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Autore: flower_of_moon    20/01/2019    0 recensioni
Si ritrovò di nuovo a balbettare quando Jack lo guardò dritto negli occhi.
"Ti va di volare?"
"Va bene..."
Quella fu la risposta, sussurrata, di Hic.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Sdentato, Tempestosa
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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4. L'arena di sangue

Le urla esaltate della folla rieccheggiavano nella conca e riuscivano a sentirle a distanza. Gli spalti in pietra esano pieni e le colonne si ergevano bianche fuori dall'enorme edificio. Il mare si abbetteva addosso al pendio roccioso emanando grossi sbuffi salati. L'Arena Rocciosa, al confine tra Berk e Dunbroch, era la seconda più grande dei sei regni. La prima si trovava all'interno dell'Ice Kigdom dove, dall'inizio dell'età Bianca, si svolgeva la Gara Millenaria. Un sospiro divertito gli uscì dalle labbra al ricordo della sua Gara Millenaria. Erano passati già nove anni... l'incredulità lo colpi. Era stato così veloce, semplice... quasi fosse stato già deciso, eppure lui non aveva deciso niente nove anni fa. Anzi, l'unica cosa a cui pensava quella mattina era di poter superare la prova, non pensava di potercela fare da solo, poi aveva incrociato lo sguardo con quello del suo Drago. Lui non era solo, non più, c'era Toothless con lui. Il suo Drago non lo aveva mai abbandonato da quel giorno. Inspirò l'odore del male sotto di lui, abbracciò il rumore delle onde che s'infrangevano contro gli scoglio e udì le voci dei suoi amici e della folla, ormai poco distante, che parlavano. Che fosse pericoloso o meno, finché avesse avuto al suo finaco Toothless, niente di quella vita lo avrebbe potuto spaventare.
O almeno così credeva in quel momento.

**

Il mantello nero gli ondeggiava dietro la schiena e ogni tanto sfiorava le squame del collo del suo Drago. Gli occhi della gigantesca bestia guardavano avanti per capire l'odore che il naso aveva captato. Un sorriso sbilenco gli arriccio le labbra quando, con uno scatto fulmineo, gli occhi gialli del Drago si spalancarono. Lo aveva trovato.
Il ruggito dell'enorme bestia fece tremare la sporgenza rocciosa accanto a loro. L'animale spalancò le ali, enormi e scure più della notte senza luna. Un suo passo avrebbe potuto distruggere la sporgenza rocciosa su cui era in bilico, era appolaiata come il più torvo dei corvi, con gli occhi ai lati che guardavano solerti in avanti in cerca della preda non troppo lontana. Voleva muoversi, l'ebbrezza della caccia imminente la rendeva instabile, ma non osò fare niente. Il suo padrone non gliel'aveva ancora permesso.
"Vai Hella*" Sbatté le ali un paio di volte, poi saltò e planò, nonostante fosse enorme fu incredibilmente aggraziata nei suoi movimenti. Sbatté le alì e si alzò un poco più in alto per seguire meglio la traccia trovata, era pronta a cacciare.

**

"Ora Toothless!" La Night Fury fece fuoco immediatamente centrando le zammpe di un Gronkio pronte a prendere due pecore, anzi una l'aveva già tra le zampe. Hiccup esultò internamente e aumentò la velocità del suo Drago. Prese al volo la pecora che l'altro aveva lasciato e Toothless afferrò quella ancora al suolo. Con uno scatto il Drago tornò in alto e superato il ponte in legno, dov'erano le sacche per i punti, fece un giro della morte e vi volò sopra facendo cadere nella sacca del cavaliere la sua pecora che fu subito raggiunta da quella di Hic. "Bravo bello."
Lo congratulò il ragazzo accarezzandogli la testa. "Ora siamo in vantaggio. Astrid non potrà recuperare facilmente tanti punti, sopratutto non ora che sono quasi finite le pecore." Parlò al Drago e si mise a guardare tra gli spalti. Non sapeva perché, ma aveva la strana sensazione che qualcuno lo stesse guardando. C'erto, tutto lo stadio lo stava fissando perché stava chiaramente vincendo e perché era figlio di Stoik, ma ciò che sentiva, ciò che quello sguardo gli faceva provare era qualcosa di orribile. Ogni volta che distoglieva lo sguardo dalla folla avvertiva l'interesse di quell'essere intensificarsi e gli sembrava quasi di avere il suo fiato ad alotargli sul collo. I brividi che lo scuotevano non erano per l'eccitazione e ne era sicuro, nemmeno il suo battito accelerato era per quello. Lui era terrorizzato e sentiva che anche Toothless lo percepiva, quello sguardo, quelle sensazioni. Che suo padre avesse ragione? Che qualcuno stesse pensando veramente di attacarlo in un luogo pubblico? Cosa ne sarebbe stata della gente che era lì? Sarebbe stata risparmiata se si fosse arreso? O semplicemente li avrebbe uccisi per puro divertimento?
Un brivido lo riscosse da quei pensieri. Un tuono stava minacciando pioggia, forse proprio per quel motivo gli organizzatori della gara la stavano velocizzando, li vedeva indaffarati a far sparire qualche pecora, a sistemare le cose per il rilascio della pecora nera, insomma si era accorto che non restava molto tempo alla fine della gara. Lasciò perdere gli spalti e posò lo sguardo sugli altri partecipanti. Un altro brivido lo scosse talmente tanto che dovette stringersi alla sella per calmarsi. L'essere stava arrivando. Un altro tuono, questa volta più vicino, scosse i rami degli alberi, messi nella conca per rendere la competizione più difficile. Ingoiò a vuoto, anche Toothless sembrò rabbrividire. Fece fermare il Drago su una delle colonne di partenza. Qualcosa decisamente non andava. Il cielo sembrava rannuvolarsi troppo velocemente e la folla si era ormai spenta, preoccupata per qualcosa. Altri tuoni seguirono, uno dietro l'altro e gli alberi si mossero più del dovuto. Astrid si fermò sulla colonna accanto alla sua.
"Lo hai notato anche te?" Chiese con enfasi, la preoccupazione era palese nel suo sguardo. "Sì, tutto questo non è normale." Hiccup ricambiò il suo sguardo e la ragazza si alzò in volo per vedere oltre le mura dell'arena. Hiccup prestò attenzione all'espressione della ragazza, anche se ad un certo punto dovette strizzare un po' gli occhi, era salita davvero in alto, ma nonostante tutto vide lo stesso il suo volto sbiancare e le sue labbra spalancarsi inorridite. Bastò un attimo e capì. Un altro tuono scosse l'arena, potente e forte, caldo, freddo e arrabbiato. Non era un tuono, era il ruggito di una bestia lasciata libera dopo giorni di reclusione. Era il ruggito che faceva scappare le persone appena lo si udiva. Era il ruggito che solo la morte poteva portare.
"SCAPPATE! SIETE IN PERICOLO!" L'urlo di Astrid lo fece inorridire ancor di più. Niente l'avrebbe potuta far disperare a quel modo, qualcosa di davvero pericoloso era arrivato. Qualcosa fece tremare l'arena e Hiccup voltò subito lo sguardo in direzione della causa. Delle enormi zampe nere e munite di lunghi artigli avvevano afferrato la parte più alta e sporgente dell'arena cosicché il suo proprietario ci si potesse appollaiare per bene. Vide le ali immense che bloccarono gli ultimi raggi di sole e subito dopo le altre due zampe davanti si afferrarono alla sporgenza rompendo la roccia sotto la sua presa e facendo scivolare polvere e detriti sulla folla.
La paura di Hiccup si era avverata. Quell'essere li avrebbe uccisi senza nessuna preoccupazione.

**

Tutto era tranquillo. Si tirò il cappuccio, della mantella bianca che indossava, sulla testa. La terra era immacolata sotto i suo piedi e la neve cadeva placida intorno a lui. Doveva muoversi, più tempo perdeva più c'era la possibilità che lui potesse uccidere Hiccup. Montò su Lady e strinse una mano su uan delle maniglie della sella, l'altra stringeva il suo bastone. Non c'era tempo da perdere. Lady scattò in volo con un balzo e superati gli alberi emise una palla di fuoco sparendoci dentro.

**

Ghiaccio e fuoco esplodevano in torno a lui. C'erano grida che si sovrastavano e urla che gli perforavano la testa. Non riusciva ad aprire le ali, troppo stanche. Il peso della sella, di solito leggero, sembrava esser divenuto il quadruplo. Ceddette di nuovo sulle zampe e la polvere si mosse intorno a lui. Il fuoco crepitava e le urla aumentavano, il ghiaccio esplodeva, c'era solamente il caos.
Doveva raggiungerlo. Non poteva lasciarlo lì, da solo, nel sangue e nel fango attorniato da fuoco, ghiaccio e persone che non lo guardavano, lo lasciavano lì urlando via. Non poteva. Respirava a tentoni, ma s'issò di nuovo sulle zampe. Fece un passo e la coda gli mandò una stilettata dolorosa su per la spina dorsale. Voltò lo sguardo trovandola schiacciata da una di quelle enormi basi su cui si posavano i Draghi. Strinse i denti e tirò. La sentì muoversi lentamente. Del ghiaccio congelò qualcosa accanto a lui. Tirò ancora e avvertì qualcosa cedere con un rumore fragoroso. Non guardò e tiro di nuovo più forte che poteva. Qualcosa si ruppe, ma era finalmente libero. Dondolando si avvicinò al corpo inerme, steso in una pozza di sangue. Strusciò la testa contro la sua mano, ma il ragazzo non reagì, mugolò per fargli capire che era lui, era Toothless. Erano di nuovo insieme e questa volta non si sarebbe più allontanato, quindi doveva aprire gli occhi, perché da quel momento sarebbe stato un Drago migliore, sarebbe stato l'amico perfetto, ma questo solo se avesse aperto gli occhi. Eppure Hiccup rimase immobile, il sangue che continuava ad espandersi e la sua pelle che diveniva pian piano sempre più bianca. Toothless allora gli mosse il volto posando la sua fronte su quella dell'amico. Mugolò di nuovo, in cerca di qualcosa, qualsiasi cosa che potesse svegliare Hic, ma lui, di nuovo, rimase immobile. Allora il dolore e la paura lo invasero e i suoi mugoli divennero a mano a mano più disperati e impauriti. Non capiva perché Hiccup non si svegliasse, non lo comprendeva e ne aveva paura, tanta paura. Una risata agghicciante gli fece alzare il muso. Davanti a lui, con un ghigno divertito e gli occhi gialli luminescenti di gioia, stava l'uomo a capo del Drago che li aveva attaccati. "È inutile che tu lo chiami." Lo sentì cantilenare, ma non lo volle ascoltare, avrebbe chiamato Hiccup finché avesse avuto abbastanza forza da rimanere sveglio. "Oh! Che Draghetto tenace! Sai, mi piacciono i Draghetti tenaci." L'uomo si accovacciò alla sua altezza e portò un dito sulla guancia parlando con tono affabile e gelido. "Mi piace quando devo sottomettere quelli come te. Oh! Quanto mi piace! Mi diverto davvero molto a guardare i vostri occhi pieni di speranza e amore spegnersi nel dolore e nella paura..."
Toothless non capì cosa stesse dicendo, ma posò una zampa oltre il corpo di Hiccup e ringhiò in direzione dell'uomo. Non avrebbe più ferito il suo amico! "Quando si perde ciò che si ama, quando si perde tutto ciò che costituisce il tuo mondo... è in quel momento che soffri, ed è divertente constatare come voi, poveri Draghetti tenaci, siate i primi ad impazzire per il dolore, è in quel momento che vi spezzate e tornate ad essere ciò che siete..." Il suo ghigno si spense e si rialzò, spazzolò la veste nera e puntò un dito verso Toothless. Il Drago ringhiò di nuovo e questa volta mostrò chiaramente i denti. Quell'uomo non gli piaceva per niente!
"Mostri. Ritornate ad essere delle bestie assetate di sangue e ci godete! Sieto solo mostri!" I suoi occhi brillarono alla luce delle fiamme, il ghiaggio scricchiolò e le urla aumentarono, qualcuno era arrivato. Qualcosa colpi la faccia dell'uomo che cadde per terra tra snague e fango. "Non ti avvicinare di un altro passo!" Toothless quella voce la conosceva! Era la voce del gentile ragazzo dai capelli bianchi! All'improvviso davanti a lui apparve la Light Fury che si avvicinò verso Hic, forse preoccupata per la sua salute.

**

Jack era in piedi, il suo bastone che puntava, di nuovo, dritto alla faccia di Pitch. "Sei pazzo se non credevi che sarei intervenuto! Credi forse che mi arrenda così facilmente?" La sua voce era furiosa, lo sguardo era inniettato di rabbia e furia. Pitch sorrise in direzione dell'altro. "Non puoi vincere, lo sai." Jack strinse i denti e sollevò il bastone pronto a colpirlo di nuovo, però Lady attirò la sua attenzione mugolando, la vide accanto a Toothless che stava vegliando il figlio del Re Stoik. Hiccup non stava affatto bene. Si voltò di nuovo verso Pitch, ma l'uomo era sparito. Lasciò perdere e si avvicinò verso il ragazzo. "Okay, lo devo stabilizzare." Sganciò l'armatura di Hic lasciandolo a petto nudo. Si tolse la mantella bianca e la strappò, con gran parte di essa fasciò il petto del ragazzo gravemente ferito e con la restante fasciò il capo da cui proveniva la più ingente quantità di sangue. Prese una boccetta da una delle sacche della sella di Lady e versò tutto il liquido nella bocca di Hic, tenendo ferma la sua testa. "Ti devo portare via." Posò Hiccup sulla sella di Lady e si preparò per montare anche lui, ma qualcosa gli afferrò la maglia che indossava. Si voltò e incintro Toothles che gli tirava la maglia con i denti. Il terrore era dipinto nel suo sguardo, era davvero preoccupato per Hiccup. Doveva andare, ma lo sguardo del Drago non lo faceva muovere, non poteva allontanarlo da Hiccup, ne sarebbe stato distrutto. Gli accarezzò il muso e guardò la sua coda, forse poteva cavalcarlo lui, ma tutte le sue speranze sparirono, la coda meccanica del Drago era distrutta, tutto ciò che ne rimaneva erano dei fili metallici e qualche legaccio che la teneva ciondolante alla coda. Se non poteva cavalcarlo, allora lo avrebbe fatto volare in un altro modo.
Si guardò intorno. Una Deadly Whispers stava cervando di allontanarsi dai getti di ghiaccio che l'enorme Drago stava ancora spuntando. Magari se lei e qualche altro Drago l'avessero aiutato, acrebbe potuto portare con sé Toothless. Strinse il bastone tra le dita e la Night Fury lo lasciò andare, aveva capito che non l'avrebbe lasciato indietro. Si messe sulla traiettoria del Drago e di due Gronki. La Deadly Whispers ringhiò sporgendo la prima fila di denti verso Jack, ma lui non si mosse. Fece muovere lentamente il suo bastone dall'alto verso il basso e gli animali ne rimasero affascinati. Fece un cerchio con la parte inferiore e i tre si guardarono confusi, poi indicò con la punta Toothless e i tre si mossero veloci verso di lui. Un Gronkio lo afferrò per la coda, mentre l'altro aspettò che la Night Fury si attaccasse alla coda della Deadly Whispers. Appena si sollevò un poco da terra il Gronkio rimanete si mise sotto di lui, alzando la parte centrale del suo corpo, che stava cadendo. Jack sospirò. Ora era meglio andarsene. Montò su Lady e partì con gli altri quattro draghi al seguito.


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Hella* anche chiamata Hel, nella mitologia norrena è la figlia di Loki sorella del serpente gigante Jormungard, il lupo Fenrir e il cavallo a otto zampe. Si narra che quando nacque il mondo conobbe per la prima volta la pestilenza. Per quetso motivo Odino, avendo paura del suo potere, le diede il regno di Hellheim, il luogo dove vanno le persone morte senza combattere (cioè senza onore). Si dice anche che quando visita la terra porta con se malattie e carestie, ma se camminando per i villaggi ha in mano un rastrello, ci saranno sopravvisuti, se invece ha una scopa moriranno tutti. Fu lei ha regalare ad Odino i due corvi chiamati Huginn e Muninn, inoltre sta creando la Naglfar (Nave di unghie) con le unghie delle anime di assassini e traditori, con cui i morti torneranno sulla terra durante il Ragnarok.

   
 
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