’adrenalina di essere sempre in bilico, di giocare con il fuoco senza scottarsi mai… beh, quello sì, si manifestava spesso. Era una sensazione strana, ma con il tempo ci si conviveva, si imparava ad accantonarla nei momenti più felici mentre era una spinta in più quando doveva risolvere dei casi. Se poi quelli avevano a che fare con gli Uomini in Nero allora questa adrenalina lo spingeva anche a fare cose certe volte anche un po’ avventate.
Per fortuna che c’era Ai in quei momenti che lo teneva a bada e gli ricordava i rischi che correva quando prendeva decisioni affrettate e impulsive, ad esempio quella di raccontare tutto a Ran che, riflettendoci bene non era mai stata una grande idea: la loro relazione ci avrebbe sicuramente giovato e la ragazza non avrebbe più sofferto la sua distanza, ma se un giorno l’Organizzazione l’avesse trovato, lei sarebbe stata una delle prime persone uccise.
Questa continua tensione, questa continua allerta al pericolo però non erano niente rispetto ad un timore che spesso lo attanagliava e gli toglieva ore di sonno la notte: che cosa gli preservava il futuro?
Il non saper che cosa fosse successo il giorno dopo era veramente assillante. Tutto, dalla scuola e alla sua solita routine era cambiato e tutto poteva cambiare in un paio di minuti. Mai come da quando era in quel corpo aveva avuto paura del tempo che passava perché, rinchiuso lì, vedeva gli altri crescere e maturare mentre lui, al contrario, era “regredito allo stato infantile”, per citare le parole di Ai. In parole povere, c’era futuro per Shinichi o doveva rassegnarsi all’essere Conan per sempre? Ormai era già passato un po’ dalla sua trasformazione e la gente si dimentica presto delle persone che non ci sono e questo valeva anche per lui.
Ma se Ai era riuscita a creare un prototipo sperimentale del farmaco, sarebbe riuscita anche a creare quello definitivo no? Lui sarebbe tornato nel suo corpo, Ai nel suo, avrebbero ricominciato la loro vita e tutto sarebbe tornato come prima… no?

[one shot: 526 parole]

MY SPACE

Buonasera a tutti/e!
Avevo voglia di scrivere qualcosa ed è uscito questa cosa che non so neanche io decidere cosa sia.
Sinceramente questa storia mi piace per alcuni tratti, ma per altri invece no. Non so proprio cosa pensare e quindi lascio decidere a voi se sia un esperimento bello oppure no.
Per le prossime storie avete qualche idea su chi volete come personaggio?
Come terzo capitolo pensavo di scrivere qualcosa su Ran, magari una drabble che non ho mai scritto prima d'ora (diciamo che non ho il dono del riassunto XD)
Ci vediamo al prossimo capitolo

 

kokka

   
 
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