Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: terryoscar    14/01/2019    7 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sua eminenza il Cardinale Armand Reynier François de Jarjayes
 
 
Palazzo Jarjayes
 
“Nonna avete notizie dei nostri genitori?”
“No, Catherine, a palazzo non è arrivata alcuna lettera.”
“Cugina, secondo me, non c’è alcun motivo di preoccuparsi per i nostri genitori,  sono sicuro che si staranno divertendo un mondo! Poi conoscendo mia madre, non chè tua zia Joséphine, il divertimento è assicurato. La mia unica  preoccupazione è per il Generale Jarjayes …”
“Come?”
“Mi riferisco al povero nonno che dovrà sorbirsi i colpi di testa della sua carissima figlia maggiore e magari i capricci di zia Marianne, per lui si che mi dispiace  ih ih ih!”
“George, ti preoccupi per nonno Augustin, vero?”
“Certo, e di chi se no! Lui è un militare,  abituato a comandare e ad essere obbedito, e mia madre non è per niente una donna remissiva e tanto meno disciplinata ah ah ah ! Catherine, l’idea di mia madre al seguito di nonno Augustin, giuro mi fa morire dal ridere! E poi che dire della povera zia Oscar?! Sono sicuro che mia madre  la metterà in imbarazzo, un’infinità di volte Ih ih ih !”
“George, sei un fiume in piena, ma si può sapere cosa ti prende?”
“Ih ih ih Hai ragione cuginetta, però a volte mi soffermo a  pensare a tutto quello che ci racconteranno al loro rientro! … Mia madre è davvero tremenda, sono convinto che sarebbe capace di fare scappare un intero collegio di educande ah ah ah!”
“Che esagerato che sei!”
“Io esagerato? Vedrai, il tempo mi darà ragione! … Comunque cuginetta, vedrai che le prossime notizie che avremo dall’esercito Jarjayes, saranno sicuramente raccapriccianti ah ah ah!”
“Oh, smettila George, con te non si può mai fare un discorso serio!”
“Ma io sono serissimo Catherine, sei tu che non conosci tua zia!”
Dei passi, una voce: “Mio fratello ha perfettamente ragione! … Carissima cuginetta tu non la conosci abbastanza, ma nostra madre è una donna davvero impossibile!”
“Arthur, anche tu la pensi come George?”
“Certo che si! Chi più di noi la conosce. A volte mi chiedo come lei e mio padre si siano potuti amalgamare in quel modo.”
“Cosa vuoi dire cugino?”
“Mio padre l’ama talmente tanto, che asseconda tutte le sue follie ah ah ah!”
“Se lo dici tu, Arthur! …. Però potrebbero scriverci più spesso.”
“Senti la loro mancanza, vero?”
“Certo che si, tra qualche mese mi sposo e avrei voluto che mia madre stesse con me per i preparativi delle nozze, invece …….”
“Dai c’è la nonna con te, può aiutarti.”
“Si … certo ….”
 
Dei passi, la voce di nostra nonna: “Arthur, George, voi due insieme siete davvero incredibili!”
“Nonna da quanto tempo siete qui?”
“Quanto basta per aver ascoltato la vostra  conversazione.”
“Immagino che condividiate con noi, ciò che abbiamo  detto, vero cara nonna?”
“Beh … si, conoscendo il temperamento delle mie figlie, in particolare quello di vostra madre, temo anch’io che nonno Augustin stia avendo un mucchio di problemi! … Senza contare che questa è la prima volta che viaggia con le sue figlie al seguito,non credo che andrà tutto secondo i suoi piani! Sono sicura, che quando tornerà a casa, avrà da ridire sul comportamento delle sue figlie e dei suoi generi!”
“Sentito cugina? Quindi prepariamoci alla rappresentazione teatrale della famiglia Jarjayes ah ah ah!”
“Ah smettila, e sii serio cugino! … Nonna, secondo te avranno già ricevuto la nostra corrispondenza?”
“Ragazzi, io credo che ormai saranno arrivati a Torino, vedrete, a breve riceveremo loro notizie.”
“Nonna, appena arriveranno al palazzo, troveranno le nostre lettere, che bello! … Così mia madre saprà dei preparativi che stiamo organizzando per il mio matrimonio!”
“Non vedi l’ora di sposarti vero cuginetta?”
“Certo, George, e tu dovresti capirmi, visto che sei già sposato da ben cinque anni, e hai ben due figli.”
“Ah ah ah … si vero, infatti i miei bambini non fanno altro che chiedere della nonna Joséphine.”
“È naturale che le siano affezionati. La zia, quando è con loro, diventa anche lei una bambina. L’ho vista sai, non fa che coccolarli e viziarli.”
“Già, infatti, adesso sentono la sua mancanza, pensate che non  appena si svegliano la mattina, non dicono altro: è tornata nonna Joséphine?”
La nonna sorride e ribatte: “Joséphine è sempre stata la più espansiva tra tutte le mie figlie, esattamente il contrario di Oscar.”
Arthur sorride sornione, e ribatte: “Già … a volte mi chiedo come mia madre e la zia Oscar possano essere sorelle, sono talmente diverse!”
 
Dei passi, una voce: “ Madame Marguerite …”
“Dimmi Nanny!
“Vostra figlia Luisa, vi aspetta in camera sua.”
“Adesso vado da lei Nanny! …. Nanny …”
“Si Madame …”
“Poco fa, dal negozio, sono arrivate delle scatole, per favore, dai disposizione alla servitù affinchè vengano portate negli appartamenti di Oscar.”
“Va bene Madame, ci penso io.”
“Nonna, cosa avete acquistato per la zia Oscar?”
“Catherine tesoro, le ho fatto confezionare degli abiti adatti alla gravidanza, e non solo, ho anche comprato qualche vestitino per il piccolo che nascerà.”
“Che bello Nonna, non vedo l’ora di vederli! …. George, Arthur, ma ci pensate, nostra zia Oscar sarà alle prese con un bambino, chissà perché ma io lo trovo  davvero impossibile!”
George ribatte divertito: “Vero cugina! Ma se tu lo trovi impossibile, per me invece, va al di là di ogni immaginazione! Ih ih ih … La zia, la vedo meglio sfidare a duello il povero  zio Andrè, piuttosto che alle  prese con un moccioso che strillerà per tutto il tempo, e magari bagnerà il letto ah ah ah ah …!”
“Vero fratello! E non solo, ma ve la immaginate la zia Oscar con il pancione?! Nooo!! ih ih ih! Tutto ciò è un … un …. Non so, ma ha dell’incredibile ah ahah!”
Nanny impettita risponde: “Oh questa poi! Ascoltate voi due!   E’ vero che la mia bambina è un soldato, ma ricordate che è nata donna e rimarrà sempre una donna …”
George incalza divertito: “Non ne dubito Nanny, ma un conto è maneggiare la spada, e un altro essere alle prese con un marmocchio! E poi, lo hai appena detto, si è vero che è una donna, altrimenti non avrebbe sposato lo zio, ma comunque rimane un Colonnello dell’esercito francese, chissà se riuscirà farsi obbedire da un ragazzino in fasce ah ah ah! Ve la immaginate? Ordinare al neonato di smettere di piangere? O quando sarà in grado di maneggiare una spadina, insegnargli il rigore e la disciplina militare?”
“Fratello, secondo me, ne vedremo delle belle ah ah ah..”
“Oh, ma sentiteli! Siete dei  ragazzacci davvero  sfacciati!”
“George, dobbiamo riconoscere che Nanny ha ragione: abbiamo ereditato la sfacciataggine di nostra madre ah ah ah!”
“Ah ah ah credo proprio di si fratello ah ah ah …”
La nonna sorride e ribatte: “Su, vedrete che mia figlia ci sorprenderà tutti, sono sicura che sarà una brava madre! E adesso vado da Luisa, a dopo ragazzi!”
“Ah ah ah … Andate pure nonna! … Ah ah ah … Nanny, vedrai che il tempo ci darà ragione. Sai cosa succederà?”
“Cosa, ragazzaccio che non sei altro?!”
“Te lo spiego subito: la zia mollerà il moccioso allo zio Andrè, e lei andrà ad allenarsi con la spada ah ah ah…”
 
Arthur ribatte: “E magari fratello, sarà talmente nervosa per non aver dormito, a causa dei piagnistei del poppante, che se la prenderà con il primo che avrà a tiro! Ah ah ah ah”
“E magari Arthur, sarà il povero zio Andrè a farne le spese! ah ah ah …”
La nonna accigliata protesta: “Ora basta! Siete davvero impossibili! E non capisco come Joséphine possa lamentarsi di voi due, visto che siete identici a lei!”
“Ah ah ah … Io vado, i  miei bambini mi stanno aspettando in giardino per giocare, a dopo! Ah ah ah ah …”
“Ragazzaccio insolente, va dai tuoi figli e da tua moglie … magari ti desse una bella lezione, insolente!”
“Ah ah ah … Si, certo Nanny, a dopo ah ah ah!”
“Ah ah ah … Aspetta fratello vengo con te! Ah ah ah…”
 
“Dai Nanny, non prendertela, lo sai come sono fatti i miei  cugini, hanno sempre voglia di scherzare, sono dei  giocherelloni!”
“Sarà piccola, ma a volte mi fanno davvero arrabbiare! Non c’è dubbio, sono simili alla loro  madre!”
“Nanny, ricordi quando la zia aspettava il più piccolo dei suoi figli?”
“Come non ricordarlo! … Quei due furfanti, parlo ovviamente  di George e di Arthur, allora avevano diciassette anni  l’uno e sedici l’altro, ricordo che non facevano altro che prendere in giro i loro poveri  genitori.”
“Appunto Nanny, quindi sappiamo tutti come sono fatti, e poi, quando fanno  combutta, quei due non li ferma più nessuno!”
“Che il cielo ce ne liberi bambina! … Ricordo che una volta, George,esasperò così tanto sua madre, per via del pancione, che Joséphine, per vendicarsi, gli fece sparire tutte le scarpe, e non le fece ricomparire fin tanto che George, non gli giurò di non tormentarla più!”
“E la zia, ci riuscì?”
“Solamente per i primi tempi cara, ma poi ricominciò d’accapo e con quell’altro monellaccio, ripresero a punzecchiarla!”
“Ah ah ah … Lo vedi Nanny, quei due sono complici in tutto! Sarà perché hanno un solo anno di differenza.” “Già, quei due, ne hanno davvero combinate tante! … Come Oscar e Andrè, che da bambini non facevano che cacciarsi nei guai, ed io dovevo sempre starli dietro!”
“Nanny, che ne dici se adesso andassimo  a sbirciare il corredo che  la nonna ha fatto portare da Parigi?!”
“Si ragazza mia, andiamo nella stanza della mia  Oscar, così comincio a mettere a posto.”
“Allora andiamo Nanny, voglio anch’io darti una mano, e poi sono troppo curiosa di vedere cosa ha comprato la nonna. Lei si che  ha buon gusto, sono sicura che saranno bellissimi!”
 
                    
Contea di Collegno

 
Sono in sella al mio Cèsar, accanto a me come sempre c’è il mio Andrè. Abbiamo appena varcato il cancello del castello di Collegno,  davanti a noi, si presenta una distesa di prati verdi, ornati da un infinità di fiori colorati, ai bordi del giardino, sono posti ordinatamente degli alberi secolari.Seguiamo il selciato coperto di ghiaia e sul fondo vediamo il nostro Castello, un edificio di origine medievale, con un alto torrione centrale, restaurato dalla nostra famiglia nel corso del XVII secolo, fino a trasformarlo nella residenza degna di un moderno conte. È un edificio in mattoni, possente, su tre livelli fuori terra e due interrati, con ampie finestre e terrazzi da cui ammirare il paesaggio che ci circonda.
Osservo con indifferenza tutto ciò che ci circonda, Andrè mi guarda e dice: “Oscar, finalmente siamo arrivati!”
“Andrè, non ne puoi più, vero?”
“Oscar, di missioni ne abbiamo fatte, ma dobbiamo riconoscere che le ultime due sono state  le più estenuanti. Non è certo per me che mi preoccupo, ma per te …  per voi!”
Andrè indica il mio ventre, mentre mi guarda con occhi dolcissimi, di un verde profondo, mi sento sciogliere ed abbracciare da quello sguardo! Riesce a racchiudere tutto il suo amore in uno sguardo, certe volte mi chiedo come faccia.
“Andrè, non preoccuparti, io sto bene …”
“Oscar, ti prego, non fingere con me, lo vedo che sei stanca …”
“Ormai siamo arrivati, ci fermeremo per qualche giorno, avrò tutto il tempo di riposarmi! …… Andrè,mi chiedo ancora chi fosse quella donna che è appena uscita dal  cancello!”
“Era una donna distinta … Oscar, ma sei sicura che non viva nessuno a palazzo?”
“Andrè, che io sappia, a parte la servitù, non ci abita nessuno.”
“Che strano Oscar!”
“Andrè, non appena arriveremo a palazzo, la servitù dovrà darci spiegazioni.”
“Oscar, chissà cosa avrà pensato tuo padre, nel vedere quella donna uscire dalle sue proprietà?! Di sicuro si starà domandando chi possa essere! … Quando l’abbiamo intravista, ormai era già troppo lontana per poterla raggiungere. Comunque sapremo chi era, e cosa ci faceva qui!”
“Guarda Oscar, eccolo lì il palazzo!”
 
 
 
“Padre, finalmente ci siamo! … Però che giardino meraviglioso! …. È ben curato … Padre cosa avete, perché siete pensieroso?”
“Nulla, Marianne, desidero solo arrivare quanto prima.”
“Vi capisco Padre, siete sofferente, ma non appena saremo arrivati, dovrete metterVi a letto immediatamente.”
“Si .. si …”
 
 
Ho ascoltato appena le parole di mia figlia, loro non si sono accorte di nulla, non hanno visto quella carrozza uscire dal cancello, ma io si … Mi domando chi potesse essere …. Appena arriveremo, la servitù dovrà darmi delle spiegazioni.
 
“Coff … Coff …”
“Generale, state davvero male, ma adesso potrete curarVi nel migliore dei modi …”
“Victor, siamo in due a doverci curare, io con questo terribile raffreddore, e tu con quel braccio che ti ha limitato non poco. In queste condizioni siamo del tutto inutili! Lasceremo questo posto solamente quando ci saremo ristabiliti completamente.”
“Generale, Voi pensate che dovremmo fermaci a lungo?”
“Victor, credo che al massimo in una settimana, sia io che tu, ci rimetteremo in sesto!”
 
 
“I padroni, sono arrivati i padroni! … Su .. su presto ciascuno al proprio posti!”
“Giovanna, come fai a dire che sono loro?!”
“Michele, ma come,  non hai  visto lo stemma sulla carrozza? Sono loro, i padroni!”
“Tu dimentichi sorella che non ho la tua vista da falco!”
“Vero, ma non sei nemmeno cieco come una talpa, e adesso vedi di sistemarti un poco, come sempre sei disordinato e sciatto! Lo vedi quando non vuoi ascoltarmi? Presentarti così davanti ai padroni di casa!”
“Giovanna quante storie, in mezzo a tutti questi servitori in divisa, non faranno nemmeno caso a me.”
“Ne sei convinto? Proprio perché sei l’unico ad aggirarti vestito in questo modo, sarai il primo che noteranno! Vedi di infilarla meglio nei pantaloni quella camicia, che non mi piace per niente come l’hai messa!”
“Uffa sorella, quante storie, nemmeno se il Generale fosse il re!”
“Cosa?!! Michele, sei forse impazzito?! E vedi di metterti schierato con gli altri, che la carrozza si è quasi fermata!”
“Si, si, ma non è meglio che me ne vada? Tanto nessuno noterà la mia assenza!”
“Ho detto di schierarti con gli altri! Il padrone deve conoscere tutta la servitù, capito? E adesso via!”
“Sissignora governante!”
“E non fare lo spiritoso!”
 
 
Dall’alto della cassetta, vedo schierarsi, un’infinità di servitori. Tutti indossano l’uniforme, accidenti mi pare di presentarmi in una nuova caserma, solo che le divise sono un tantino diverse ih ih ih. Vedremo cosa accadrà in questo posto, tanto tra il Vecchio Pazzo, il Diavolo Biondo e la vivace Marchesa, sono certo che non mi annoierò.
Ancora qualche passo di cavallo ed arresto la carrozza.
 
Oscar ed io scendiamo dai cavalli, siamo l’uno accanto all’altro, di fronte abbiamo la servitù schierata che ci scruta, appena ci vedono fanno un cenno con il capo, in segno di saluto.
Vedo Gerard scendere da cavallo e sistemare il predellino, spalanca lo sportello e dice: “Signori, potete scendere.”
 
La prima che aiuto a scendere è la Contessa Marianne, poi la Marchesa, il Maggiore e infine il Generale.
Mio marito Charles mi porse la mano e dice: “Dammi la mano Joséphine, finalmente siamo arrivati!”
“Si caro, non vedo l’ora di riposare, non ne posso più!”
Louis avanza verso di me, e mi chiede: “Marianne, come va lo stomaco?”
“Ho ancora dei fastidi Louis, ma riesco a resistere!”
 
 
Sono finalmente a casa mia! Sono passati più di vent’anni da quando sono venuto l’ultima volta. Il palazzo appare in buone condizioni, almeno dall’esterno. Spero che anche gli interni si siano conservati in buone condizioni, in fondo non ho fatto mai mancare i fondi necessari alla manutenzione ed al mantenimento di una servitù in grado di occuparsi di tutto. L’ultima volta che misi piede qui, ad occuparsi della tenuta c’erano i coniugi Dalmasso, ma ormai sono deceduti da anni. Al loro posto, ci sono i due figli. Non li ricordo con precisione, ma so che la primogenita è madame Giovanna, la governante, ed il secondo è Michele, il maggiordomo e contabile. Spero che sia tutto in ordine. Dai resoconti che mi inviano ogni anno mi aspetto di trovare tutto perfetto.
Vedo lo servitù schierata innanzi a noi, una donna sui trent’anni abbigliata con una camicia candida chiusa fino al collo, con ricami sui polsini e sul colletto, un corsetto marrone scuro ed una gonna dello stesso colore, i capelli castani raccolti in un severo chignon, impettita, con uno sguardo deciso e vivace avanza e dice: “Ben arrivato signor Conte! … Signori! Il mio nome è Giovanna Dalmasso e sono la governante del palazzo.”
 
Vedo mio padre scrutare severamente la servitù, la sua attenzione viene attratta in particolare da uno dei servitori schierati: è un uomo giovane, poco più alto di madame Giovanna, stesso occhi e stessi capelli, robusto, con due guance rosse, le mani grandi, vestito in maniera un poco trasandata,con i bottoni del gilet delle livrea chiusi male, i polsini della camicia stropicciati e sporchi di terriccio, senza la giacca d’ordinanza, che, a differenza di tutti gli altri,  sorride  sornione  e ci scruta con curiosità.
La governante invece ha un’aria decisamente severa, abituata a comandare e ad essere obbedita, guarda mio padre e dice: “Padrone, noto che la Vostra attenzione si è riversata su Michele …”
“Michele? E’ forse uno degli stallieri del palazzo?”
“Ehmm … no Signore, ecco, vedete, lui è mio fratello, e si occupa di dare disposizione alla servitù e della contabilità generale, è in effetti il maggiordomo ed il  contabile della tenuta.”
“Come? Lui? Ma è uno scherzo forse?”
“No Signore, lui è …”
“E allora, perché non indossa la divisa come tutti quanti gli altri? E soprattutto, come mai un servitore alle mie dipendenze va in giro in maniera tanto sciatta e trasandata?!!?”
“Vedete Signore …”
“Madame Dalmasso, prego tacete. Voglio che sia lui a rispondermi!”
“Sissignore!”
“Etciù … Allora parla! Se ho capito bene, nella mia casa svolgi mansioni di un certo rilievo.”
“Sissignor Generale!”
“Si può sapere, perché ti aggiri in questo modo? Forse non ricevi il tuo compenso?”
“No, no .. certo che no Generale, solo che io lo trovo del tutto inutile, agghindarmi in questo modo! Ecco … io, e poi la casa è quasi disabitata e …”
“Come hai detto? Come sarebbe a dire quasi disabitata? A parte la servitù, c’è qualche ospite in casa? O forse ci abitano gli spiriti?!”
“Signore, ecco, mi sono espresso male io volevo dire che in realtà Voi non venite mai e così …”
“Basta! Non voglio ascoltare altre idiozie,da questo momento indosserai abiti puliti, chiusi con ordine, profumati, come tutti gli altri! Ed il mio è un ordine! Hai compreso?”
“Sissignore!”
 
 
Mio padre ci guarda e dice “Figliole, è giunto il momento di conoscere la Vostra casa! …. Madame Dalmasso …”
“Sissignore!”
Accompagnate le mie figlie con i loro mariti nelle camere che avete predisposto per loro!”
Madame Giovanna spalanca gli occhi, stupita dalla mia richiesta, sembra spaesata, sui guarda intorno e dice: “Figlie? Mariti? Ma Signore, io vedo che al Vostro seguito ci sono solo uomini! .. Non vedo le Contesse Jarjayes, forse debbono ancora giungere a palazzo?”
 
Vedo mia figlia Joséphine sorridere, avanza e dice: “Madame, anche se indossiamo abiti maschili tra noi ci sono ben tre dame! … Io sono Joséphine Amélie Marguerite Marchesa de Liancourt, al mio fianco vedete mio marito, Charles Louis Maurice, lei invece è mia sorella Marianne Françoise LouiseContessa di Evreux con al suo fianco il suo sposo, monsieur le comte Louis Jacques Hénri ed  infine …ehm.... il Conte Oscar Françoisede Jarjayes con al suo fianco il Capitano Andrè Grandièr!”
 
Le parole di mia sorella mi sorprendono, come sempre si diverte a prendere in giro non solo mio padre, ma anche la governante. Temo proprio che la farà impazzire! Questa donna non mi sembra paziente come la nostra Nanny!
 
“Il Conte? L’erede della famiglia Jarjayes?... Ma  … scusate Marchesa, ma prima non avete detto che ….”
“Ah ah ah … Capisco la confusione Madame Dalmasso, Oscar è mia sorella …”
“Come prego? Una dama con il nome da uomo? … Ma …”
“Si Madame Dalmasso, mia sorella Oscar è l’erede della nostra famiglia!”
Vedo la donna smarrita, ma immediatamente si ricompone, mi guarda perplessa e stupita, e dice: “Per me è un onore,  conoscere  l’erede del casato! ….  A tutti auguro una buona permanenza!”
 
Sono costernato! Sarò anche un soldato rozzo e irriverente come dice il vecchio pazzo, ma qui si supera ogni immaginazione! Certo che questa sarà anche una famiglia di nobili, però a me sembra di essere in una gabbia di matti! … E poi che strani personaggi questi due governanti: lei tutta precisina, perfettina ed il fratello tanto trasandato, anch’io pensavo che fosse addetto alle stalle. Però, credo che andrò molto d’accordo con Michele ih ih ih … per fortuna che parlano francese, anche se ormai ho cominciato a comprendere un poco l’italiano, grazie a mia moglie.
 
Vedo la servitù impazzita, corre avanti e in dietro per aiutarci a portare dentro i bagagli, mentre la governante, smarrita, guarda le sorelle Jarjayes e chiede: “Mesdames, ci è giunta la missiva da parte del Generale, che sareste venuti a palazzo ed io ho fatto preparare tre camere matrimoniali ed una singola, oltre alla stanza comitale, tenendo presente che la missiva diceva che al seguito c’erano due servitori! Adesso, scusate se mi permetto, ma vorrei conoscere i padroni, sapete, la mia non è curiosità, ma non vorrei confonderli con gli altri presenti!”
Oscar ribatte immediatamente: “Madame Dalmasso, avete perfettamente ragione, mia sorella Joséphine si è scordata di presentarvi nostro cugino, Victor Clementcomte de Girodelle”
Madamigella Oscar, mi indica con un gesto della mano.
“Molto lieta Signori, per me è un onore conoscerVi! … Deduco che gli altri due Signori, siano i Vostri servitori!”
“Esatto Madame!Sono nostri fedeli servitori, abili nell’uso delle armi ed in grado di proteggere le mie sorelle in un viaggio tanto lungo, Alain Soisson e Gerard Lasalle. Loro siederanno a tavola con tutti noi, mi raccomando!”
Marianne interviene: “Madame Dalmasso, Vi spiace mostrarci le stanze? Sono stanca, ho bisogno di un bagno caldo e di riposare”
“Si certo, adesso vi accompagno nelle Vostre stanze, prego seguitemi, venite con me!”
Tutti seguono la governante, tranne mio padre, Andrè ed io prima ci scambiamo un’occhiata di intesa, poi dico: “Padre, avete visto la carrozza uscire dal palazzo?”
“Certo che l’ho vista, infatti voglio sapere immediatamente chi frequenta il palazzo e perché!”
Michele, il maggiordomo, dispone i servitori, affinchè portino i bagagli nelle nostre stanze, mio padre lo chiama: “ Ehi tu! ….”
L’uomo si gira verso di noi, e con aria baldanzosa risponde: “Michele Signor Generale, per servirvi!”
“Ascolta, poco fa, dal palazzo è andata via una carrozza, ho intravisto una dama, chi frequenza il palazzo?”
“Quindi avete visto andare via  la Marchesa, Clelia Anna di Saluzzo …”
“La Marchesa di Saluzzo? … Non capisco, ma cosa ci faceva qui?”
“È venuta a confessarsi!”
“Confessarsi? Ma questa non è certo una cattedrale! Avanti Michele, spiegati!”
“Generale, lo so benissimo che questa non è una cappella, ih ih però abbiamo qui sua Eminenza il Cardinale Armand Francois de Jarjayes, il vostro esimio fratello!”
“Cosa?! Mio fratello è qui? Si può sapere dov’è?”
“In questo momento è nella serra, sapete, Sua Eminenza si occupa personalmente delle piante.”
“E da quanto tempo vive a palazzo? .. Coff … Coff …”
“Da cinque anni, Signore!”
“Cinque anni?”
“Padre, Voi non sapevate nulla?”
“Certo che no Oscar ….. Puoi andare Michele, lasciaci soli!”
“Sissignore, con permesso.”


Michele fa un piccolo inchino, si volta e torna ad occuparsi dei nostri bagagli.
Non appena il maggiordomo si allontana dico: “Padre, ma lo zio Armand non risiedeva presso la Santa sede?”
“Oscar, come ho detto qualche tempo fa alle tue sorelle, mio fratello, non so per quale ragione, è stato trasferito in un’altra sede, ma non credevo che vivesse qui.”
“Padre, è davvero strano che un cardinale venga rimosso da un incarico dalla Santa Sede!”
“Uhmmm … scusatemi, vado da lui! … Etciu’…”
 
Lascio il palazzo, per dirigermi alle serre. Sono interdetto, mio fratello Armand risiede a palazzo e lui non ne ha mai fatto parola, ma perché mai me l'avrà tenuto nascosto?!
A passo marziale raggiungo le serre, entro, lo vedo indaffarato a potare le piante, è di spalle, mi sente arrivare, si volta, mi guarda stupito e dice:"Augustin? Sei davvero tu? Oh Signore grazie!!! … Fatti vedere, fratello caro! Come stai? Il viaggio?"
Armand è un bell’uomo, molto simile a me nell’aspetto, solo più giovane di dieci anni. Indossa la veste cardinalizia, senza il copricapo né i guanti. Non lo vedo da molti anni, ma sembra di guardarmi allo specchio: stessi occhi, stessi capelli lunghi, un poco brizzolati, legati in un codino. È un uomo curato, profuma di muschio, mi guarda sorridente, spalanca le braccia, felice di rivedermi!
"Armand, si può sapere cosa ci fai tu qui? etciù ..”
"Fa anche a me molto piacere rivederti dopo tutti questi anni, Augustin! Ma non mi sembri troppo in salute, dimmi, hai fatto buon viaggio?"
“Lascia stare i convenevoli Armand, piuttosto dimmi perché sei qui da ben cinque anni, e non mi fai sapere nulla?!”
"Augustin!!! Calmati!!! Non essere maleducato!! Sarai stanco per il viaggio, adesso vieni con me, rientriamo, ti rinfreschi, ceniamo e dopo mi racconterai tutto…..su su….vieni! … E poi voglio vedere le mie nipotine!!!"
"NO! A palazzo ci sono le mie figlie con i loro mariti, per non parlare della servitù che si aggira per casa! Adesso tu mi devi spiegare cos’è tutto questo mistero, e perché mai ti hanno rimosso dall'incarico che occupavi presso la Santa Sede, e poi chi era quella donna che ho visto uscire da qui?! Su avanti, sbrigati! Voglio che tu mi risponda!!"
"Augustin calmati, si vede lontano un miglio che non stai bene, anzi...adesso facciamo arrivare un medico per curarti, poi parleremo con calma!! Abbiamo tutto il tempo, non agitarti! Sono ansioso di rivedere le mie nipotine, dimmi, chi hai portato con te?"
"Armand,lascia stare le mie figlie, loro al momento sono indaffarate. Ma se tu vuoi deviare l'argomento, è perché hai un mucchio di cose da spiegare, non è vero fratello? Su avanti, voglio sapere!"
Mio fratello ha un piglio deciso, uno sguardo che sembra volermi passare da parte a parte, batte nervosamente un piede a terra, mentre starnutisce e tossisce di continuo. È rosso in viso, forse per la collera, o forse per un brutto raffreddore! Ma io non intendo certo farmi sottomettere, non sono un ragazzino, sarò anche il fratello minore, ma lui deve rispetto alla veste che indosso!
"Augustin! Sei davvero impossibile! Anche da ragazzo eri prepotente!! Ma se pensi di venire qui a comandare, ti sbagli! Comunque, se ti fosse sfuggito il mio abbigliamento, ti ricordo che sono un Cardinale della Santa Romana Chiesa. E sono qui come tale, Vescovo di Torino. Da anni frequento la corte sabauda, in cui sono piuttosto ben introdotto. Alla morte del precedente Vescovo, proprio i Duchi hanno richiesto che fossi io ad occupare lo scranno vescovile! Adesso sei contento? Umpf….qui non siamo nell'esercito, vedi di ricordartelo! Anzi, già che ci siamo, dovresti baciare l'anello vescovile...su …"
 
Armand allunga il braccio destro verso di meno, vedo l’anello simbolo del cardinalato, vorrebbe che io mi inginocchiassi a baciarglielo, in segno di sottomissione e rispetto! Ma può proprio scordarselo, questo ragazzino viziato! Io sono il Generale Jarjayes, il capofamiglia! Lui mi deve obbedienza, senza riserva alcuna!
 
“Armand, io non bacio l'anello di nessuno, figuriamoci poi il tuo! Io so soltanto che un Cardinale non viene mandato via dalla Santa Sede senza un motivo grave! Su andiamo confessa!”
“Ma che cosa dovrei confessare?”
“Armand, non siamo nati ieri, e temo che tu non mi stia dicendo la verità, non è così? E poi esigo che tu mi dica chi era quella dama che ha appena lasciato il palazzo!........... Sto aspettando, muoviti!"
"La dama, come la chiami tu, è madame Clelia Anna Marchesa di Saluzzo, una fedele, molto devota alla Vergine Maria, venuta qui per una confessione. Sai, sono il Suo Padre Spirituale da oltre 15 anni! Una splendida donna, molto a modo. Vedova inconsolabile da 5 anni…..povera creatura. Il marito non era certo un santo, anzi. Si dice che avesse numerose amanti e che trascurasse la povera moglie, giovane moglie aggiungerei. Sei soddisfatto Ora?"
"Assolutamente no! Mi pare alquanto sconveniente che una dama venga a far visita ad un uomo solo! E poi questa è la dimora dei Conti Jarjayes, non una cappella, e certi esercizi spirituali non si fanno in un palazzo, mi sono spiegato Armand?"
"AUGUSTIN! Vorresti forse insegnarmi a fare il mio mestiere? TU non sei un sacerdote, occupati dei tuoi soldati, e lascia a me le povere anime innocenti! Ed ora andiamo, hai bisogno di un medico!!!!"
“IO STO BENISSIMO CAPITOOO? ETCIU' ... TE L'HO GIA' DETTO, NON CAMBIARE DISCORSO!"
 
 
 
 
 
 
André ed io ci aggiriamo per i giardini, abbracciati, per sgranchirci un poco le gambe dopo tutte le ore passate in sella, quando udiamo delle grida provenire della serra, guardo mio marito e dico: "Andrè hai sentito?"
"Certo che ho sentito, sono grida, e provengono dalla serra!! Andiamo a vedere?"
 
“ALLORA ARMAND, SEI SICURO DI AVERMI DETTO TUTTA LA VERITA'?"
 
Vedo mio fratello guardarmi in malo modo, non è convito di ciò che gli ho detto, ma non mi importa, è inutile, in tutti questi anni non è cambiato per niente, è rimasto lo stesso despota di sempre.
Lascio la serra, e gli dico: “E’ meglio che me ne vada, altrimenti, continuiamo a discutere.”
“Aspetta Armand, dove vai?”
“La questione non ti riguarda, caro fratello!”
“ARMAND, TORNA INDIETRO!”
 
Esco dalle serre, mi ritrovo nello splendido giardino che circonda il castello. Erba bassa, aiuole, fiori e piante esotiche...e due uomini che ci vengono incontro. Uno, quello più magrino, è il ritratto di Augustin! Dietro di me, c’è mio fratello che ancora non si è arreso, continuo a camminare e dico: “Augustin, basta discutere, vedo che abbiamo ospiti, chi sono?"
"Armand, ti presento il conte Oscar Françoise de Jarjayes, erede del nostro illustrissimo casato, e suo marito Andrè."
“Ehmm? CO COSA?!!! Un momento ... non ho capito ... spiegati meglio caro fratello! Chi sono questi due uomini?”
“Oh...Armand! Svegliati!! Oscar!!! L'ultimogenita! La mia piccola figliola!!! L’erede del casato, l'ultimo Conte Jarjayes. E lui è il marito, Andrè!!"
"Augustin, ma non starai scherzando? No ... a ... aspetta .... io ... temo che mi stia confondendo ..."
“Armand!! Secondo me hai bevuto troppo vinsanto!! Su su, mio caro fratello!!!"
"Io bevuto dici? Cioè ... tu .. tu ... allevi una figlia come un uomo ed io avrei bevuto?”
“Certo Armand! Mi spieghi cosa ci trovi di così strano? Nella casa di un generale serve un maschio! MASCHIO!! Capisci?"
 
“Padre, invece di discutere in questo modo, perché non mi lasciate salutare lo zio!”
 
“No, un momento, qui si sta davvero esagerando! Adesso non vorrai mica dire che TUA FIGLIA è pure un militare?"
“Si si...certo, mia figlia Oscar è un soldato! ...Oscar? A proposito, non dovresti essere di sopra a riposarti?"
 
“Ma .. ma .. è pazzesco! Tutto questo è pazzesco!!”
"Armand, mi spieghi cosa ci trovi di così strano? Oscar è un Colonnello dell'esercito Francese, Comandante della compagnia B della Guardia Metropolitana, ex Comandante della Guardia Reale! A quattordici anni si è fatta carico della sicurezza di sua Altezza Reale l’allora principessa Maria Antonietta, oggi Regina di Francia!"
 
"Padre, veramente, Andrè ed io abbiamo sentito le Vostre urla e siamo accorsi, ma cosa sta succedendo?"
 
Nessuno di loro mi ascolta,sono troppo presi dalla loro discussione, lo zio continua: “Come cosa c'è di strano! Ma si è mai visto che una donna diventi un ... Come hai detto? Oscar? Addirittura,hai dato a mia nipote un nome da uomo,Augustin? E hai detto che è un COLONNELLO DELL'ESERCITO FRANCESE? QUESTA È PURA FOLLIA!!! ………. Oh Signore, non mi rendo nemmeno conto che sto urlando come un ossesso, non è da me, perdere il controllo in questo modo! Signore perdonami! ... Ed è tutto per colpa tua Augustin!”
“Armand, falla finita! Oscar è una donna adulta, felicemente sposata ed in attesa del suo primo figlio, il mio François!Il nostro erede! Quindi davvero non capisco perché ti scandalizzi così!!! È tutto normale!!! Qui, l'unica cosa anomala è quella Marchesa….come hai detto che si chiama?!!! Clelia...mi pare!!!
“Clelia Anna ...... ma lascia perdere la Marchesa adesso, tu piuttosto devi darmi qualche spiegazione!”
 
Oscar ed io ci guardiamo perplessi, questi due messi assieme sono un vero spasso!!!Tratteniamo a stento le risate, ci sorridiamo e rimaniamo qui a goderci lo spettacolo! Questi fratelli sono davvero incredibili!
 
“Io ho cinquant'anni e non devo dare spiegazioni a NESSUNO, CHIARO AUGUSTINNN!"
“Assolutamente no!! Io esigo delle spiegazioni, e vedi di muoverti, perché la scusa della confessione non sta in piedi!”
“COSA VORRESTI INSINUARE? CHE IO ...che io .... no, mi rifiuto di ascoltarti ancora! ... Me ne vado!”
 
Mi allontano appena dai due fratelli inferociti, sussurro a mio marito: “Andrè, questi due sono matti da legare!!!"
 
"Armand, ti ordino di tornare qui...COFF...COFF...immediatamente!!!! FERMATI!! Etcium"
“Non ci penso nemmeno …. FRATELLO MAGGIORE!! … ME NE VADO!”
"Ecco, e allora vai, ritirati a pregare!!!!!"
 
 
“Davvero idilliaco questo incontro tra fratelli, vero Andrè?"
 
 
Ma guarda un po', mio fratello mi sembra la Santa Inquisizione, ma se crede di sopraffarmi, si sbaglia di grosso! Esigo che mi rispetti, anche se sono il fratello minore!Sono un cardinale della Santa Romana Chiesa! Così ha voluto nostro padre, e adesso lui mi deve rispetto!
 
"Oscar, Andrè! Venite, rientriamo...Coff …. mandiamo qualcuno a chiamare un medico per Victor...etcium!! E magari anche per Voi tre!!! Non vorrei che foste troppo stanche…...io ci tengo ai miei nipotini!"
"Padre, ma si può sapere cosa Vi è successo?”
"A me Oscar, nulla? Perché?"
“Padre, avete almeno saputo chi era quella donna? Parlo della Marchesa, perché era qui a palazzo?
"Ah...tuo zio sostiene che sia venuta qui per confessarsi, dice di essere il suo Padre Spirituale….ma non mi convince! …..Clelia Anna Marchesa di Saluzzo, vedova…. Uhm ...non mi convince affatto! Su, andiamo!"
 
Guardo Andrè esterrefatta, non riesco a dire nulla. Vedo mio padre a passo marziale incamminarsi verso il palazzo, lo distanziamo, mio marito mi dice: "Oscar, io non so cosa stia succedendo, ma a quanto pare, Sua Eminenza, più che un prelato, mi sembra che sia un secondo Generale Jarjayes!"
"Ih Ih….si...hai ragione….sarà una battaglia tutta in famiglia!!! Ma temo che, alla fine, la vittoria sarà del Generale!!! Su, andiamo anche noi, questa storia del medico non mi piace per nulla!!!"
"Si, andiamo Oscar!"
Sorridiamo felici per l’intermezzo comico a cui abbiamo assistito! Mai nessuno aveva osato tenere testa al Generale, e questi fratelli Jarjayes sono davvero molto simili, e mia moglie è molto simile a suo padre…..almeno so cosa dovrò aspettarmi! Però quanto è bella la mia Oscar, quando sorride felice! Non riesco a toglierle gli occhi di dosso, è raggiante, nonostante il lungo viaggio. E poi le sono venute due guanciotte, come quando eravamo bambini! Ogni giorno che passa, è sempre più felice, e sensuale…..
 
Seguiamo il Generale, entriamo nell'atrio del palazzo e lo vediamo parlare con madame Giovanna, alla ricerca di un medico per Victor.
 
"Madame, fate venire immediatamente un dottore, PRESTO!!!"
“Generale...ditemi, cosa è successo?"
"NULLA, NULLA MADAME, È SOLO CHE ... ETCIU’ .... dov'è mio fratello?"
“E’ andato nello studio, signore. Mando Michele a chiamare il dottor Pautasso? Cosa devo fargli dire?"
“Ditegli che ... che ... OH MA INSOMMA!! CHE VENGA A PALAZZO! IO CERTO NON DEBBO DARE SPIEGAZIONI A NESSUNO!!"
"Ma no signore, solo...quando arriva….da chi lo devo mandare? E per quale motivo…....insomma…….il dottore dovrà sapere chi è l'ammalato?!!"
"A si…... certo, certo, avete ragione! Dunque mandatelo prima da mio nipote Victor, e poi che venga da me! .. Coff ... coff ..."
“Bene Generale,ho capito! Mando immediatamente a chiamare il dottor Pautasso, Bartolomeo Pautasso….è bravissimo, vedrete!"
"Lo spero per lui! Che arrabbiato come sono, sarei capace di oltrepassare con la mia lama chiunque, anche Sua Eminenza il Cardinale Jarjayes!!"
 
Vedo Madame Giovanna fuggire svelta alla ricerca del fratello….forse l'ho spaventata? Beh, poco male! Qui comando io!!!
 
"Madame, aspettate un attimo, ancora una domanda"
“Dite pure Signore .."
"Cosa sapete dirmi della Marchesa Clelia Anna di Saluzzo?”
“Ecco io ... veramente Signor Generale .... vedete ....”
“Parlate tranquillamente, ma in fretta"
“Sssi Si Signore .. vedete, Sua Eminenza riceve la Marchesa di Saluzzo tre volte alla settimana ..."
"Cosa? Tre volte la settimana? E per quale motivo? E...dove la riceve? Madame Dalmasso, parlate, veloce!"
“Ecco ... dipende ... A volte, nello studio, altre volte, nella serra, alcune volte passeggiano per i giardini ...”
“Studio? Serra? Giardini? E nella Cappella mai?!!! Ma mio fratello è impazzito?!!! Ma ditemi, quanto tempo si ferma? Viene sola o in compagnia?"
 
Andrè ed io ascoltiamo la conversazione tra Madame Giovanna e mio padre, è incredibile ciò che sta avvenendo!Siamo sempre più stupiti e divertiti del comportamento dello zio Armand, ed anche da mio padre…..ci sorridiamo e rimaniamo in silenzio ad ascoltare questa strana storia!
 
“Vedete Signore ... A volte si appartano anche nella parte nord del palazzo, sapete, quell'ala della casa è abbandonata, nessuno si avvicina!"
"Cosa? Un cardinale appartato con una signora?!! Ma quello è uno scellerato!!! Oh, ma adesso ci penso io a lui!!! E poi Madame?!”
“La Marchesa viene quasi sempre da sola, soltanto una volta alla settimana, il mercoledì, porta con se suo figlio.”
"Ha un figlio? Grande, immagino!"
"No, Signore, il bambino ha solo cinque anni!”
“Cinque anni? Ma la marchesa è vedova da 5 anni!!!!"
"Ehmm . si .. è così .... Generale, se posso permettermi ..... insomma ... vedete ... girano certe voci, non so se mi spiego!"
“Si si…..vi siete spiegata! Io mi domando, come mio fratello si permetta di fare certe cose….in casa mia!!! Ma ditemi, da quanto tempo queste visite sono così …..assidue?"
"Da cinque anni Signore! ... Precisamente dal momento in cui la Marchesa è rimasta  vedova. Prima …... era lui che si assentava dal palazzo ….”
 
Guardo mia figlia e mio genero, anche loro sono stupiti da quanto appreso in questa conversazione con la governante...la mia casa, l'onestà del mio casato…..tutto ciò messo in dubbio da mio fratello, da un Cardinale!
 
Continuo a domandare: “Prima, Madame? Prima quando?"
“Ecco .. vedete, prima della morte di suo marito, del signor marchese Baldassarre Luigino Alfredo di Saluzzo!  Sapete Generale, il Marchese era malato da tempo e .....”
"No, aspettate Madame, mio fratello è vescovo di Torino solo da pochi mesi…..vorreste dire che lui vive qui da anni …...e non a Roma?"
“Esatto Generale, vedete ... secondo alcune indiscrezioni, pare che sia stato rimosso dal suo incarico ..... questioni di donne Generale!"
“COFF.....Cosa Madame?!! Vorreste dire che mio fratello….ha infranto i voti cardinalizi? E lo hanno mandato qui a Torino per questo? O povero me, pure un fratello così doveva capitarmi!!!"
 
Mio padre è sconvolto, guardo la governante e le dico: "Madame, potete ritirarVi, Vi chiedo caldamente di non far parola con nessuno della nostra conversazione!"
“Si certo Signor Conte!”
“Padre, adesso calmateVi, sarebbe il caso che andaste nella Vostra camera, e Vi riposaste, a breve sarà qui il medico, e credo che sia il caso che Vi rimettiate in sesto."
“Si si...Oscar, hai ragione! Qui ci vuole un piano d'azione, una strategia….meglio affrontare il discorso con Armand con più calma, e magari senza questo cerchio alla testa! Madame Dalmasso, mandate il medico di sopra, noi ci ritiriamo….noi Oscar, io, tu ed Andrè! Anche tu hai bisogno di riposo!"
"Si Padre, avete ragione, è stata una lunga e difficile giornata. Andiamo Andrè!"
"Vieni Oscar, saliamo, magari fai un bel bagno caldo, così ti rilassi un poco...va bene?”
 
Guardo mia moglie con uno sguardo malizioso, sorrido…...immagino già il nostro bagno caldo….molto caldo!Assaporo già la sua pelle morbida, delicata, sotto le mie mani. Il profumo dei suoi capelli, le sue labbra dolci, morbide, il suo corpo sinuoso…..desidero venerare il suo corpo, adorare la sua anima, dimostrarle tutto il mio amore…..
Oscar arrossisce appena alle parole di Andrè, guardo mio genero e rispondo: "Andrè, tra poco arriverà il medico e voglio che visiti anche le mie figlie…..mi sono spiegato?"
“Si, certo Signore!”
“No un momento Padre, io non ho bisogno di alcuna visita, sto benissimo!"
"Oscar, non lo metto in dubbio, ma è meglio che sia un medico a dirlo, sai, per la sicurezza tua e di François! … Andrè ti prego, falla ragionare …..almeno tu...etcium!!"
“Ci proverò Signore! ... Oscar, su andiamo di sopra!"
"Andiamo Andrè, ma non intendo farmi visitare, che ti sia ben chiaro!"
Allontano mia moglie dal Generale, le sussurro: "Scc Oscar, è inutile che contrasti la volontà di tuo padre, lo conosciamo come è fatto, lui vuole sempre l'ultima parola! ... Fingiamo di assecondarlo."
“E poi, Andrè? Ci chiudiamo a chiave in camera?”
"Sarebbe un’idea! A me non dispiacerebbe affatto! Su andiamo!"
"Andiamo…...a dopo Padre, riposatevi!"
"Grazie figliola! A dopo!" .........
Sono in camera mia, prendo i vestiti puliti e vado nella toillette per darmi una ripulita, prima che arrivi il dottore, penso ad alta voce: "Che giornata pazzesca! Non bastavano le mie figlie a rendermi la vita impossibile, adesso ci si mette anche Sua Eminenza il Cardinale Armand François de Jarjayes! ….  Eh, ma se crede di cavarsela in questo modo, si sbaglia di grosso! ..... Sono sicuro che lui e la Marchesa ..... e magari ...... Un momento, la governante ha detto che la Marchesa ha un figlio di cinque anni, e se suo marito era malato già da tempo! … Co come .... No no! Non voglio nemmeno pensarci! .... Armand,sappi che adesso ti lascio tranquillo, ma la tua pace con me presto finirà! Che tu lo voglia o no, dovrai dirmi tutta la verità!"
 
 
Oscar ed io entriamo in camera nostra, chiudo la porta, vedo mia moglie osservare la stanza,un ambiente ordinato, pulito, con alle pareti una bella tappezzeria verdina, con dei ricami di fiori e piante, sembra seta al tatto, un salottino finemente arredato con un divanetto e due poltrone, un tavolino basso ed una tavola rotonda con quattro sedie. Da un lato un grande camino con una cornice in gesso bianco, un’ampia vetrata da accesso ad un terrazzino. Poco oltre, il letto  a baldacchino, un armadio, una cassettiera e due tavolini da notte. Adiacente si trova una piccola stanza da bagno.
“Andrè, hai visto cosa è successo tra lo zio Armand e mio padre?”
“Certo non si può dire che il loro sia stato un incontro idilliaco, anzi! … Oscar non l’ho mai conosciuto tuo zio, però dal quel poco che ho visto, è un vero Jarjayes dalla testa ai piedi!Ah ah ah … Oscar, ho notato che tuo zio ha lo stesso sguardo e lo stesso colore dei tuoi  occhi, questo la dice lunga! Ah ah ah …”
“Andrè, sappi che entrambi i miei nonni avevano gli occhi azzurri, quindi mi pare ovvio che abbiamo ereditato da loro!”
“Secondo me, avete ereditato altro da loro, chissà da chi dei due?!”
“A cosa ti riferisci Andrè?”
“Oscar, tuo padre e lo zio Armand, hanno lo stesso temperamento! Ma hai visto come ha perso le staffe con tuo padre? Non si è capito chi urlava di più, e chi abbia avuto la meglio! … E poi, credo che tuo padre abbia ragione, riguardo alle visite di quell’avvenente Marchesa. Ma hai sentito Madame Dalmasso? Anche secondo me, l’atteggiamento dei due è alquanto discutibile! Secondo me, tuo zio ha un bel po’ di segreti da nascondere.”
“Andrè, l’esperienza fatta a corte mi ha insegnato che nessuno è immune da certe tentazioni!”
“Ah ah ah ah … Oscar, però, non pensavo che avessi una così fervida immaginazione! Ah ah ah…. “
“Andrè, tu fai certe illazioni sul conto dello zio, ed io sarei quella che possiede una fervida immaginazione?!”
“Su dai Oscar, non ti arrabbiare! E poi …. Su vieni qui!”
“Vuoi che ti abbracci vero?”
“Certo! Ho bisogno di stringere mia moglie e di sentire il suo calore!”
Gli sorrido, mi avvicino a lui, gli poso un piccolo bacio sulle labbra, e sussurro:”Sappiate, Capitano Grandier, che anche Voi rappresentate per me una tentazione!”
“Uaoo !! Colonnello Jarjayes sinceramente questa sera, non speravo tanto, sappiate, che non Vi lascerò andare via tanto presto ……….”
“È ciò che più desidero Capitano!”
 
 
Sono dietro la porta della camera di mia sorella, busso.
“Giovanna posso entrare?”
“Entra pure Michele! …. Chiudi la porta, non fare come sempre a modo tuo, che la lasci sempre aperta!”
“Si si ecco fatto mia cara madamina ih ih ih ..”
“Tu hai sempre voglia di scherzare Michele, ma adesso che sono arrivati i padroni, devi comportati come si conviene!”
“Giovanna, io sono un uomo a modo e questo lo sai.”
“Certo, non può essere altrimenti caro fratellino! Mi riferivo al tuo aspetto, ed ai tuoi modi che si lasciano molto a desiderare!”
“Giovanna, se alludi al mio modo di vestire, cercherò di rimediare.”
“Ovvio!! Ma l’hai sentito il padrone? Ti ha scambiato per lo stalliere! E lui non sa ancora che Filippo quasi quasi, è meno trasandato di te! Quindi, domani mattina ti voglio vedere in divisa è chiaro? Non ho nessuna intenzione di essere ripresa dal Conte, soprattutto dopo quanto successo!”
“Cosa è accaduto mia cara madamina?”
“E smettila di chiamarmi in questo modo, lo sai che non voglio!”
“Ma perché? Sei la mia unica sorella, permetti che ti vezzeggi un pochino?”
“Tu lo sai che non sopporto smancerie!”
“Si si certo! Ma dimmi, cosa è successo al padrone, che era tanto agitato?”
“Credo che abbia discusso con Sua Eminenza.”
“Con il Cardinale? Quel Sant’uomo?”
“Smettila di dire eresie Michele! Sua Eminenza sarà anche un brav’uomo, ma di santo, lo sappiamo entrambi che non ha nulla, anzi!”
“Se ti riferisci alla Marchesa Clelia Anna di Saluzzo, sai che ti dico? Che è una bravissima donna, e loro non fanno nulla di male!”
“Ne sei convinto Michele? E quello che succede in questo palazzo? …. Tra di loro? Nemmeno quello è nulla di male?”
"Cara madamina! Ti prego, non essere così bigotta!! E allora? Dimentichi le costrizioni  dei nobili? Il figlio maggiore va all’esercito e il minore alla Chiesa! Ti domando: E’ giusto che sia così?”
“Caro fratello, questa regola non l’ho fatte certo io, e comunque rimango dell’idea che l’abito talare va rispettato, a costo di qualsiasi sacrificio!”
“Ma va là madamina! Parli così perché sei rimasta zitella!”
“Ma come osi, sfrontato che non sei altro!”
“Giovanna, basta con questi falsi moralismi! Sua Eminenza e la vedova si amano, e allora? Si può sapere dov’è il problema? Che male fanno!!  Entrambi sono due bravissime persone, per quanto mi riguarda non fanno nulla di male, se non amarsi!”
“Michele!!! Adesso ci manca solo che tu, gli dia la tua benedizione, non è vero?”
“Madamina, quella ce l’hanno già! Non sono io a coprirli? Quindi che vivano a pieno il loro amore! E adesso basta con queste stupidaggini, e parliamo d’altro!”
“Cosa succede Michele?”
“Riguardo ai due servitori dei padroni, li ho sistemati nell’ala riservata della servitù”
“Mi pare ovvio!”
“Ma sai che ti dico, quei due non hanno l’aria di due servitori, ma piuttosto di due soldati.”
“E allora? Dimentichi che il nostro padrone e l’erede sono dei soldati abituati a comandare ed essere ubbiditi, di cosa ti meravigli!”
“Va be, se la pensi così! Comunque, soldati o servitori, quei due francesi sono molto simpatici! Giovanna, però che stramberia quella del padrone …”
“A cosa alludi?”
“Dell’erede del casato! È una donna Giovanna!!! Una donna che fa parte dell’esercito!”
“Allora? Una donna non può far parte dell’esercito?”
“Ma come Giovanna, ti scandalizzi della relazione tra Sua Eminenza e la vedova, e non per l’erede soldato?”
“Michele, certo che mi scandalizzo per entrambe le cose, ma sinceramente con i Jarjayes, comincio ad abituarmi a tutto”
“Ih ih ih … Giovanna, però devi ammettere che è brava gente, certo non alla buona come noi, ma pur sempre brava gente! Basti vedere come si comporta con noi Sua Eminenza! … E non lo fa certo perché noi custodiamo il suo segreto, ma perché fondamentalmente è un brav’uomo, distinto e a modo. Lo è sempre stato, anche quando non si portava al castello sua moglie e ….”
“Zitto!!! Sta zittoo!!! Non ripeterlo più ci siamo capiti?”
“Sta tranquilla mia cara madamina, Sua Eminenza sa di potersi fidare di noi, come sa che non potremmo mai tradirlo!”
 
 
Alla Fontana di Trevi
Protagonista: Generale Jarjayes- Joséphine Jarjayes – Alain Sassoin
Ospiti del siparietto: Fatacristallina e Lupen3
 
“Un momento!!! A me l’onore di concludere le presentazioni! …. Dunque ….
Le Arpie: Aizram e Terry! Ih ihih …….”
 
“Vi ordiniamo di lasciare immediatamente la tastiera Generale!!”
“Prego! E’ tutta vostra! Tanto ho già scritto i vostri nomi ah ah ah ah ……….”
 
“Aizram, il Generale ce l’ha fatta proprio sotto il naso!”
“Ho visto Terry, ma non fa nulla, ci vendicheremo nel prossimo capitolo ih ih ih “
“Dannate Arpie! Non basta il piattino che mi avete preparato?”
“Di quale pietanza parlate Generale?”
“Spiritosa come sempre, ARPIA!! Parlo di ciò che  avete appena pubblicato!”
“No Signore, troppo poco! Ah ah ah ah … e adesso tutti a visitare la stupenda Fontana di Trevi! Andiamo Generale!”
“Hai vostri ordini DONZELLE DELLA MALORA!!!!!
“Ah ah ah ah ah …”
 
 
 
 
Joséphine:“Che meraviglia!!!! Padre, Alain … io sono senza parole!! Ma è bellissima!!!”
Terry:“Se permetti Joséphine, la nostra Italia è stupenda, ciò che stai ammirando, non sono certo le uniche bellezze che possiede!”
Aizram:“Ehi Terry, se continui a parlare in questo modo dell’Italia, rischiamo che il Generale non voglia tornare più nel suo tempo!”
Generale:“Neanche a pensarci Madamigella! Io voglio tornare a casa, ed in fretta!! Mi sono spiegato?”
Aizram:“Certo Generale, Vi riporteremo a nella Vostra Parigi, ma spero che non rimaniate intrappolato nella macchina del tempo come è successo a  Massimo Boldi e Cristian De Sica! Ih ihih …”
Generale:“SASSOINNN ASCOLTA QUESTA DIABOLICA RISATA!!”
Alain:“Sissignore l’ho ascoltata Signore, e allora?”
Generale:“Come allora? Non temi che le Donzelle, ci possano lasciarci in balia di questo dannatissimo tempo?”
 
Joséphine:“Ma Padre, cosa dite! Io lo trovo FA –VO- LO- SO!”
Generale:“Joséphine! Tu trovi tutto eccitante! Anche i conventi e la stanza che dividi con tuo padre!”
 
Joséphine:“Padre ho detto“favoloso” non eccitante! E poi, è mai possibile che Voi dobbiate rinfacciarmi sempre le stesse cose?”
Generale:“Joséphine, se io ti ripeto sempre le stesse cose, è perché non voglio che tu le commetta nuovamente, chiaro?”
Alain: “Ma Generale, cosa c’entra adesso Madame Joséphine? Il merito di questa divertente rappresentazione, va esclusivamente alle nostre due dolcissime, bellissime, ineguagliabili …. Autrici!”
Generale:“Smettila Sassoin di fare il farfallone! Adesso cosa fai, vuoi adulare le Arpie? Temi che ti lascino in questo tempo tanto confusionario?”
Alain:“No, Signore, io mi sento più che tranquillo! Tanto, tutti sappiamo che la vittima destinata alla piuma delle due Donzelle, siete Voi e nessun altro! Ih ih ih”
Generale:“Sta zitto imbecille! Questo lo so, non è il caso che tu me lo ricordi!”
 
Lupen3:“Generale!! Voi qui?”
Generale:“Madame Lupen, Madame Fatacristallina che onore!”
Lupen3:“Generale, è mai possibile che ogni qual volta che siete in compagnia di Alain e Joséphine, Voi dobbiate adirarVi?”
Generale:“Madame, invero, almeno in questo momento, non sono arrabbiato con Sassoine né con mia figlia.”
Lupen3:“E allora con chi ce l’avete?”
Generale:“Ma con le Autrici ovvio!”
Fatacristallina:“Ma no Generale, cosa dite! Anche questo capitolo è stato a dir poco … comico!”
Generale:“Infatti Madame, è fin troppo comico!”
Lupen3:“Generale, ma si può sapere di cosa Vi lamentiate? Forse non Vi ha fatto piacere incontrare dopo tanti anni Vostro fratello?”
Generale:“Madame, il problema non è mio fratello, ma quello che hanno deciso di fare a lui! Ma dico, Vi sembra normale che un Cardinale abbia una donna?”
Fatacristallina:“Generale Vi prego, adesso non esageriamo! E poi …. È successo cosa possiamo farci, lui … loro si sono innamorati e basta!”
Lupen3:“Generale, non la fate tanto lunga, anche questo come gli altri capitoli è stato davvero fantastico!”
Lupen3 e Fatacristallina: “Brave ragazze!”
Terry e Aizram:“Grazie Fata, grazie Lupen”
Generale:“Mesdames, Vi prego, non incoraggiate le Arpie! Con tutti questi complimenti, queste due villantatrici, sarebbero capace di scrivere chissà quale altra scelleratezza!”
Alain:“Ih ih ih Generale, dopo il Cardinale con la “fidanzata” secondo me, non potrebbero scrivere di peggio! Ih ih ih”
Generale:“Taci Sassoin! Imbecille che non sei altro!”
Alain:“Agli ordini Signore!”
Generale:“Ti proibisco di prendermi in giro Sassoin!”
 
 
Lupen:“Illustrissimo Generale Jarjayes, volevo dirVi che anche da malato le vostre  figlie e i vostri generi vi hanno dato del filo da torcere.”
Generale:“Vero, vero Madame Lupen, questa missione si è trasformata in un inferno.”
Lupen: “Generale, invero, Vi compatisco, sono proprio tutti tremendi!Sopratutto tu Joséphine, non mandare fuori dai gangheri il nostro povero Generale! Sai, nessuna di noi si auspica che gli venga un colpo, per via di tutto quello che gli sta accadendo!”
Generale:“Ne siete proprio sicura Madame! Io direi che ci sarebbe qualcuno, o meglio “Qualcuna” a cui farebbe piacere che rimanessi stecchito.”
Josèphine:“Padre! Mia madre ha ragione, quando dice che il Vostro linguaggio stia cambiando!”
Generale:b“Joséphine, è già da un pezzo che sono stato catapultato in questo confusionario tempo, mi pare ovvio che mi stia adeguando!”
Fatacristallina: Generale, tornando a prima, a proposito di chi Vi vorrebbe vedere “Stecchito” Forse Vi riferite ad Australia”?
Generale:“Certo! E chi se no, Madame! Ma non lo leggete? Non fa che provocarmi e poi mi ha sfidato per ben due volte a duello!”
Fatacristallina:“Generale, suvvia, rilassateVi e parliamo d’altro!”
Generale:“Di cosa Vorreste parlare Madame?”
Fatacristallina:“Vorrei dire qualcosa a Vostra figlia.”
 
Joséphine:“Dimmi pure Fata, cosa ho fatto, vuoi anche tu riprendermi come mio padre?”
Fatacristallina:“Assolutamente no! Anzi, io ti trovo simpaticissima e divertentissima! Sappi che mi hai fatto morire dal ridere, quando ho letto che hai fatto scappare dalla carrozza con i tuoi discorsi, il povero Victor!”
Joséphine:“Ma certo Fata, non credi che sia il caso di trovargli una bella fidanzata che gli scaldi il cuore e il  …..”
 
Generale:“JOSEPHINE!! Taci! Ti proibisco di aggiungere altro! E ricordati, dovrai confessarti! Andrai dritta dritta  da tuo zio!”
Alain:“Ma Generale, siete proprio sicuro che dovrà andarsi a confessare da suo zio? Io direi piuttosto di mandare al Cardinale un bel confessore! Ah ah ah ah…!
Generale:“SASSOINNN BASTA!!! ….. ARPIE!! AVETE VISTO COSA AVETE COMBINATO CON LE VOSTRE IDEE?”
Aizram:“Generale, basta! Vi abbiamo reso famoso ovunque, anche su Facebook e Wattpad.”
Generale:“Co Co Cosa sarebbero queste stramberie? No! Non voglio nemmeno sapere, altre diavolerie del vostro tempo, ne sono sicuro!”
Lupen3: “Generale, calmatevi e assaporiamo le bellezze romane! Allora ditemi, Vi piace questa splendida città?”
Generale:“Certo che si Madame Lupen! E’ solo che sono rimasto sconcertato per via di un episodio.”
Lupen3:“Quale Signore, sentiamo!”
Generale:“Vedete Madame al Colosseo, c’erano dei tipi mascherati da centurioni, con in mano delle spade finte, ma io mi chiedo, siamo a Luglio o a Carnevale?”
Lupen3:“Ah ah ah Generale ah ah ah! Qui è normale che sia così!”
Generale:“Volete dire Madame che qui gli uomini possono agghindarsi in quel modo? Ma dico, che storia è questa?”
Lupen3: “Vi spiego Generale: Vedete, sono vestiti in quel modo per far piacere ai turisti che vengono da tutte le parti del mondo …
Generale:“Sinceramente continuo a non capire, ma non importa, non voglio nemmeno che me lo spiegate, tanto ….”
Terry ed Aizram: “Sono stramberie del nostro tempo! Ah ah ah!”
Generale:“Esatto Arpie! Ed è inutile che parliate in coro! Tanto lo so che Vi divertite tutte alle mie spalle!”
Lupen3: “Generale, adesso che avete scoperto chi era quella dama velata, adesso cosa pensate di fare?”
Generale:“ Madame, credetemi, obbligherò mio fratello a dirmi tutta la verità!  Perché sapete, io “nella storia” non l’ho bevuta affatto la sua versione: che la Dama in questione sia la sua  “figlia spirituale” sono sicuro che c’è ben altro dietro! … Riguardo il mio giudizio dietro le quinte, Vi dirò …. Lo sapevo! Quella donna è la sua …. Donna!
Joséphine:“Ma padre …”
Generale:“Zitta Jo, non parlare, che proprio tu che sei la primogenita era meglio che nascessi maschio! Invece, sei venuta fuori tu: Sfacciata e irriverente!
Alain:“Ih ih ih Ehi Jo sentito tuo padre, adesso ha dato anche a te un nome da uomo ah ahah!”
Generale:“Taci imbecillone!”

 
 
 
 

 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: terryoscar