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Autore: ScarletRouge    15/01/2019    4 recensioni
Hazel ha solamente diciassette anni quando per volere di sua madre si trasferiscono in un paesino sperduto dell'Italia per vivere con il suo compagno e suoi figli.
Tra amici, complicazioni e quant'altro, la nostra protagonista avrà a che fare con Matteo il figlio maggiore di Massimo il compagno di sua madre.
All'apparenza un semplice bulletto, donnaiolo ma che con il passare del tempo rivelerà avere molti segreti.
E se Matteo, proponesse a Hazel un contratto.. quasi delle regole. Cosa accadrebbe? Lei accetterà?
La loro storia sarà come le fiabe con il lieto fine?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Entrai in casa, seguita da Matteo e quella donna. Nel momento in cui varcai la soglia, capì che la mia tranquillità era finita.

In un attimo questa donna aveva creato il caos. Mia madre, in un angolo che piangeva, Massimo, seduto con le mani poggiate sulle tempie, mentre quella..che in questi giorni mi stava tormentando, si era comodamente seduta.

«Non voglio, che questa donnaccia resti in casa nostra!» urlò Matteo contro Rebecca.

«Tratti così, la tua mammina?» Rispose lei tutta sorridente.

«Mia madre è morta, tu sei solo una putt..»

«Matteo! Modera il linguaggio» urlò Massimo contro suo figlio, lui sbuffò e diede un calcio al muro.

«Sono venuta per dire al tuo papà, che non siamo ancora divorziati. Quindi, stare in questa casa è un mio diritto» disse ad un tratto.

In quel momento guardai mia madre, era distrutta, glielo si leggeva in viso. L'ultima volta che la vidi così, fu per colpa di mio padre.

«Non ti permetterà di stare in questa casa»Continuò ad urlare Matteo.

«Oh sì che lo farà, ti ricordo che in questa casa vive il mio bambino, ho il diritto di stare con lui» Matteo rimase in silenzio, Massimo stava per avere una crisi di nervi, mentre mia madre rimase in silenzio.

Alla fine Massimo, decise di farla rimanere per un po', mia madre aveva imboccato il rospo, mentre io no. Come aveva potuto accettare tutto questo? Mi avvicinai a lei, per darle conforto, non era una situazione facile. 

«Perchè non fai qualcosa?» le dissi, mentre lei mi guardò con aria tenera. «

Non posso fare questo a Massimo, quella donna è la madre di Giorgio, se mi intrometto, potrebbe portarglielo via» mi rispose, aveva ragione, quella era capace di tutto.

Durante la cena poi sboccai del tutto, ne avevo le tasche piene di questa qua.

«Sei felice che la mamma è qui con te?»

«sì, tantissimo» rispose il piccolo Giorgio, lui non aveva colpe, non sapeva che sua madre era una donna di facili costumi.

«Matteo, tu sei felice che io sia qui? Devo dire che sei diventato un bellissimo ragazzo»Massimo guardò suo figlio, forse provava ancora del rancore per la loro relazione passata.

«Che schifo..» mormorai, forse un po' troppo forte.

«Come prego?»Chiese lei infastidita

«Ah..no..niente»balbettai, dovevo calmarmi. La sua presenza, non mi stava facendo ragionare lucidamente.

«Che sciocca, non ci siamo presentate, io sono Rebecca e tu sei...?» chiese, fingendosi cortese.

«Hazel» risposi secca, le mie mani iniziarono a tremare dalla rabbia.

«Un nome insolito per una ragazza italiana, deduco che non sei di queste parti...»

«È nata a Londra, viveva lì prima. Cos'è adesso sei interessata alla geografia?» disse Matteo, lei si innervosì e mi guardò in malo modo.          Non era colpa mia, se Matteo le aveva risposto male.

Dopo un lungo silenzio, Massimo mandò Giorgio nella sua cameretta, mentre noi rimanemmo in silenzio.

«Non puoi restare Rebecca, io adesso amo un'altra donna, voglio sposare la mia Rita»disse, mentre gli occhi di mia madre iniziarono ad illuminarsi.

«Ma caro, io non sono qui per te. Sono venuta per lui» disse, indicando Matteo, che rimase scioccato.

«Non dire sciocchezze, mio figlio è ancora un ragazzo, non ti permetterò di rovinargli la vita, come hai fatto con la mia» gridò Massimo, battendo una mano sul tavolo. Invece Matteo rimase in silenzio, fissandola.

Da quando era riapparsa non le aveva staccato gli occhi di dosso.

«Oh andiamo! Ho solamente 26 anni, non sono così vecchia, e poi Matteo fra due mesi compirà 18 anni» Gli rispose sorridente.

«Non mi interessano le cose di seconda mano» disse all'improvviso Matteo. Mi sentì sollevata, cosa che aveva notato anche Rebecca, in quel preciso instante mi sorrise in modo maligno.

Avevo un brutto presentimento.. Massimo e mia madre andarono a controllare Giorgio. Mentre io e Matteo eravamo rimasti con quella serpe velenosa. Rebecca si alzò e andò verso Matteo, gli accarezzò le labbra con il suo pollice, lui era come ipnotizzato. In effetti era una bella donna, in confronto a me. Staccò gli occhi da Matteo e li posò su di me.

«Hazel giusto? Sai, io e Matteo abbiamo avuto una relazione in passato, è diventato uomo, grazie a me» mi disse.

«Come scusa?».rimasi allibita, dove voleva arrivare?

«Sì, l'abbiamo fatto tante di quelle volte, in camera sua, nella doccia, un po' dappertutto..» In quel momento capì..ero una sua sostituta?

In quel preciso istante Rebecca baciò Matteo. Rimasi pietrificata. Le mie mani iniziarono a tremare, gli occhi iniziarono a bruciarmi come carboni ardenti. Perché dovevo tacere? Mi chiedevo afflitta. Ero esausta di tutti questi pensieri.

«Che cazzo,pensi di concludere?» sbraitò Matteo, spingendo violentemente Rebecca. Lei sorrise e mi guardò vittoriosa.

«La tua ragazza, non mi sembra tanto contenta..»

«Che cazzo dici, non è la mia ragazza..chi vorrebbe una com..»si fermò non completando la frase. Perché doveva trattarmi in quel modo? Esausta di tutti questi pensieri, mi alzai lasciando cadere la sedia.

"Se non esco di qui, sento che soffocherò" mi dissi. Senza pensarci due volte, mi allontanai da quei due. Presi il cappotto, ed uscì sbattendo la porta d'ingresso.

Le vie del paese erano vuote e silenziose, data l'ora. Camminai per un'ora a vuoto, avevo freddo, non avevo portato con me nemmeno il cellulare.Cercai le chiavi dentro la tasca, per la mia gioia, le avevo dimenticate a casa.

«Dannazione! Che faccio ora?»mormorai a denti stretti. Sbuffai scocciata, pestando un piede per terra, mi guardai intorno in cerca di non so cosa. Di tornare a casa non se ne parlava, non avevo voglia di vedere quei due, sicuramente stavano facendo porcherie.

Camminando, mi ritrovai nel parco della città, vidi un'anziana signora seduta su una panchina, aveva il viso triste. Mi avvicinai per sedermi e lei mi sorrise.

«Anche tu, stai aspettando qualcuno?» mi chiese

«Ehm..no, no..lei aspetta suo marito?» le chiesi a mia volta.

«Aspetto il mio amato Matteo» Mi disse, la guardai e lei mi sorrise. Perché suo marito si doveva chiamare Matteo? Un altro nome? Non si poteva chiamare Gianfilippo? Che strazio!

«Sta aspettando suo marito?» le chiesi

«Oh no cara, non mi sono mai sposata»mi rispose

«M..mi scusi non volevo..» dissi mortificata.

«Sto aspettando il mio grande amore»

«Sai l'ho conosciuto quando avevo 16 anni, fu amore a prima vista. Anche lui si innamorò di me, dovevamo sposarci..Un giorno, mi disse di aspettarlo qui, su questa panchina. Lo aspettai, ma non arrivò mai. Poi scoprì che era stato promesso ad un'altra donna, alla fine si sposarono..dopo cinquant'anni continuo ad aspettarlo, non ho mai smesso di amarlo» mi raccontò, mi zittì non sapendo cosa dire.

«Che fine ha fatto? L'ha più rivisto?» le chiesi

«Con chi stai parlando?» mi voltai di scatto

«Matteo, che fai qui?»

«Nulla, amo fare jogging al chiaro di luna» gli feci una smorfia

«Con chi stavi parlando? Hai di nuovo la febbre?»Mi chiese

«Cosa dici? Stavo parlando con questa sign...» Era sparita..quella vecchietta era sparita nel nulla.

«Che cazzo dici, non c'è nessuno» continuò

«io..era..qui te lo giuro..»mi ero immaginata tutto?

«Si, si adesso torniamo casa»

«No» gli dissi voltando il mio viso dall'altra parte. Al mio rifiuto, Matteo mi trascinò via da quel posto, mi lamentai per tutto il tempo.

«Lasciami stronzo, ho detto di lasciarmi» gridai

«Sta zitta, sveglierai tutti»Costretta, seguii Matteo, che mi camminava avanti, a passo svelto, non riuscivo a capire dove stavamo andando.

«Dove mi stai portando? Non volevi tornare a casa?» gli chiesi, non ottenni risposta. Mi innervosì, non poteva trattarmi così.

«Non puoi trattarmi così, non puoi giocare con i miei sent..» Non mi diede neanche il tempo di finire la frase, che come una furia si voltò verso di me, mi avvolse fra le sue braccia e mi baciò intensamente, fino a farmi perdere fiato. Quando si distaccò, ansimavamo tutti e due, lui mi guardò negli occhi e io feci altrettanto. Mi fermai, lui mi guardò stranito.

«Adesso basta..non puoi..sono stanca di essere trattata in questo modo»mormorai a denti stretti e con il pianto che mi soffocava la gola. «Cosa dici?»

«Si può sapere cosa sono per te? Dici che non ti piaccio, poi sì, poi no. Mi tratti come un idiota, poi ti fai baciare da quella..» esclamai squarciando la voce dal pianto.

Lui si avvicinò lentamente intento a riabbracciarmi, io mi scansai, ma lui non si arrese, mi afferrò nuovamente il braccio e mi tirò a se, abbracciandomi di spalle. Piansi, sfogai tutto il dolore che avevo conservato in corpo in quei giorni.

«Se ami lei..ti prego non farmi questo..non farmi soffrire così..» dissi singhiozzando.

«Non piangere piccola, non farmi sentire più bastardo di quanto non lo sia già»

«Portami a casa Matteo»lo pregai, non ne potevo più

«È andata via» disse ad un tratto.

«Cosa?» 

«Rebecca, è andata via. Aveva bisogno di soldi..»

«E..tu?»

«Ho già chi mi piace, l'ho capito quando ho scoperto che parlava ancora con il suo ex» Lo guardai rimanendo in silenzio.

«In verità, l'avevo già capito prima ma avevo paura di un suo rifiuto»

«Matteo..» mi prese fra le sue braccia e mi baciò, io continuai a piangere, ma questa volta erano lacrime di gioia.



 

Angolo autrice

Ciao a tutti!!! In realtà questo capitolo, doveva avere un altro contenuto, avevo avuto un piccolo blocco. Ma mentre scrivevo non me la sono sentita di far passare alla povera Hazel l’ennesima delusione, mi pare che la sua giornata sia stata fin troppo movimentata. Quindi alla fine questo è quello che ne è uscito. Colgo l’occasione per ringraziare tutte le ragazze che ogni volta spendono parte del loro tempo per recensire la mia storia, siete veramente fonte di incoraggiamento! Ringrazio anche chiunque abbia aggiunto la storia in una delle tre categorie e anche chi legge.

Alla prossima, Scarlett.

   
 
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