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Autore: Wolfgirl93    15/01/2019    1 recensioni
JayTim Deaf!Tim
La vita di Tim è cambiata da quando il suo mondo è diventato silenzioso, la vita è difficile e farsi degli amici lo è ancora di più, un giorno però un ragazzo di nome Jason entra nella sua vita e come un'uragano la cambia drasticamente.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jason Todd, Tim Drake
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Timothy Jackson Drake era sempre stato un bambino tranquillo, aveva vissuto i primi anni di vita spensierato e circondato dall’amore di amici e famigliari poi all’età di otto anni il suo mondo era drasticamente cambiato: dopo una grave forma di otite il mondo attorno a lui era diventato silenzioso, forse troppo; i discorsi di sua madre erano difficili da capire e uscire per strada era ormai diventato pericoloso, così era stato portato da un otorino e la diagnosi era stata ipoacusia grave. Timothy aveva fatto molte ricerche, passava notti intere davanti al suo pc per capire se c’era qualche speranza ma ogni sito che trovava diceva che il suo udito non sarebbe più tornato.
Gli anni erano passati e il medico aveva deciso di dargli dei piccoli apparecchi da mettere alle orecchie, il periodo delle medie fu abbastanza traumatico per lui, quelle piccole cose sporgevano dal suo orecchio e i bambini lo prendevano continuamente in giro. Alle superiori gli apparecchi cambiarono diventando più piccoli e discreti, riusciva appena a sentire le parole delle persone attorno a lui ma almeno qualcosa sentiva; quando decise di andare all’università i suoi genitori non si opposero, sapevano che la passione di Tim per l’informatica non si sarebbe fermata e nonostante il suo problema lo lasciarono andare, ci fu una grossa discussione però per convincere il ragazzo a chiedere un tutori visto il suo problema uditivo, ma lui non accettò volendo farcela senza l’aiuto di nessuno.
Si iscrisse all’università della sua città e da lì era iniziato il suo calvario, seguire le lezioni non era difficile se riusciva a prendere un posto in prima fila, se invece era costretto a sedersi oltre la seconda fila quello che sentiva della lezione era solo un brusio sconnesso; la cosa che però era difficile era farsi degli amici, molte persone provavano ad avvicinarlo ma se lui era troppo distante non sentiva le loro parole e le ignorava facendo indispettire i suoi interlocutori che lo catalogavano come una persona solitaria e scontrosa. La vita al campus  non era poi così male, era riuscito ad avere una stanza per conto suo, anche se probabilmente non sarebbe durata, e poteva stare in santa pace almeno dentro quelle quattro mura.
Quel giorno si era svegliato e dopo essersi lavato e aver indossato i due apparecchi alle orecchie, che ora erano nascosti grazie ai suoi capelli, uscì dalla sua stanza diretto alla caffetteria del campus; era circa un mese che frequentava quell’università e anche quella mattina non badò molto al fatto che fosse completamente a solo a mangiare mentre altri tavoli erano piedi di ragazzi che chiacchieravano tra loro. Tim non era un tipo molto espansivo e sapere che molti lo guardavano male al solo passaggio gli faceva perdere ogni voglia di provare a farsi degli amici.
“Non mi servono alla fine, devo solo finire questi quattro anni e poi potrò andarmene da qui.” Pensava ogni giorno cercando di convincersi che quel suo isolamento non fosse poi così male.

Quando finalmente entrò in aula, molto in anticipo, trovò i posti in prima fila liberi e si sedette subito; gli apparecchi che aveva alle orecchie lo aiutavano a sentire i suoni entro una certa distanza e vista la gravità del suo problema l’unica soluzione sarebbe stata un’operazione ma lui non aveva mai badato troppo a quell’ipotesi. Vide altri studenti entrare e prendere posto e subito si strinse nelle spalle, c’era chi sulla porta aspettava qualche amico o chi salutava tutti sorridendo, nessuno però provava a dirgli nulla.
L’aula si riempì di voci sconnesse, mentre si accingeva a prendere il suo pc notò un ragazzo nuovo entrare in classe, era la prima volta che lo vedeva e fu abbastanza sorpreso nel vedere che aveva preso posto accanto a lui.
Il professore entrò in aula e alla destra di Tim il ragazzo sembrò dire qualcosa, vista la confusione nell’aula le sue parole arrivarono incomprensibili alle sue orecchie ma non ci badò troppo, alla fine nessuno gli parlava quindi il ragazzo stava sicuramente parlando con qualche altra persona presente nell’aula.
Quando il professore iniziò a spiegare l’aula si ammutolì, per Tim fu abbastanza facile prendere appunti, la voce del professore gli arrivava chiara e lui iniziò a digitare le vari parole sul suo pc annotandosi le cose più importanti di quella lezione.
Quando la lezione finì Tim aspettò che tutti uscissero prima di uscire a sua volta, solo una voce – questa volta più chiara – gli parlò.
“Forse non hai sentito prima con il frastuono della classe, io sono Jason Todd.” Disse il ragazzo sorridendo nella sua direzione.
Tim rimase sorpreso, era la prima volta che qualcuno gli parlava, o almeno la prima volta che lui riusciva a sentirlo; si voltò ancora incerto, magari il ragazzo stava solo parlando con qualcun altro in aula, ma quando notò che il suo sguardo era diretto verso di lui quasi sobbalzò.
“I… Io sono Timothy Drake.” Per sua fortuna Tim non era nato sordo, ma lo era diventato quindi sapeva il suono delle parole e parlava senza problemi anche se da quando era entrato all’università lo aveva fatto raramente.
“Oh allora sai parlare!” Disse divertito Jason “Comunque io sono nuovo, mi sono iscritto un po’ in ritardo e non so quasi nulla di questo posto, credo che mi abbiamo dato una mappa ma sono certo di averla persa quindi ti andrebbe di farmi fare una visita guidata di questo posto? Cioè sempre se non hai una lezione ora.” Spiegò il moro sorridendo.
Timothy rimase in silenzio per qualche secondo, pensò a lungo alla richiesta di Jason, era la prima volta che qualcuno gli rivolgeva la parola e che gli chiedeva aiuto, era davvero una strana sensazione per lui.
“Non ho lezione ora… Ma non so se ti conviene farti vedere assieme a me...” Mormorò stringendosi nelle spalle.
Jason lo guardò confuso, quel ragazzo non aveva nulla di strano, cioè forse era un po’ troppo timido ma non sembrava una cattiva persona. “Perché?”
Tim si morse il labbro inferiore abbassando lo sguardo guardandosi le scarpe “Perché non sono una persona molto espansiva e molti pensano che io sia scontroso...” Conosceva Jason da neppure cinque minuti e non gli sembrava la miglior cosa dirgli che aveva problemi di udito.
“Beh a me sembri solo timido, quindi non mi importa di cosa pensano gli altri!” Proclamò il moro sorridendo.
Timothy rimase nuovamente senza parole, quel ragazzo sembrava essere un angelo, sembrava come in quei film per adolescenti dove la ragazza o il ragazzo sfigato di turno trovano un amico che è tutto l’opposto a loro ma che li aiuterà ad aprirsi. “O… Ok” Alla fine provò ad accettare, non era sicuro che Jason continuasse a essere così amichevole anche dopo aver conosciuto altre persone però Tim voleva crederci.
Uscirono dall’aula e si diressero lungo il corridoio, il moretto gli fece vedere tutte le aule di quel piano e Jason se le segnò mentalmente così da ricordarle per le prossime lezioni, poi fu il turno dei vari laboratori e infine delle zone esterne come la mensa, il campo da football, da baseball e la pista di atletica; Jason fu entusiasta di vedere tutti quei campi da sport, sembravano la cosa che lo aveva compito maggiormente.
Quando il giro fu finito Tim controllò il suo orologio, mancavano circa venti minuti alla sua prossima lezione quindi decise di congedarsi.
“Beh io ora devo andare, spero di averti aiutato con questa visita guidata.” Disse accennando un sorriso timido.
“Sì ti ringrazio! Comunque ti va di pranzare assieme? Non conosco ancora nessuno qui e non ho davvero voglia di mangiare da solo.” Chiese Jason sperando che l’altro accettasse.
Per l’ennesima volta Tim rimase sorpreso, quel ragazzo sembrava davvero essere il suo salvatore sceso dal cielo per aiutarlo a integrarsi.
“Va bene… C….Ci vediamo in mensa allora.” Mormorò incerto, la paura che Jason potesse fare amicizia con altre persone e dare retta alle voci di corridoio lo spaventava ma alla fine se fosse andata male sarebbe solo tornato alla sua vita di sempre.
“A dopo Tim!” Disse Jason salutandolo prima di andare verso l’aula di meccanica applicata dove si sarebbe tenuta la sua prossima lezione.



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Angolo dell'autrice

Salve a tutti, spero che questa storia vi piaccia, mi sto documentando per dare una visione più reale alla storia quindi se riscontrate qualche errore fatemelo sapere senza problemi, è la prima volta che mi cimento con questa ship e spero che sia di vostro gradimento. I personaggi sono OOC rispetto alle loro controparti dei fumetti/film/Cartoon ma ho comunque cercato di dare una backstory non troppo lontana dal loro carattere canonico, anche qui, se riscontrate qualche errore nella loro caratterizzazione non fatevi scrupoli a riferirmelo, sono sempre disponibile a ricevere critiche costruttive.
Detto questo ci vediamo al prossimo capitolo!

   
 
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