You roam around
seeking victims to strangle
You're searching subjects
to devour and to mangle
Leaving no light left to confuse Directing pieces to fit to ensure
you're not to loose
Euzen (Phobia)
Le accarezzò dolcemente i capelli, mentre lei affondava il viso nel il suo petto.
"Andrà tutto bene." le sussurrò lei all'orecchio.
"No invece..."
"Ce la faremo-"
"Perché non scappiamo adesso?" chiese la ragazza guardandola dritta negli occhi.
La lupa distolse lo sguardo e assunse un'espressione affranta.
"Che c'è Thalia, qualcosa non va, non è così?"
La lupa senza guardarla annuì in silenzio.
"Cosa? Ti prego dimmelo."
"Io... " sospirò.
La ragazza la prese per la nuca e spingendola fece toccare le rispettive fronti. Chiuse gli occhi, cercò di calmarsi e poi sussurrò, "Se vuoi che io mi fido di te, tu devi fidarti di me, okay?"
"Non è un fattore di fiducia Skye."
"Allora di cosa si tratta?"
"Io, la me che vedi è solo un ologramma."
Skye si staccò furtivamente dall'abbraccio stupita dalle parole della mora.
"Che cosa stai dicendo?"
"Ho usato una pozione. In realtà sono ancora ferma a letto, ma sto migliorando. Tempo due giorni e starò bene."
Skye, incredula, iniziò a toccare il viso della ragazza, poi le sue spalle, le sue braccia.
"Ma... Sembri fatta di carne e ossa!"
"sorprendente?" chiese un po' insicura.
"Assolutamente!" esclamò sgranando gli occhi.
"Perché non volevi dirmelo?"
"Non lo so, avevo paura che avresti reagito male..." disse gesticolando.
"Thalia," Disse lei prendendolo il volto. "Non è colpa tua se sei rimasta ferita e poi c'è ancora tempo."
"E invece no Skye. E la ragione è la stessa che ti ha fatto correre fino a qui piangendo. Non posso rimanere in disparte e lasciare che tutto questo ti accada."
"Lo so..." disse sospirando.
"A peggiorare tutto c'è anche il dilemma su cosa sono." disse facendo cadere le braccia ai propri fianchi.
"A quello penseremo dopo. E poi fattelo dire, sei stata davvero sexy quando hai annientato quel mostro!"
Disse con un sorriso provocante.
"Dai!" la spinse via con la mano e del rossore ricoprì le sue guance.
La lupa trovando dietro di sé il letto si lasciò cadere. Allungò la mano e afferrò Skye che perdendo l'equilibrio le cadde sopra.
"Che cosa stai facendo?" chiese sorridendole.
"Rimedio per oggi. So che ti ho ferita, ma in quel momento non potevo fare nulla."
Spostò con la calda mano un ciocca di capelli dietro l'orecchio della ragazza, il cui viso era poco distante dal suo.
"E poi c'è un motivo per cui mi sono fatta mostrare la tua camera. Non ci hai pensato principessina?" disse sfiorandole le labbra.
"Quanto sei scema." disse cercando di alzarsi.
"Eh no! Non mi scappi!" la spinse di lato e la fece ricadere sul letto. Le salì sopra e velocemente le diede un bacio a stampo.
"Verrai a trovare nuovamente la principessa?"
"Ti ingelosisce il fatto che mi vedo con lei o ti piace avere una relazione segreta nel castello?"
Chiese lei alzando un sopracciglio.
"Entrambe." disse prendendole il viso tra le mani e baciandola timidamente.
"Puoi restare finché non mi addormento?"
"Certo." disse con il suo caldo sorriso.
Skye alzò la coperta e le due si misero dentro il letto abbracciate. La lupa la stringeva forte come se non la volesse più lasciare andare. La ragazza si appoggiò sul petto dell'altra e con le braccia le strinse i fianchi.
"Buona notte Skye."
La mattina seguente quando si svegliò sentì una stretta al cuore vedendo il letto vuoto. Tutto intorno a lei non aveva senso. Quando si alzò trovo il vestito della sera prima strappato a terra, con indifferenza lo spostò con il piede accanto al muro. Prese un semplice vestito giallo dell'armadio e si diresse nella biblioteca del palazzo.
Era l'unico posto che la tranquillizzava e che le faceva ricordare il breve tempo che aveva abitato a casa dell'amata.
"Skye?" disse qualcuno in tono sorpreso.
La ragazza un po' tra lo spavento e la sorpresa si girò velocemente.
"Oh!" esclamò stupita. "Siete voi."
"Scusatemi non volevo spaventarla." disse il ragazzo sorridendo.
"No non è colpa vostra principe. È solo che... Pensavo che qui non veniva nessuno."
Aveva lo sguardo rivolto verso il basso, come per paura di affrontare la realtà.
"Potete chiamami Kurtis se volete."
Alzò gli occhi verso di lui e fece un piccolo sorriso. Non perché era felice, ma per ironia. Quel ragazzo che le sembrava tanto gentile, era anche lui destinato a soffrire.
"Certo. Anche voi potete chiamarmi solamente Skye."
Gli occhi del ragazzo si illuminano e soppresse una piccola risata per la gioia.
"Scusatemi." disse imbarazzato. "È che sono felice di dover sposare voi invece che la figlia del duca."
"Vi riferite a Elise?"
"Esattamente." disse sospirando. "La conoscete?
"No, non di persona. Ma mi hanno detto che è una ragazza... Particolare?"
"Lei..." disse diventando serio. "Lei non ha la stessa vostra luce. È frivola, ignorante e... Impura. Voi invece... Voi avete un qualcosa dentro di voi signorina Skye, del potenziale!" si avvicinò velocemente a lei, le afferrò le mani e le portò davanti al petto. Il suo viso a poca distanza dal suo.
"E io farò in modo di portarlo alla luce!"
In quel momento qualcosa si accese dentro di lei, una consapevolezza. Riuscì a vedere oltre quegli occhi verdi. C'era qualcosa di più profondo che andava oltre la conoscenza umana. Ma lei non era umana, non del tutto. Una piccola scintilla, impercettibile. Vide qualcosa nei suoi occhi, follia? Cupidigia? Non lo sapeva. Forse era solo un'impressione.
Questi occhi, sono davvero tuoi o di qualcun altro?
"Skye? C'è qualcosa che non va?"
Si riprese dai suoi pensieri e si allontanò da lui notando l'eccessiva vicinanza.
"Skye... Volevo invitarvi a stare con me stanotte, vorrei mostrarle una cosa. Ne vado molto fiero."
"Kurtis, non credo sia il caso."
"Vi prego! Ne rimarrete soddisfatta, ve lo giuro. Ho fatto tutto con le mie mani... E i soldi di mio padre" disse ridendo.
Ci stette a pensare. Non sapeva cosa fare.
Forse è maglio accontentarlo, devo fargli credere che questa cosa del matrimonio piace pure a me. Devo farlo credere a tutti.
"D'accordo va bene."
"Fantastico! Vi faccio venire a chiamare da una delle serve."
Si girò verso lo scaffale, prese un libro a caso solo per farsi vedere acculturato da lei. Sventolò il libro salutandola, ma prima che si potesse girare la ragazza ridendo gli disse, "Vi piaccio i libri sull'anatomia maschile, principe Kurtis?"
Il ragazzo imbarazzato, guardò stupito il libro è furtivamente lo riposò da dove lo aveva preso.
"Ehm... Volevo prendere quest'altro." disse afferrando quello accanto.
"Botanica? Mi piacciono i fiori!" esclamò lei trattenendo una risata.
"Io..."
"Che dite? Vene consiglio uno io?"
"Si grazie, sono davvero imbranato oggi."
Skye scrutò attentamente ogni scaffale, finché non ne trovò una prefetto. Il ragazzo lo afferrò e non appena lesse il titolo si sentì preso in giro.
"La Peste?"
"Esatto, così quando sarai il futuro re farai un lavoro migliore di tuo padre." lo disse con gentilezza, mascherando tutto il suo disprezzo.
"D'accordo." disse un po' incerto. "Forse è davvero giusto informarsi su queste cose."
"Esattamente. Una volta su quel trono avrai un grande potere. Non sprecarlo."
"Se avrò voi al mio fianco, sono sicuro che andrà tutto per il meglio."
Il ragazzo gli fece un sorriso e mentre se ne stava per andare, si giro velocemente e gli diede un bacio sulla guancia. Skye, stupita, rimase immobile e lui disinvolto se ne andò.
"Questa si che non me l'aspettavo. Ahia!"
Un bruciore improvviso e breve la colpì sul punto il cui le sue labbra si erano poggiate. Skye spaventata si massaggiò la guancia. Corse verso lo specchio più vicino, ma nella biblioteca non c'è ne erano. Alla fine corse in camera sua. Impaurita di guardare, si avvicinò lentamente all'oggetto. Alla fine sulla guancia non c'era nulla.
Cosa diavolo è successo?!
Non per mettere hype ma vi chiedo già scusa per ciò che accadrà nel prossimo capitolo. XD
Si può intuire anche dalla canzone che ho messo all'inizio. Bye bye.