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Autore: pastelwriting    17/01/2019    1 recensioni
[Todomomo // 798 parole // AU: niente quirk, sono più grandi (intorno ai 20 anni)]
Dalla storia:
-Andiamo via da questa città-
-Dove?-
-Non lo so, via. Basta stare insieme-
E così ce ne andammo.
Viaggiammo tutta la notte, senza dire niente a nessuno. Eravamo solo noi due, io e lui. Ricordo come lo ammiravo mentre guidava, accanto a me. Dio, era bellissimo.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Momo Yaoyorozu, Shouto Todoroki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Andiamo via da questa città-
-Dove?-
-Non lo so, via. Basta stare insieme-
E così ce ne andammo.
Viaggiammo tutta la notte, senza dire niente a nessuno. Eravamo solo noi due, io e lui. Ricordo come lo ammiravo mentre guidava, accanto a me. Dio, era bellissimo. 
I capelli spettinati dall’aria estiva che entrava dai finestrini abbassati, le canzoni dei Two Doors Cinema Club che aveva tanto insistito per ascoltare e che da quel momento diventarono le nostre canzoni, il profumo dell’oceano che invadeva le strade deserte.
Andammo lontano, dovevamo essere solo io e lui.
Ci conoscevamo davvero solo da un mese? Sì, eravamo in vacanza nello stesso posto. Io con i miei amici, lui con i suoi. Ma loro non c’entravano in quel momento, ci eravamo incontrati e ora eravamo solo noi due, gli altri si aspettavano sarebbe successo. 
Erano gli ultimi due giorni di vacanza, poi non l’avrei più visto.
Viaggiamo davvero tutta la notte, per allontanarci da tutto e tutti. Non avevo mai fatto una cosa del genere per un ragazzo. 
Ci ritrovammo su una spiaggia alle cinque del mattino, deserta e lontana dalla civiltà, dove nessuno ci avrebbe disturbati. Non volevo altro che stare da sola con lui.
 -Momo?- 
-Mh?- 
-Come hai fatto a stregarmi in questo modo?- 
Non era nemmeno da lui, fare certe cose per una ragazza. 
Ho ancora la sua immagine stampata nella mente, mentre stava seduto sulla spiaggia con i suoi pantaloncini di jeans, la maglietta bianca a maniche corte, i piedi nudi sepolti nella sabbia, come un bambino che trova quei granelli tanto divertenti. Mi guardava, ogni tanto sorrideva. Forse anche lui mi trovava bella. Ma se lui alle volte distoglieva lo sguardo, io non potevo che ammirarlo mentre lui osservava il mare. Non c’era nulla di lui che non mi piacesse: anche quella cicatrice intorno al suo occhio era meravigliosa. Lo rendeva ancora più bello. 
Ricordo che volevo baciarlo. 
Lo volevo davvero, ancora e ancora.
E quando quel bacio arrivò, finalmente, sapevo che non ne avrei mai avuto abbastanza.
Le sue mani nei miei capelli e le mie a tenergli il viso, le nostre labbra che non si stancavano di cercarsi e assaporarsi, i nostri respiri sempre più affannati. 
Come faceva a farmi sentire così? Penso che non lo saprò mai.
Era silenzioso, riservato. Ma con me, in quel momento, non lo sembrava affatto. 
Il mio non era amore, non ancora. Se avessimo avuto più tempo, magari mi sarei innamorata di lui. Magari anche lui si sarebbe innamorato di me, o aveva già commesso l’errore di farlo? No, forse ero stata io a commettere quell’errore, ma non volevo ammetterlo a me stessa.
Ammirammo il tramonto, quando questo arrivò. Il cielo divenne dello stesso colore del mio vestito, rosso fuoco. Me ne stavo tra le sue braccia con la testa sulla sua spalla, seduta su quella spiaggia che ci aveva ospitati per ore e ore, silenziosa e accogliente.  
Lui e il tramonto insieme erano lo spettacolo più bello a cui avessi mai assistito.
Ci fermammo in un motel lì vicino per quella notte, perché entrambi avevamo bisogno di riposare.
In realtà ci vollero ore prima di addormentarci, l’uno tra le braccia dell’altra, mentre il mio vestito rosso e la sua maglietta bianca giacevano sul pavimento. Lui si addormentò prima di me, esausto dal viaggio della notte prima, e non mi vide piangere silenziosamente mentre gli accarezzavo il volto, perché non volevo accettare che quella notte potesse finire. Che fine avesse fatto la comune Momo razionale conosciuta da tutti, in quel momento, non mi importava nemmeno. L’ultima cosa a cui riuscii a pensare prima di addormentarmi era che non avrei mai smesso di sperare di rincontrarlo, un giorno. 

-E’ ora di andare-
-Dobbiamo proprio?-
-Sì, lo sai anche tu-
Lo baciai di nuovo, dopo che entrambi ci fummo rivestiti.
Lui aveva insistito perché ce ne andassimo lontano dagli altri, ma alla fine ero io quella che non voleva tornare indietro.
Quegli istanti furono interminabili, mentre mi osservava silenzioso e mi accarezzava le guance rosa. Quanto avrei voluto sapere cosa pensava in quel momento. Sapevo che questi ricordi mi avrebbero tormentato per lungo tempo, ma sarebbe stato lo stesso per lui? 
Sì, scommetto di sì. 
Proprio come due giorni prima, l’aria estiva che entrava dai finestrini abbassati dell’auto gli spettinavano i capelli, ed era sempre bellissimo, mentre guidava accanto a me. 
-Todoroki?-
-Dimmi-
-Ci rivedremo?-
-Non lo so. Lo spero-
-Beh, se non dovesse accadere… ricordami sempre mentre osservo il tramonto, nel mio vestito rosso- 
-Lo farò, te lo prometto-
-Ma è sicuro che ci rivedremo-
-Cosa te lo fa pensare?-
-Nei miei sogni. Lì ci rincontreremo. Dimmi che succederà anche nei tuoi-
-Non sono io a controllarli-
-Succederà. Anche se dovesse essere soltanto nei tuoi sogni più selvaggi- 




Spazio Autrice
Ma se vi dicessi che i Todomomo io nemmeno li shippo, ci credereste?
Allora, allora: nel canon non mi fanno impazzire come coppia, anzi, ma in un’AU sarebbero assolutamente una delle mie coppie preferite, come in questo caso. Sono mesi che ogni volta che ascolto Wildest Dreams di Taylor Swift penso a loro due, perché in qualche modo è ( a parer mio) una canzone che sta davvero bene con i tipi di personaggi che sono Momo e Todoroki. A proposito, spero di non essere andata eccessivamente ooc, vi prego di farmelo notare se dovesse essere il caso!
A parte questo, sono davvero felice di come mi è venuta questa one shot e spero di essere riuscita a creare l’atmosfera a cui miravo. Sarei davvero felice se mi lasciaste qualche recensione, volevo scriverla da tanto tempo e finalmente ho trovato il coraggio di farlo (è stato abbastanza dura scriverla, mettermi nei panni di Momo in questo caso è stato piuttosto difficile a livello emotivo e mi ha preso davvero molto mentre scrivevo) ed insomma, mi piacerebbe sapere se sono riuscita a trasmettere qualcosa anche a voi.
Ad ogni modo, vi ringrazio tantissimo per aver letto fino a qui.
Alla prossima!
-Ellie

  
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