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Autore: Dix_infernal    17/07/2009    2 recensioni
Cury guardava Dix, visibilmente felice. Chissà cos'era successo? Nonostante tutto lei e Ruki riuscivano a parlare piuttosto normalmente. Cosa che lei forse non sarebbe riuscita a fare. Per lo meno non subito la sera stessa del concerto. Oddio il concerto. Ma era stato veramente quel pomeriggio? Incredibile.
Genere: Romantico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dix, dopo aver incrociato lo sguardo dell'autista nello specchietto, si avvicinò di più a Cury sentendo un brivido dietro la schiena.

Cury la vide avvicinarsi. Fissò di nuovo lo specchietto, notando che l'autista le stava ancora osservando. Il pullman intanto si era ormai fermato davanti a un ristorante di cucina italiana, un edificio piuttosto grande, color pesca, in mattoni con dei fiori colorati e piante rampicanti tutte attorno e sui davanzali.

< Dix vieni. È la nostra fermata, dobbiamo scendere >, disse Cury voltandosi verso l'amica. Uscirono in fretta dal bus, distratte, senza peraltro accorgersi dell'autista che le stava salutando.

Entrarono nel locale dal portone in vetro.

< Ehilà! >, esclamò il gestore del locale.

< Ehi, Tohru! >, rispose Cury alzando la mano per salutarlo.

Dix entrò tutta allegra, e come al solito si mise a saltellare verso il bancone. < Saaaaalve Tohru! > . Tohru era un tipo particolare.. insomma.. < Figliocce mie! Ogni volta che vi vedo siete sempre più belle! Che bei vestiti hai oggi Cury! Davvero dei bei abbinamenti! >, disse lui.

Insomma s'è capito.. era "dell'altra sponda" ma comunque un ragazzo d'oro. Le due amiche si diressero nel privè per cambiarsi e indossare le loro divise con i grembiulini... e per lavorare le due usavano dei pattini... solo il ricordo di quanto avevano faticato per imparare ad usarli era abbastanza doloroso per i loro fondoschiena!

< Dix, hai visto? Oggi la divisa è verde chiaro. Carina, no? >, disse Cury. Tohru era molto attento a tutte queste piccole cose. Ai fiori nel locale o alle loro divise che dovevano essere abbinate alle tovaglie e ai tovaglioli. < Quella di ieri, in tartan fucsia mi piaceva tanto comunque >, aggiunse.

Dix guardava i grembiulini verdino. < Nero no, eh? Magari con delle croci appese e del pizzo nero! >, disse lei con gli occhi a cuoricino.

< Ahahah! Chissà che per halloween Tohru non faccia un'eccezione! >.

Cury si infilò i pattini e uscì per prima dalla stanza, raggiungendo il bancone.

< Tohru prendo ordinazioni o vado in cucina? >.

. Dix intanto era arrivata anche lei fino al bancone.

< Tohruuuu! È vero che la prossima volta li fai scegliere a me i vestitini >, disse Dix con la faccia da cucciolo.

< Certo pasticcina mia! >, rispose Tohru entusista < Oh, guarda! Stanno entrando adesso cinque incappucciati. Ci pensi tu Dix? >

< Volo tesoro! >, disse lei afferrando al volo il blocchetto che le aveva passato Tohru. Nel frattempo i cinque si erano accomodati. Andò incontro a quei tipi alquanto bizzarri con tutta l'allegria che venti minuti prima non aveva proprio.

< Salve gente! Fate la vostra ordinazione! >, disse lei con un grande sorriso rischiando anche di sembrare un'ebete.

Cury intanto era uscita dalla cucina.

< Ehi, Cury. Vedi quel tavolo dove Dix sta prendendo ordinazioni? Porta lì cinque drink. E magari ricorda loro che è buona educazione togliere quelle mantelle col cappuccio.. >, disse Tohru indicando il tavolo.

< Lo farò! >, esclamò Cury. Prese il vassoio con i bicchieri e si diresse verso il tavolo.

< Salve! >, salutò Cury, mentre adagiava il vassoio sul tavolo.

Uno di loro alzò la mano e senza che Cury gli avesse detto niente si tolse una sciarpa. E dire che le due ragazze rimasero letteralmente sonvolte basta. Cioè, Cury rimase sconvolta. Mentre Dix < Bella fascia! >, disse, senza pensare quale altro santo ragazzo in quell'isola del Pacifico portasse una fascia sul naso.

Cury lo stava ancora fissando incredula. Per un attimo pensò che fosse veramente Reita. Ma no, era impossibile. E poi aveva comunque metà viso coperto dal cappuccio. Non era possibile dire se fosse veramente lui o no. Ma era meglio lasciar perdere certe fantasticherie. Ci si sarebbe illusi e basta. Lui non rispose a Dix, si limitò semplicemente a sorridere.

< Scusate ragazzi. Non vorrei essere scortese, ma nel locale sarebbe preferibile non indossare cappucci o cappelli. Se le passate a Dix ve le appende sull'appendiabiti vicino al portone. >, spiegò Cury.

Uno di questi sbuffò rumorosamente e Dix lo fulminò.

Quando tolse cappuccio e mantella.. beh, entrambe le ragazze non potevano non nascondere il loro stupore. Allora quella di Cury non era un'impressione.

Era di nuovo lui, cavolo, era lì! Colui per cui erano svenute mezz'ora prima era lì!

"Stai calma. Stai calma e cerca di dire qualcosa di intelligente. No, anzi, dì qualcosa di intelligente!", ordinò Cury a se stessa.

Dix prese le mantelle, appoggiando il blocchetto e la penna al tavolo per poi tornare a ordinare. Cury prese i bicchieri, passandoli prima a Kai, poi Uruha, Reita, Aoi. E infine Ruki. Prese il bicchiere per passarlo al cantante. Lui la guardò un attimo. Indossava ancora quelle lenti color ghiaccio. Cury rimase un attimo immobile, sentendo il suo cuore perdere un battito. "SCIAFFFF!". Gli occhi dei cinque ragazzi, di Dix e anche di Cury finirono tutti sulla camicia bianca di Ruki. "Oh.Mio.Dio....", pensò Cury in preda al panico.

"Santo Kami, ora qui scoppia il finimondo!", pensò Dix guardando la scena di Cury paralizzata e Ruki con gli occhi sbarrati. Tutti gli altri ridevano sotto i baffi.

< Grazie del drink signorina! Chi me la ripaga ora questa?! >, disse Ruki alzando il tono di voce.

< Ehy ehy ehy! Non scaldarti tanto! Si rimedia! Tu dovresti riuscire a comprartene altre 500 di quelle camice! >, disse Dix alzando altrettanto il tono.

< Certo... > rispose Ruki osservando la macchia arancione sulla camicia.

< Oddio! Scusi! Mi scusi davvero! Non volevo! Gliela ripagherò personalmente la camicia! V-vado a prendere dei fazzoletti! >, Cury disse tutto tanto velocemente che sembrava stesse ripetendo una filastrocca a memoria.

Aoi intanto osservava la ragazza correre rapida tra i tavoli per raggiungere il bancone. Abbozzò un piccolo sorriso, quasi provasse tenerezza vedendola così agitata.

< Cury, tesoro bello, vorresti darmi quei fazzoletti per piacere? >, disse Dix con aria diabolica.

< Scusate... > disse Aoi.

, disse Cury voltandosi verso Aoi. "Santo cielo, in foto è bello, ma dal vivo è proprio da infarto!", pensò lei.

< eravate al concerto > disse come se sapesse già la risposta.

"d'ora in poi voglio essere sempre miss rompi balle dei concerti dei the GazettE" pensò Dix. Ruki guardava la scena irritato. Non gli era arrivato neanche un quarto di fazzoletto.

< A-ah..sì! >, rispose Cury timidamente, arrossendo. E Aoi ridacchiava. "Cos'ho fatto adesso? Sigh..". Intanto osservava Dix con i fazzoletti in mano e fischiettava.

< Taka-chaaan! >, gridò Dix con quei benedetti fazzoletti in mano.

Ruki strabuzzò gli occhi. Come si permetteva quella di dargli prima del tu e poi di chiamarlo con un soprannome?

< D-dix... >, Cury era visibilmente agitata.

< Taka-Taka-Taka Chan.. > Dix fishchiettava e canticchiava come per provocarlo. Reita era a terra che cercava di non ridere. < dimmi Grabbina Taka-Taka-Taka-Chan  >

< Dix! >. Cury si chiedeva se per caso non fosse impazzita di botto. Ma, d'altra parte, entrambe avevano questi momenti di pazzia.

< Porta quei fazzoletti al tavolo! >, disse Cury supplicandola.

Aoi rideva adesso. Si avvicinò a Dix < Sei molto simpatica ragazzina! Ma non ti conviene far innervosire Ruki! >. Era veramente divertito.

< Takaaaa! Muahahah! Si si tesora! Li porto subito! >. Zompettando anche sui pattini Dix si avvicinò a Ruki ridendo come una scema. < Ecco qua Taka.. Chan! Ahahaha! >. Gli appoggiò i foletti in testa.

Ruki fece una smorfia. < Ahahah! >. Incredibile. Rideva pure lui ora < Tu sei tutta matta ragazzina! >.

< Zizi! Ma tu rispondi di nuovo male alla mia tesola che te la vedi con me! E.. non dire anche tu che quando faccio la scema sembro la copia di Tweety quando parlo perchè lo faccio apposta! >, disse lei girandosi e andando verso Cury che era sollevata vedendo Ruki ridere.

Ruki era decisamente sorpreso. E anche gli altri, ridevano. Appena Dix si avvicinò al bancone Cury l'abbracciò < Oddio Dix! Mi hai salvato la vita! > le bisbigliò in un orecchio, mentre Aoi tornava al tavolo. Era veramente elegante.

< Ma che salvato la vita >.

Dix si girò di nuovo verso il tavolo dei the GazettE. Restò a fissarli un po' seria. Poi si girò verso Cury.

< Cury dimmi tutto tranne che ho fatto lidiota con Ruki > disse lei con una faccia che avrebbe fatto ridere anche le pietre..

< Ahahahah! >.

Cury rideva di gusto. Dix era adorabile quando aveva questi attacchi di pazzia e poi tornava seria di botto, sperando di non aver fatto quello che aveva appena fatto.

< Sì Dix, mi dispiace! Ma penso che lui ti abbia preso in simpatia! E anche gli altri >.

Dix fece una faccia tra l'ebete e il deluso. Si voltò nuovamente verso il tavolo e c'era Ruki che tentava disperatamente di pulire la camicia e tutti gli altri, Reita compreso che si era appena alzato, che salutavano le due con la mano.

Dix si avviò dietro il bancone trascinandosi sopra la testa una nuvola nera tipo quella di Fantozzi. < Che emerita figura di panda...che emerita figura di renna...che emerita figura di sofficino... > diceva in continuazione. < Santo Kami.. mi sono giocata la poca dignità che avevo.. >, disse mentre si appoggiava al bancone tentando di "sbattersi" la testa contro la tavola di marmo.

< Diiiix! > la fermò Cury. < figura di sofficino?! >.

Per quanto ridicola fosse quell'espressione, a Dix non venne da ridere. < Ok, guarda. Ci hanno preso in simpatia, vedi? Soprattutto a te. Dovresti esserne contenta! E comunque bisogna ancora prendere l'ordinazione.. >.

Alzò la testa dal banco con la schiena curva.

< Ah.. già.. >, disse sghignazzando. < Le ordinazioni! >.

Guardava l'amica sorridendo con gli occhi a pesce.

< Vado! >, aggiunse con voce da ubriaca. Si diresse facendo a zig zag tra tutti i tavoli dai Gaze. < Allora... >, disse ancora con quella voce e la schiena curva. < Ordiniamo stasera o no? >.

Ruki si fece un pò più serio. < Per me spaghetti al pomodoro >.

Mentre Dix prendeva le ordinazioni, Cury sgattaiolava tra i tavoli per controllare che nessuno avesse bisogno. Certo si sentiva ancora in imbarazzo per prima, ma andava già meglio. "Tutto merito di Dix", pensò.

< Va bene! Oh, Kai-San! Salve! Lei che prende? >, disse Dix riprendendosi da quella “crisi esistenziale”. "Tsk...salvato la vita...stasera l'ho fatto due volte.. per una volta l'aiuto io!", pensò Dix.

< Guarda, lascerei decidere a te! >, rispose Kai ridacchiando.

< Io vorrei i vostri numeri di telefono, per favore! >. Reita. Ovvio.

Dix sbarrò gli occhi. Aoi gli puntò la 44 magnum in bocca: < Ma sei scemo?! >. Cury cadde a terra. < Cury! >, disse Dix vedendola praticamente stesa di fronte a lei.

< Ahiiiiiiiiiiiiii! Damn! >, urlò lei massaggiandosi la testa, mentre Aoi si stava alzando in piedi per verificare che stesse bene.

< Tutto a posto ragazzina? >, le disse porgendole una mano. "Uh uh... che bella coppietta!", pensò Dix.

< Bravo Aoi... così si fa! > disse Uruha con tono strano.

< S-sì, tutto a posto grazie >, sussurrò Cury prendendo la mano di Aoi. “Incredibile, sto veramente tenendo la mano di Aoi!".

< Scemo >, rispose Aoi un pò imbarazzato.

< Ragazzina...per Aoi un pesce lesso grazie! >, disse di nuovo Uruha. Dix gli fece una smorfia e poi andò da Cury.

< Tutto a posto Curyna? >

< S-sì! >, disse veloce lei, per poi sparire dietro al bancone.

"Tutto a posto? Santo cielo vorrei sparire! Ruki è lì, a quel tavolo! E Aoi mi ha preso per mano! Oddioooo!"

< Ehi, Uru, Reita. E anche tu Aoi, dovete ancora ordinare >, osservò Ruki.

< L'ho detto per Aoi, un pesce lesso! >, continuò Uruha ridendo, per poi trovarsi una 44 magnum in bocca. Chissà di chi era.

< Piantala bertuccia! >, disse Aoi con tono vendicativo.

Ossignore...sono dei pazzi!" pensò Dix.

< Per me una peperonataaaa! >, gridò Reita. Dix lo guardò alzando un sopracciglio, ma annotò lo stesso.

< Oddio, Reita, no! Altrimenti qui ci giochiamo di nuovo la notte in pullman! >, lamentò Uruha dopo essersi liberato della 44 magnum di Aoi non si sa in quale modo.

< Però vorrei almeno sapere i vostri nomi! >, aggiunse Reita.

< Uru, ordina ti prego... >, si lamentò Ruki.

< Ehy, Taka-Chan! >, disse Dix mentre scarabocchiava sul blocchetto in attesa che gli altri ordinassero. < Sei di fretta, per caso? Rei-kun...il mio nome è Dix. La mia amica si chiama Cury. >, disse lei aspettando ancora Uruha.

< Non prendo niente, mi voglio mantenere in forma! >, disse Uruha convinto.

< Ti devi mantenere in forma? Devi far conquiste? >, ridacchiò Kai.

< No no... >, rispose Ruki a Dix.

< Ehi, non provare a dire che hai sonno perché stasera si esce, capito? >, lo punzecchiò Reita.

< Che conquiste! Io faccio già conquiste di mio! >, disse Uruha sempre più convinto.

< Ehm ehm >, fece Dix per attirare lattenzione. < Aoi.. sicuro che va bene il pesce lesso? >, disse ridacchiando.

< Meglio se prendo gli spaghetti anche io... >, rispose Aoi fulminando Uruha con lo sguardo.

La ragazza rise. < Ok ok.. Va bene.. torniamo fra poco! >, disse lei sorridendo più calma. Mentre si girava le cadde lo sguardo su Ruki e le venne una stretta al cuore...lui la guardava, ma era come se la stesse squadrando.

Così cercò di tornare da Cury nel minor tempo possibile. Solo la vista della sua amica la feceva tranquillizzare.

< Sono dei pazzi! > disse Dix col fiatone.

< Lo so >, rispose in fretta lei. < è per caso successo qualcos'altro? >

< Più o meno.. > disse Dix ridacchiando. < Urupon si è ritrovato di nuovo la 44 magnum in bocca.. e Reita ha ordinato una peperonata...dimmi tu...io non ci credo che sono tutti e cinque lì! >, disse lei col cuore che non ne voleva sapere di rallentare. Ci pensò di nuovo. Al concerto.. quelle due parole che aveva detto.

< Mmm >, fece Cury affacciandosi dal bancone per osservarli un attimo, < Anche tu così agitata, eh? Oddio...Chi pensava che sarebbero venuti fino al nostro locale a ordinare! >.

Di certo la situazione era molto migliorata rispetto a un'ora prima. Era veramente passato così poco tempo?

< Ragazze! Che vi prende? >, disse Tohru avvicinandosi alle due appoggiate al bancone. Dix non dava segni di vita. Era imbabmolata e sospirava pesantemente.

< Ah, Tohru! >, esclamò Cury.

< Già. Come mai non siete tra i tavoli? Siete solo in due a servire e i tavoli sono tanti. Su, al lavoro! >, disse girandosi. Poi si bloccò un attimo.

< Dopo mi dite chi sono quei bei... >.

< Tohru, al lavoro >, lo rimproverò Cury.

< Si si vado! >

< Ahahah! >.

Un attimo di silenzio. Dix stava evidentemente pensando intensamente a qualcosa. < Dix...è per Ruki vero? >

Sospirava ancora imbambolata. < Eh? >, disse sorridendo. “Ancora verso il tavolo dei Gaze..”

< Ehi Dix! >. Cury la prese per un polso. < è per Ruki, vero? >

A quel punto Dix si riprese. < Eh? Scusa Cury, ero sovrapensiero! Su, andiamo a lavorare! >, disse facendo un sorriso strano e pattinando verso un altro tavolo. L'aveva praticamente ignorata. Non aveva mai fatto così.

Cury rimase di pietra. Dix aveva indubbiamente qualcosa. E se fosse servito sarebbe stata con lei tutto il pomeriggio, anche rischiando di farsi licenziare.

< Ehi, Cury, gli spaghetti sono pronti! >, chiamò Tohru.

< Ah, sì! Arrivo a prenderli! >. Prese i piatti e si diresse verso il tavolo.

< Ecco a voi >, disse, appoggiando i piatti di fronte a Ruki e Aoi.

< Grazie Cury! >, disse Aoi con un grande sorriso.

Ruki non la calcolò minimamente. Aveva qualcosa anche lui.

< Curyyy! > chiamò di nuovo Tohru. Cury faceva avanti e indietro in continauzione.

Finito di portare i piatti al tavolo, andò finò al tavolo dall'altra parte della sala, dove Dix stava prendendo dei piatti vuoti.

< Dix! >, la chiamò Cury. Lei si girò, senza rispondere, con aria mortificata. < Dobbiamo parlare. Vieni subito al bancone >. E Cury lo sapeva. Aveva visto lo sguardo di Ruki fisso sul tavolo. Come se fosse deluso per qualcosa. Come se qualcuno non lo considerasse più come sperava.

Quando Dix raggiunse Cury, questa iniziò a trascinarla fino al bancone. Lasciò Dix per farle mettere i piatti nel lavandino e tornò dietro il banco.

< Co-cosa c'è Cury? >, disse Dix un po' preoccupata. Anche se pensava di sapere cosa Cury le doveva dire e si sentiva un po in imbarazzo. Non fece a meno di guardare di nuovo al tavolo dei Gaze e poi rigirarsi.

< Dix...è Ruki, lo so. Vai là e parlaci, su! >

Dix sgranò gli occhi. < Co-come a parlarci? Co-cosa c'entra Ruki?! >, disse colta alla sprovvista.

< Come cosa c'entra! è la sua presenza che ti fa star così. Forza. >, le ordinò indicando il tavolo. "Dannazione...e tu non hai idea di come mi sento io, Dix". Cury, nella maggior parte dei casi, ha sempre cercato di nascondere al meglio i suoi sentimenti. E questa era una di quelle volte.

< No! >, disse Dix guardandola negli occhi. Per una volta, voleva essere lei a fare la sorellina maggiore. Anche se in quel caso era davvero difficile. < Perchè ci dovrei andare proprio io, Cury? Su... >, disse sorridendole.

< Perché sei tu che l'hai fatto ridere. E non mi pare che adesso si stia divertendo >, rispose decisa lei.

Dix rimase interdetta. "Ma che dice?", pensò mentre si voltava nuovamente a guardarlo. Era vero.. non dava retta agli altri che ridevano come matti, sempre pronti a farsi notare.

< No...no scusa Cury.. >, disse poi scuotendo la testa < Lo sai perfettamente che in quei casi faccio ridere pure le guardie di Bukingham Palace..Per piacere. E poi sai che se dovessi andare lì non reggerei..ecco.. >. Abbassò la voce. "E nel caso dovesse succedere veramente qualcosa..saresti tu a non reggere Cury".

< Allora sai che ti dico? Hai sentito Reita, no? Dopo usciamo con loro! Che lo vogliano o no! >, ribattè Cury soddisfatta.

< Eh? >, disse Dix semplicemente, facendo arrivare il mento a terra. "Inventati una scusa su..sennò stasera non torni a casa viva.."

Dix si guardò intorno. < Ehm..do..domani..ho un matrimonio e..mi devo svegliare presto. Ecco >, disse lei con la voce che le tremava.

< Bugia >. Cury la guardava storto. < Oh. hanno finito di mangiare...chi va a prendere i piatti? >

< Vado io va...tu avrai le gambe a pezzi...io a fare le ordinazioni invece ingrasso.. >.

Mentre stava per avviarsi al tavolo si voltò dinuovo verso Cury < Ma che hai, sfere di cristallo al posto degli occhi? Eh, Cury? >, disse Dix poi andandosene con aria strana.

< Ti conosco, Dix >, rispose Cury con un sorriso dolcissimo.

Dix si voltò appena per poi andare verso i cinque matti.

Una volta arrivata lì si ritrovò un non si sa che cosa in mezzo gli occhi.

< Oops! Scusa Dix! >, disse Reita. Dix innervosita si tolse quella cosa che aveva tutta l'aria di essere un peperone rosso dalla fronte. < Sei un animale o che?! >, disse mettendogli di fronte gli occhi quell'affare.

< Deficiente! >, lo rimproverò Uru tirandogli una sberla. La scena era piuttosto comica. , disse Kai, ridacchiando come sempre.

< Grazie Kai-San! >, disse Dix con gli occhi a cuoricino.

< Che ho fattooo? >, disse Reita con le lacrime agli occhi.

< Non è colpa mia se giochi col cibo, uomo senza naso! >, disse Dix scocciata. Si stava voltando verso Kai, ma involontariamente le cadde lo sguardo di nuovo su Ruki. E di nuovo una stretta al cuore. Le cadde a terra il tovagliolo e rimase a guardare nel vuoto.

, fece lui.

< Dix? >, chiese anche Aoi.

< Eh? >, disse una prima volta guardando ancora nel vuoto. , disse prendendo il tovagliolo da terra. < Credo.. > sussurrò. < Allora.. a chi posso prendere i piatti? O qualcuno di voi vuole mangiarsi anche quelli? >, disse sorridendo.

< Prendili pure tutti! >, rispose Kai con un sorriso, cercando di stare al gioco.

Aoi e Ruki si guardarono un attimo come se si stessero chiedendo l'un l'altro il perché del suo comportamento. Cury la stava tenendo d'occhio. L'aveva vista di nuovo irrigidita.

< Ehm...tutti! Ecco sì, un...attimo! >, disse lei prendendo prima il piatto di Ruki per poi farlo ricadere sul tavolo. Aprì leggermente la bocca per tentare di dire qualcosa, ma ovviamente non ci riuscì. Cosa poteva dire?

Ruki la guardò un attimo < Siamo noi che vi facciamo quest'effetto? >, chiese abbozzando un sorriso.

Lo guardò negli occhi per un attimo facendo scivolare di nuovo il piatto.

< Vo-voi? >. "Tu vorrai dire...". Si guardò intorno in cerca di Cury.

E lei era lì che la fissava, per capire cosa stesse succedendo.

< Dai! >, disse a bassa voce, un pò di tavoli più in là, per incoraggiarla. Daltronde, lei cosa poteva fare? Voleva davvero che Dix fosse felice.

< Fo-forse.. >.

*break a spell*

< Che? >, disse lei facendosi notare da tutti. Guardò velocemente i cinque Gaze. Poi, con decisione, finalmente riuscì a prendere il piatto di Ruki e quello di Kai per poi andare velocemente a lasciarli nel lavandino. "Ma che era? Era sicuramente nella mia testa, lo so.."

Cury osservava la scena da un tavolo, mentre prendeva ordinazioni. Aveva visto che, se non altro, Dix adesso aveva un pò più di carica. E Ruki. Inutile negarlo. Ruki la guardava. E lei non si sbagliava mai su queste cose. L'aveva capito. Sarebbero tornati altre volte. Perché Ruki molto probabilmente era interessato a lei. Quello che stava succedendo era una cosa alquanto bizzarra. Così bella da una parte quanto dolorosa dall'altra. Perché questo era solo un modo per sentirli più vicini, ma non voleva comunque dire che quindi potevano averli. E soprattutto... “Io non posso averlo.”, pensava Cury mentre ritirava i menù dal tavolo. Ma come si sapeva che Dix si era innamorata di Ruki, così anche si sapeva che per lei era lo stesso. Anche lei, benché cercasse di nasconderlo, più a se stessa che a Dix, passava le ore ad ascoltare la sua voce. Perché lui era perfetto. Niente in lui non le piaceva. Sia I difetti che i pregi. “Ma..ma io voglio che Dix sia felice...”.

  
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