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Autore: Favols    18/07/2009    5 recensioni
Un sentimento ingarbugliato e incomprensibile, pieno di domande e in nessun modo leggero e piacevole come in passato gli era capitato di provare. Era diverso.
Ferito, come un soldato al ritorno in patria, ma non stanco. E bruciava.
Continuava a bruciare. Sulla pelle, sulle mani. Si, le mani bruciavano.
Inuyasha non faceva altro che bruciare in quella stanza, stringendo quella ragazza che aveva messo alle strette, e che un'infinità di volte aveva ferito. L'aveva resa bambola in un gioco crudele, aveva riso di lei, l'aveva guardata e desiderata.
L'aveva avuta.
E ora, stava bruciando, vittima della sua stessa domanda.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Burn
Il gioco prende vita

Buttò indietro la testa, il suo sguardo ricadde sul soffitto. Continuava a ripensare a quella dannata storia, non riusciva proprio a uscirne. Voleva saperne di più, voleva conoscere tutto il possibile su Yamamoto Inuyasha, e obbligarlo in qualche modo a dirle la verità.

Le domande si accumolavano, mentre le risposte, e persino le ipotesi continuavano a diminuire.

Si mise a sedere sul morbido letto, stringendo a se le gambe .

Il sonno cominciava a farle bruciare gli occhi. Si stese e, una volta appoggiata la testa sul cuscino si addormentò, dimenticando persino di spegnere la luce.

Il mattino a seguire, una mano le sfiorò il viso . –Mamma …mmh – Si lamentò –Lasciami dormire ancora un po’.

Kagome abbracciò il cuscino, ignorando il tocco gentile che disturbava il suo sonno. Si voltò verso il muro e socchiuse le palpebre lentamente, per evitare di accecarsi.

Ma nessun raggio di sole le pizzicò il viso. D’abitudine, quando sua madre la svegliava spalancava le finestre per far entrare la luce in camera.

Soffocata dal dubbio, si alzò di scatto e si voltò verso la persona che le aveva carezzato la guancia.

Basita, si preparò a lanciare un urlo, ma “quella persona” le precedette, fiondandosi su di lei e coprendole la bocca.

Kagome strabuzzò gli occhi, e il suo sguardo si incrociò con il blu mare del suo aggressore.

Miroku le si avvicinò all’orecchio, sussurrandole qualcosa. Lei si calmò di colpo, smise di calciare. Persino i tentativi di mordergli la mano ebbero fine.

Il giovane gli fece cenno con il capo, come per chiederle un consenso. Kagome gli fece capire che il messaggio era giunto a destinazione.

Miroku la liberò, lasciandole la possibilità di ribattere. Un opportunità che, se lei avesse provato ad urlare, sarebbe sparita nel nulla.

-Non ho intenzione di tornare in quella casa infernale!- Le fece cenno di abbassare la voce, per poi prendere anch’esso parola.

-Non ti illudere, anche se non dovessi più tornarci di tua spontanea volontà, LUI verrà a cercarti. Fai parte del suo gioco ormai-

Kagome sbuffò, afferrò il viso del ragazzo e lo obbligò a guardarla negli occhi.

-Dimmi qualcosa su Koga-

Nel suo tono di voce, c’era autorità. Inoltre i suoi occhi erano inumiditi dalle lacrime. Si sentiva presa per il culo, su un argomento delicato come quello. E la cosa la mandava in bestia.

Non ebbe risposta.

Miroku si alzò da letto e le lasciò un biglietto sul comodino. Poi si voltò, la salutò con un gesto della mano, e uscì dalla finestra.

Si chiese perché proprio camera sua doveva essere al piano terra.

Non spiegò il foglio di carta, lo lasciò ripiegato in due, e svogliatamente si diresse verso il bagno.

“Una bella doccia forse potrebbe aiutare”   

 

Passò la spazzola fra i capelli, i denti di plastica le massaggiavano la cute. Per qualche secondo, si rilassò, e smise di pensare a tutto ciò che le stava succedendo.

Si era vestita, lavata e truccata. Era già pronta per uscire, ed era in anticipo di un’ora.

Si guardò intorno, alla ricerca di qualcosa da fare. Il suo sguardo ricadde nuovamente sul biglietto che il ragazzo dagli occhi blu le aveva lasciato.

“Maledetto Miroku”

Pensò passandosi il foglio fra le mani. La curiosità ormai l’aveva quasi del tutto divorata.

Spiegò il foglio e lasciò scorrere gli occhi sulle scritte d’inchiostro nero, aspettando che il cervello elaborasse in fretta il contenuto.

Sembrava una specie di promessa scritta. –Lo immaginavo- Sussurrò arrotolando il foglio e lanciandolo verso il cestino, mancandolo.

-Oh, maledizione! Non riesco nemmeno a liberarmene-

Cominciò a riflettere, a farlo seriamente, mettendo da parte i sentimenti. Doveva sapere, anche se faceva male.

Corse in cucina, recuperò una mela e si infilò le scarpe. Uscì di casa con un’energia tale da respingere anche i più piccoli dubbi che le erano rimasti.

 

 

Se ne stava stravaccato sul letto, reggendosi sui gomiti. Si godette il corpo nudo di lei per gli ultimi istanti, prima che il reggiseno e le mutandine rovinaro lo splendido spettacolo.

Si sollevò dalla sua posizione e le si avvicinò, afferrandola dai fianchi, cominciò a baciarle il collo.

-Sono in ritardo Inuyasha … - Si lamentò la bella fanciulla, scostandolo ed infilandosi la camicetta della divisa.

-Dai Kikyou sai che la mattina non resisto-

Lei non diede peso alle parole del ragazzo, si infilò la gonna e svelta camminò verso il bagno, sbattendo la porta dietro di se.

Si erano amati un tempo quei due, ma ormai, si vedevano solo quando la noia diventava insopportabile. Non era certo il massimo, ma andava bene ad entrambi.

Ormai andava avanti così dalla morte di Koga. Era cambiato tutto da quel giorno. Inuyasha aveva cominciato a guardare le cose in modo diverso. Egoisticamente aveva messo da parte chiunque, vivendo solo per se stesso. Aveva lasciato solo Miroku nella sua vita. Tutti gli altri erano pupazzi con cui divertirsi.

Si serviva della gente per dare brio alla propria vita. Era perfetto così, non ci rimetteva niente, tanto meno il cuore.

Ripensò alla notte passata, e con il sorriso sulle labbra, scese le scale e con fare allegro uscì dalla porta d’ingresso, si mise a sedere su di una panchina di legno, nel grande cortile e si accese una sigaretta.

Quandò alzò lo sguardo, una delle sue marionette stava immobile, dinanzi a lui, qualche metro più avanti. Lui, aspirò e si sollevò.

La raggiunse . Kagome, che odiava il fuomo e l’odore che lasciava sulle persone, arricciò il naso infastidita.

Inuyasha gettò il mozzicone.

-Vedo che non ti ci è voluto molto per tornare-

Abbassò lo sguardo in segno di rassegnazione, e cominciò ad elencae le sue motivazioni.

-Voglio sapere … Farei di tutto per sapere-

Il mezzo demone scoppiò a ridere in modo clamoroso. E come uno squalo ,le girò intorno. Lei arrossì, stringendo i pugni dalla rabbia.

-E’ pericoloso affermare di voler e poter fare di tutto, ora potrei perfino chiderti l’inversosimile- La derise.

-Beh, allora fallo!

Si stava cominciando a divertire con quella ragazzina, il suo gioco stava prendendo una piaga ancora più ridicola di quello che pensava.

Inoltre quella femmina gli piaceva, era bella, e questo lo spingeva a giocare sporco. -Ebbene, se sei disposta proprio a tutto, io avrei una certa voglietta da soddisfare-

Con un gesto veloce l’attirò a se.

Kagome non si oppose.

Il mezzo demone le morse il labbro e lasciò scivolare le mani sui fianchi. La sfiorò con il naso, per poi distaccarsi.

-Sei una ragazzina, non dovresti giocare col fuoco-

Lei non rispose, si limitò a tirarlo verso di se. Lo baciò senza pensare , socchiuse le labbra e lasciò spazio alla sua lingua.

Inuyasha giocò con lei, accarezzandole i capelli.

Fu un bacio breve, a cui egli mise fine con una spinta. Lei cascò a terra, rimase a testa china.

-Sei proprio scema, pensi che per un misero bacio io ti dica qualcosa su di lui?-

Le diede le spalle e tornò in casa, una strana rabbia cominciò a salirgli dentro. Diede un calcio ad uno dei mobili antichi, mandando in frantumi un vaso, che a causa dell’impatto, cadde in terra.

Quella sensazione non la riconosceva più, non sapeva come controllarla, come etichettarla. Era fuori dalle sue regole, dallo schema di gioco.

I ricordi erano riaffiorati nella mente, pulsando nelle ferite, squarciandole.

Stava sanguinando.

Stringeva fra le mani pezzi di vetro da anni, cocci che non aveva mai avuto il coraggio di lasciar cadere. Non aveva affrontato niente.

Né sensi di colpa né mancanze.

 

 

 

Ringraziamenti:

fmi89:Spero ti piaccia anche questo nuovo capitolo ! Grazie per aver letto ^^

 

Vale728: Uhh davvero la trovi originale? =D Grazie mille … spero di non deluderti con questo capitolo.

 

bea91: Wahh si continua a seguirmi  xD Eccoti il nuovo capitolo , a mio parere un po’ incasinato o.O

 

mikamey: Waaaaaaaaaaah che onore essere seguita da una delle autrici che mi ha più presa su questo sito. Bene , sono troppo felice di trovare tuoi commenti.

                       Continua a seguirmi *________*

 

kirarachan: Wahhh i metallari rocker  *çççç* Me lo ci sono immaginato bene per la sua lunga criniera xD Kagome è tornata da lui , non per quello che sperava Inuyasha o … forse si.

 

Alia_chan: Ecco il seguito ;) Si Iron Maiden … uno dei miei gruppi prefetiti . Spero che come l’ho fatto proseguire sia di tuo gradimento.

 

Luca: Eh si , molto strano. Grazie <3

   
 
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