Anime & Manga > Violet Evergarden
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Autore: The Bride of Habaek    13/01/2019    1 recensioni
Non c'è tempo per noi,
Non c'è spazio per noi
Cos'è che costruisce i nostri sogni, eppure ora scorre via
Chi vuol vivere per sempre
Chi vuol vivere per sempre?
Oh ooooh
Non abbiamo scelta, Il nostro destino è già stato deciso
Questo mondo ha un solo dolce momento messo da parte per noi
Chi vuol vivere per sempre
Chi vuol vivere per sempre?
Ooh
Chi desidera amare per sempre?…
Quando l'amore deve morire
Ma tocca le mie lacrime con le tue labbra,
Tocca il mio mondo con la punta delle tue dita
E potremo avere per sempre
E potremo amare per sempre
L'eternità è il nostro presente
Chi vuol vivere per sempre
Chi vuol vivere per sempre?
L'eternità è il nostro presente…
Ma chi aspetta in eterno?
Queen - Who Wants To Live Forever
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gilbert Bougainvillea
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Vorrei darti tutto quello che non hai mai avuto, e neppure così sapresti quanto è meraviglioso amarti." Frida Kahlo Ritrovarsi non era mai stato così appagante, Violet e Gilbert potevano stare assieme finalmente, potevano essere felici e vivere il loro Amore alla luce del sole anziché sotto i fuochi di guerriglia. Avevano lottato per anni, la guerra per un lasso di tempo era persino riuscita a separarli... erano sfiniti, soprattutto il Maggiore Gilbert, sembrava invecchiato di 10 anni dopo aver vissuto quella terribile battaglia. Inguaribili erano i traumi causati dalle lotte intestine tra fazioni e mentre il corpo di Violet si era arreso, accettando due protesi al posto delle braccia, l'occhio perduto in battaglia di Gilbert continuava a dare problemi... spesso si infettava, alcuni giorni sanguinava e il Maggiore, in silenzio, moriva dal dolore. Ma c'era poco che potesse fare oltre a seguire la cura che il loro medico di famiglia gli aveva assegnato. Gilbert era una testa calda, non accennava mai un lamento o un semplice capriccio... fermo nelle sue convinzioni continuava a lottare contro sé stesso, andava a lavoro nonostante negli ultimi periodi si sentisse spesso spossato e indebolito. Non ne aveva parlato nemmeno a Violet, ma lei lo percepiva standogli accanto... soprattutto di notte quando lui non riusciva a riposare serenamente, si girava e contorceva nel letto in preda a terribili incubi e il mattino seguente aveva due occhiaie enormi a solcargli il volto. "L'Amore è quella voglia di restare in quel tempo che non basta mai." Un giorno Gilbert tornò a casa dal lavoro e la sua spossatezza unita al suo emicrania peggiorarono drasticamente, tanto che Violet preoccupata gli consigliò di farsi vedere quantomeno da un medico, ma lui era un gran testardo e continuava a risponderle: "Sto bene veramente, è solo un po' di stanchezza." Una sera, dopo due settimane in bilico tra lo stress lavorativo e il malessere fisico, lui tornò a casa più tardi del solito. Gilbert:"Violet sono a casa!" disse mentre spalancava la porta di casa. Violet:"Finalmente! Ti stavo proprio aspettando ... !!!" Lei non fece in tempo a finire la frase che il suo voltò impallidì per quel che stava vedendo: Gilbert si era accasciato a terra privo di sensi. Violet si precipitò verso di lui invasa dal terrore, l'ansia l'assalì ed incominciò ad urlare:"Maggiore! Gilbert svegliati ti scongiuro!" "E ruberò per te la luna, se il buio ti farà paura." Sentendo le sue urla, Dietfried scese dal piano di sopra e vedendo suo fratello chiaramente in difficoltà se lo caricò sulle spalle e lo fece distendere sul letto che Gilbert condivideva ormai da qualche tempo con Violet. Prima di chiamare un medico provò lui stesso a fargli riprendere conoscenza, con delle tecniche di pronto soccorso che aveva appreso all'Accademia Militare. Dietfried:"Non l'avevo mai visto così provato prima d'ora..." disse preoccupato. Violet nel frattempo strinse le mane di Gilbert fra le sue, i suoi occhi erano gonfi per il pianto. Dietfried:"Non devi temere, lui è forte e si riprenderà. Sono andato a chiamare un medico, arriverà a momenti." Violet:"Ti ringrazio di cuore." "E poi ogni mattina apro l'armadio delle emozioni e scelgo sempre lo stesso abito. La tua pelle." Il medico disse chiaramente che il malessere fisico di Gilbert non era dovuto allo stress o alla stanchezza, ma all'infezione all'occhio che si portava dietro da troppo tempo. Diede a Violet il compito di occuparsi di lui, di medicarlo, perché molto spesso Gilbert si trascurava e finiva col sottovalutare la gravità della sua situazione. Violet accettò senza pensarci su due volte, prese i medicamenti e togliendo la benda dall'occhio disperso in battaglia lo medicò. Dietfried uscì dalla stanza con il medico, aveva bisogno di cambiare aria. Violet iniziò a camminare su e giù per la stanza sovrappensiero, poi poggiò i gomiti sul davanzale della finestra e osservando la luna alta nella volta celeste pregò Dio che lo salvasse. Violet:"So di aver peccato più volte, ma ti prego risparmialo. Non posso vivere senza di lui." Sussurrò alla luna come se potesse sentirla, con il cuore in gola, mentre lacrime sincere illuminarono le sue guance opaline. Rimase in silenzio qualche istante, mentre si asciugava le lacrime con un fazzoletto ricamato. Poi sentì del calore che le percorreva i fianchi: erano le mani di Gilbert che le cingevano la vita e in quel momento si sentì rinascere. Gilbert:"Violet come ti senti?" disse in un lieve sussurro. Violet:"Mi hai spaventata a morte!" rispose evidentemente scossa. Gilbert:"Ti prometto che guarirò, non so quanto tempo ci vorrà ma non voglio più vederti soffrire." disse con rammarico mentre Violet si voltava verso di lui per fissare il suo occhio superstite color smeraldo. Il Maggiore la strinse a sé, odiava vederla in quello stato, si sentì maledettamente in colpa. Si sentiva come una lama conficcata nel torace della donna che più amava al mondo. Violet:"Gilbert" disse sincera, con la voce ancora un po' tremolante "ti curerò personalmente, anche se ci volessero anni, l'importante è che tu rimanga con me. Per sempre." Gilbert:"E' proprio per questo che Ti Amo Violet. Sei forte più di quanto tu possa credere." La tenerezza di un bacio dissipò le oscure nubi del pensiero, il futuro si era importante, ma quel che contava di più era il presente. Carpe Diem. Gilbert:"Ti sono grato per tutto quello che fai per me. Perdonami, sono stato testardo ed egoista." Violet lesse la sincerità nel suo sguardo, nella profondità delle sue parole. Violet:"In questo caso... Ti ordino di restare a letto. Oggi sarò la tua comandante!" disse per sdrammatizzare facendo l'occhiolino a Gilbert che nel frattempo stava riprendendo un po' di colorito. Gilbert:"Comandi, Sergente Evergarden!" rispose ironicamente. "La cosa più bella del nostro Amore è che esso non ha razionalità né logica. La cosa più bella del nostro Amore è che esso cammina sull'acqua e non affonda." Nizar Qabbani Il Maggiore la prese per un braccio e la trascinò sul letto insieme a lui. Violet non oppose resistenza e gli cadde addosso... iniziò a ridere compiaciuta, dopodiché lui iniziò ad accarezzare la sua pelle e a baciarla. Bello e delicato come i petali di una rosa. Gilbert non era mai stato così fragile come negli ultimi mesi, era sempre stato forte e combattivo: un uomo di spirito. Questa sua innata fragilità spaventava Violet. Era la paura di poterlo perdere per sempre che la tormentava giorno e notte. "E qualsiasi angoscia che adesso sembra mortale, in confronto al perderti, non sembrerà uguale." (William Shakespeare)
   
 
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