Tsukuyomi

 

Questa è la famiglia che vorrei.
Questo è quello che ho sempre sognato e mai avuto.
Amore. Non sapevo cosa fosse l'amore prima di incontrarti quel giorno.
Eravamo giovani, ma già pieni di noi. Pieni di voglia di guardarci negli occhi e gridarci quella parola così fragile e al tempo stesso detestabile.
Quel ti amo mai gridato...
Quell'amore che inconsapevolmente provavo per te è scivolato dalle mie stesse mani, finendo nel cassetto dei rimpianti che mi porterò dietro per anni.
Le lacrime scendono nella consapevolezza di quell'amore che troppo prematuramente ho provato ed ho lasciato andare nel modo peggiore che ci fosse.
Ti ho uccisa. Ho ucciso la mia promessa sposa. Ho ucciso perchè il clan Uchiha doveva cessare di esistere.
Traditore.
Sono un traditore.
Ho tradito la mia gente, me e anche chi amavo.
Ricordo ancora quel giorno come se fosse oggi. Attivai lo Tsukuyomi per non farle capire di averla trafitta con la mia spada. Furono una manciata di secondi, ma eterni.
Lento passò quel tempo per lei, ma per me furono istanti.
Istanti che mi porterò dietro per la vita.
Vedere ciò che prova e la vita che avremo avuto insieme.
Vedere lei così bella che cresceva e si curava di me.
Vederci sposati e con una famiglia... faceva male al mio cuore.
Quella spada con cui avevo trafitto il cuore della mia amata, non era altro l'arma che trafisse me. Mi ero ucciso l'anima. Ero inconsapevolmente morto dentro quel giorno.
Sono il traditore di me stesso.
Vedere quegli istanti, vedere lei che mi tiene per mano, che mi annuncia della gravidanza, dei due figli che avremo che crescono e vanno per la loro strada e vederla morire sotto i miei occhi dopo tanto tempo e ringraziarmi di tutto...
Ringraziarmi... ma per cosa? Per averti uccisa, mia cara?
Ringraziarmi per cosa? Per averti strappata dalle mie stesse mani?
Le lacrime scendevano inesorabili dai miei occhi. Un urlo di dolore lanciai poichè sentivo il mio cuore spezzarsi come non mai.
Mi sentii lentamente morire, soprattutto quando sentii quelle parole da lei.
"Grazie, Itachi. Anche se era un'illusione, è stata la più bella che abbia mai avuto. Grazie per avermi permesso di stare con te."
Chiuse i suoi occhi, diventando sposa della morte. Era la mia unica debolezza. L'amavo più di me stesso e prima di quel momento nemmeno me ne ero reso conto. Le lacrime scendevano e l'odio saliva.
Si, l'odio per quella famiglia che mi aveva condotto a quella scelta drastica e difficile.
Uccisi tutti senza esclusioni. Uccisi tutti perchè mi avevano costretto ad uccidere l'unico mio amore, ma con l'odio non si fa altro che alimentare altro odio.
Lo scoprii quando ferii mio fratello e lo vidi a terra. Avevo distrutto tutto. Avevo ucciso i miei, avevo ucciso il clan e la donna che amavo. Non potevo uccidere anche mio fratello.
Perdonami, fratello. Perdonami, Sasuke. Spero che un giorno capirai il motivo del mio gesto atroce.
Non posso permettermi di vivere senza lei.
Il tempo passa e il vuoto aumenta.
E' come un cancro che si estende e si amplifica sempre di più.
Fratello mio, ti ho lasciato vivere per un'unica ragione. L'odio ti avrebbe corroso e non potevo.
Ti ho lasciato vivere perchè solo tu puoi condurmi nuovamente da lei.
Ecco, mi accascio a terra. Sto morendo.
Fratello, hai compiuto ciò che dovevi, ma sappi che la verità non è quello che vedi.
Il clan è morto, ma doveva morire. Quel giorno, anche Itachi Uchiha è morto. Il suo cuore è rimasto stretto tra le braccia di quella giovane ragazza e adesso posso fare finalmente ritorno da lei.
Chiudo gli occhi e sento la sua voce soave chiamarmi.
"Sveglia, Itachi."
"Izumi..."Mormoro comprendendo chi fosse.
Sono finalmente con lei.
Lascia stare le pene d'amore. Lascia stare l'odio, fratello mio.
Non vendicarmi, non incolparti della mia morte.
Adesso sono finalmente felice e completo. Finalmente sono con l'unica persona con cui volevo farmi una famiglia.
L'abbraccio tra me e lei non può mancare.
E' triste questa vita.
Perchè proprio nella morte ci dobbiamo rincontrare?
Beh, poco importa ora. Sono con te e qualsiasi circostanza va bene, purchè sia con te. Stavolta non commetterò lo stesso errore. Non ti dirò addio un'altra volta, ma dalle mie labbra uscirà solamente quella parola che da tempo ho atteso per dire: "...ti amo."