Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: GexeTheNemesi    18/07/2009    2 recensioni
La mia prima fic su Bleach.
la guerra contro Aizen è finita, la soul society ha vinto, ma ora c'è un problema: gli arrancar che Aizen aveva creato, ora sono senza un padrone e senza controllo. Alcuni sono sono deboli, altri sono forti, alcuni sono gentili, altri sono feroci, alcuni si limitano a cuntinuare a vivere, altri ancora tentano di riconquistare qualcosa che pensavano fosse perduto per sempre: il loro cuore.
Un nuovo confillto è all'orizzonte...
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Schiffer Ulquiorra, Un pò tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ai 57 che anno aperto x sbaglio il capitolo precedente, ecco il seguito












Rukia Kuchiki era sdraiata su un letto bianco e pulito nella caserma della 4° compagnia, guardava fuori dalla finestra ammirando il Seireitei, inondato dalla luce del mattino.
Era furiosa.
Il suo volto era impassibile, freddo e pallido, ma il suo animo stava bruciando di collera: per Garcia Pancera, che aveva ucciso il suo capitano, e per se stessa, per non essere riuscita vendicarlo.
«Rukia»
L’interessata fece un leggero sobbalzo: tanto era assorta nei suoi pensieri che non si era accorta che qualcuno era entrato nella stanza e si stupì parecchio quando vide chi era il visitatore.
«Nii… nii-sama…» disse in un sussurro incredula Rukia.
Byakuya prese uno sgabello li vicino e si sedette a fianco al letto della sorella. «Vedo che ora stai meglio» disse con il suo solito tono piatto. «il capitano Unohana ha detto che rimarrai qui ancora questa notte poi potrai tornare a cas…»
Non terminò la frase: Rukia si era gettata al suo collo, abbracciandolo.
«Nii-sama!»
Affondò il viso nell’haori da capitano di suo fratello e cominciò a piangere, sfogando tutte quelle emozioni che aveva tenuto dentro di se per quei sette lunghissimi giorni.
«… nii-sama… nii-sama…»
Data la situazione, Byakuya si concesse di accarezzare leggermente la nuca di Rukia con una mano.
«… nii-sama… che ne sarà delle tredicesima brigata?» Chiese tra un singhiozzo e l’altro « non abbiamo più un capitano… ne un tenente…»
«Non lo so, Rukia» rispose sincero «non spetta a me decidere»
Un deciso bussare alla porta fece tornare Rukia sdraiata e composta sul letto.
La porta si aprì, e con passo lento e maestoso il capitano comandante del Gotei 13, Yamamoto Genryusai entro nella stanza.
Ma c’era qualcosa di diverso in lui: l’espressione che aveva sul volto segnato dalle rughe dalle miriadi di cicatrici era incredibilmente simile a quella di Rukia.
Quanta rabbia c’era su quel volto…
Quanta tristezza c’era su quel volto…
«Capitano Kuchiki» disse « sarebbe così gentile da lasciarci soli?»
Yamamoto non era lì in veste di capitano comandante, ma come un semplice padre che voleva sapere come il suo deceduto figlio era morto; questo la shinigami lo capì subito.
Con un inchino, Byakuya si congedò.
Per qualche secondo i due che erano rimasti in quella stanza non parlarono, si limitarono a guardarsi negli occhi, capendo che nessun altro al mondo poteva capire il loro stato d’animo se non la persona che ognuno aveva davanti.
[…]
«Capisco» sentenziò Yamamoto « senza più un braccio gli era risultato impossibile sprigionare la sua Zanpakuto»
«Anche se ne fosse stato un grado, quell’arrancar sarebbe stato senza dubbio un avversario temibile: era senza dubbio un Vasto Lorde» precisò la ragazza
Il capitano comandante assunse un espressione strana, e la mano che reggeva il suo bastone da passeggio aumentò la stretta.
«Il nome» sibilò « dimmi il suo nome»
Rukia deglutì a fatica: Yamamoto, volontariamente o inavvertitamente, stava rilasciando parte del suo reiatsu, facendo diventare l’aria della stanza pesante e secca, quasi irrespirabile.
«Garcia… Garcia Pancera, arrancar numero 100»

Renji si beccò un gancio in piena mascella che lo fece volare contro le sedie della sala d’attesa della caserma della quarta compagnia.
«Come sarebbe a dire che non era necessaria la mia presenza?!» Esplose Ichigo «per che cazzo non mi avete avvisato prima!? Quando sono andato nel Hueco Mundo senza avvisarvi tu e Rukia poi mi avete fatto tanti bei discorsi sull’essere compagni e poi ti comporti così!? Sei solo un ipocrita!»
Il rosso si rialzò con un colpo di reni e assestò un calcio in pieno stomaco al Ichigo, sufficientemente forte da piegarlo in due dal dolore.
«E tu sei un deficiente!» Gli rispose Renji «avrai anche il reiatsu di un capitano, ma sei bravo solo a dispensare mazzate a destra e a manca! A che diavolo sarebbe servito un elemento del genere in una ricerca? Ci saresti stato solo di impiccio!»
Ichigo si rialzò a fatica, pronto a riprendere la sua scazzottata con il rosso, ma un fortissimo reiatsu li avvolse, paralizzando dal terrore i due shinigami.
«Ke… Kenpachi?…» Si chiese l’arancione terrorizzato, guardandosi attorno in cerca di quell’inquietante capigliatura a porcospino.
«Vi pregherei di non fare tutto questo trambusto» disse una voce alle sue spalle « questo è un luogo di cura e riposo»
Sudando come poche volte gli era capitato di fare Ichigo si voltò, trovandosi faccia a faccia con il capitano della quarta brigata, Retsu Unohana.
«S.. sì, certo… scusi tanto…» balbettò Ichigo.
«Ci… ci dispiace davvero…» sussurrò Renji.
La donna fece un dolcissimo sorriso, chinò il capo per salutarli e sparì per i corridoi della caserma.
«…Da paura» ammise Ichigo dopo essere sicuro che il capitano si fosse allontanato « per un attimo l’avevo scambiata per quel pazzoide psicopatico di Kenpachi»
«Altroché…» concordò l’altro.
I due si guardarono in faccia per qualche istante, poi abbassarono lo sguardo.
«Scusa per il pugno»
«Tranquillo, tu scusa per il calcio»
«Sicuro che non possiamo vederla?» Chiese speranzoso Ichigo.
«No, solo familiari. Ordini del capitano Unohana, vuoi metterli in discussione?»
Deglutì preoccupato.
«No… penso proprio che aspetterò domani»
«Tu e Orihime potete dormire nella nostra caserma se non avete un posto dove restare» gli propose Renji.
«Grazie, è un ottima idea»

«Era già stata curata quando l’avete trovata?» Chiese sorpreso il capitano Byakuya.
«Già, probabilmente da una delle famiglie del quartiere di Rokungai in cui è stata trovata. Quasi certamente le hanno salvato la vita» rispose Unohana «però c’era qualcosa di strano…»
«Strano in che senso?» domandò
«C’era una piccola traccia del reiatsu della persona che l’ha curata sulle ferite di Rukia… era strano. Non sono ruscita a capire se si trattasse del reiatsu di uno shinigami… o di qualcos’altro»
«Qualcos’altro?»
«So che sembra strano anzi, assurdo, ma sembrava quasi… che quel reiatsu che ha curato Rukia appartenesse ad un hollow»

Calò la sera, ma Rukia non riusciva a prendere sonno.
Dopo aver dormito per un intera settimana su un letto di legno marcio e paglia bagnata, quasi aveva perso l’abitudine a sdraiarsi su un vero materasso
“Non scioglierò la tredicesima brigata” la voce del capitano Yamamoto gli aveva dato sollievo in quell’occasione come mai era successo prima “è tutto ciò che resta di Ukitake, come potrei farlo?”
Era felice ora. La tredicesima compagnia era ciò a cui teneva più a cuore, sapere che quella umida ma accogliente caserma non sarebbe stata abbandonata la stava rendendo davvero felice.
Tak.
Si rigirò nel letto cercando invano di addormentarsi.
Tak. Tak.
Certo sarebbe stato più semplice senza quel fastidioso rumore…
Tak.tak.tak.tak.tak.tak.tak.tak.
Si girò verso la finestra, la fonte di quel fastidioso rumore, e vide una figura appesa al cornicione del piano superiore che stava battendo il dito sul vetro per farsi notare.
Rukia scese dal letto a piedi scalzi, si avviò verso la finestra e la aprì.
«Come hai fatto a entrare nel Seireitei?» Chiese subito la ragazza.
«Ho i miei metodi» rispose con tono piatto la figura.
Indossava un mantello da viaggio sporco e logoro, con un cappuccio che gli copriva il viso, ma era ben visibile alla luce della luna il suo kimono nero tipico degli shinigami e la sua zampakuto dalla guaina verde smeraldo attaccata alla vita.
«Hai visto Ichigo?» Chiese l’incappucciato.
«No, ma l’ho sentito che si scazzottava con Renji fuori dalla mai stanza»
«Uhmf… è sempre il solito, se non fa baruffe con qualcuno non si sente realizzato» disse scuotendo la testa lo shinigami « e… non è che hai visto Inoue?» chiese, questa volta con tono diverso: dolce, quasi ansioso.
«Non l’ho vista, mi spiace» lo informò Rukia, dispiaciuta.
La figura abbassò lo sguardo, delusa.
«Vive insieme a Ichigo ora, lo sai?» lo informò la mora.
«Lo so» rispose l’altro « non mi faccio false illusioni, solo… mi sarebbe piaciuto rivederla, è passato tanto tempo»
Fece un profondo sospiro prima di ricominciare a parlare.
«Che ha detto quel vecchietto a riguardo della 13° brigata? La scioglierà?»
«No. Grazie al cielo, no. Ha detto che a breve sceglierà un nuovo capitano, forse Renji oppure Ikkaku-san o…»
«Perché non ti proponi tu?» chiese lo shinigami con tutta la naturalezza di questo mondo.
«Che… che cosa!?» Rukia era certa di aver capito male, non poteva parlare sul serio.
«Perché non ti proponi tu? Al momento attuale sei senza dubbio il soldato più forte che rimane alla tua brigata, basterà che ti insegni il bankai e il gioco sarà fatto»
La mora era allibita, scioccata e… speranzosa.
Diceva sul serio? Avrebbe potuto ereditare il posto del suo capitano se fosse diventata pi forte.
«Lo puoi fare?» chiese titubante «puoi insegnarmi il bankai?»
«Si’» rispose sicuro «non sei un mostro come Ichigo, quindi ci vorrà più tempo, ma con un allenamento costante penso di poterci riuscire in meno di un mese» Rukia cominciò a tremare e quasi le vennero le lacrime agli occhio.
«Grazie» disse dal profondo del cuore.
«E’ il minimo che possa fare, è merito di voi shinigami se ora sono ancora qui. Ti aspetterò al nostro nascondiglio fra tre giorni, vedi di non farti seguire»
Così dicendo si buttò giù dal suo trespolo e sparì nel buio della notte, ma Rukia senti chiaramente quel rumore simile a un battito di ali che andava via via allontanarsi per poi sparire del tutto.






  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: GexeTheNemesi