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Autore: MimiRyuugu    21/01/2019    4 recensioni
“Insieme…qualunque cosa accada…” disse sorridendo Giulia. Hermione annuì. “…sempre…” continuò, stringendo la mano. “…contro ogni difficoltà!” concluse Anna, stringendola a sua volta. Poi, si guardarono ancora.
Sesto anno. Anna Alvis Haliwell, Giulia Wyspet ed Hermione Granger si apprestano ad iniziare il penultimo anno ad Hogwarts. Ma tanti cambiamenti si prospettano per loro. A quali avventure andranno incontro i nostri Tre Uragani?
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Tre Uragani Saga'
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Buongiorno/notte?
Eh niente, eccomi qui, quasi un anno dopo ad aggiornare questo piccolo pezzo del mio cuore chiamato Boulevard. Tante cose sono successe, ma dopo più di dieci anni dalla prima pubblicazione io mi ritrovo ancora qui. A correggere i capitoli mentre sorseggio il caffèlatte caldo. A pochi giorni dal compleanno mio, ed anche quello della cara Anna (che coincindenza no?). Mi sono arrivati molti messaggi per un continuo della storia e dato che, nonostante io sia cresciuta e siano cambiate tante cose, ci tengo a portare avanti le avventure delle mie tre bimbe. 
Per cui, vi ringrazio per i messaggi, spero di trovarne altrettanti in risposta al capitolo <3 Vi chiedo scusa se vi ho fatto aspettare la solita eternità.

Avvertenze: OCCtà, una miriade di canzoni, vecchie riapparizioni, discorsi malinconici, canzoni oscene *scappa*:

In questo capitolo troviamo Tocca Qui degli Articolo 31, She's a Rebel dei sempre cari Green Day, Questo Piccolo Grande Amore di Claudio Baglioni (non chiedetemi perchè), Tanz Die Illusion degli Eisleben (di cui non ho la minima idea di traduzione, ma il ritmo ci stava), Why Don't You Do Right di Jessica Rabbitt e Are We The Waiting ancora dei cari Green Day. Vi ricordo che se cercate mimiryuugu su spotify vi apparirà magicamente la playlist dell'intera fic u.u


Con queste premesse, vi lascio al capitolo.
Grazie della pazienza <3



Trentaseiesimo Capitolo

Un venticello fresco iniziò ad soffiare. Era quasi mezzanotte e la luna era brillante e incontaminata nel cielo. Il giardino era avvolto da una coltre di silenzio, perfino la piovra si muoveva lentamente sotto le scure acque del lago. Il castello si stagliava all'orizzonte come un grande animale di pietra, i cui abitanti sembravano tutti dormienti. Invece c’era più vita di quanto si pensasse. Nei sotterranei ad esempio, due ragazzi se ne stavano al caldo sotto le coperte, accompagnati da un bicchiere di buon vino rosso. “Davvero ottimo. Sarebbe stato meglio dell’Assenzio, però mi accontento…” esordì Anna, bevendo un sorso del liquido rosso. Draco scosse la testa divertito, poi si chinò per berne un po’ a sua volta. I due si erano fatti prendere dalla passione ed ora erano tranquilli e beati sotto alle calde coperte verdi scuro. I vestiti ancora sparpagliati a terra. C’era talmente tanta calma che non si erano nemmeno posti il problema di rivestirti. Il biondo era appoggiato con la schiena fra il cuscino e la testiera del letto. La coperta tirata su fino alla pancia. Nello stesso punto in cui era appoggiata la castana, la guancia contro la sua pelle. “Hey Draco…sai tenere un segreto?” gli chiese all’improvviso Anna, alzando la testa. Draco, che aveva appena appoggiato il bicchiere sul comodino, la guardò curioso. “Cioè?” rispose. La castana sorrise. Sembrava quasi una bambina. “Promettimi che non lo dirai a nessuno…ma nessuno nessuno però!” disse subito lei. Il biondo sospirò divertito. Certe volte assomigliava davvero alle sue amiche. “Lo prometto” rispose ancora lui dolce. Anna si tirò un poco su per raggiungere il suo viso. “Hai presente il ragazzo di Giulia? Quello che era con lei ad Halloween?” iniziò a dire. Draco annuì. “Dovrebbe essere di Serpeverde, dell’anno di Mark, ma io sinceramente non l’ho mai visto qui…” commentò poi. La castana ghignò. “Ti sbagli…lo vedi più di quanto tu non immagini…” rimbeccò pronta. Il biondo la guardò dubbioso. “Quello di Halloween era niente di meno che Piton ringiovanito, caro il mio Malfoy!” confessò. Lui scoppiò a ridere. “Sono inebetito dal sesso ma non così stupido Anna! Cerca scherzi più originali da fare…” la rimproverò, scompigliandole i capelli. Anna lo guardò truce. “Non è uno scherzo…Giulia e Piton stanno insieme ed avranno una figlia, esattamente come noi…e sarà il secondo uragano della nuova generazione insieme a Lizzy!” spiegò sicura. Draco si irrigidì, riconoscendo il tono delle parole della ragazza. “No aspetta, fammi capire. Giulia…la Wyspet…e…Piton?!” esclamò stupito. La castana annuì soddisfatta. “E da quanto?” chiese ancora il biondo. Anna si guardò le mani pensierosa. “A Giulia è sempre piaciuto, però quel tonto di pipistrellone non se n’è mai accorto…poi al quarto anno si sono avvicinati, hai presente quando lui ha trovato quel bracciale?” ricominciò a raccontare. Draco annuì. “Ecco…che tu ci creda o no Silente li ha aiutati! Piton finalmente ha capito che lui le piaceva…e hanno deciso che sarebbero stati ufficialmente assieme dopo il diploma di Giulia, ma diciamo che le cose si sono accelerate. Infatti ora sono in una relazione vera a propria: Piton la invita ad uscire ogni sabato sera e lei tutte le sere durante la settimana va nel suo ufficio, ovviamente da studentessa…solo fuori dal castello si comportano da coppia…” concluse Anna. Il biondo era rimasto a bocca aperta. Allora aveva intuito giusto, Piton aveva già qualcuno da proteggere ed era proprio Giulia! Era tentato di chiedere spiegazione alla castana, ma si limitò a guardarla. La ragazza sorrise. “Si, Giulia sa che Piton è un Mangiamorte, come Herm sa che lo è Mark…fra noi tre non ci sono segreti, altrimenti non saremmo i Tre Uragani no?” rispose senza esitazione. Draco annuì e l’abbracciò forte. “Chi l’avrebbe mai detto, Piton innamorato…” commentò. Anna rise. “Direi anche innamorato perso…” precisò. “Però lo nasconde bene a lezione…” osservò ancora il biondo. La castana sospirò divertita. Poi gli schioccò un bacio a fil di labbra e si sciolse dal suo abbraccio. “Fra due settimane è il compleanno di Giulia, il 27…io e Herm facciamo la festa e tu e Mark siete invitati. Probabilmente ci sarà anche un Piton della nostra età!” lo invitò. Draco annuì, cercando di prenderle la mano per farla ritornare a letto. Ma la castana fu più veloce e si allontanò, iniziando poi a vestirsi. “Rimarrai mai a dormire qui?” sospirò un po’ deluso il biondo. Anna saltellò su un piede per infilarsi la bianheria e ghignò compiaciuta. “Tra due settimane, Giulia se ne sta da Piton e io posso rimanere qui…felice?” spiegò. Draco la guardò finto scandalizzato. “Non dirmi mai più una cosa del genere Haliwell! Mi blocchi la crescita!” sbottò. La castana rise. “Guarda caro mio che non solo noi ci diamo da fare nel castello e comunque smettere di crescere non ti fa di certo male…sei già alto abbastanza!” lo prese in giro, finendo di sistemarsi corpetto e gonna. Il biondo ghignò. “Hai ragione, sei tu quella a dover crescere…” soffiò maligno. “Dopo questa te lo scordi che rimango a dormire” rimbeccò Anna finta offesa. Draco scosse la testa. “A domani…buonanotte amore, ti amo…” la salutò poi, togliendo l’incantesimo di blocco dalla serratura. La castana arrivò alla porta della camera. “Notte…ti amo anche io Schiopodo…” sorrise. Poi uscì, lasciando il biondo divertito con la bottiglia di vino, per completare la serata.
Molto più in la, la stessa luna vegliava su una coppia, che ancora stava dolcemente seduta sulla panchina accanto alla gelateria. “Fra due settimane sarai maggiorenne…” precisò Severus. Era la ventesima volta che lui e Giulia lo dicevano. La ragazza annuì divertita. “Incredibile eh? Io non mi sento nemmeno sedicenne e devo già diventare diciassettenne” commentò. Il professore scosse la testa. “Tu non senti di essere diventata più grande, però credimi Giulia, da fuori l’apparenza è un’altra…” osservò. Giulia lo guardò dubbiosa, cimentandosi nella oramai solita imitazione con il sopracciglio alzato. “In quanto tuo insegnante devo confessare che ritengo che tu sia cambiata abbastanza…non solo d’aspetto, cosa normalissima per la tua età. Io ti trovavo una studentessa brillante e sufficientemente adulta già un anno fa, anche se il tuo istinto qualche volta devo ammettere che poteva far credere il contrario…” spiegò Piton. La ragazza sorrise e si strinse a lui. “Lo so che con quella trovata del Ministero ho fatto preoccupare tutti…però se potessi lo rifarei! Ecco, il Crucio di Bellatrix lo eviterei volentieri…” rispose. Severus sospirò e appoggiò la guancia contro la testa di lei. Era incredibile come riuscisse a scherzare anche su un’esperienza come quella. Lui aveva quasi avuto un infarto quando aveva scoperto che Giulia, la sua Giulia, era andata in spedizione al Ministero. Non aveva avuto nemmeno il tempo di infuriarsi che era impallidito. Poi si era riunito in atrio con tutti gli insegnanti. Solo quando la vide entrare trionfante accompagnata dagli Auror tornò a respirare normalmente. I due rimasero li seduti ancora per qualche minuto. Poi il rumore delle saracinesche della gelateria in chiusura li riportò alla realtà. Così la coppia si alzò e si diresse verso il vicolo. Giulia trotterellava felice, mano nella mano con Severus. Quando i due arrivarono a destinazione la ragazza non si lamentò. Si aggrappò al braccio del professore, finendo così catapultata ad Hogwarts poco dopo. “Grazie della serata Severus…e…anche del frappé…” sorrise lei timida. Piton annuì e le rivolse un dolce sorriso. “Grazie a te Giulia…allora, buonanotte…” la salutò. Giulia gli si buttò subito fra le braccia per dargli un ultimo bacio sulle labbra. Severus ricambiò. Così la ragazza potè salutarlo ancora muovendo la mano. Voltandosi e immergendosi nel buio, correndo veloce fra l’erba. Piton come al solito rimase ad osservarla. Senza smettere di esibire quel tanto ricercato sorriso, che lei gli aveva donato.
Hermione era rimasta in attesa delle amiche in dormitorio. Aveva finito i compiti di Rune ed iniziato quelli di Difesa, con la convinzione che avrebbe fatto meglio a filare nei sotterranei da Mark. Dopo l’ennesimo sbuffo sentì dei rumori. E subito la porta si spalancò. Anna e Giulia entrarono assieme. La seconda era trafelata più del solito. “Avete fatto a chi arrivava prima?” chiese divertito il prefetto. La castana si buttò pesantemente sul letto. “In verità mi è caduta addosso in mezzo al corridoio…” raccontò. La ragazza arrossì. Hermione mise via i libri. Mentre le altre due si cambiavano. Quando finalmente furono pronte lei si spostò sul letto di Giulia. “Hey Herm, come mai eri già qui?” le chiese curiosa quest’ultima. Il prefetto alzò le spalle. “Io e Ron passeggiavamo per il corridoio, quando è arrivato Harry. Sembrava abbastanza sconvolto, aveva la camicia allentata e le guance rosse…nemmeno avesse visto un fantasma…” spiegò. Anna la guardò truce. Prese subito il sacchetto di lecca lecca al sangue per affogare la sua irritazione. “Per la precisione non ha visto un fantasma, ma me mezza nuda…più nuda che mezza…” sbottò. Ficcandosi in bocca un lecca lecca. Le amiche la guardarono allibite. “Come prego?!” chiesero in coro. La castana sospirò. “Harry ha raggiunto me e Giulia in corridoio, poi mi ha allegramente pedinato fino al dormitorio Serpeverde…io e Draco stavamo…si insomma…eravamo sul più bello, quando la porta si è spalancata e lui è entrato tutto trionfante blaterando che ci aveva scoperti…” iniziò a dire. Hermione arrossì, mentre Giulia trattenne una risata. “Draco era passabile ma io…Santo Manson non ci credo! Chissà che razza di fantasie si è fatto quello li…appena lo vedo lo crucio!” soffiò nervosa Anna. Stavolta la ragazza scoppiò davvero a ridere. Il prefetto le guardava pietrificata. “In effetti sembrava davvero sconvolto…” riuscì solo a dire. La castana la guardò scettica. “Certo…lui sconvolto, io traumatizzata…benissimo! Draco voleva cavargli gli occhi…” sbuffò spazientita. Giulia si riprese dalla ridarola acuta, facendo un profondo respiro. “Stai attenta ora…Harry potrebbe prendere esempio dagli ormoni Corvonero…” la prese in giro. Anna le tirò un cuscino, che le arrivò diretto sul naso. “A te com’è andata Giulia?” intervenne Hermione. Tutto pur di cambiare argomento. “Bene…il film era stupendo e poi ci siamo fermati a bere un frappé…e…Sev mi ha detto che verrà alla mia festa di compleanno…” sorrise la ragazza. Stavolta il prefetto rischiò che le cadessero gli occhi a terra. La castana alzò un pugno. “Oh yeah!” urlò trionfante. “Naturalmente ringiovanirà, quindi si confonderà fra gli studenti…” aggiunse quasi ovvia Giulia. “Ah dimenticavo…ho detto a Draco di te e Piton, spero che non ti dispiaccia…” confessò quasi pentita Anna. L’amica scosse la testa allegra. “Ma Giulia! Non puoi iniziare a far diffondere la voce! Piton è un professore!” squittì già in panico Hermione. “Zitta cornacchia! Mica l’ho detto a mezzo mondo! Draco li mantiene i segreti!” rimbeccò la castana. Giulia annuì. “Anche tu puoi dirlo a Mark, però sarebbe meglio non precisare a Ron…è amico di Harry e conoscendolo inizierebbe a fare casino…” la pregò. Il prefetto fece un profondo respiro. “Grandioso, una cosa in più da nascondere a Ron. Ne parlerò a Mark appena saremo da soli, però come farai alla festa? Dovrai pure presentarlo no?” chiese non del tutto tranquilla. La ragazza sorrise pacata. Sembrava un ologramma di Luna. “Mi inventerò qualcosa di credibile…tanto non ci saranno altri Serpeverde del settimo oltre a Mark…” ripose. Anna sobbalzò. “A proposito, delle altre Case chi invitiamo?” esordì. La festeggiata alzò le spalle. “Luna, Mark, Draco, e poi anche Sicily!” elencò. Le amiche la guardarono dubbiosa. Poi Hermione annuì. “Quella bambina del secondo di Corvonero! Quella che hai aiutato l’anno scorso!” esclamò. Giulia annuì. Però Anna rimase ad osservarla, fino a che si decise. “E…Josh?” chiese. Il prefetto prese il cuscino che poco prima aveva tirato a Giulia e glielo scagliò contro. “Herm non trattarmi male! Da quanto ho visto alla festa di San Valentino sembravate andare d’accordo…” spiegò la castana. Hermione la fulminò con lo sguardo. “Lei non lo inviterà! Non è vero Giulia? Eh? Vero? E poi c’è Piton! Potrebbe essere geloso…non sa che siete tornati amici!” disse d’un fiato con tono nevrotico. Giulia si voltò. “Herm, io ti voglio bene ma ora calmati, altrimenti mi uccidi i neuroni con quella vocetta…e comunque dire che siamo tornati amici è una parolona…diciamo che siamo tornati conoscenti…non credo che Severus si farà problemi così grossi, può venire anche Josh…” le rispose tranquilla. Anna aprì la bocca per parlare. “…a patto che non porti Keith…” aggiunse la festeggiata, precedendo l’amica. “Per me va bene allora! Tanto se prova a fare il polpo Piton gli stacca la mano…quindi…” concordò ancora la castana. Il prefetto sospirò arresa. “Ora bisogna decidere se farla in Sala Comune o nella Stanza delle Necessità…” esordì poi. Giulia scosse la testa divertita. “Mancano due settimane, quasi tre, c’è ancora tempo!” osservò. Anna e Hermione scossero veloci la testa. “Ci sono tante cose da organizzare!” precisò la seconda. “Tanti alcolici e schifezze da far cucinare!” aggiunse la prima. La ragazza sorrise, quasi commossa dalla buona volontà delle sue amiche. Le tre parlarono ancora un po’ della imminente festa. Poi si buttarono sui soliti dvd. Avendo finito Sex and the City, puntarono sul sempre caro Will e Grace. Facendo così tardi anche quella sera.
Nelle settimane successive Anna ed Hermione si impegnarono per sistemare al meglio ogni piccolo particolare per l’amica. Decisero di rimanere in Sala Comune. Avrebbero sistemato le poltrone più in la come avevano fatto per la festa di Ron; aggiunto tavoli contro il muro, per far spazio a una pista da ballo e a un angolo musica almeno. Giulia dovette solo stare ad aspettare curiosa, precisando l’ora al professore. Il prefetto si occupò degli inviti. E tutti risposero affermativamente. Inoltre rivelò l’identità del misterioso ragazzo della festeggiata a Mark. La sua reazione fu simile a quella di Draco, divertito però dal potersi trovare davanti un Piton della sua stessa età. Vennero anche invitate Mary Kate e Ginny. Per i due sabato sera che seguirono, Severus non portò fuori Giulia, rimanendo così come i vecchi tempi in ufficio. Ma a lei non dispiaceva. Era talmente felice che lui venisse alla festa che nulla la poteva turbare! Anna invece fu sorpresa da qualcuno di inaspettato in corridoio. Era il lunedì della settimana del 27, e lei aveva ancora molto da fare, fra musica, ed ultimi dettagli per la festa. Stava tornando in dormitorio dopo aver accompagnato Hermione a Rune. Giulia era andata in camera ad aprire un pacco arrivatole dalla madre. Così la castana se ne stava tornando in dormitorio, quando qualcuno la bloccò. Era da sola nel corridoio e presa com’era dai mille pensieri non si era accorta di avere compagnia. “Hey Anna…” la chiamò una voce. La castana si voltò e ricambiò lo sguardo di quegli occhi verdi con estremo astio. “Che c’è?” rimbeccò acida. Harry lasciò andare la presa sul braccio, allontanandosi di poco. “Io volevo…ecco…come stai?” esordì. Anna rimase a bocca aperta. “No cioè…è da mesi e mesi che litighiamo, mi hai accusato delle peggiori cose, mi hai dato uno schiaffo, mi hai pedinato…e ora mi vieni a chiedere come sto? Ma vai un po’ a quel paese Harry…e restaci già che ci sei!” rispose irritata, poi si voltò per riprendere la sua strada. Ma il ragazzo la bloccò ancora, mettendole una mano sulla spalla. La castana se la scrollò di dosso. “Io volevo solo…chiederti scusa Anna…mi dispiace per…per quell’incidente… quello dei sotterranei…” precisò lui. Anna sorrise scettica. “Saresti più credibile guardandomi in faccia…e non nella scollatura…” sbottò. Credeva forse che lei fosse stupida? Aveva visto perfettamente i suoi occhi bloccarsi sui bottoni slacciati della camicia. Harry arrossì all’istante. “Non so che idea tu ti sia fatto di me…non mi vergogno di certo di cosa faccio fra le lenzuola con Draco…però ti giuro su Manson che se mi ricapita di vederti piombare così in certi momenti o anche solo guardami come hai fatto ora, finire nelle mani di Tu Sai Chi ti sembrerà una vacanza a confronto…” soffiò la castana. Il ragazzo trasalì. E Anna ricominciò a camminare per la sua strada. Quella sera raccontò l’episodio alle amiche, che capirono perché da quel pomeriggio Harry iniziò a girare alla larga della castana. Così, senza nemmeno accorgersene, arrivò quel venerdì.
Un trillo famigliare si propagò per la stanza. Giulia si rigirò nel letto come al solito. Invece Anna ed Hermione si alzarono subito. Dopo qualche minuto la festeggiata aprì piano gli occhi. Fece per alzarsi, ma nemmeno il tempo di mettere tutti e due i piedi a terra che la castana le si avventò addosso. “Auguri Giulia!!!!” urlò. La ragazza barcollò. Subito le raggiunse il prefetto. “Auguri!” sorrise. “Grazie…” le ringraziò Giulia. Anna iniziò a saltare esagitata. “Che bello sei maggiorenne!” iniziò a dire. “Come ti senti?” le chiese divertita Hermione. La festeggiata sbadigliò. “Ancora assonnata…” rispose solo. Il prefetto annuì e le staccò di dosso la castana. Per permetterle di andare in bagno e cambiarsi. Così Giulia potè sistemarsi. Appena tutte e tre furono pronte uscirono. Già in Sala Comune arrivarono i primi auguri, senza contare quelli in Sala Grande. Si vedeva che tutti attendevano la festa della sera però. Quando la festeggiata si sedette per colazione, il primo sguardo lo riserbò a lui. Piton l’aveva osservata per tutta la sua camminata. Con la solita andatura goffa. Non se ne era dimenticato e forse fu il dolce che gli aveva messo sotto mano Silente in due minuti prima, oppure semplicemente l’affetto che provava per lei, che lo guidarono a fare un mezzo sorriso. La ragazza lo notò. Lo salutò con un cenno felice del capo. “Ah Severus…allora ti piace la torta di pinoli?” esclamò divertito il preside, seduto accanto a lui. Il professore per poco sobbalzò. Si trattenne giusto in tempo. “Non mi piacciono le cose troppo dolci Albus…lo dovresti sapere oramai…” rimbeccò. Allontanando il piatto da davanti a lui. Silente lanciò uno sguardo verso Giulia, che chiacchierava al tavolo Grifondoro con tutta l’allegra combriccola. “No? Io pensavo il contrario…” lo prese in giro. Piton lo guardò alzando un sopracciglio scettico. “A proposito…potresti fare gli auguri a Giulia da parte mia stasera?” gli chiese ancora il preside. Severus fece ancora finta di nulla. “Andiamo Severus, lo so che andrai alla sua festa…e so anche che hai conservato un po’ di pozione di Halloween per occasioni come questa…” commentò divertito Albus. Il professore scosse la testa esasperato. Come diavolo faceva quell’uomo a sapere sempre le sue intenzioni?! Era diventato così previdente? No di certo. In realtà era conscio che il preside oramai lo conoscesse a sufficienza. Inoltre era una delle due persone capaci di leggere tutto di lui soltanto guardandolo negli occhi. E inconsciamente in quel momento Piton stava guardando l’altra. Seduta al suo tavolo lontano, in mezzo agli altri studenti. Silente sorrise. “È il suo compleanno, eppure si è voltata a guardarti già tre volte…questo la dice lunga Severus…” sussurrò. Il professore guardò il piatto davanti a lui riluttante. “Tutto bene Severus? Ti vedo un po’ agitato…” gli chiese poi il preside. L’uomo scosse la testa e riempì una grossa tazza di caffè. Poi ne bevve un sorso, senza aggiungere lo zucchero. “È un po’ triste, non trovi Severus? Quando gli alunni crescono intendo…sai, mi sento come se fossi il padre di ognuno di loro…purtroppo mi ricordo solo dei compleanni di alcuni…” iniziò a dire Albus. Piton continuò a bere il suo caffè il silenzio. “Mi ricordo quando Harry è entrato accompagnato da tutti i suoi amici…il timido Ron, l’intraprendente Anna, l’intelligente Hermione e la coraggiosa Giulia…e ora guardarli…” continuò, con una vena di malinconia. Severus stavolta alzò lo sguardo. Puntandolo ancora su quel tavolo. Giulia rideva. Accanto a lei Hermione ed Anna sembravano battibeccare. Per poi finire in una linguaccia. Ron allontanava ogni oggetto contundente dall’amata. Harry se ne stava in disparte, a fissarli senza dire una parola. “Sono tutti cresciuti, hanno preso delle decisioni, affrontato le loro difficoltà trovando pianto ed amore nella loro vita…hanno incrociato la loro strada con quella di altri…” proseguì Silente. Al tavolo si erano aggiunti Draco e Mark. Avevano fatto gli auguri alla festeggiata, poi si erano seduti. Severus sorseggiò ancora il suo caffè. Ci pensava da molto. Molto tempo oramai. Da un pò aveva iniziato ad odiare la concezione del tempo che passava. Non si era mai interessato al passare dei suoi anni. Lui, che se poteva evitava il suo compleanno. Però da quando l’aveva incontrata, da quando le aveva permesso di entrare nella sua vita. Lo scorrere degli attimi era diventato un peso. Perché sapeva che mentre Giulia sarebbe sbocciata, lui sarebbe appassito. Oramai non c’era più nulla da fare, entrambi erano legati da sentimenti troppo profondi per essere sciolti. E anche se era un pensiero egoistico, Severus non avrebbe mai rinunciato a lei per nessuna cosa al mondo. Avrebbe lottato. Si era già fatto scappare Lily e l’aveva uccisa. Giulia era la sua seconda occasione, quella piccola luce arrivata nel momento in cui il buio sembrava oramai l’unica scelta per lui. Un sospiro di Albus fece estraniare il professore dai suoi pensieri. “Non ti devi crucciare Severus, non puoi fare nulla per alleviare il distacco di tempo che c’è fra voi…però dopotutto, a chi importa? Penso che le cose siano magnifiche così come siano…non trovi? Approfittiamone, fin a quando possono rimanere così…” commentò infine il preside. Piton finì l’ultimo sorso di caffè. E puntò ancora le iridi scure fra quei suoi studenti. Quello che diceva Silente era vero. Però era anche vero che Severus si sentiva un po’ come quei suoi stessi alunni. Anche lui si sentiva come fosse un figlio di Albus. Perché in quegli anni lui l’aveva trattato come tale. Era stato il padre che non c’era quando ne avrebbe avuto più bisogno. Gli aveva insegnato molte cose. Dato un’opportunità, l’aveva assecondato ed aveva creduto il lui. Ed infine l’aveva aiutato più volte con Giulia. Pensandoci un nodo si formò nella gola del professore. Non osò voltarsi verso il preside. Così si limitò a guardare lei. Giulia rideva ancora. E pian piano il nodo scomparve. Poteva quasi sentire la sua risata: cristallina, felice, giovane. Il suo cuore si alleggerì, pensando che quella sera l’avrebbe potuta avere fra le braccia. Sentire il suo dolce profumo di zucchero filato. Silente lo osservò divertito. “Mi pare aver trovato qualcosa di dolce che ti aggrada, dico bene?” commentò. Poi si voltò verso le tavolate. Le pietanze sparirono, decretando la fine della colazione. Gli studenti si alzarono. Piton cercò di rimanere nella sua solita indifferenza. Però doveva ammettere che Albus aveva ragione, come sempre del resto. Giulia intanto guardava il suo professore. Si era accorta che aveva parlato per la maggior parte del tempo con Silente. La ragazza venne strattonata da Anna. Dovevano andare in classe. Così la festeggiata lanciò un ultimo sguardo a Severus, poi seguì le amiche. Quella mattina volò come era successo alle settimane fino quel giorno. E dopo il pranzo successe lo stesso. Quando anche l’ultima campanella suonò, i Tre Uragani erano in defibrillazione. La festa iniziava alle nove e mezza, giusto il tempo per far sistemare gli invitati dopo cena. Le tre andarono subito in Sala Grande. Mangiarono i loro bocconi e poi tornarono in dormitorio. Dovevano ancora decidere come vestirsi. Delle tre la meno agitata era Giulia. Più che altro era felice. Hermione ed Anna invece andavano di qua e di la per la stanza. “Ragazze…” le chiamò divertita la festeggiata. Le due si voltarono. Senza smettere di camminare. Così ci fu una collisione immediata. La festeggiata andò ad aiutare le amiche a rialzarsi. “Ho una sorpresa per voi…” sorrise ancora. Le altre si guardarono stupite. Giulia andò al suo comodino e prese delle cose dal cassetto. “Ecco qua!” esclamò. Poi le passò alla castana ed al prefetto. Erano dei piccoli oggetti sottili. Hermione ed Anna li aprirono e scoprirono essere porta foto. Quello della prima aveva una piatta pietra azzurra sul davanti. Mentre quello della seconda era nero. Dentro c’era spazio per due foto. Solo il lato sinistro era occupato. In bella vista c’era la foto di loro tre la sera della prima volta di Anna, in camicia da notte sul letto. Gli occhi del prefetto si riempirono di lacrime. La castana scosse la testa veloce per non avere lo stesso effetto. “Giulia…sei impossibile…è il tuo compleanno e ti metti a farci regali?” sbottò. Ma la sua voce era tremante. La ragazza alzò le spalle. “Sono fatta così…li ho visti la sera delle bancarelle a Londra e non ho saputo resistere…ne ho preso uno anche per me e Sev…” spiegò. Poi tornò a frugare nel comodino tirando fuori un oggetto identico agli altri. La pietra davanti era viola. Lo passò alle amiche. Queste lo aprirono curiose. A sinistra c’era la loro foto di gruppo. Sulla destra invece l’inconfondibile viso di Piton. La bocca piegata in un sincero sorriso. “Oramai non mi sorprendo più di nulla…” commentò divertita Anna. Hermione aveva ancora i lacrimoni negli occhi. “Se vuoi Herm ho una foto di Ron e una di Mark…puoi metterci quella del rosso davanti e quella dell’altro dietro…” propose ancora Giulia. Il prefetto annuì e si fiondò ad abbracciare l’amica. La castana la seguì a ruota. La ragazza ricambiò forte l’abbraccio. “Siccome la digitale è tornata alla padrona, che ne dite di fare un sacco di foto stasera? Dobbiamo riempire i vostri spazi vuoti!” esordì. Anna ed Hermione sorrisero. Il momento dell’affetto durò ancora qualche minuto. Poi ognuna si tuffò nel proprio baule. Come al solito, la prima ad uscirne subito indenne fu il prefetto. Maglia blu stretta a fascia sul seno, poi libera fino ai fianchi. Spalline e un fiocco sull’attaccatura della spallina di destra e la maglia. Gonna di jeans a pieghe. Calze al ginocchio azzurre e stivali in jeans. Cerchietto a teschietti in onore della festeggiata fra i capelli. Frangia lisciata e boccoli morbidi, con l’aiuto sempre di quest’ultima. La castana fu la seconda. Semplice gonna a pieghe nera. Cintura con le borchie e catena a lato. Corpetto nero con spalline e intrecci di nastro sul davanti in raso. Il regalo per il suo compleanno dalle amiche. Poi calze a rete autoreggenti. E immancabili anfibi. Solito trucco. Rossetto nero sulle labbra. Infine toccò a Giulia. Aveva ritardato perché aveva voluto aiutare Hermione con i capelli. Ed ora eccola li. Finalmente pronta. Gonna viola scuro. Calze viola chiaro fino al ginocchio. Maglia con le spalline arricciate, su cui facevano capolino due bei teschietti che tenevano fermi dei nastri. Scollatura semplice, con fiocco. Altro teschietto. Tutto rigorosamente viola. Cintura con le borchie a tre file. Ed infine le Converse che la accompagnavano da anni oramai. Infine si sistemò il caro fermaglio fra i capelli. Ed ecco che anche il terzo uragano fu pronto. Le tre si guardarono. “Cavolo…sono maggiorenne…” realizzò finalmente la ragazza. Il prefetto iniziò a fare il labbro tremulo. Anna scosse la testa divertita. “Come ti senti?” le chiese. Giulia sorrise. “Come una che da oggi in poi spaccherà il mondo!” esordì. Per poi sfoggiare un ghigno assolutamente degno della castana. “Allora…andiamo!” decantò ripresa Hermione. Le amiche annuirono. Così i Tre Uragani uscirono dalla camera. Ed arrivarono alla Sala Comune. Anna ed il prefetto fecero isolare Giulia in un angolo. Poi presero le bacchette e sistemarono tutto. Le vivande apparirono poco dopo. Hermione fece apparire un tavolo lungo quanto una parete e vi sistemò sopra cibo e bevande. Da una parte gli alcolici, da una quelle normali. La castana sistemò quattro casse su ogni angolo della stanza. In un angolo i tre mp3 collegati assieme. Poi insonorizzò la sala. Subito la musica partì. Tutti i preparativi finirono alle nove e mezza spaccate. Ecco la prima gente arrivare. Ovviamente tutti i Grifondoro. La Sala Comune sembrava perfino più grande. Poco dopo dal ritratto della Signora Grassa entrarono Luna, seguita da Mark, Draco ed anche una bambina dai capelli castani ed occhi azzurrissimi. “Sicily!” la riconobbe Giulia. Andandole incontro. Sicily sorrise. Le fece gli auguri. Rimanendo a parlare per qualche minuto. Poi anche lei si immerse nella folla. Erano passati dieci minuti dall’inizio che già la festeggiata si guardava in giro. “Giuro che se non viene lo ammazzo…” soffiò Anna. Hermione sospirò esasperata. “Massì che verrà…le ha dato la sua parola…” sbottò. “Di chi parlate? Piton?” chiese curioso Mark. Le due annuirono. Nemmeno il tempo di fare una seconda minaccia, che il ritratto si spostò, facendo entrare un ragazzo sui diciassette anni. Capelli neri e lunghi fino alle spalle. Il corpo magro fasciato da un paio di jeans ed una camicia nera. Draco e Mark si guardarono allibiti. Giulia lo vide e per poco il cuore le si bloccò. Era davvero lui. Riconosceva quegli occhi. Gli corse letteralmente incontro. Fiondandosi fra le sua braccia. “Alla buon ora…” ghignò la castana. Il prefetto le diede una gomitata alla costole. La ragazza prese Severus per mano e lo condusse dal gruppetto. Ci fu qualche minuto di disagio iniziale fra i tre Serpeverde. Fino a quando fu il biondo a prendere parola. “Cavolo prof, si mimetizza bene!” esclamò. Hermione sbuffò al limite della sopportazione. Anna gli pestò un piede. “Molte grazie…Draco…” commentò acido Piton. Giulia scosse la testa divertita. “Però in effetti sta bene in abiti più informali…” aggiunse Mark. Cercando di sistemare il danno. Severus si voltò divertito. “Calmati Mark…non ci saranno ripercussioni scolastiche” precisò. Sia lui che Draco fecero un respiro di sollievo. “Hey ragazzi!” esclamò l’ennesima voce. Il gruppetto si voltò. Per trovarsi davanti niente meno che Josh. Il prefetto e la castana rabbrividirono. Giulia sobbalzò un poco. “Ciao…Josh…” lo salutò. Il ragazzo le fece un cenno con la testa, poi squadrò Piton. “Devo dedurre che lui è…il tuo ragazzo?” chiese. Si vedeva che cercava di mantenere un tonok di voce calmo e pacato. Però in effetti non era facile. Era davanti al motivo per cui la sua Giuly l’aveva mollato. “S…si…si è lui! Ecco…lui è…il mio ragazzo…” iniziò a dire. Si era completamente dimenticata di trovare un nome di copertura. Le amiche attendevano con il fiato sospeso. “Lui è…John Preston! Si…” concluse Giulia. Hermione e Anna si guardarono allibite. Draco e Mark ghignarono. Severus mantenne un controllo inimmaginabile. “Bhe piacere John! Io sono…” iniziò a presentarsi Josh. Offrendogli la mano. “…Josh Roberts…si lo so…” soffiò fra i denti l’altro. Accettando la mano. Piton avrebbe voluto spezzare quelle dita ad una a una. Il ragazzo sobbalzò. “Ah…capisco…bhe…il tuo è un nome importante!” si complimentò ancora. La castana ghignò. “Importante vero? Anzi molto di più…oserei dire grande…veramente Big!” tossicchiò. Josh la guardò un poco perplesso. “Io…io vado a bere qualcosa…ancora auguri Giulia…” disse infine. Poi fece per chinarsi e dare due baci sulle guance alla ragazza. Ma si ritrasse e si allontanò verso il tavolo. “John Preston?!” esclamò indignata il prefetto. Giulia tossicchiò. “Però ha fatto la scelta più giusta…mica poteva chiamarlo Aleksandr Petrovsky no?” la difese Anna. Hermione scosse la testa. “Ho bisogno di qualcosa da bere…” sospirò. “Sono arrivato in tempo allora!” intervenne Ron. Apparendo dietro la castana con due bicchieri. Uno lo offrì all’amata. Poi guardò Piton. “Ah scusa Ron! Ad Halloween non tel’ho presentato…lui è il mio ragazzo…John Preston…” esclamò subito Giulia. Severus la guardò divertito. “Piacere amico, io sono Ronald Weasley… comunque ho visto che hai invitato anche Josh…siete tornati amici dopo San Valentino?” chiese curioso. Hermione rimase a bocca aperta paralizzata. Anna si picchiò una mano contro la fronte. “Che dite se ce ne andiamo a ballare e lasciamo i due piccioncini da soli?” propose Mark. Per cercare di sistemare le cose. L’intero gruppetto annuì e si buttò nella mischia. Lasciando i due da soli. Piton cercò di mantenere la calma. “Che cosa ci fa Josh qui?” chiese. Giulia abbassò lo sguardo. “L’ho invitato io…” sussurrò in colpa. “E per quale arcano motivo?” rimbeccò ancora il ragazzo. “Perché…ecco…alla festa di San Valentino abbiamo parlato…abbiamo ballato…però… non è successo nulla…non mi ha fatto nulla…mi ha detto che ha capito i suoi sbagli…” cercò di spiegare. “Sciocchezze…Giulia lo so come sei fatta, so che tendi a vedere la parte buona in tutti ma non è sempre così!” la rimproverò. La ragazza rimase a testa bassa. “Scusa…io…io non pensavo ti desse fastidio…” si scusò. La mani una dentro l’altra strette. “Non sono io Giulia, sei tu! Non voglio che ti succeda nulla!” commentò Severus, poi d’improvviso se ne accorse. Giulia si stava scusando con lui. Ma quello era il suo compleanno. Era lei che decideva chi invitare. E in ogni caso c’era lui a proteggerla. Come non aveva mai potuto fare l’anno prima. Piano il ragazzo si avvicinò a lei. “Che stupido…riesco a rovinarti perfino il tuo compleanno…” si insultò. Poi l’abbracciò piano. La ragazza lo strinse forte a se. “Non stai rovinando nulla Sev…io…io sono felice che tu sia venuto…” sorrise. Piton scosse la testa. E le diede un veloce bacio sulla fronte. “Andiamo a ballare…” disse poi. Prendendola per mano e trascinandola con se. I due raggiunsero il gruppetto. Herm e Anna ballavano vicine. A loro si aggiunse la festeggiata. La canzone cambiò. Giulia e la castana si guardarono e risero. Stessa cosa Mark e Draco. “Ah bene! Art.31 racconta la storia della toccata e fuga, rima confusa, alcolica! Vai J!” esordì il primo. Il biondo annuì. “Quella sera mi si era avvicinata e mi fissava mentre io bevevo una birra chiara, e si era seduta lì vicino a me, ma non me n’ero accorto perché ero un po' storto, allora stufa d’aspettare lei mi dice:” continuò lui. Anna gli si avvicinò con fare divertito. “...J Ax, approvo come interpreti la globalità multimediale della massa attuale, il tuo modo di operare é al di fuori dal commerciale!” esclamò convinta. Draco rubò il bicchiere ad Hermione e fece finta di bere. “La guardo con sospetto, ero fuori di brutto:" Che cazzo hai detto?", le rispondo con un rutto…” recitò tranquillo poi. Giulia scosse la testa divertita. “Prende s’alza e s’allontana, non era mica male questa pu-pulzella: era bella con un cu-curioso taglio di capelli e delle te-te-te-te-tenere espressioni, non si possono sprecare certe occasioni, per non passare da coglione la inseguo, la fermo, mi scuso e dico:” continuò Mark. “Senti, vorrei approfondire i tuoi accorgimenti, io e te si potrebbe scoprire dei punti in comune e se vuoi aprire le ga- le ga- le gabbie in cui rinchiudi i tuoi pensieri più astrusi, i desideri più impuri potremo chia-chia-chiacchierare e scoprire tutti i punti biologici che devi toccare!” concluse ancora il biondo. Il prefetto li guardò alquanto indignata. Severus sospirò. E fu allora che l’intera sala esplose. “Dai tocca qui!! Dai tocca qui!! Dai tocca qui!! Dai tocca qui!! Dai tocca qui!!” dissero all’unisono. Anna, Giulia, Mark, Draco e perfino Ron si unirono al coro. Hermione e Piton si guardarono spaesati. “Tu sai questa canzone?!” chiese la prima al suo migliore amico. Il Serpeverde alzò le spalle. “Non è poi così sconosciuta a quanto pare…” rispose tranquillo. Dopo il ritornello la canzone riprese. “Questa tipa attacca a parlare, io continuavo a bere, facevo finta di ascoltare, dopo circa una mezz’ora di stronzate e paroloni mi mette una mano sopra i pantaloni e dice:” ricominciò Draco. La castana gli mise una mano su una coscia. ...Ho voglia di pene-pene-pene-penetrare all’interno del tuo ego per poterne ricavare l’essenza, la dissidenza, e quel tuo sentimento di reazione violenta...” ghignò. Il prefetto si posò una mano sugli occhi incredula. Severus guardava Giulia. Rideva guardando la scenetta. E così anche lui si lasciò andare. “Le dico:"Senti bella, adesso ti spiego, ho voglia anch’io di penetrare, ma non certo il tuo ego, ma la tua fig-fig-figura di donna inserita nella società moderna. Quali sono i tuoi interessi? Cosa ti piace fare? Quali sono i tuoi progetti per stasera?” continuò Mark. “Per essere sincera avrei un appuntamento, un corso di pittura, non posso mancare, stasera ho proprio voglia di usare un pennello, con un pennello in mano mi posso realizzare!” proseguì stavolta la festeggiata. “Oh no anche tu…” sussurrò disperata Hermione. “Senti bella, potevi anche dirlo che avevi solo voglia di prendere il pennello, il corso di pittura puoi anche lasciarlo a casa io ho un pennello, é lungo, largo, forte e bello, lo uso proprio come fossi un vero artista, e con il mio pennello sono un gran professionista!” disse Mark ammiccante. Il prefetto arrossì. Le amiche invece erano piegate dalle risate. I tre Serpeverde e Ron si guardarono, scuotendo la testa. “Hey mi è venuta sete…” osservò Giulia appena ripresa. Hermione senza pensarci prese lei e Anna e le spinse al tavolo. I maschi le seguirono. La festeggiata si versò un po’ di Malibu nel bicchiere. “Io quello non lo bevo più…” commentò sospetta il prefetto. Mark si servì di Vodka, facendo anche il giro dei bicchieri di Draco e Ron. Poi fece segno a Severus. Questo guardò le varie bevande. In quel lato erano tutte alcoliche. “Avanti si sciolga prof! Ops…John! Avanti!” lo tentò la castana. Il ragazzo sospirò. Finendo per versarsi un po’ di Jack Daniels. Quello che gli faceva compagnia nelle rare serate in cui Lucius rimaneva in dormitorio. E passavano la sera a parlare. Draco guardò curioso Piton. “Vedo che mio padre ti ha contagiato con il Jack…” sorrise. Severus sorseggiò l’alcolico ed annuì. Giulia iniziò a sorseggiare dal suo bicchiere. Anna ghignò. “Giù! Giù! Giù!” iniziò ad intonare. Il biondo si aggiunse al coretto. Poi Mark. Ron. Metà sala si voltò ed iniziò a fare il tifo. La festeggiata si guardò intorno. Per poi fissare il bicchiere. “Non lo devi fare per forza…” la tranquillizzò Hermione. “Avanti! Se non fai follie stasera, quando le fai?” commentò la castana. Intanto il coretto continuava. Il prefetto si voltò verso Piton in segno di supplica. Nemmeno il tempo di aprir bocca che Giulia si avvicinò il bicchiere alle labbra. E accompagnata dal coretto mandò giù d’un fiato tutto il suo Malibu. La sala scoppiò in un applauso. Hermione scosse la testa esasperata. Severus si avvicinò alla ragazza per evitare eventuali barcolli dovuti all’alcool. Ma si stupì nel vedere che rimase tranquillamente in piedi come se nulla fosse. “Balliamo ancora?” propose poi la festeggiata. Il gruppetto concordò e si rituffarono tutti in pista. Piton doveva ammettere che il mondo dei sui studenti non era così male come aveva sempre pensato. Certo, l’alcool non era una cosa buona e sapeva che quei poveri fegati ne avrebbero risentito. Però era la festa di Giulia. E lui intendeva divertirsi con lei. Con i suoi amici. In effetti il fatto che gli avesse parlato di loro senza usare soprannomi l’aveva rincuorato. Voleva dire che veramente non si vergognava di lui. E poi adorava poterle stare vicino. Vederla con le sue amiche, libera. In quel momento lei e Anna stavano facendo volteggiare il prefetto. Per poi tornare a dividersi in coppie. D’improvviso la musica cambiò. Divenne qualcosa di più esplosivo. Giulia si voltò verso le altre due. “She's a rebel, she's a saint, she's salt of the earth and she's dangerous!” cantò la castana. “She's a rebel, vigilante, missing link on the brink of destruction!” continuò Hermione. Poi guardarono la festeggiata. “From Chicago to Toronto, she's the one that they call old whatsername!” dissero all’unisono le due. L’amica le guardava divertita. La castana ed il prefetto intonarono tutta la canzone fino ad arrivare alla fine. “She’s a rebel, she’s a saint, she’s a Wyspet…and she’s dangerous!” conclusero urlando. Saltando facendo più caos possibile. Giulia si buttò letteralmente addosso alle due. I Tre Uragani scoppiarono a ridere. Severus scambiò uno sguardo con gli altri tre. “Sono sempre così?” chiese divertito. Gli altri annuirono. “Anche peggio…vedrai a fine serata…” lo avvertì Draco. Piton scosse la testa. D’improvviso si senti prendere la mano. Giulia era tornata da lui. “Andiamo a bere qualcosa o rimanete a ballare?” chiese. Anna ed il biondo furono sorpassati da Mary Kate e Blaise. La baby Haliwell le fece la linguaccia. “Direi che è ora di riconquistare il titolo…” ghignò la castana. Draco annuì. “Anche noi rimaniamo…” sorrise Hermione. La festeggiata ricambiò il sorriso. Poi lei, Severus e Mark andarono al tavolo. Giulia ebbe solo il tempo di bere un sorso del suo drink per rinfrescarsi che qualcuno arrivò chiedere la sua compagnia. “Hey…” la chiamò Josh. I tre si voltarono. “Ehm…Giulia…ti…ti va di ballare con me?” confessò. La ragazza rimase un po’ spaesata. Aveva ancora la mano stretta in quella di Piton. D’istinto si voltò verso di lui. “Un solo ballo…non te la rubo mica…” commentò divertito il Corvonero. Severus alzò le spalle. “Vai pure Giulia…è la tua festa, puoi ballare con chi vuoi…” sorrise. Forse un po’ troppo tirato. La ragazza annuì. Per poi dargli un dolce bacio. “Torno subito, poi tocca a noi ballare…” promise. Poi si allontanò con Josh verso la pista. Lasciandogli la mano. Piton la seguì con lo sguardo. Mark gli passò un bicchiere riempito del suo Jack. “Tieni e manda giù…è solo un ballo dopotutto…” disse pacato. L’altro rimase zitto accettando il bicchiere. “Da quanto mi ha raccontato Giulia sei messo peggio di me…” osservò poi. Mark fece il solito sorriso sghembo. “Non più oramai…mi sta passando…o almeno spero…” rispose incerto. Poi il silenzio tornò fra i due. Intanto la festeggiata ed il suo accompagnatore erano in pista. La canzone cambiò e si fece più lenta. I due si avvicinarono un po’ impacciati. Quella sua maglietta fina tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto. Josh poggiò le mani sui fianchi di Giulia. Lei sistemò le sue sulle sue spalle. “E così…è lui…” sussurrò lui. La ragazza alzò di scatto la testa. “Si, è lui…” confermò timida. “Sembra un tipo ok…” disse ancora il Corvonero, guardando Piton si sottecchi. Aveva una voglia matta di stringere fra le sue braccia Giulia. Baciarla. Davanti agli occhi di quel ragazz, che lui stava odiando come non mai. “Lo è…” sorrise lei. E quell'aria da bambina che non glielo detto mai ma io ci andavo matto. “Lo ami davvero?” le chiese ancora Josh. Giulia si voltò di poco verso Severus. Poi annuì sicura. “Si…lo amo davvero…” rispose. Il Corvonero sorrise. In modo un poco amaro. Lui era ancora innamorato, si vedeva. La ragazza lo guardò. Riusciva a intuire quanto potesse essere triste quella situazione. Piano spostò una mano dalla sua spalla, per poggiarla sulla guancia di Josh. E chiare sere d'estate il mare i giochi e le fate e la paura e la voglia di essere nudi. “Credimi Josh, sei diventato un bravo ragazzo…troverai qualcuna solo per te, che saprà ricambiarti meglio di come ho fatto io…” sussurrò Giulia. Il Corvonero scosse la testa. D’improvviso l’abbracciò. Immergendosi nel suo profumo. La ragazza arrossì. Gli occhi spalancati dallo stupore. “Io non voglio altre ragazze, sono ancora innamorato di te!” rispose Josh. Poi la lasciò andare subito. “S…scusa…mi dispiace…” si scusò dispiaciuto. Aveva perfino gli occhi lucidi. Giulia gli sorrise dolce. Sapeva che quelle non erano lacrime di coccodrillo. Purtroppo però lei non poteva fare più nulla. C’era Severus nel suo cuore. Un bacio a labbra salate il fuoco quattro risate e far l'amore giù al faro, ti amo davvero ti amo lo giuro...ti amo ti amo davvero! Il Corvonero tornò a poggiare le mani sui fianchi di lei. Un nodo terribile alla gola. “Giulia…dimmi solo una cosa…quando ti ho chiesto di uscire…ti piacevo?” le chiese. La ragazza sospirò. “Certo che mi piacevi…altrimenti non ci saremmo messi assieme! Solo che…vedi, Se…John…lui…era nei miei pensieri già da un po’…però sai, pensavo fosse irraggiungibile…poi le cose si sono capovolte…” raccontò. Josh annuì. E lei, lei mi guardava con sospetto poi mi sorrideva e mi teneva stretto stretto. Giulia lo guardò per un attimo. In quei suoi occhi. Ancora lucidi. “Ti devo chiedere scusa…” sussurrò. Il Corvonero la guardò stupito. “Ti ho mollato così bruscamente…io…sono stata una vera stronza…sul serio Josh, è iniziato tutto per colpa mia…avrei dovuto affrontare la cosa in maniera più razionale ed invece mi sono fatta prendere dalle emozioni…” si scusò. Lui sorrise divertito. E piano allungò una mano e le fece una carezza sulla testa. Ed io, io non ho mai capito niente visto che ora mai non me lo levo dalla mente. “Giulia, tu sei fatta così…lo so e l’ho sempre saputo…probabilmente è per lo stesso motivo che piaci anche a lui…” iniziò a dire Josh. Schioccando uno sguardo a Severus. “Avrei dovuto gestire la rottura con più serietà…però alla fine tutti e due ci siamo fatti prendere dal panico…e credimi, me ne pento davvero, ti ho rovinato la vita l’anno scorso con tutti i mie gesti avventati. Se ci ripenso mi viene voglia di prendermi a botte…anche se a ricordarmi le tue mi sento un po’ meglio” scherzò ancora il Corvonero. Giulia arrossì imbarazzata. Che lei, lei era un piccolo grande amore solo un piccolo grande amore niente più di questo niente più! “Mi dispiace di aver fatto innervosire il tuo ragazzo prima comunque…” disse poi Josh. La ragazza scosse la testa. “È solo preoccupato per me” rispose. Il Corvonero annuì. “In effetti lo sarei anche io…e lui com’è con te? Cioè… immagino non ti faccia soffrire come ho fatto io…” le chiese. Giulia sbuffò e gli diede una piccola sberla sulla testa. “Tu non mi hai mai fatto soffrire quando stavamo assieme!” rimbeccò. Josh rise. Mi manca da morire quel suo piccolo grande amore, adesso che saprei cosa dire, adesso che saprei cosa fare, adesso che voglio un piccolo grande amore. “Non so se sia più imbarazzante la situazione o la canzone…” osservò poi. La ragazza sorrise. “Colpa dell’mp3 di Herm…io e Anna dobbiamo decisamente fare un reset completo…” esclamò. Josh annuì. “Anche noi dovremmo fare un reset completo…” commentò. Giulia lo guardò intenerita. “Si può fare” concordò. Il Corvonero la guardò stupito. “Perfetto allora…però tu promettimi che ti troverai una brava ragazza…” precisò poi lei. Lui scosse la testa divertito. “Sarà difficile…la mia ultima ex mi ha fatto diventare esigente…” esordì. Per poi far fare a Giulia una piroetta. Quella camminata strana pure in mezzo a chissacchè l'avrei riconosciuta. “Certo che il ragazzo di Giulia è un bel tipo, mi sembra perfino famigliare…” commentò Ron., stretto alla sua Hermione. “Ovvio che ti è famigliare…l’hai già visto ad Halloween…” rimbeccò subito quest’ultima. “Sarà…chissà quanto deve voler uccidere Josh, sta anche ballando con lei ora…” osservò il rosso. Il prefetto per poco si afflosciò a terra. Non se n’era accorta! Si voltò veloce verso l’amica. E poi al tavolo. In effetti Mark e Piton erano da soli. “Dobbiamo fare qualcosa…” sospirò poi. Mi diceva "sei una frana", ma io questa cosa qui mica l'ho mai creduta. Ron seguì il suo sguardo. “Giulia se la sa cavare da sola…” precisò. Hermione scosse la testa. “Per Mark intendo…non può starsene sempre da solo, mi dispiace…” confessò. Il rosso sorrise. “Potremmo combinargli un appuntamento con la James, quella di Serpeverde del suo anno…” propose. Il prefetto scosse la testa. D’improvviso le venne in mente. “Ho trovato! Pansy!” esclamò. Per poco Ron scoppiò a ridere. “Perché non lo dai direttamente in pasto alla piovra del lago allora?” osservò. Hermione gli tirò un pugno al petto. “Guarda bradipo mio, che è anche merito di Pansy se io e te abbiamo fatto pace…” sbottò. Il rosso impallidì. “Te lo racconto un’altra volta…” lo liquidò subito il prefetto. Ron annuì ancora scosso. E lunghe corse affannate incontro a stelle cadute, e mani sempre più ansiose di cose proibite. Al tavolo intanto i due Serpeverde guardavano la pista. Severus aveva cercato di non fissare in modo maniacale Giulia e Josh. Però non ci era riuscito molto. Aveva visto l’abbraccio. Li aveva visti i sorrisi, le risate. E doveva ammettere di essere abbastanza geloso. Il che era assurdo. Geloso di un suo studente! Una mano sulla sua spalla interruppe i suoi pensieri. “Hey John…vieni a ballare?” ghignò Anna. Piton la guardò scettico. Però questo non bastò. La castana lo prese per la collottola della camicia e se lo portò in pista. Mark scosse la testa divertito. La musica era decisamente cambiata. Era un ritmo rimbombante. Oh bitte bitte, oh bitte bitte, oh bitte bitte tanz, oh bitte bitte tanz, oh bitte bitte tanz, oh bitte bitte tanz, oh bitte bitte. “Anche se ho detto che non ci saranno ripercussioni scolastiche non sei autorizzata a trattarmi come Draco…” soffiò Severus. Anna iniziò a saltellargli intorno. “Avanti, non pretenderai di stare a fare l’avvoltoio incombendo sulle spalle di Josh…” sbottò. Piton la guardò truce. “Non ti fidi nemmeno un po’ di lei?” osservò la castana. Severus alzò un sopracciglio. “Non mi fido di lui, nemmeno un po’…” rispose acido. Tanz die Illusion, tanz die harten Monoton, Wahnsinn kommt und geht. Anna si fermò esattamente davanti a lui. Si avvicinò e ricominciò a ballare. “Giulia ha tutto sotto controllo, stanno solamente risolvendo ciò che hanno in sospeso” disse poi. Piton puntò ancora i suoi occhi scuri sui due. Ridevano. “Scommetto che le chiederai di uscire domani sera vero?” aggiunse divertita la castana. Severus tornò a lei. “Non sono di certo affari tuoi!” rimbeccò secco. Anna rise. Tanz die Illusion, bis zur Degeneration Pech wer überlebt! “Sciogliti un pò…andiamo…è la sua festa, Giulia vorrebbe che ti divertissi…” commentò ancora la castana. Piton sbuffò. Ed iniziò a muoversi. Dopo qualche minuto Anna riprese la parola. “Senti…è strana già di per se questa situazione…sto continuando ad immaginarmi che tu non sia chi so che sei in realtà…” iniziò a dire. Severus sospirò. “A quanto pare funziona…” sbottò. La ragazza annuì divertita. Sie ist so weit und doch so schön und wenn du willst kannst du sie sehn. Mit ihrem traum, mit überschall und schon beginnt der freie Fall. “A questo punto devo davvero chiederti una cosa…” confessò poi. “Non ti stanchi mai di parlare a vanvera Anna?” rimbeccò acido Piton. Anna lo fulminò con lo sguardo. “Sto dicendo sul serio, pipistrellone inacidito che non sei altro!” si lasciò sfuggire. Per poi tapparsi la bocca con una mano. Severus ghignò compiaciuto. “Avanti allora…che cosa avrà mai da dire la signorina Haliwell di così intelligente” la invitò. La castana lo guardò stupita. Ganz leise schleicht sie ins Gehirn, sie nimmt dich mit, will dich verführen. Nimmt dir die Angst vorm Jetzt und Hier, doch du bezahlst zuviel dafür. “Ebbene?” esordì ancora Piton. Dopo qualche minuto di silenzio. Anna si riprese. “Voglio che tu protegga Draco quando la guerra inizierà” disse d’un fiato. L’espressione seria. Severus sorrise ironico. Quella frase non era nuova. “Mi ha confessato tutto…e so che tu, lui e Mark siete sulla stessa barca…come anche me, Giulia e Hermione…” continuò sicura la ragazza. “E perché mai dovrei farlo?” rimbeccò pronto Piton. Anna sostenne il suo sguardo. “In cambio io proteggerò Giulia…” rispose. Il ragazzo la guardò scettico. Oh bitte bitte, oh bitte bitte, oh bitte bitte. “Non ti fidi di me forse…John?” ghignò la castana. Severus alzò un sopracciglio. “Come un agnello del leone…” sbottò secco. Anna rise. In modo acuto e del tutto atono. “Io proteggerei Giulia anche se non mi avessi detto di si…lei ed Herm sono la mia seconda famiglia…e non avrò scrupoli contro quelli che cercheranno di farle del male…” sibilò poi. Piton scosse la testa. “Ho sempre pensato che tu fossi una ragazzina cocciuta, troppo spavalda ed impertinente per i miei gusti…nonostante questo devo ammettere che ho sempre creduto in te Anna e continuerò a farlo. Credo nell’amicizia fra voi tre e a mio malincuore arriverà presto il giorno in cui dovrò davvero affidare Giulia a se stessa…” iniziò a dire. La ragazza sbarrò gli occhi. Tanz die Illusion, tanz die harten Monoton, Wahnsinn kommt und geht. “Giulia non sarà mai lasciata a se stessa…ci saremo io ed Herm con lei! Ce lo siamo promesso, qualunque cosa accada…” sorrise poi Anna. Severus annuì. Non aveva mai visto la castana sotto questo punto di vista. Forse perché cercava sempre di rinchiudere i sentimenti sotto una fredda corazza. La stessa che aveva avuto anche lui. Entrambi si voltarono ancora. E videro Giulia e Josh lasciare la pista, per raggiungere il tavolo. Tanz die Illusion, bis zur Degeneration Pech wer überlebt! Così Anna e Piton decisero di fare lo stesso. “Eccovi!” esclamò stupita Hermione. La castana tornò da Draco. Invece Severus si trovò Giulia fra le braccia. “Sei stato trascinato da Anna a ballare?” chiese divertita. Lui annuì. Poi si guardò intorno. “Josh è tornato in pista…l’ho costretto a ballare con una del terzo anno…” gli spiegò. Poi lo abbracciò forte. Si sollevò in punta di piedi. E rossa in viso gli diede un bacio. “Mi sei mancato Severus…” gli sussurrò all’orecchio appena si staccò. Piton si sciolse in un sorriso. Una canzone dalle note dubbie iniziò a diffondersi nella sala. “Chi è che ha la canzone di Jessica Rabbit nell’mp3?!” esclamò quasi sconvolta Anna. Hermione tossicchiò. Era arrossita. La castana ghignò. “C’è solo una cosa da fare…gara!” soffiò compiaciuta. Il prefetto strabuzzò gli occhi. “Nemmeno per sogno Anna…ti prego…” la implorò. “Gara?” chiese curioso Ron. Anna annuì. Prese a braccetto le amiche. Mentre Draco spinse il rosso e Piton verso la pista. “Io non ci sto! Non lo faccio! Giulia dille qualcosa!” gracchiò disperata Hermione. La ragazza si guardava attorno divertita. Severus, Draco e Ron si erano messi ad una distanza media l’uno dall’altro. L’unico sicuro era il secondo. Che ghignava già trionfante. La castana si posizionò davanti a quest’ultimo. Giulia andò davanti a Piton senza protestare. Mentre il prefetto si piazzò davanti al rosso. Già imbarazzata. “Esattamente che cosa stiamo per fare?” chiese Severus. La compagna si chinò verso di lui. “Lascia fare a me…” sorrise quasi innocente. Dopo qualche minuto Anna diede il via. E le tre iniziarono a muoversi intorno ai tre ragazzi. La sala era voltata divertita in attesa. You had plenty money in nineteen twenty-two, you let other women make a fool of you. La castana iniziò a strusciarsi senza ritegno su Draco. Di certo era la più sicura. Giulia scosse la testa. Era vero che Anna era la più brava a ballare in quel modo. Faceva da anni gare con la sorella. Però era stata anche la loro maestra. Ed essendo il suo compleanno, la ragazza non aveva per nulla voglia di perdere! Dopo l’imbarazzo iniziale cominciò a lasciarsi andare. Piroettando attorno a Severus. Aggrappandosi alle sue spalle con fare disinvolto. Muoversi piano contro di lui. Hermione rimase basita. Non poteva essere l’unica a non saper fare nulla, così si decise. Appiccicò i fianchi a quelli di Ron e iniziò a muoversi sinuosamente. Why don't you do right like some other men do? Get out of here, get me some mon - ey too. L’unico preparato dei tre era Draco. Che assecondava i movimenti della castana con disinvoltura. Sul suo viso si vedeva quando gli piacesse quella gara. Severus invece rimase abbastanza colpito. Aveva visto praticamente la ragazza crescere. Il suo corpo era già una tentazione che era uscita dalla proposta di due mesi prima. Però in quell’ambito era ancora peggio. Giulia era sensuale, lo aveva già notato. Ora glielo sbatteva davvero in faccia! Ron d’altro canto era piacevolmente sorpreso. Non aveva mai visto il prefetto così determinato. Era già stato attratto da lei in quel senso. Però in quel momento il suo cervello si stava nascondendo pian piano. Per fare posto ad un’altra parte del suo corpo. You're sittin' down wonderin' what it's all about, you ain't got no money that will put you out. Anna continuò a muoversi. Sculettando e strusciando. In realtà non le interessava nulla della gara. Voleva solo far ingranare un po’ le sue amiche. E da quello che riusciva a vedere stava funzionando. Sia la faccia di Piton che quella di Ron erano concentrate sulle due. Quest’ultimo aveva le mani rigide sui fianchi. Mentre quelle di Hermione gli passavano sul petto. Il primo assecondava qualche gesto di Giulia. Mentre lei gli si appiccicava addosso. La castana doveva proprio essere fiera delle sue bambine. Why don't you do right like some other men do? Get out of here, get me some mon - ey too. Piano Giulia accarezzò una guancia a Severus. “Scusa…” sillabò senza parlare. Lui scosse la testa al massimo del divertito. Sorridendo poi compiaciuto. La ragazza arrossì e gli piroettò intorno. Hermione iniziò a ballare stringendo il rosso a se. Era tremendamente imbarazzata. Però in effetti se voleva superare il suo blocco mentale doveva fare qualcosa. E forse l’avrebbe aiutata. In caso contrario, avrebbe solo perso la gara. If you had prepared twenty years ago, you wouldn't be wanderin' now from door to door. La sala le guardava incuriosita. Mark ghignò. L’avrebbe rinfacciato ad Hermione per almeno un mese, da bravo migliore amico. Ed invece da studente avrebbe dovuto cancellare quella scena per tornare serio a lezione con Piton. Anche se gli sembrava davvero incredibile. Vederlo li, ringiovanito, e per stare con una sua studentessa! Però il Serpeverde doveva ammettere che lui e Giulia stavano bene assieme. Why don't you do right like some other men do? Get out of here, get me some mon - ey too. Con la conclusione della canzone Anna finì baciando Draco. Hermione si pietrificò all’istante. E Piton provò divertito a far finire in caschè Giulia. La sala esplose in un mare di applausi. Nemmeno il tempo di andare a bere qualcosa, che un’altra canzone iniziò. Stavolta era lenta. La ragazza e Severus si guardarono automaticamente. La castana portò ai due qualcosa da bere giusto in tempo. I due sorseggiarono. E tornarono in pista. La folla fece spazio alla festeggiata. In modo che potesse avere libero movimento. Starry nights city lights coming down over me, skyscrapers and stargazers in my head. Piton le prese delicatamente una mano e la attirò a se. Giulia si appoggiò al suo petto. “Scusa per lo spettacolo di poco fa…è una fissazione di Anna…” si scusò. Lui scosse la testa. “Non fa nulla…” rispose. “Sono ancora la tua ragazza?” chiese ingenua lei. Severus sorrise e le diede un bacio sulla fronte. “Certo…sarei un pazzo a rifiutarti dopo tutto questo…” osservò. Giulia si strinse a lui. Alzando poi la testa per guardare quegli occhi. Are we we are, are we we are the waiting unknown. “È passato più di un anno oramai…” sospirò ancora la ragazza. Piton annuì. “Questa è la canzone che hai cantato la sera della neve…” precisò. Gli occhi nocciola della festeggiata si illuminarono. “Pensavi forse che non me ne ricordassi? Sono vecchio, ma non smemorato…” sbottò acido Severus. Giulia scosse la testa. “Tu non sei vecchio…sei solo più anziano…” lo prese in giro. “Che mocciosa impertinente…potrei anche cambiare idea sai? Farti passare il sabato sera a correggere compiti…” la minacciò Piton. “Tanto lo sai che a me basta stare con te…” rimbeccò pronta la ragazza. This dirty town was burning down in my dreams, lost and found city bound in my dreams. “Non è divertente punirti Giulia…dovresti lamentarti un pò di più!” commentò insoddisfatto il ragazzo. Giulia sobbalzò. Ripercorrendo le parole. “Hai…hai detto che mi lasceresti in ufficio domani? Quindi vuol dire che usciamo?” chiese speranzosa. Severus la guardò con aria di sufficienza. “Domani, alle otto precise al solito posto…vieni a stomaco vuoto…” disse spiccio. Sul viso della ragazza si aprì un enorme sorriso. “Sarà fatto John!” esclamò pronta. Poi lo guardò curiosa. “Dove andiamo?” chiese ancora. Piton alzò un sopracciglio. And screaming, are we we are, are we we are the waiting. “Questo non ti riguarda…” la liquidò. Giulia sbuffò. “Ma è il mio compleanno…” osservò. Severus rise. Sembrava davvero una bambina qualche volta. “Cena e solito giro, nulla di più…” spiegò veloce. Tralasciando la parte più importante. Era già abbastanza in agitazione da solo. Non voleva far agitare lei. “E cerca di non riempirti di dolci domani pomeriggio, ad Hogsmeade…” le raccomandò. La ragazza annuì divertita. And screaming, are we we are, are we we are the waiting. Intanto dal tavolo il resto del gruppetto li guardava. “Sono davvero carini assieme” sospirò sognante Hermione. “Ma se fino a qualche mese fa starnazzavi sempre contraria…” sbottò Anna. Il prefetto la spinse. “Chi l’avrebbe mai detto…Piton innamorato…” ghignò Mark. Hermione trasalì. Poi si accorse che Ron si era allontanato per prendere da bere. “Mi fanno quasi tenerezza…” commentò beato Draco. La castana si voltò truce. “Allora togli la tua mano dal mio sedere magari…così sei più credibile…” soffiò. Il prefetto e l’altro Serpeverde risero. Forget me nots and second thoughts live in isolation, heads or tails and fairytales in my mind. “Sono davvero felice che tu sia venuto stasera Severus…è bello avere attorto tutte le persone a cui voglio bene al mio compleanno…” sorrise Giulia. Con quel’espressione così sincera. Piton la strinse ancora a se. “Devo ammettere che mi sono divertito…” confessò. La ragazza si immerse nel suo profumo. “Sono davvero felice di poter stare con te…questo è stato il mio desiderio per anni…” iniziò a dire. Severus sorrise. “Questa è la canzone del nostro primo vero bacio…” aggiunse poi Giulia. Il ragazzo annuì. “Anche se poi ce ne sono stati altri…” precisò. Are we we are, are we we are the waiting unknown. “Però quello è speciale e sempre lo sarà…” commentò la ragazza. “Dopo almeno due anni che questa storia va avanti non riesco ancora a capacitarmi di come tu possa esserti innamorata di me” si lasciò sfuggire Severus. Giulia lo guardò divertita. Si alzò in punta di piedi. “Per me amarti è come respirare…è una cosa indispensabile…” sussurrò. Le guance rosse. Anche quelle di Piton si colorarono. He rage and love, the story of my life, the Jesus of suburbia is a lie. “Tu non puoi esistere realmente…” osservò ancora. La ragazza sorrise. “Ed invece esisto…e mi dovrai sopportare per tutta la vita…” rispose. “È una minaccia?” obbiettò subito Severus. Giulia rise. And screaming, are we we are, are we we are the waiting. “Sei sicura di volerlo veramente Giulia? Stare tutta la vita con un uomo molto più grande di te?” le chiese ancora Piton. La ragazza scosse la testa. “Io non voglio stare con un uomo molto più grande di me…io voglio stare con te Severus…” commentò. Il ragazzo sospirò. “Sul serio Giulia…puoi stare con qualcuno della tua età…posso capirti…” continuò. Ma in realtà non credeva nemmeno lui in quello che stava dicendo. Giulia lo guardò intenerita. Gli prese piano il viso fra le mani. And screaming, are we we are, are we we are the waiting unknown; are we we are, are we we are the waiting. “Sei davvero testardo Sev, però continuerò a dirtelo e a ripeterlo…io voglio stare solo con te…non avrei potuto trovare un uomo migliore…e ti amo…più di quanto io abbia mai amato…” disse. Era seria. Convinta. E determinata. Piton la guardò in quegli occhi nocciola. Ogni volta che un suo sguardo era rivolto a lui si sentiva importante. And screaming, are we we are, are we we are the waiting unknown. “La prima volta che ci siamo baciati veramente sei stata tu a fare il primo passo…” iniziò a ricordare. La ragazza annuì. “Bene…è ora di rimediare…” sorrise infine Severus. Piano prese le mani di Giulia. Ed incrociò le loro dita. Come lei aveva fatto con lui. Poi si chinò. E le diede un bacio. Dolce. Passionale. Lungo quanto un’eternità. Come avevano deciso di essere loro due. Legati per sempre. Are we we are, are we we are the waiting unknown.
  
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