Lo
spettacolo a cui Noemi assistette fu incredibile, proprio come aveva
immaginato
nella sua mente. Si trovò in un’isoletta di
roccia, tra il marrone e
l’arancione nel suo colore. Il posto era grande poco
più come il monolocale di
una casa, ferma, sospesa, tra due immensità, l’una
rappresentata dal cielo in
alto, composto da nuvole che passavano e si modificavano a grande
velocità, e in
basso da un paesaggio mai visto prima. Davanti agli occhi della ragazza
c’era
un sole azzurro, visibile ad occhio nudo, che illuminava il cielo, che
assumeva
colori blu, nero, viola, verde laddove c’erano nubi. Sui lati
della terraferma
di sotto erano presenti innumerevoli cascate d’acqua limpida,
che scorrevano
tra sporgenze della roccia, più o meno acute, e coperte da
vegetazione
rigorosissima. L’acqua così si riversava tutta al
centro, sotto a dove si
trovava il gruppo, ed andava a raccogliersi in un prato quasi infinito,
pieno
di fiori dai mille colori, che dondolavano danzando dolcemente.
All’orizzonte,
dopo il prato, si estendeva un mare cristallino, dove si intravedevano
alcune
colline e montagne. Il cielo più infondo sembrava comunicare
con il basso tramite
diverse cascate al “rovescio” (cioè dal
basso verso l’alto) molto sottili e
fitte, che sembravano delle torri dalle infinite altezze. Era il mondo
dei
lunioli, non c’era alcun dubbio. Da qualunque parte ci si
girava, c’era sempre
qualche cometa, per non parlare della quantità di esse che
c’era in quella mistica
valle fiorita.
Tutti,
tranne Kimahri, si misero vicino ai bordi dell’isoletta,
là dove la roccia che
faceva da base diventava leggermente più rialzata.
L’orfana si avvicinò prima a
Wakka, dove , proprio davanti a lui, si radunarono in breve tempo
alcuni
brillanti lunioli, fino a comporre la sagoma, e poi la figura di una
persona
che aveva lo stesso colore dei suoi capelli, vestito quasi allo stesso
modo,
portando una fascia azzurra sulla fronte, e dei capelli lisci sparati
verso
l’alto.
‘Chappu!!
Come sono felice di vederti!! Allora…come va?? Spero
bene… Sono venuto…ecco…per
dirti che ho lasciato il Blitz…ora sono un
guardiano… spero che
apprezzerai…!!’.
La sua
faccia non aveva la minima presenza di lacrime. Più che
altro, era rossissimo,
come se imbarazzato. Non credo ai miei
occhi…d…davvero…sta parlando con suo
fratello!!!
Un poco
più
a fianco c’era Yuna, che vide davanti ai suoi occhi il grande
invocatore
Braska. Aveva i capelli lunghi e castani, un abito violaceo composto da
scaglie
rosse e colorate, dalle maniche lunghe, che arrivava senza problemi a
toccare il
suolo, coprendo completamente le sue gambe. Sopra la testa, portava una
sorta
di elmetto, da cui spuntavano forme allungate, fino a dietro.
Anche lei
era molto colorata sul viso: aveva le mani congiunte come se in
preghiera, e
guardava con i suoi occhi blu e verdi quell’anima trapassata.
Era come se
parlasse con il pensiero, come se volesse chiedergli profondi segreti
legati al
passato, se non un parere sul matrimonio proposto.
La maga era
sulla parte sinistra. Guardava quelle innumerevoli cascate
continuamente, senza
però far apparire alcuna anima davanti a sé.
Teneva le mani congiunte davanti,
e quello sguardo sembrava andare ben oltre quelle cascate.
‘Lulu…tu?
Insomma… non hai nessuno da ricordare?’ chiese
Noemi, quasi sottovoce per non
disturbarla.
‘Io…
credo
che non sia il momento… e sia inutile…’
Inutile?
Certo che sei davvero strana!!
‘Perché?
Ho
visto gli altri che…’.
‘Perché
non
provi tu a ricordare qualcuno?’ fece lei, senza spostarsi di
un millimetro. Ah,
si? E chi dovrei
immagin…a…re…
Davanti a
sé si radunarono velocemente alcuni lunioli, fino a creare
la figura di una
donna, che portava i capelli rossi, castani e ricci a boccoli, che
arrivavano
fino alle spalle. I suoi occhi erano castani scuri, e portava le labbra
carnose
e rossissime. Il viso sembrava angelico, che poteva portare amore e
conforto
come quello di una madre al piccolo. Era vestita semplice, cool, e
guardava la
ragazza con pace e serenità. Lei si bloccò
all’istante, come se fosse stata
pietrificata. Guardò l’anima con occhi socchiusi e
lucidissimi, dalle quali
scappò una piccola lacrima impossibile da trattenere.
‘M…mia…madre…!!’
riuscì a dire, prima di porgere la sua mano destra verso
quell’anima, che
l’attraversarono proprio come con un fantasma. La sua voce si
fece tremante,
come le sue mani, come i suoi pensieri, che rivedevano quella madre che
l’aveva
amata davvero, lasciandola a quel padre spregevole.
‘…q…questo…significa…che…è…morta…’.
Lulu le
andò incontro, abbracciandola calorosamente, quasi reggendo
il suo corpo
rigidissimo che quasi non si teneva in piedi.
‘Aspetta…ricorda
che vieni dal passato, giusto? Da…mille anni fa, no? Dopo
così tanto tempo, tua
madre non può essere in vita… Al tuo tempo lei lo
era…ecco perché ora la vedi
qui…!!’ poi la strinse più forte per
darle coraggio.
‘Forse…forse…era
ancora viva… Io…vorrei tanto
rivederla…tanto…è…stata
l’unica che davvero mi
aveva amato!! L’ho sempre sognato… tutto per colpa
di mio padre!!!!!’.
La maga la
vide con i pugni chiusi e i denti quasi mostrati, con la testa verso il
suolo.
‘Stai
calma… arrabbiarsi non serve a niente…
Perché non le dici qualcosa?’.
Lei
alzò la
testa come per prendere forza. Guardò sua madre negli occhi
e si impressionò.
Quei lineamenti, quelle gonfie labbra, quei capelli, sembrava di averli
già
visti molto più recentemente di quando si era separata da
lei. E dove li aveva
visti? Su Spira? Su quei sogni non suoi? Dove??!!
Lei sapeva come
aiutarti… e spera
che tutto questo possa farti ricongiungere da lei, in qualche
modo… Basta avere
fiducia…e non solo in se stessi…spero che
capirai…
‘COSA???!!
Cosa??!!’ esclamò Noemi spingendo lei stessa e
Lulu insieme all’indietro
improvvisamente.
‘Cosa,
Noemi?’.
‘La…la…voce!!
Quella voce!! Di nuovo…!!’.
‘Stai
calma!! Tua madre ti ha parlato??’.
‘No…!!!
Io…credo che stia diventando pazza…!!!’.
Era ancora
rossa quando Yuna si girò e si portò al centro
dell’ isoletta per essere ben sentita.
‘Ho
deciso…continuerò il pellegrinaggio!!
Sconfiggerò Sin!!!’.
Quel
sorriso, anche se non troppo deciso come al solito, fu un sollievo per
tutti,
tranne per l’orfana, che pensava di avere più
bisogno di uno psicologo in quel
momento. Subito le anime davanti ai guardiani sparirono di colpo e
tornarono ad
esser piccole comete, volanti in quello splendido paesaggio sovrumano.
Lulu
lasciò Noemi, dopo averle accarezzato il viso, come per
calmarla un attimo. Voi non mi credete!!
Anzi…forse sono io che
non sto bene… credo…di dover parlare e sfogarmi
con qualcuno… sì, ne ho proprio
bisogno….ma NON con quel vecchio decrepito di Macchen!
Sembra tanto saggio, e
poi sta’ a tenersi i suoi segreti!!! Se solo sputasse il
rospo!!!
Il gruppo
riattraversò con calma quella specie di pellicola, tornando
nel mondo reale. Fiuuuu… forse se
torno qui sarò meno
pazza…!!
Erano tutti
stranamente zitti e muti. Forse volevano chiedere, dire o chiedere di
più a
quelle anime. Chissà…
Appena che
Yuna si staccò un filino dal gruppo, subito un Guado molto
anziano la raggiunse
con grande ed insolita agilità per la sua età,
portandosi subito davanti a lei
bloccandole quasi la strada.
‘Mia
invocatrice…perdonatemi…prendete subito
questo!!!’—e le diede, prendendole la
mano, una strana sfera schiacciata—‘Guardatelo
voi… l’abbiamo tenuto nascosto e
per fortuna non se ne sono accorti!!’.
‘Yunie!!!!...Andiamo?!’
esclamò Rikku, già trovandole un soprannome.
Agitava la mano destra di qua e di
là sorridendo quasi divertita. Già, per cosa?
‘A…arrivo!!’
rispose lei, mettendosi di filato in una piccola tasca la sfera
azzurra, con il
volto di nuovo leggermente confuso. Il vecchio Guado era sparito
così come era
venuto, all’improvviso.
Tornati a
Guadosalam, il gruppo venne informato dalle guardie Guado della
partenza di
Seymour verso il tempio di Macalania, del quale egli ne era il
sacerdote. Bene, è pure sacerdote,
questo qua… Se
potessi buttarlo in un precipizio sarei al settimo cielo!!
Ma…come fa Yuna a pensare
sul fatto di sposarlo?? E’ assurdo!! Non è mica
carino quello!!
‘Bene…
Rikku a
quelle parole rabbrividì e perse la sua carica naturale.
‘P….P…Piana….dei...l..lampi??!’
era diventata insolitamente pallida e tremante nelle mani.
‘Sì…
è la
pianura che ci porta al bosco di Macalania, dove si trova il prossimo
tempio…andiamo!! Devo parlare con il
Maestro…’ fece l’invocatrice, che si
incamminò per prima, affiancata dal Ronso.
‘Ma…!!
A…aspettate!!!’ continuò la ragazza
Albhed, che si incamminò dopo che Noemi le
rivolse una sincera alzata di spalle. Boh…se
dobbiamo andare là, andiamo…perché sei
così agitata Rikku??
Quando
finirono di percorrere una viottola che era quella inferiore
più di tutti a
Guadosalam, essa risalì di colpo, riportando i pellegrini
all’aperto. Era già
tramontato il sole da un bel pezzo, e quello che si riuscì a
vedere del cielo
era solo un profondo nero, un’oscurità totale. Il
cielo era coperto da nuvole
che portavano una pioggia leggera, ma una quantità di lampi
così tale, che
illuminavano quasi sempre il percorso e che assordavano dopo solo pochi
secondi. La via era pietrosa, segnata qua e là da diverse
più o meno grosse
pozzanghere diffuse, e non c’era la minima traccia di erba o
alberi: davvero
desolato. Le rocce e le pietre, per le intense piogge, erano
curveggianti e
dolci, ma un po’ scivolose. Accanto a tale via, si trovavano,
alternate a
destra ed a sinistra, delle alte torri di metallo, dalle forme
appuntite e
strane, che sembravano attirare molti di quei fulmini, così
potenti che esse
diventavano di un colore rosso acceso, come quello di una spada appena
forgiata.
Qua e là era possibile scorgere diverse cunette e buchi. I
fulmini arrivavano a
colpire il suolo con violenza spaventosa.
‘Benvenuti
alla Piana dei Lampi di Gandolf…!!*SCRANG*’ disse
Auron, evitando tutte le
mosse di una classica guida turistica. Ca…ca…cavoli…bel…bel…posto…!!
‘Bel
posto…*SCRACK*’ rispose Wakka, con voce
però tranquilla, anzi, serenissima.
‘Ehfehfhef…’.
Dopo
diversi “eh?” “uh?” alcuni si
girarono e videro la figura di Macchen, che
camminava ricurvo, toccandosi la barba bianca e avvicinandosi a loro a
passo di
lumaca.
‘Già…
*SCRANG* …
Poi si
voltò ed indicò con la mano tremante una di
quelle torri di metallo, mentre la
ragazza Albhed non diceva un’acca, immobile, come se non
avesse né movimento né
vita.
‘Qfuelle
sono le torri pfarafulmini… grazfie ad effe
c’fè meno pfossibilità di finire
all’Oltfremondo… Furono coftruitfe da un Albhed,
di nome Bilghen, *CRACK* chfe
rimafe fulminatfo all’iftantfe qfuando finì di
coftruire l’ultfima tforre. Il Cfredo,
offiamentfe, ha un’altfra ferfione della loro coftruzione,
essendo gli Albhed fcomunicatfi…
*SCROCK*’.
‘Bene…
basta evitare questi lampi per raggiungere il bosco,
finalmente...*SCRACK*’
fece la maga nera, non vedendo da nessuna parte il problema. Per
proteggersi da
quei fulmini, infatti, pensava al semplice incantesimo Parathund.
‘Beh…
passiamo sotto quelle torri…così non
rischieremo!’ continuò l’invocatrice,
anche se mostrò nel volto una non leggera preoccupazione. Il
rischio c’era lo
stesso. G…già…bella…cosa…bella
Piana…g…già..!!!
‘Beh…buona
fortfuna Yuna… attfenzione ai mostfri lungo la
ftrada!!...*CRACK*…Cfi rifedremo
a Befelle…’.
Pure i
mostri??? Ok, mi sa che dovrò
pregare Yevon per farmi uscire di qui… Sto
scherzando…per chi mi avete preso?
Per una religiosa?!
Dopo il
segno di reverenza ricambiato dell’invocatrice, il gruppo
avanzò a zig-zag
attraverso la pianura delle tempeste. Possibile che per secoli e secoli
non aveva
smesso mai di piovere?! Cos’era? Una maledizione?!
Noemi si
rifugiò assieme a Yuna nell’incantesimo protettivo
della maga, mentre i ragazzi
dovevano provvedere a liberare la via dai mostri sparsi qua e
là. Già, esseri
davvero mai visti: uno era un’entità che si
librava nell’aria e composta
interamente da scariche elettriche, un altro mostro sembrava, per la
sua
piccolezza, il figlio identico del custode di Djose [cap.19], dotato
pure di
spada, un altro aveva la forma di cactus, piccolo, dotato di gambe e
braccia
tutte coperte di spine, dove si intravedevano pure gli occhi e la
bocca,
nerissimi, che Auron chiamava “Kyactus”, dicendo
che dietro di essi si erano
raccontate nel tempo mille ed una favole. Potevano essere graziosi, ma
quelle
spine lanciate come proiettili di una mitragliatrice facevano molto,
molto
male! E se si trovavano in difficoltà, o chiamavano gli
altri a raccolta, dopo
aver fatto una bella linguaccia ai loro nemici, oppure se la davano a
gambe
come dei perfetti codardi.
‘Ehm…scusate…quanti
orribili mostri ci sono su Spira??!! *SCRANG* E per quanto dobbiamo
ancora
camminare?’ chiese Noemi, che aveva le gambe a pezzi, e il
sonno che faceva
alti e bassi a seconda dei tuoni schivati a pelo, oppure dei mostri che
cercavano a volte di attaccarla.
‘Smettila
di lamentarti!! Ci fermeremo quando sarà
l’ora!!’ rispose la maga, sbuffando.
‘Capisco…mah…*CRACK*’—gira
qua e là la
testa—‘Ehm…scusate…ma…Rikku
dove sta??!!’.
La pioggia
era insistente. L’umidità era così
densa che aveva ridotto leggermente la
visibilità, e dal suolo duro si levava una piccola nebbiola
simile ad una leggera
nuvola semi-trasparente. Oltre di essa, dietro di loro, videro una
figura
accucciata, con le mani sui capelli, e il volto nascosto e rivolto
contro il
suolo sotto la pioggia incessante.
‘Tsk…dobbiamo
andare!!!’ continuò il guardiano in giacca rossa,
stufo di continue fermate a
ripetizione.
‘Ma!!
La
lasciamo li??!! Yuna! Diglielo!!!’.
Ma alle
parole di Noemi ella fece un timido accenno verticale con la testa.
Sembrava…come dire…sovrappensiero.
‘RIKKU!!
CHE STAI FACENDO??!! *CROCK*’ le urlò Wakka,
agitando la mano destra, mentre
con la sinistra teneva il suo pallone chiodato. Lei alzò
timidamente la testa,
e quando un fulmine arrivò a pochi metri di distanza da lei,
ella si alzò a
razzo e corse come una pazza gattoni, come i bambini, e a
velocità pazzesca
raggiunse la gamba destra di Auron, afferrandola e stringendola con
grande
forza. Tremava anche più di una foglia secca.
‘VipregoVipregoViprego…Io
ho tanta *SCRANG* AHHHHH!!!!.. paura…!! Fermiamoci, per
favore… *CRACK*…IIIIIIIIIIIIIIHHHH!!!’.
‘Levati
subito
di dosso!!!’ continuò lui, forse sentendosi anche
in imbarazzo per avere metà
arti bloccati dalla morsa della bionda. Già, tutti gli altri
non poterono fare
a meno che ridere di fronte alla situazione. Alla fine
l’interessato si liberò
della ragazza Albhed, per continuare il suo cammino indisturbato, o
quasi.
‘Per
favooooreeee!!! Non potete lasciarmi qui!! Ho paura dei fulmini!!! Vi
prego!!!’
continuò a pregare lei, ancora in ginocchio sul suolo
bagnato. Lo vide
continuare il suo cammino, senza una minima piega.
‘Certo
che
avete tanta pietà voi verso una ragazza, eh??!! Mi
sentite??!!’.
Non ci fu
una minima risposta.
‘Volete
farmi morire qui??!!!!!! E’ questo che volete??!! Non avete
un minimo di
cuore!!!!’.
Lui alla
fine sbuffando alla grande si girò, mentre una scarica
elettrica lo sfioro di
solo un metro. Lui non si mosse nemmeno un poco.
‘Quella bionda
è peggio dei mostri o
dei fulmini…Decide
l’invocatrice se dobbiamo o no!!! Tsk!!’.
Non ci credo!!
Gli sta facendo
cambiare idea!! Devo dire che Rikku è una tipa molto
ostinata!!! Accidenti!!
Yuna aveva
tenuto per quasi tutto il cammino la testa bassa. Era davvero strano,
per una
come lei.
‘O…ok…Credo...che…*CRACK*
abbiamo bisogno di riposarci…’. Che
strana…cosa c’è che non va? Quel
dannato Maestro!! Se lo vedo davanti io…io…
Il locale
di riposo era fortunatamente situato a poca distanza dal gruppo. Era
molto
piccolo, tanto che era composto dalla sala principale, dove una ragazza
mora
vendeva oggetti ed armi, e una sola camera da letto, preceduta da un
breve e
dritto corridoio dietro la sala stessa. Era piuttosto modesto, ben
adatto ad
una breve fermata. Accanto c’era anche una piccola stufa per
contrastare il
freddo acuito dall’umidità esterna. Era
così fitta che sarebbe sicuramente
stato difficile respirare per qualcuno che soffrisse d’asma.
Appena
entrati, Rikku era tutta rattrappita in un angolo, quello
più lontano
dall’ingresso, ancora tremante e piena di paura. I suoi
biondi capelli
sembravano elettrizzarsi appena le finestre si illuminavano ogni tanto.
Tutti notarono
lo strano comportamento dell’invocatrice, che subito a gran
fretta chiese il
permesso per accedere alla camera per poi volatilizzarsi in un istante.
Kimahri
non provò neppure a fermarla o seguirla. Forse la conosceva
meglio di tutti gli
altri…
‘Ma...che
è
successo a Yuna? Mi sembra strana…’ chiese Noemi
all’ex-capitano.
‘Non
lo
so…sinceramente non l’ho mai vista
così… Dev’essere colpa di
quel…quel…!!!’.
‘Calmo…secondo
me c’è qualcosa di strano sotto sotto…
io non mi fido per niente!!’.
‘Ciao!!!
Sono felice di rivedervi qui… Come sta andando??’.
Tutti si
girarono verso l’ingresso: era la sacerdotessa Shelinda.
Sembrava pimpante e
felicissima più che mai.
‘Ho
saputo
delle nozze tra Yuna e il Maestro Seymour!!!’.
La frase
suonò come campanello d’allarme.
‘Ma…
come
fate a saperlo??!’ le chiese la ragazza, che era forse quella
più confusa.
‘I
Guado lo
stanno dicendo a tutti…E’ assolutamente
fantastico…!!’ rispose, prima di
congiungere le mani come in preghiera e volgere gli occhi al soffitto
del
locale. Bleah!! Non mi sono mai piaciute
le questioni amorose…figuriamoci i matrimoni. Se poi non
c’è nemmeno amore ma
solo potere o cos’ altro in mezzo, che razza di
felicità deve dare una notizia
riluttante come questa??!! E poi che pettegoli che sono i Guado!!
‘Già…davvero
una bella notizia…’ continuò una voce
maschile che proveniva dal corridoio che
portava alla stanza occupata da Yuna. ‘Oh!
Scusate…mi chiamo Rin… Sono il
proprietario di queste case di riposo che vedete…’.
Era un uomo
alto e robusto, dai capelli lisci, lunghi e biondi, che portava degli
occhialini molto familiari sopra la fronte tra i capelli, e una camicia
gialla
piuttosto pesante con degli stivalini neri. La pelle era di color
mulatto.
‘E’
un
Albhed?’ chiese con voce secca il guardiano professionista
senza muoversi dal
suo muretto d’appoggio.
‘Sì…certo…Beylana!!’
‘E…eh??!!
Cosa?’ chiese Noemi, mentre Wakka sbuffò girandosi
verso le finestre a braccia
conserte.
‘Oh…scusate…è
lingua
Albhed…significa…”Piacere”…’
rispose Rin, sorridente al massimo.
Oh…non
capisco un’acca…!! Meglio che
veda cosa sta facendo Yuna…sono un pochino preoccupata!
Lulu si
avvicinò a Rikku dolcemente, cercando di farla sciogliere un
pochino, anche
perché altrimenti se arrivava l’ora di andare, lei
non si sarebbe mossa nemmeno
a colpi di cannone.
‘Ma…perché
hai tanta paura dei fulmini??’. L’altra si
girò tremando.
‘Un
g…giorno… stavo nuotando c…con mio
fratello B…Berrik quando fui attaccata da un
m…mostro marino… Lui provò ad usare un
incantesimo di tuono per la p…prima
volta…e…e…colpì ME
anziché il mostro!!! E’ stato
terribile… bzzzzzzzz!!!!’—agita
le mani—‘Da allora…ho
avuto…s…sempre paura dei fulmini!!!’.
La ragazza
di Metropolis si avvicinò a passi felpati verso la porta
della camera di Yuna.
Riusciva a sentire delle strane voci dall’interno, in
particolare una maschile
che sembrava quasi una lamentela. Lo
dicevo che c’era qualcosa che non quadrava…con chi
sta parlando? Chi sta
parlando? Adesso piano…piano...piano…
Appena
raggiunse la porta cercò di guardare meglio nella stanza
tramite il buco della
serratura, ben libero. Ella riuscì a intravedere una sfera
schiacciata, che si
era illuminata tanto da far apparire un ologramma sopra di essa, che
rappresentava la figura di forse un precedente Maestro Guado. Non
riusciva ad scorgere
Yuna, se non le sue mani, poste sul tavolino che reggeva la sfera.
Forse da quell’oggetto
partivano le voci, un po’ rotte, un po’ disturbate,
molto basse e lontane.
‘Questo…mio…testamento…’ Mannaggia…mi viene da
starnutire…resisti Noemi, chi è quello
raffigurato??
‘State…attenti…lui….è…’ Basta…non ce la faccio più!!!
‘Io…
maestro Jyscal… vi svelo che…’. Cosa??!! Ma…non è il padre di
quell’orgoglioso??!!
‘EEEETCIUUUUUUUUU’!!!!!!!!!!!
Sniff…’.
Yuna si
girò di scatto verso la porta, portandosi la sfera verso la
taschina,
disattivandola a tempo record. Si portò verso
l’uscita e aprì di colpo, tanto
che la ragazza cadde all’indietro, spaventata a morte. Le due
si scambiarono
diverse occhiate strane.
‘E…ehm…ecco…io…stavo…passando…e…poi…si
è aperta la porta…e…’ lei
era rossissima sul volto, ma l’invocatrice forse
nemmeno ascoltò le sue parole e tornò nel gruppo
di corsa. Ella la guardò fino
a quando poté seguirla con gli occhi, passando dallo sguardo
imbarazzato a
quello preoccupato.
Ma…cosa
succede??!! Cosa ti è
successo?? Cosa ci tieni nascosto….?