Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: daphtrvnks_    15/01/2019    0 recensioni
- Ebbene, lei si sente colpevole? - 
- Dovrei sentirmi innocente dopo il peccato di cui mi sono macchiato? - 
Genere: Angst, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Seokjin/ Jin, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non vi so spiegare come accadde, semplicemente calcarono la mano, sì, è il termine giusto e me ne rendo conto, questa verità è stata nascosta per troppi anni ma ascoltatemi, rizzate le orecchie, eravamo dei ragazzini e tutti i ragazzini fanno delle cazzate.
Dov'ero?
Ah, già... Jungkook.

La pelle bruciava, i suoi lamenti arrivavano ai loro cuori come pugnali e il maggiore metteva tutta la sua buona volontà per non farsi travolgere da quell'ondata di tristezza e rancore che aveva colto tutti, indistintamente.
Jin era il loro punto di appoggio, ed erano tutti ammassati nel piccolo bagno con Jungkook sopra il lavandino a stringere con forza le dita sulle spalle dello Hyung e l'altro con attenzione a curarlo.
Le dita esili si muovevano sulla pelle un tempo nivea come la neve e ora colma di tagli vermigli, rossi delle rose.

- Chi è stato Kookie? -

Seokjin lo sussurrò al suo orecchio mentre singhiozzi scuotevano il suo piccolo corpo e lo sguardo si velava di nuove lacrime, come il mare. Non rispose, abbassò il capo e Jin sospirò afflitto buttando l'ennesimo stantuffo sporco.

Jimin era steso nella vasca assieme a Taehyung e se uno giocava con le dita con lo sguardo rivolto al vuoto il biondo stringeva i denti con rabbia, il nervoso che gli si leggeva in viso pian piano stava contagiando tutti non vi so dire il perché se la prese così tanto, forse cercava solo di proteggere Jungkook e far giustizia.

Yoongi era poggiato alla parete, lo vidi cercare nella giacca qualcosa con la coda dell'occhio ma non dissi nulla.
Quando cacciò con sorpresa un pacchetto di sigarette lo stupore fu generale, Namjoon si fece in avanti osservando assorto la scatolina dai riflessi dorati e rossi e la scritta, grande e eccitante, Marlboro.

- Dove diavolo le hai trovate? -

Hoseok mordicchiava con furia il labbro, sembrava volesse provarne una ma lui non iniziò mai a fumare, eppure la probabilità che iniziasse era alta.

- Non le avrai mica rubate? -

Fu così che l'attenzione venne immediatamente spostata sull'oggetto e l'alzata di spalle annoiata, strafottente che rese tutti più curiosi.

- Le ho comprate. - .

- Con quali soldi? -

Persino Jungkook calmò i suoi singhiozzi, l'aria divenne tesa e il nervosismo cresceva, l'atmosfera venutasi a creare era soffocante e pareva che le mura grigie di quel bagno volessero risucchiarli in un alone di perenne rabbia.

- Non dovrebbe interessarti Joon. -

I due si fissarono per qualche secondo e Jin cercò di interrompere il filo di quel discorso al limite della normalità.
Taehyung si alzò dalla vasca, uscì spostando la tendina di un tenue azzurro e dopo una breve occhiata al più piccolo uscì dalla stanza e in seguito anche dalla casa di Seokjin.

- Chi è stato? -

Yoongi rise alla domanda di Hoseok, lui conosceva la risposta ma non aveva alzato un dito, era stato in silenzio per tutto quel tempo aspettando che fosse Jungkook a parlare e finalmente, dopo qualche minuto di totale silenzio, un nome uscì dalle sue labbra martoriate.

Scandito timidamente e con timore.

- Son Hyungoon. -

Apparì subito nelle menti dei ragazzi il viso del diciottenne; i capelli corvini e gli occhi piccoli e allungati, il modo di vestire stravagante con le giacche gessate nere e le camicie larghe, gli anelli d'argento alle dita e il sorriso strafottente di chi poteva possedere tutto senza sforzi.

- Non si ripeterà più. -

Yoongi uscì dal bagno sbattendo dietro di sé la porta in legno, Jimin non fece in tempo a fermarlo allungando una mano nella sua direzione ancora steso nella vasca e nessuno aveva idea di ciò che di lì in poi sarebbe successo.

- Perciò è stato lui? È grave ciò che stai affermando. -

Lasciatemi continuare, non era altro che un presagio, neanche Yoongi avrebbe mai pensato che sarebbe finita in quel modo, che tutto sarebbe andato a rotoli e che ci saremmo trovati in mezzo a quella situazione malsana.
Eravamo dei ragazzini con i loro sogni innocenti e i problemi della gioventù ma a quel tempo pareva tutto completamente diverso... difficile.
Passarono due settimane e Jungkook rimase sempre al nostro fianco finché un giorno d'ottobre...

- Hyung, Hyung ti prego. -

Aveva corso, chissà quanto velocemente per raggiungere Hoseok, tutto d'un fiato.
La giacca gialla gli pendeva da un lato lasciando libera una spalla coperta da una semplice maglia bianca dal collo largo da cui si intravedeva la pelle morbida e perfetta.
La frangia appena umida per il sudore e la bocca socchiusa in cerca d'ossigeno.

- Kookie, qualche problema? -

Domandò il più grande il quale ignaro lo prese sotto braccio ricominciando a incamminarsi verso il ristorante della famiglia dei Kim per farsi aiutare in geografia, una materia in cui andava terribilmente male.
In risposta il piccolo annuì, si strinse al suo braccio guardandosi intorno con aria sospetta.
Il sole era sul punto di tramontare e si era sentito osservato in quella distesa di cemento e stradine isolate in cui fortunatamente aveva incontrato Hoseok.

- Devo andare da Jin, spiega bene e mi serve una mano, sai faccio davvero schifo in geografia e non si direbbe da uno come lui ma è d..-

- Stammi vicino, te ne prego. -

Jungkook lo fermò dal suo discorso, le parole gli uscivano a fiotti e non era facile fermarlo perché da un argomento passava all'altro, a volte senza neanche un filo logico ma quella frase chiesta sottovoce riuscì a farlo stare zitto.
Ingoiò il magone intuendo la situazione e lo tenne stretto a sé solo come un vero amico avrebbe potuto fare ed anche se le settimane erano passate e il maknae non era più stato picchiato Hoseok fu il primo ad accorgersi che niente era cambiato, non era che una breve pausa che si sarebbe spezzata da un momento all'altro e Jungkook doveva essere protetto.
Diventò il nostro obbiettivo. 

  
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