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Autore: TeamFreeWill    21/01/2019    6 recensioni
Jensen è un cantante country texano.
Jared un barista canadese.
Le loro vite si intrecceranno, ma qualcuno nell'ombra farà di tutto per separarli. :)
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Giunti lì, Jared, che ora stava baciando il collo del compagno facendolo gemere e tremare, appoggiò una mano sul suo petto ansante e, con estrema delicatezza, lo spinse sul letto, invitandolo a stendersi verso il centro.

Il biondo, una volta raggiunta una posizione comoda, si sollevò appena, leccandosi le labbra, gli occhi che guardavano elettrizzati la statuaria bellezza di Jared, ancora in piedi di fronte a lui, accanto al letto.

“Piccolo...non...vieni?” Ansimò, battendo la mano sul letto. L'espressione maliziosa.

Jared non rispose subito. Si gustò la vista del corpo del compagno! Lo stava mangiando con gli occhi, costringendosi a ignorare quel punto dove c’era la medicazione.

“Arrivo” rispose all'ennesimo richiamo del compagno, la voce bassa e carica di desiderio.

Iniziò a gattonare sul letto e una volta raggiunto il suo uomo, sussurrò languido: “Gesù....sei...stupendo” e si avventò sulle sue labbra. Le saggiò, le costrinse a cedere alla sua lingua, le fece sue.

Il biondo era completamente vinto da quelle sensazioni e da quella dolce passione. Da quel modo appassionato del compagno di prendersi cura di lui.

Jared sapeva essere appassionato, ma anche delicato e sapeva far tremare il suo corpo solo con carezze e baci appena accennati.

Saggiò le labbra, il mento, il collo, il petto, le spalle e poi più giù, sempre più giù, sempre con estrema lentezza.

Cos'era quello? Un melodioso Paradiso o un peccaminoso Inferno?

La mente era annebbiata e spenta, gli occhi chiusi, le labbra mordicchiate fino a farle sbiancare, le mani che stringevano le lenzuola.

“Oddio....” gemette all'improvviso quando sentì una sensazione di calore avvolgergli la sua intimità.

Aprì appena gli occhi e quella vista per poco non gli fece perdere il controllo lasciandosi andare.

“Jared...Jared..basta...” gemette mentre il minore lo guardava, gli occhi lucidi di desiderio.

“Ma come? Mi sto...prendendo....” sorridendo malizioso ”...cura del mio paziente!”

“E sei bravissimo! Davvero, ma...” deglutì Jensen, sollevando appena lo sguardo da quel banchetto intimamente peccaminoso, il viso accaldato. “Ma se continui così...” e lasciò intendere cosa volesse dire.

“Allora dovrò cambiare terapia!” convenne pensieroso Jared, mentre si portava a livello del viso di Jensen e, con una mano appoggiata al lato della testa e con l’altra portata dietro la sua nuca, congiunse le sue labbra con quelle del biondo in un bacio, ora, estremamente lento e bagnato, le teste inclinate di lato, le lingue intrecciate insieme in un turbinio di sensazioni che facevano tremare entrambi.

Solo il bisogno d’aria li fece staccare, occhi negli occhi, fronte contro fronte, i cuori impazziti nel petto, la mano che si intrecciava con quella del compagno, la frizione peccaminosa dei bacini che li stava portando verso un baratro fatto di piacere, amore e lussuria.

“Piccolo...” gemette in estasi ”..amami! Amami ora!”

Jared non disse altro. Non aveva bisogno di dire niente. Si limitò a sorridergli provocante, mentre la mano andava nel suo posto più intimo e iniziava a prepararlo delicatamente.

“Gesù!” si ritrovò a boccheggiare, le mani portate sulle guance di Jared.

 Lo attirò a sé e lo baciò famelico, ignorando quel po’ di dolore che quel gesto aveva comportato all'addome. Ma non gli importava!

 Jared lo stava facendo impazzire e lui voleva sentirlo. Voleva diventare una cosa sola e quando all'ennesima supplica , il compagno si fuse con lui, scivolando sensualmente dentro di lui, Jensen, si ritrovò a gemere nascondendo il viso nell'invitante incavo tra spalla e collo, inspirandone il profumo inebriante.

“Amore mio...” ansimava mentre andava incontro alle spinte controllate di Jared, - ma era sempre più difficile! - ”....ti prego...non trattenerti...”

Con un enorme sforzo, il minore si fermò un attimo e gli baciò la fronte sudata, sussurrandogli un dolce ma preoccupato : “Ho...paura...di farti...” e deglutì i brividi che stava provando ”...male… se...”, ma Jensen, riprendendo a muoversi contro di lui e facendo boccheggiare entrambi, lo tranquillizzò subito.

“Piccolo...non me ne farai....Ti prego...” disse muovendosi ancora contro i fianchi del compagno con chiari intenti.

“Ma...io...”e all'ennesima scarica elettrica provocata, Jared, d’istinto si spinse più in profondità in Jensen, raggiungendo il suo punto magico.

 Entrambi gemettero, ma il primo a parlare fu il biondo, le mani strette sulle spalle muscolose e protettive dell’altro.

“Visto? Non mi hai fatto male...Ora... am...” ma non finì la frase. Non ne ebbe modo, perché Jared, sorridendo malizioso, la mente oramai spenta, lo baciò e negli stessi istanti iniziò a muoversi sempre più, conquistando il corpo del maggiore, raggiungendo ogni volta il suo punto più intimo in una danza erotica e sensuale, il corpo sinuoso, i muscoli tesi e vibranti.

Scariche elettriche potenti, brividi, tremori, gemiti, sospiri. Un crescendo di passione ed erotismo sempre più fin quando, dopo l’ennesimo bacio languido e bagnato, i due, sussurrandosi mille ti amo e incatenando gli occhi, non si lasciarono andare al piacere più fisico e carnale. I petti ansanti, la pelle madida di sudore, i capelli scompigliati.

Jared, il cui cuore stava scoppiando nel petto, appoggiò la fronte in quella del compagno e si beò di quella vista.

“Dio...quanto ti amo...” sussurrò in estasi, mentre Jensen gli accarezzava la schiena con le dita.

“Anch'io , piccolo. Ti amo anch'io.”

Rimasero in quella posizione per un po', poi Jared si sistemò accanto al compagno, rimanendo di fianco a lui, una mano sotto la testa, il corpo leggermente sollevato.

Anche Jensen lo imitò, rimanendo però con la testa sul cuscino, gli occhi verdi puntati in quelli dalle mille sfumature del compagno.

Non c’era bisogno di parlarsi, avvolti com'erano nella pace dei sensi.

Si sorridevano, gli sguardi innamorati e felici, le mani che sfioravano i fianchi facendoli sospirare e tremare, le labbra congiunte in casti baci.

C’era calma ora, non c’era frenesia. C’era solo la voglia di coccolarsi in quel modo dolcissimo.

Non seppero per quanto tempo lo fecero e non volevano saperlo. L’unico desiderio: stare insieme, sentirsi, amarsi. Lo fecero fin quando non si addormentarono rimanendo abbracciati, le teste vicine, divisi solo da un respiro.

Il mattino seguente, quando Jensen si svegliò, rimase per alcuni secondi con gli occhi chiusi, la stanza illuminata dal sole, ma non in modo eccessivo. Nella mente, i ricordi della notte più magica della sua vita.

Sorrise e istintivamente allungò un braccio, ma quando si rese conto che non c’era nessuno lì accanto a lui, aprì gli occhi e si sollevò appena osservando la loro alcova d’amore. Accanto al comò una sedia con appoggiata sopra una sua tuta pulita ripiegata perfettamente. Per terra, sullo scendiletto, le pantofole.

Sorrise. Il suo compagno era un perfetto uomo di casa! Ed era adorabile.

Lentamente si alzò e, facendo comunque attenzione nei movimenti, appoggiò i piedi a terra e poi si andò a vestire.

Sospirò beato, il cuore pervaso da una beatitudine mai provata. Uscì dalla stanza e percorse il corridoio e poi le scale fino a raggiungere il salone da dove, un certo profumo di brioches e latte macchiato lo investì in pieno.

Stava per entrare in cucina quando si fermò di colpo e si mise a osservare il compagno, girato di spalle rispetto a lui intento a tirare fuori dal fornetto le brioches alla crema.

Era un incanto! Un’immagine così familiare.

Si beò di quella visione per qualche minuto poi non resistette: poche falcate e abbracciò da dietro Jared, che sussultò un attimo, per poi rilassarsi immediatamente abbandonando la testa contro il suo petto, il vassoio con le brioche appoggiato sul bancone.

“Buongiorno, piccolo” sussurrò al suo orecchio, scostando una piccola ciocca di capelli e posando le labbra sul collo, inspirandone il profumo.

Jared chiuse gli occhi al brivido provato, il cuore che impazziva nel petto. La meravigliosa sensazione di beatitudine.

“Buongiorno a…” e deglutì ad un altro bacio “…te!”, ma all'improvviso dovette aggrapparsi al bancone quando le mani del compagno s’infilarono sotto la maglietta intente ad accarezzare il suo ventre muscoloso, facendogli provare una scarica elettrica potentissima.

“Gesù!” gemette mentre Jensen continuava quella piacevole ed eccitante tortura; la mente che si stava spegnendo e che chiedeva di più.

 

“Mmmmhh....” provocò il biondo ”....a quanto pare ti sto facendo perdere il controllo!” mentre lo stava perdendo anche lui.

“Si..” gemette Jared, il calore al basso ventre sempre più presente. “....ma....” deglutì cercando di riprendere il controllo. Invano. ”..dovresti fermarti....Sei ancora in conv ..... Oddio!! Oddio!!” esclamò eccitato mentre le mani del compagno si intrufolavano in posti decisamente piccanti e proibiti.

“Dicevi?” la voce rauca e carica di desiderio.

“Che...” perse del tutto la testa ”...ti voglio!” e si voltò di scatto attirando a sé il maggiore, prendendolo per le spalle.

Il bacio che ne seguì fu languido, intimo, molto bagnato. I loro sapori si mischiarono e le lingue si rincorsero dispettose, facendoli gemere e sospirare.

Jared, imprigionato tra il bancone della cucina e il corpo magnifico e caldo di Jensen, portò le mani sui fianchi del biondo e risalendo piano sulla pelle nuda, gli sfilò lentamente la maglietta mentre l’altro, estasiato, ne imitava il movimento.

“Jared....” disse scendendo a baciargli il collo appassionatamente.

“Dio...Jensen! Mi fai impazzire! Impazzire”

Il moro si ritrovò a nascondere la testa tra l’invitante incavo tra spalla e collo del compagno.
Dio! Cos'era in quel momento Jensen!

Preso da una passione incontrollata, il moro si sedette sul bancone e incrociò le lunghe gambe attorno ai fianchi del compagno, che sorrise malizioso, leccandosi le labbra, fermandosi a guardarlo.

“Perché...” chiese confuso Jared incatenando gli occhi in quelli verdi del compagno ”....ti sei fermato?” Il cuore martellava furioso nel petto e decisamente tremava. “Ti ho… fatto male?” volle chiedere, decisamente preoccupato per una tale eventualità.

“No.. tranquillo! Dopo stanotte...” gli sussurrò dolcemente prendendogli il viso tra le mani. ”...sto decisamente meglio! Sono in piena forma!”

Jared sorrise sollevato, la distanza che si annullava tra i due. “Ma allora perché...ti sei fermato?”

“Perché...” convenne ”...non che non mi dispiacerebbe farlo qui...ma pensavo ad un altro posto più….come dire...accattivante!” Le labbra distanti un solo respiro provocante e allettante.

Jared parve pensarci su e poi, illuminatosi, capì!
Sorrise malizioso, gli occhi lucidi di desiderio, le labbra che si congiungevano con quelle piene del suo uomo, in un bacio languido e bagnato.

Un attimo dopo lo seguì, sempre baciandosi, su per le scale - farle fu un po’ difficile!- e poi in bagno. La porta chiusa di fretta dietro di loro, i loro gemiti e sussurri d’amore che si confondevano con l’acqua della doccia che s’infrangeva contro i loro corpi accaldati e fusi insieme in quella che fu la prima di molte docce hot e sexy!

  
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