La mia voce, la mia canzone, si disperde sulla superficie del mare nero, scuro, riflesso della notte che aveva già da tempo completato il suo sorgere. Accompagnato dal rumore ritmico delle onde che si infrangono sulla sabbia, le mie parole in solitudine strisciano nei viottoli lontani, si insinuano nelle case, abbracciano gli alberi e volano con il vento; viaggiano su pianure deserte, esplorano mari, oceani, fiumi; sospirano e si perdono nel tutto. Sbucano dalle nuvole, toccano la luna e ritornano giù, giù; sorvolano le guerre e le grandi città ammirando tutte le luci, paiono stelle, che formano laghi di vite, luccichii che si disperdono nell'immensità dell'universo. ......................... Sinceramente è veramente cortissima, non so neanche perché l'ho pubblicata. L'ho scritta di getto mentre ascoltavo la musica e ho pensato: "perché non pubblicarla su EFP?". E così, eccola qui. Ho pubblicato solo due storie e non sono drammatiche, però neanche felici e soprattutto veramente corte. Perciò penso che la prossima mi impegnerò a farla più comica e che richieda più di trenta secondi per terminarla di leggere. Bhe, è tutto alla prossima.