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Autore: Willow Whisper    18/07/2009    5 recensioni
Intanto in autostrada è basso
il pericolo di sesso
quindi adesso sto in silenzio
e ci rifletto...

Si sa, il dolore sa renderci deboli, vuoti. A volte ci distrugge, facendoci a brandelli anima e corpo, altre invece siamo noi a cercare un sostegno. Qualcosa di insensato che riesca a farci sentir bene anche solo per un secondo.
Stanno cercando lo stesso, quei due laggiù?
Genere: Triste, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Cullen, Jacob Black
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Questioni di famiglia♥'
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Intanto in autostrada è basso
il pericolo di sesso
quindi adesso sto in silenzio
e ci rifletto
[#Tiziano Ferro]

Mi stava porgendo le chiavi della sua auto.
Così, come se per lui fossi un buon amico, ma sapevamo entrambi che la storia era ben diversa.
Non eravamo amici, non lo eravamo mai stati e mai ci sarebbe potuta essere una simile possibilità.
Nemici. Io e te, succhiasangue, restiamo nemici.
Sentì i miei pensieri e non si scompose, sorrise in modo fugace e sussurrò un "non l'ho dimenticato".
Annuii guardandolo attentamente, e qualcosa -ma non saprei dire cosa esattamente- me lo fece sembrare migliore di ciò che sicuramente era. Edward somigliava a un uomo distrutto, perchè così si sentiva in quel momento.
Ma non poteva certo credere di essere l'unico.
"No, infatti. Siamo in due a soffrire" asserì alla mia accusa muta.
Ringhiai, poi strinsi la presa sulle chiavi di quella fantastica Volvo.
La sua fantastica Volvo.
Lui restò immobile, forse aspettando che salissi e mettessi in moto, per poi fuggire via, lontano da tutto e tutti. Lontano da Bella.
Me lo chiesi insistentemente, ma a questo dubbio il vampiro non rispose. Sospirò e fece per tornare in casa.
Dove c'era lei ad aspettarlo, in compagnia della bionda.
Tesi le labbra, prima di dire a mezza bocca "Puoi venire con me. Così ti rilasserai un pò e potrai essere certo che io non dia fuoco alla tua auto o la faccia finire in un fossato".
Si voltò nuovamente a guardarmi e rise leggermente, sforzandosi, almeno. Mi studiò per un secondo "Bella ha bisogno di me, Black".
"Ma con Bella c'è Psyco", ribattei pronto, sogghignando.
Davvero, non riuscivo a capire perchè mi dessi pena per lui. Edward Cullen, alias una sanguisuga.
Quello sorrise di nuovo, senza vitalità, prima di accontentarmi, salendo al posto di guida.
Mi accomodai al suo fianco e gli passai rapido le chiavi dell'auto.
"Grazie di tutto, Jacob. Sei un amico" sussurrò, all'improvviso.
Mi paralizzai e dissi serrando la mascella "Sono amico di Bella, non tuo".
La Volvo fece le fusa di colpo, e mentre iniziò a sfrecciare lontano dalla villa, fino alla superstrada oltre la fitta foresta verde e viscida, Edward mi rispose "Appunto. Ti ringrazio per essergli sempre stato vicino".

Arrivammo fino a Port Angeles, e lì ci avviamo verso la baia, trovando un posto abbastanza isolato dove sederci.
Non avevamo un bel niente da dirci.
In fondo, cosa mai potrebbero dirsi un licantropo e un vampiro?
Fu lui a rompere il silenzio che era andato quindi a crearsi, con quella voce così suadente, pacata, ma con una strana nota di tristezza che vi avevo sempre percepito.
"Ho paura, Jacob".
Grugnii. Si stava abituando ad usare il mio nome troppo spesso. Non volevo sentirmi in imbarazzo per essere l'unico ad infierire ancora.
Decisi che avrei pronunciato a mia volta il suo nome. Edward. Non era poi così difficile, no?
"E di cosa, se permetti?"
"Di perderla per sempre".
Risi amaro prima di esclamare "Puoi sempre correre in Italia per farti ammazzare".
Mi pentii immediatamente di aver detto quella frase. Forse stavo esagerando. Intrecciai le dita delle mani e voltai la testa per guardarlo. Fissava il cielo coperto di nubi. Respirai a fondo per poi sussurrare "Okay, ho detto una scemenza".
Edward si girò, osservandomi a sua volta "No, hai detto il vero...".
Incrociare i suoi occhi mi fece uno strano effetto; fu come ritrovarmi nel centro esatto di un buco nero e non seppi resistere nel compiere un azione impensabile, subito dopo.
Mi sporsi in avanti, sfiorandogli le labbra.
Credevo che mi avrebbe scostato spaccandomi il mento con un pugno, invece, accorciò ancor di più la distanza, ricambiando con forza e bisogno. La sua lingua s'intrecciò alla mia e quasi non mi resi conto di aver portato le mie mani tra i suoi capelli, per trattenerlo contro di me. Le dita affusolate di Edward toccarono leggere il mio volto...
E mi piaque, terribilmente.
Quando si scostò, disse solo "Questo non è mai accaduto".
Al contrario di lui, ebbi bisogno di riprendere fiato, poi annuii non credendo ancora a ciò che avevamo appena fatto, e mi alzai per seguirlo di nuovo alla sua auto, per tornare dalla donna che -di certo- amavamo.





Angolino autrice:
Non so come o perchè l'abbia scritta...ma eccola qui xD volevo sperimentare...che ne pensate? ^^
Sammy Cullen
   
 
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