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Autore: Saturn_moon    15/01/2019    1 recensioni
Questa storia parla di Sailor Saturn e Sailor Pluto, in ambienti e momenti privo di collegamenti tra loro.
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Sussurrai allungando una mano verso di lei ed allo stesso tempo al vento, come se un'altra, la sua, potesse toccare di nuovo la mia, ma ovviamente l'unica cosa che strinse fu l'impalpabile aria, il niente, lei non aveva mosso la sua verso la mia, non sarebbe stata compassionevole. Non si poteva afferrare il vento, e lei era tale. Era il vento della passione, dell'amore che mi aveva scaldata fino a quel momento. Scesi dalla macchina, mentre le prime gocce d'acqua bagnavano il mio volto ed assieme alle lacrime il primo incerto passo, il secondo, il terzo, acquistai sempre più sicurezza, correndo via, allontanandomi da lei, da quella mano che mai più avrei toccato.
Un suo grido, un urlato dove vai, ma senza il coraggio di seguirmi, o forse non le importava nemmeno, non mi aveva mai seguita dopo un litigio, mai era venuta a riprendermi, forse solo una volta mi aveva stretta a se, impedendomi di
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Hotaru/Ottavia, Setsuna/Sidia
Note: AU | Avvertimenti: PWP | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
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Renuncio a ser feliz – promessa-

Sacrifico la mia esistenza
rinuncio ad ogni possibilità di felicità
senza al mio fianco la sua presenza
questa è l'innegabile verità
che nessuno mai accetterà
il vento le mie ceneri condurrà
portandole a chi le accoglierà
forse il mare seppellirà
l'ultimo ricordo di me rimasto
se la vita senza di lei mi condannerà a stare
se un modo sarà trovato
alla vita potrai sorridere
in quella che è l'unica tua possibilità
di essere felice
riaprendo al mondo
il tuo perso sorriso.

Sorrisi felice sentendo il rumore della serranda del garage che si richiudeva,il rombo della macchina che si spegneva, la mia amata era arrivata. Subito corsi verso la porta che collegava la casa al garage esterno,li vi trovai colei che stavo aspettando, quelle braccia che agognavo profondamente ogni volta che non era li con me, quelle braccia che mi avevano appena stretta e sollevata in aria mentre le sue labbra incontravano le mie in un dolce bacio.

<< Amore mio ben arrivata! >>
<< Ho percaso tardato?Ti avevo detto che stavo arrivando mia gioia, non vedo il perché di tutta questa sorpresa >>
<< No, ero solo impaziente di vederti! >>

La guardai, ogni giorno mi stupivo, mi meravigliavo sempre di più della sua bellezza, di quanto fosse perfetta. E mi stupivo che lei fosse ancora li, al mio fianco,a tenermi la mano dopo tutto quel tempo, con una ragazza come me: fragile, insicura, gracile, banalmente carina,con mille e più paure, con una persona che sta costantemente male, eppure, eppure lei ancora li con me e per questo ringraziavo tutti i Kami esistenti al mondo.

Lei era colei che con la sua assenza avrebbe provocato la distruzione del mio universo. Il mondo non girava ed il sole non scaldava ne brillava lasciando il mio mondo in una gelida perenne notte.

<< Come sempre eh?>>

<< Ovviamente! >>

Un lieve freddo sorriso increspò le sue labbra, ormai da qualche tempo le cose non andavano completamente bene, me n'ero accorta anche io, ultimamente ne avevamo discusso molto per telefono e poche volte anche di persona, non riuscendo mai a risolvere i problemi presenti, ma ogni volta che finivamo per vederci non riuscivamo a fare altro che restare abbracciate, ed io senza il coraggio di parlare. Finché stavo tra le sue braccia, tutto andava bene, potevo fingere che tutto fosse come prima.

 

<< Allora sei pronta ? Andiamo fuori >>
<< Non fa un pò freddo per andare alla nostra spiaggia? >>
<< Infatti non andiamo li. Solo un piccolo giro in automobile>>
<< Va bene, prendo la giacca ed andiamo. Vai accendendo la macchina.>>

Mi voltai nascondendole il viso, celando una lacrima che aveva in fretta fatto capolino sul volto pallido dopo quelle parole. Le sue parole, anche se neutrali, mi avevano causato una fitta al cuore, speravo che i miei pensieri fossero frutto di stupide paranoie, lo speravo davvero eppure perché quella sensazione mi attanagliava il cuore? Cercai di non pensarci e presi un giubbino di pelle nera, indossandolo sopra la maglia a collo alto anch'essa nera per poi raggiungere quella che era la mia donna in macchina.

Una volta in macchina, accendemmo come al solito la musica, nulla sembrava essere mutato, entrambe canticchiavamo come al solito. La sua mano era appoggiata sopra il cambio, di solito, le tenevamo intrecciate, sopra di esso, in modo da far combaciare la nostra voglia di stare insieme, di essere vicine, insieme alla sicurezza per la guida. Era sempre meglio essere pronti a dover cambiare marcia.

Avevo lasciato scivolare il braccio, appoggiando la mia mano accanto al mio corpo, timorosa di poggiare la mia mano sopra la sua, non sapevo se l'avrebbe gradito dopotutto, invece lei aveva scosso la testa, afferrando le mie dita, intrecciandole alle sue. La guardai, fissai le sue labbra desiderando di baciarla, potevo? Forse non era il caso, l'ennesima paranoia, che lei aveva spazzato via. Controllò lo stato della strada, a quell'ora non c'era nessuno in giro,cosi si avvicino dandomi un leggero veloce bacio sulle labbra

 

<< Baka, piccola baka. Ti va di parlare, di dirmi cos'hai? >>
<< Perché sarei una baka? >>
<< Non devi aver timore anche dei gesti più piccoli >>
<< Ma anche un piccolo gesto, se rifiutato può far male non credi ? >>
<< Questo è vero, ma non abbiamo nemmeno iniziato una discussione e già sei in questo stato >>

Un sussultò, sapevo che se ne sarebbe accorta, dopo tanto tempo passate assieme ero riuscita a sciogliermi con lei, almeno quel tanto che bastava dal non farmi entrare in paranoia ad ogni piccolo gesto, a cosa fosse sbagliato fare ed a cosa no.

 

<< Ci sarà una discussione? >>

Un sospiro fuori uscii dalle sue labbra prima di guardarmi.

<< Vuoi davvero continuare cosi? Sai anche tu che non possiamo più stare insieme. Abbiamo il mondo contro. >>
<< E per questo dovremmo lasciarci? >>
<< Si. >>
<< Ti è sempre più importato di Endimion e delle altre che di me vero?>>
<< Sai anche tu che...tutto quello che ho fatto per te!E sai quante situazioni abbiamo affrontato per stare insieme! Non puoi dire questo adesso. Non te lo permetto. Anche loro ci hanno aiutate quando potevano farlo. >>
<< Si e a te non importa più niente. Vuoi lasciarmi per avere cosa? Il loro perdono? La loro approvazione? Stai mandando a puttane non solo me ma tutti i sacrifici fatti per avere del tempo per noi, e non solo tempo, tutti i nostri momenti felici Setsuna.
<< ..Non voglio ferire più nessuno..io accetto il tuo amore Saturn...ma non posso più stare con te, non nel modo in cui mi vorresti tu..>>
<< Avevi detto che mi avresti assillata finché avresti avuto vita, che avresti preferito morire e che non avevi intenzione di lasciare questo mondo per non lasciarmi sola. >>
<< Sai anche tu perché devo lasciarti. Abbiamo rovinato tutti con il nostro egoismo. >> 

La accusai, con le parole, con lo sguardo, con gli occhi, con ogni singola fibra di me, non aveva mantenuto la sua parola. 

Un sorriso amaro si dipinse sul mio volto a quelle parole, è vero, avevamo rovinato tutto, per preservare noi due, ma proprio per questo non volevo che rinunciasse a noi. Avrebbe mandato tutti i sacrifici fatti, letteralmente a quel paese, come se non contassero niente, come se la nostra relazione non contasse niente ma ormai niente l'avrebbe fatta desistere. 


<< Siamo gocce di una storia incantevole ed indelebile ma che mai più potrà tornare ed è per questo che rinuncio alla felicità  >>

 

Sussurrai allungando una mano verso di lei ed allo stesso tempo al vento, come se un'altra, la sua, potesse toccare di nuovo la mia, ma ovviamente l'unica cosa che strinse fu l'impalpabile aria, il niente, lei non aveva mosso la sua verso la mia, non sarebbe stata compassionevole. Non si poteva afferrare il vento, e lei era tale. Era il vento della passione, dell'amore che mi aveva scaldata fino a quel momento. Scesi dalla macchina, mentre le prime gocce d'acqua bagnavano il mio volto ed assieme alle lacrime il primo incerto passo, il secondo, il terzo, acquistai sempre più sicurezza, correndo via, allontanandomi da lei, da quella mano che mai più avrei toccato.

Un suo grido, un urlato dove vai, ma senza il coraggio di seguirmi, o forse non le importava nemmeno, non mi aveva mai seguita dopo un litigio, mai era venuta a riprendermi, forse solo una volta mi aveva stretta a se, impedendomi di allontanarmi da lei, ma questa volta sapevo che non sarebbe finita cosi, che sarebbe finita esattamente come le altre volte. Io che restavo da sola. Stavolta però non ci sarebbe stato nessun chiarimento. Il chiarimento lo avrei dato io, lo avrei dato a lei, lo avrei dato a chiunque ci era andato contro fino a quel momento;

Avrei dato un chiarimento alle nostre famiglie, ai nostri amici, a chi avrebbe dovuto sostenerci, sostenere l'amore, sostenere noi, al cielo, a Dio o altre entità che fossero.


Quella corsa, la mia corsa si arrestò solo una volta arrivata alla nostra spiaggia. La disperazione più totale era ormai avvolta alla rabbia in una spirale senza limiti. Quei sentimenti la portarono a lasciar cadere a terra le proprie vesti, lasciò cadere a terra tutto ad eccezione della collana con l'argentea luna, simbolo del loro legame, simbolo dell'appartenza a lei.
Lentamente, con passo sicuro entrò nell'acqua lasciandosi avvolgere fino alle spalle. Chiuse gli occhi, lasciando uscire la mano dall'acqua e allungandola verso il cielo, quasi a sfiorare la falce di luna che brillava nel cielo.
" Ti ho amata Setsuna, il tuo amore mi ha tenuta in vita fino ad adesso. Grazie. "

Poche parole, poi smisi di agitare le gambe,smisi di nuotare. Li, in mezzo al mare, smisi di lottare. Colai a picco, portai le mani alla gola, sentivo i polmoni bruciare, andare a fuoco, aprii la bocca ancora di più nel tentativo naturale di cercare aria, ma con solo il risultato piuttosto ovvio di far entrare altra acqua . Gli occhi mi si chiudevano, mentre anche solo concentrarsi su un qualsiasi pensiero diveniva difficile,ormai in testa non c'era quasi più nulla, ogni cosa era annebiata. L' ultima cosa che vidi fu quella dolce luna gialla, e con lei l'ultimo pensiero prima che i miei occhi si chiudessero per sempre " Ti ho amata,sempre ti amerò mia Luna" .

Il giorno dopo la stessa Setsuna si recò alla spiaggia, l'aveva cercata per tutta la notte, chiamandola e richiamandola al cellullare ma senza ottenere una risposta. Aveva chiamato i loro amici ed anche gli amici di lei, ottenendo il medesimo risultato o in altri casi una "non risposta" o meglio non quella che voleva, nessuno l'aveva sentita. Lei e pochi altri, in coppia, una ragazza ed un ragazzo nel caso l'avessero trovata in difficoltà, avevano passato tutta la notte a cercarla senza alcun risultato. Solo alle luci dell'alba alla ragazza era venuto in mente di recarsi li, nel loro posto. Poteva essere andata davvero li dopo tutto il male che le aveva recato? Ne dubitava, ma tanto valeva fare un ultimo tentativo prima di recarsi dalle forze dell'ordine. E fu li che lei ed il migliore amico che le due ragazze avevano in comune trovarono i vestiti della ragazza sulla sabbia, unici testimoni, unico segno del passaggio della ragazza. Ripiegato ed impigliato nella gonna della ragazza spiccava un bigliettino bianco in mezzo alle pieghe nere. Un semplice messaggio:

Exceptis meo. Tibi gratias ago pro tempus dare animam suam ante extremum spiritum est scire quod amor verus. Tu mihi etiam vivere “

Saturn

 

I due si guardarono allarmati, mentre la consapevolezza si faceva largo nei loro petti,in contemporanea si gettarono tra le onde del mare, nel tentativo disperato di salvarla, sperando che non fossero giunti troppo tardi, sperando di poterla salvare.
Riemersero circa quarantacinque minuti dopo, infreddoliti, con due maschere di terrore sul volto, ed una sagoma esanime tra le loro braccia che i due deposero con estrema cura sulla sabbia.
L'avevano trovata ma era ormai troppo tardi, quella spiaggia che aveva fatto da testimone a tutte le loro avventure, a tutti i loro momenti più importanti, aveva visto calare, anche il loro ultimo sipario. 

 

NOTE D'AUTRICE

 

Salve, spero che il capitolo vi sia piaciuto!
E insieme al capitolo vi auguro un buon anno!Come avete passato le feste? (scusate il ritardo ma spero di essermi fatta perdonare col capitolo)

La frase in latino che Saturn scrive a Setsuna significa:

"Alla mia eccezione.

Grazie per aver dato l'occasione alla mia anima per conoscere il vero amore prima del suo ultimo respiro. Vivi anche per me. "

 

Spero il capitolo vi sia piaciuto

Saturn_moon

   
 
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