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Autore: _Atlas_    13/01/2019    4 recensioni
A volte non serviva a niente rifugiarsi in laboratorio, i pensieri si aggrovigliavano tra loro negandogli la lucidità e l'ansia prendeva a tormentarlo senza lasciargli scampo.
A volte, da solo, pensava di non farcela.

Raccolta incentrata su alcuni temi importanti della vita di Tony Stark, con la presenza di personaggi fondamentali per il suo percorso.
[Dal post-Iron Man 3 ad Avengers: Endgame]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Demons'
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2.

Disposable Heroes








"Ultron? Un'armatura a protezione del mondo?"
Bruce Banner formulò quella domanda senza preoccuparsi di nascondere il suo disorientamento. Non era sicuro che Tony fosse nel pieno delle proprie facoltà mentali, ma a giudicare dal suo atteggiamento disinvolto fu costretto a ricredersi.
"Sei serio?" chiese come ultimo scrupolo.
"Certo" confermò quello, "Come la vedi?"
Il dottore si raddrizzò gli occhiali sul naso, guardandosi intorno con evidente disagio. Un ologramma lampeggiava sospeso davanti ai suoi occhi, mostrando dati e sistemi che si ricollegavano all'iniziativa di Tony. Si era aspettato di smanettare con formule ed esperimenti quel mattino, quando l'amico lo aveva invitato a bere un drink con la scusa di mostrargli il nuovo laboratorio della Avengers Tower, ma non avrebbe mai immaginato di confrontarsi con un progetto di tale portata.
"Beh, è un progetto...azzardato, direi folle. Come lo hai pensato?" chiese sinceramente incuriosito.
"Rimuginazioni" spiegò in fretta Tony, "Aggiunte a un numero consistente di pensieri ossessivi. Sono utili a volte, ci credi?"
Bruce si pentì all'istante di avergli fatto quella domanda e preferì ignorarne la risposta, tornando al cuore del discorso.
"Riconosco che è un'idea interessante, per quanto irrealizzabile" ammise.
"Per ora" specificò Tony prendendo un sorso del suo drink, "Immagina di avere i mezzi necessari per risolvere l'enigma, sareb-"
"È troppo complicato..."
"J.a.r.v.i.s. potrebbe darci una mano."
"...per non parlare dei problemi verso cui potremmo andare in contro" replicò Bruce, pratico.
Tony sospirò con pesantezza, portandosi una mano sulla fronte come a cercare le parole giuste da dire.
"Per il momento si tratta solo di un'idea" disse sbrigativo "Ci sono ipotesi che non ho ancora considerato e che vorrei approfondire. Ma dobbiamo rischiare, potrebbe essere l'unica soluzione se..."
Bruce sembrò non seguire il suo ragionamento, "Se...?"
"Prova a immaginare lo scenario peggiore in cui potremmo trovarci."
"Non saprei...non..."
"Pensaci bene, Bruce."
L'uomo ammutolì di fronte alla veemenza dell'amico, poi gli bastò guardarlo negli occhi per capire cosa intendesse. "Il portale? Gli alieni?"
Tony annuì. "Se non rischiamo adesso, dopo potrebbe essere troppo tardi."
Bruce si passò una mano tra i capelli in un gesto di stizza, "Dopo quando, Tony?" chiese perplesso. "Tu parli come se stesse per accadere qualcosa, come se ne avessi la certezza!"
"Andiamo Bruce, pensi sul serio che non torneranno? Che da qui in avanti non accadrà mai niente che non richieda il nostro intervento? Hai una visione ottimistica della cosa, ma non...preferisco rimanere coi piedi per terra," confessò l'uomo e all'improvviso il suo volto si contrasse in un'espressione rigida, come a trattenere un pensiero molto più intenso di quello che aveva appena espresso.
Bruce lo guardò spaesato e con un velo di incredulità che lo infastidì.
"Questo non è essere realisti, questo è..."
"È un modo di trovare soluzioni" concluse per lui Tony, incapace di nascondere il nervosismo.
"Ultron è una soluzione?"
"Potrebbe."
L'uomo sfuggì il suo sguardo per non dargli modo di vedere la propria delusione. Aveva previsto lo scetticismo del collega, ma vederla avversarsi fu ugualmente doloroso e per un attimo pensò di riconsiderare il suo progetto. Forse aveva ragione Bruce, forse loro non sarebbero tornati e lui avrebbe continuato ad alimentare paure dettate da considerazioni errate.
Ma quell'unica possibilità che c'era, era tangibile, reale, e non poteva ignorarla.
"È un bel progetto, Tony, non intendo negarlo, nè ignorarlo. È solo che adesso resta un'immensa, assurda fantasia..." proruppe Bruce cercando di essere obiettivo.
"Già."
Il silenzio in cui si chiuse l'amico lo mise ancora più a disagio, mentre la domanda che si era fatta spazio nella mente non appena avevano iniziato quella conversazione, spingeva affinchè potesse venire espressa.
"Senti..." lo richiamò schiarendosi la voce, "Tu...tu come stai?"
A quelle parole Tony alzò la testa in modo brusco, chiaramente colto alla sprovvista.
"Come?" chiese a sua volta.
"Tu come stai, Tony?" scandì Bruce con più vigore.
"B-bene? Direi alla grande, perchè?"
"Alla grande? E gli attacchi di panico? L'ultima volta che ci siamo visti avevi problemi d'insonnia..."
Tony sospirò, senza capire bene se quello che provava fosse fastidio o un'altra sensazione a cui al momento non era in grado di dare un nome.
"Sì, me lo ricordo" affermò "Al contrario di te che ti sei appisolato sul mio divano non appena ho aperto bocca."
"Ho dei ricordi su un ascensore in Svizzera e un coniglio gigante, mi sembra. Dico bene?"
"Dici bene. Se avessi resistito ancora un po' a quest'ora ti ricorderesti anche di Dora l'Esploratrice."
Bruce sorrise, dopodichè incrociò le braccia sul petto con quella che a Tony sembrò rassegnazione.
"Tony, è l'ultima volta che te lo chiedo: come stai davvero?"
Preferì ignorare quella domanda, o almeno così parve a Bruce nel momento in cui l'amico gli diede le spalle, iniziando a trafficare con alcune interfacce aperte.
"Dormo cinque ore a notte, all'incirca" disse infine dopo qualche minuto "E l'ansia è diminuita, almeno fisicamente."
"Niente più attacchi di panico, quindi?"
"Mm-mh. È un buon traguardo..."
"Direi di sì" convenne Bruce, "E i pensieri ossessivi di cui parlavi prima?"
"Sono solo pensieri" spiegò troncando il discorso.
Preferì non aggiungere altro, rifugiandosi dietro alla convinzione che se non ne avesse parlato quelli sarebbero rimasti confinati tra le pareti del suo inconscio. Odiava quando succedeva, aveva la sensazione di trovarsi in un vortice senza uscita, dentro al quale spesso credeva di impazzire.
L'idea stessa di Ultron era nata in uno di quei momenti e aveva avuto il potere di zittire l'ansia che non aveva mai smesso di divorarlo; per questo sapeva di dovergli per forza dare una possibilità, che fosse con l'aiuto di un amico o da solo.
"Tony, dovresti..." iniziò a dire Bruce, ma finì subito per essere interrotto.
"Dovrei parlarne con qualcuno, lo so. Stavolta magari non con un dottore specializzato in fisica nucleare" disse facendolo sorridere.
"Te lo sconsiglio."
"Altrimenti rischierei di doverlo svegliare."
Bruce si mise le mani in tasca con l'intento di nascondere l'imbarazzo sempre più crescente.
"Sai, potresti offrirgli del caffè, se mai volessi parlare di nuovo con lui. Così non rischierà di addormentarsi" gli suggerì mantenendo volutamente un tono al contempo serio e scherzoso.
"Buona idea, dottor Banner" disse quindi Tony stando al gioco ma anche celando un grazie dietro quelle parole. "Andiamo, ti mostro il resto del laboratorio" aggiunse poi chiudendo le interfacce con un battito di mani.
Bruce annuì distratto e prima di seguirlo volse un'ultima occhiata al progetto di Ultron, abbandonato sulla scrivania.

"Maledizione."







NdA
Buonasssera :)
Eccovi il secondo capitolo della raccolta, con sua maestà il Dottor Banner :D
Ci troviamo da qualche parte prima di Age of Ultron e ho tenuto conto della discussione che Tony e Bruce hanno nel film proprio prima di creare Ultron. Ovviamente mi serviva più come pretesto per agganciarmi alla situazione emotiva di Tony e rimediare un po' alla pennichella che si fa Bruce in Iron Man 3 :')
Il finale non mi convince molto, ma ci tenevo a marcare il fatto che Banner resta comunque dubbioso nel rifiutare del tutto il progetto di Tony; certo, poi non si prenderà molte responsabilità in futuro, ma questa è un'altra storia :')

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e, se vi va, fatemi sapere quali sono i vostri pensieri al riguardo :)

Alla prossima,

_Atlas_
   
 
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