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Autore: Riku_Lucis_Caelum    19/01/2019    1 recensioni
E se ci fosse qualcosa che abbiamo dimenticato?
O meglio, "qualcuno"...
Questa è la storia di una principessa di un regno caduto.
Spero possiate apprezzare questa storia e il personaggio che sono andata a creare, gli intrecci e le sue relazioni. ^^
Genere: Erotico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Prompto Argentum
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Mentre si allontanava a malincuore, sentì il motore della macchina, erano troppo vicini.
Le sfrecciò affianco e fu allora che lo sentì.
Un dolore lancinante ad un braccio, la carne che bruciava e anneriva.
Era bastato qualche secondo per causarle quella lesione.
Si coprì il braccio con una mano e cercò di allontanarsi dalla folla. Doveva tornare in Hotel e fare i bagagli. Era giunto il momento di andare anche per lei.
-L’avete notata?- disse il biondino mentre si voltava indietro.
- Chi?- borbottò il principe che si sistemava sul sedile.
- Quella ragazza mora… sembrava…- mugolò il ragazzino.
- … sembrava Noctis… - proseguì la guardia reale mentre incrociava le braccia al petto.
Quella sera lasciò la sua capitale e il giorno dopo Insomnia cadde.
Suo padre morì e lei, non era accanto a lui ma infondo, anche volendo, non avrebbe potuto stargli vicino.
Lui non si ricordava di lei, nessuno sapeva di lei.
Era nella camera di un Hotel a Lestallum quando lo venne a sapere, era così lontana da casa e così distante da suo fratello, ma infondo quella che più di tutti aveva bisogno di conforto era lei.
Il dolore al cuore era superiore del dolore al braccio.
Lo strinse mentre tratteneva le lacrime soffocandole col dolore. Faceva troppo male. Era dura vivere a quel modo.
Aprì la porta finestra che dava sul balcone, poggiò le mani alla ringhiera e guardò la città.
Cercava di non pensarci ma le lacrime erano così difficili da trattenere adesso.

 

Qualche anno prima…

 

Era con suo padre dopo tanto tempo, era così debole che dovette prenderlo sotto braccio per sostenerlo.
- La barriera ti sta indebolendo tanto padre…- mugolò la ragazza tristemente mentre lo accompagnava a sedersi su una poltrona del salotto.
L’uomo  sospirò sedendosi, era davvero stanco. La giovane principessa si sedette in terra poggiando le braccia sulle gambe del padre e la testa su di esse.
Lui dolce le carezzò la testa, quella setosa chioma nera e lucida.
- La mia bambina… - sussurrò lui mentre coccolava la figlia che a stento tratteneva le lacrime.
Perché doveva succedere tutto questo?
Perché proprio la sua famiglia doveva essere condannata a quella sorte?
Faceva male sapere che poteva perderlo da un giorno all’altro, implorava gli dei che quel giorno tardasse eppure, ogni giorno lo vedeva soffrire, indebolirsi e invecchiare.
Vedeva quello sguardo fiero così spento e stava male.
Strinse i pugni cercando di non piangere, non voleva essere debole ma, essere forte era così difficile.

Quel giorno non era riuscita a combinare nulla, era sul divano rannicchiata come se avesse perso ogni forza e ormai si era fatta sera. Fissava il soffitto, pensando e rimuginando fino a che non chiuse gli occhi. Due mani fredde le toccarono le guance facendola di colpo ridestare e quando spalancò gli occhi, aveva davanti il fratello che la guardava, indossava la divisa scolastica e dalla sua prospettiva era sottosopra.
- Sei sicuro di essere ancora vivo?- disse la ragazza posando le sue così calde, su quelle sotto zero del ragazzo.
- Certo, fa solo dannatamente freddo fuori… - puntualizzò mentre le sorrideva.
Si sentiva quasi meglio nel vederlo, era dura stare sola a palazzo. Nonostante ci fossero Ignis e Gladio, lui le mancava tantissimo.
Si tirò a sedere allargando le braccia come una bimba e lui si mise a ridere per poi mollare a terra lo zaino e stringerla forte tra le braccia. Stava diventando grande così velocemente, le sembrava che il tempo le sfuggisse di mano e che non fosse mai abbastanza.
Lo strinse forte affondando la faccia nell’incavo tra il collo e la spalla mentre Noctis posava una guancia sulla testa della sorella.
Non si dicevano molto, bastava anche solo che fossero l’uno accanto all’altra perché si comprendessero e poi, i problemi da cui lui si distanziava vivendo da solo, lei li aveva attorno tutto il giorno, tutti i giorni e sapeva benissimo quanto lei soffrisse.
- Passa il fine settimana a casa mia… stiamo assieme nh? – propose il principe mentre passava le dita tra i capelli della sorella.
Non sapeva che rispondere, da una parte voleva davvero scappare da tutto ma dall’altra, aveva delle responsabilità e non poteva fare la principessina viziata.
- Per una volta, se fai i capricci non ti biasimerà nessuno…- disse lui mentre continuava a stringerla a sé con un braccio mentre con l’altro giocherellava con i capelli.
Lei si morse il labbro cercando di trattenere ancora quelle dannate lacrime. Era tutto il giorno che si tratteneva, anzi forse erano anni che cercava di non piangere.
Ma era così faticoso, era stanca e voleva solo fermare tutto, anche solo per un attimo. Si sentiva come su un treno che corre verso un precipizio e voleva poter saltare giù per evitare la fine più tragica.
- Solo questo fine settimana… e mi aiuti a pulire…- puntualizzò mentre si distanziava guardandolo con una delle espressioni tipiche del fratello.
Lui le tirò le guance ridendo.
-Hey, non imitarmi!- esclamò mentre facevano una buffa e goffa lotta con spintoni e pizzicotti.
Mentre ridevano e si punzecchiavano, Gladio li ascoltava da dietro la porta. Aveva accompagnato lui Noctis a palazzo, non era molto educato origliare ma infondo, sorvegliarli era il suo compito.
Era bello sentire la principessa ridere. Erano giorni che si era fatta cupa e silenziosa e Noctis poi, senza che gli fosse stato riferito nulla, aveva preteso di essere portato da lei, come se sapesse le condizioni della sorella.
Non c’erano parole per descrivere il loro legame se non speciale, anche se forse era molto riduttivo.
Era talmente sovrappensiero che non si accorse che la ragazza si era affacciata dalla porta e lo fissava.
- Guardia spiona…- gli disse mentre faceva un broncio che la faceva assomigliare terribilmente al fratello.
- Non spio.. . sorveglio…- puntualizzò incrociando le braccia.
Lo squadrò dalla testa ai piedi mentre usciva dalla stanza e si metteva di fronte a lui. Era strano vederlo con la tuta e il cappellino, era abituata alla divisa tipica delle guardie.
La giovane incrociò le braccia abbozzando un sorriso divertito.
- La divisa d’ordinanza è più sexy… - disse con una punta di malizia.
La guardia sgranò gli occhi e abbassò la visiera del cappello coprendo il viso che stava iniziando ad avvampare.
- Va a preparare i bagagli, Ignis aspetta di sotto…- borbottò il ragazzo mentre le indicava la direzione della sua stanza.
La principessa ridacchiando si diresse verso la sua camera mentre da sotto la visiera, lui la guardava allontanarsi.
-Allora io aspetto giù…- a quelle parole a Gladio per poco non venne un infarto, si era totalmente dimenticato che Noctis era là e poi le loro facce erano talmente simili che per un attimo credette di avere le traveggole.
-Ah… ehm… sisi… - borbottò la guardia reale mentre cercava di ritrovare un contegno.
Era davvero dura avere a che fare con quei due, sarebbe morto giovane di questo passo.

 

Il sabato Noctis aveva scuola, per cui lei rimaneva fino alle 14 sola in casa, ma la sensazione che aveva in quell’appartamento era diversa da quando stava a palazzo.
Si sentiva tranquilla e in pace.
Aveva addosso le culottes e una canottiera nera di Noctis, era semistesa sul piano della cucina a bere il caffèlatte quando sentì le chiavi ruotare nella toppa.
Entrò Ignis, sempre elegante e preciso. In mano aveva una busta e per togliersi le scarpe la posò in terra sul gradino di parquet.
La ragazza gli andò incontro con la sua “colazione” in una mano.
- Serve aiuto?- mugolò lei prima di bere un sorso.
La guardò dai piedi alla testa senza tralasciare un solo dettaglio. Era una dea ai suoi occhi e nonostante il suo ritegno vederla così gli provocava non poche reazioni. Anche se fuori era calmo, dentro stava gridando.
Quando incrociò quelle iridi blu cobalto, scosse la testa accennando un sorriso.
Tolse le scarpe, riprese la busta e messe le ciabatte si diresse verso la cucina posando il suo bagaglio su di essa, ovviamente seguito dalla giovane.
Lei si sedette sulla sedia di fronte a lui.
- Hai fatto colazione? – domandò lui e la ragazza per risposta, ondeggiò appena la tazza che aveva tra le mani.
Immaginava che Noctis non avesse molto in casa, aveva preso l’iniziativa invitandola ma, non si era preparato per riceverla.
Un classico.
Tirò fuori dalla busta una contenitore per il cibo e aprendolo, la stanza iniziò a profumare di cannella.
Aveva fatto dei biscotti e aveva ben pensato di portarli a lei. Anzi era meglio dire che li aveva preparati proprio per lei, adorava prenderla per la gola di tanto in tanto.
- Ma sono i miei preferiti… sei impagabile… - disse lei mentre ne prendeva uno.
Sapeva a memoria i gusti della principessa, a differenza del fratello più semplici e accontentarla per lui era una gioia. Era il suo momento felice quando la vedeva sorridere e mangiare di gusto quello che le preparava.
Poi la vide, fu un gesto naturale eppure gli diede un sussulto. Con dolcezza portava il biscotto alle labbra, rosee, morbide e piene, le schiudeva per accoglierlo e poi mordeva senza quasi fare rumore.Non credeva di trovare erotico vederla mangiare eppure, iniziava a invidiare quel biscotto.
- Buoni come sempre… - mugolò dopo aver finito il primo, sentiva le guance pizzicare da quanto le piacevano.
Lui allungò una mano verso di lei, sfiorò le labbra della ragazza col pollice rabbrividendo alla sensazione che gli dava toccare la sua pelle. Lei non capiva e rimase immobile, gli occhi fissi sul ragazzo davanti a se, mentre sentiva quelle dita affusolate posarsi sulle sue labbra.
- Briciole…- disse solo quello per poi scostare la mano con la stessa delicatezza con cui l’aveva avvicinata al suo volto.
Addentò un altro biscotto mentre il giovane con gli occhiali si allontanava dalla cucina per andare a rassettare qua e là e lei, non poté fare a meno di arrossire ripensando a quel gesto.
Forse lui non si era reso conto dell’espressione con cui la stava guardando. Era così diverso dal solito sguardo che le dedicava.
C’era passione, desiderio e lei li conosceva bene quei sentimenti.
Il biscotto morsicato, stretto tra le dita e nella mente continuava a rivedere quella scena, come in un loop.
Non poteva credere che sotto quella corazza di perbenismo e serietà ci fosse tanta bramosia.
Era ancora in trance quando Noctis ritornò da scuola. La trovò seduta sul divano che  fissava un biscotto mangiucchiato.
- È passato Ignis?- domandò mentre prendeva un biscotto dal contenitore e se lo metteva tra i denti, rosicchiandolo mentre buttava a terra lo zainetto e si levava la giacca.
- Ah-ah… - disse per risposta la ragazza che non riusciva a levarsi dalla mente la scena che aveva vissuto poco prima.
Le si sedette affianco osservando il biscotto che lei stava contemplando mentre lui si finiva il suo.
- Perché lo fissi a quel modo?- domandò piegando la testa di lato come un cucciolo dubbioso.
A dire il vero non lo sapeva nemmeno lei.  Era ancora sotto shock probabilmente, ma la colpa era solo sua. Infondo Ignis era un uomo e lei sembrava essersene resa conto solo oggi, quando aveva sentito sulla propria pelle cosa si prova ad essere desiderati.
Arrossì appena per poi mangiare quello che restava del biscotto.
- Sono troppo buoni…- sussurrò lei mentre sentiva le guance pizzicare di nuovo.

 

Era domenica e suo fratello aveva invitato a casa Prompto, nonostante l’imbarazzo iniziale alla fine si era tranquillizzato e ora era seduto sul divano accanto alla giovane principessa e le mostrava le foto che aveva scattato.
Macchine, alberi e animali e poi compagni di scuola, Noctis e vari autoscatti.
La macchina fotografica era nella mani della ragazza quando, sollevandola davanti al viso del ragazzino, premette il pulsante di scatto, immortalandolo con un'espressione cucciolosa e smarrita.
- Nhf… carino… - disse mentre guardava la foto soffocando una risatina.
Ma il biondino avvampò terribilmente coprendosi la faccia con le mani. Era la prima volta che una ragazza le diceva che era carino. E per di più glielo aveva detto una gran bella ragazza.
Ricevette un pugnetto sulla testa, da un principe con una faccia parecchio scocciata.
- È mia sorella non scordarlo… e tu… non flirtare… - puntualizzò guardando la sorella mentre diceva l’ultima parte del discorso.
- Si si … - lo disse in tono canzonatorio, mentre continuava a guardare gli scatti che erano salvati nella macchina fotografica.
Lei non era solita farsi foto, le dicevano continuamente che era una bella ragazza ma lei, si vedeva decisamente normale.
Era come tutte  e probabilmente bastava guardarsi attorno per vederne almeno altre cento più belle di lei.
Prompto la osservava, concentrata a sfogliare le foto ma probabilmente era sovrappensiero. In questo somigliava a Noctis e gli scappò un sorriso dolcissimo.
Lui non aveva fratelli ne sorelle, viveva solo e la persona con cui aveva legato più di tutti era Noctis, per lui essere là con loro era meraviglioso.
- Mi faccio la doccia… torno subito… - disse il principe mentre si dirigeva nel bagno.
Erano soli sul divano, per lui era abbastanza imbarazzante. Era la sorella del suo migliore amico ma, era impossibile non far vagare lo sguardo. Un po’ era come guardare una versione femminile dell’amico e la cosa era divertente ma anche un po’ inquietante visto che trovava la ragazza molto affascinante.
Mentre si faceva mille pensieri scemi, la giovane si voltò a guardarlo e gli sorrise.
- Sei una sorta di custode dei ricordi… - lo disse con naturalezza mentre gli passava la fotocamera.
Non ci aveva mai pensato ma forse era proprio quello che faceva, collezionava ricordi, momenti fugaci in uno scatto perché sapeva che non sarebbero tornati più.
La principessa tirò su una gamba appoggiando il piede sul divano, la testa e la schiena invece poggiavano allo schienale. Lo guardava con un dolce sorriso.
Prese la macchina fotografica e scattò senza nemmeno pensarci poi arrossì terribilmente.
-S…scusami se… se ti da fastidio l…la elimino subito…- balbettò mentre abbassava lo sguardo basso.
Non sapeva nemmeno lui perché lo avesse fatto ma non aveva resistito all’impulso di scattarle una foto.
Era così naturale e dolce.
- Conserva anche il mio ricordo…- disse mentre allungava una mano e gli arruffava i capelli facendolo somigliare alla coda di un chocobo.
-Aww hehe troppo carino davvero…- la giovane scoppiò a ridere mentre il biondo ancora rosso la guardava come imbambolato.
Poi, guardò nella galleria delle immagini la foto della ragazza. Quel sorriso, quel momento sarebbe rimasto lì per sempre. Lei gli avrebbe sorriso con dolcezza per tutta la vita ma poi, penso a quello che le aveva detto.
Così dolce, così triste.
Eppure lo avrebbe fatto, avrebbe custodito quell’istante per sempre, in quello scatto.

P.s.
Salve ^^ eccomi col secondo capitolo che spero possa piacervi. 
Mi sono divertita molto con le parti di Prompto, non smettevo di immaginarmelo mentre scrivevo > < troppo adorabile ^^ 
Al prossimo capitolo, intanto provo anche a proseguire le altre storie abbiate comprensione <3

 
   
 
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