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Autore: lmpaoli94    25/01/2019    1 recensioni
Miranda non ce la faceva più a rimanere nell’ombra di un cognato molto migliore di lei.
Leonardo, ovvero il cognato di Miranda, aveva sempre avuto tutto nella vita: soldi, fortuna, bellezza e una stupenda fidanzata.
Miranda invece, per arrivare ad essere la donna che tutti avevano imparato a rispettare, aveva dovuto fare molto fatica.
Ma alla fine era riuscita a trovare un marito amorevole e a far nascere due figli davvero splendidi.
Ma cosa sarebbe successo se Leonardo avesse invitato tutta la famiglia di Miranda ad una cena per ritrovarsi?
Come l’avrebbe presa la donna?
Genere: Commedia, Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una volta che Vincenzo e i due ragazzi se ne furono andati, Leonardo e Amanda cominciarono a risistemare la cucina.
< Non posso credere che tu abbia provato ad uccidere tua cognata > fece Amanda con tono risentito < Sono veramente allibita. >
< Amanda, ma cosa stai dicendo? Credi davvero che io arriverei a tanto? >
< Ti conosco ancora da poco Leonardo e sinceramente non mi fido ancora molto di te. >
< Questa veramente è buona… Spero che tu stia scherzando. >
< Come hai fatto a scordarti una cosa del genere? Eppure eri stato avvertito. >
< Me lo sono scordato, punto. Vuoi ricordarmelo fino alla fine dei miei giorni? >
< E’ quello che ti meriti. Questa sera potevamo avere un morto in questa casa. >
< Smettila di fare la tragica. È andato tutto per il meglio. >
< Per il meglio un corno! E questo pesce? Adesso chi lo mangerà tutto? >
< Lo mangeremo noi. Non buttiamo via niente. >
< Abbiamo fatto una figura meschina con tua cognata. E per di più hanno litigato per colpa nostra. >
< Vedrai che quando arriveranno a casa, sistemeranno tutto. La conosco Miranda. Fa tanto l’orgogliosa, ma sotto sotto è buona come il pane. >
< E poi il tuo atteggiamento da superiore. Lo sai che mi da sui nervi pure a me? >
< Ma cosa… >
< Adesso smettila di fare il santarellino. Che pensi che io sia una stupida? >
< Tutto quello che ho detto l’ho fatto solo per stuzzicarla. Volevo divertirmi un po’ con lei. >
< Sei stato un grande stronzo, ecco che cosa sei stato. Questa cena è stata un disastro e tutto per colpa tua. >
< Non puoi darmi tutte queste colpe gratis. >
< Colpe gratis? Non è colpa mia se sei fatto così. >
< Che cos’è? Adesso non mi sopporti già più? >
< Non sopporto come hai trattato tua cognata, tutto qui. >
< Eppure quando ci siamo messi insieme mi trovavi così simpatico, no? >
< E cosa centra questo adesso? >
< Centra eccome! Adesso ai tuoi occhi sono solo un bastardo senza cervello. >
< Allora vedi di migliorare e andiamo a chiedere scusa a tua cognata. >
< L’ho già fatto e non ci tengo ad andare a casa sua… Tutto quel disordine che ha mi mette agitazione. >
< Sei davvero strano, Leonardo. >
< Non è colpa mia se sono fatto così. >
< Finisci di sistemare la sala e vai a prepararti. Andiamo da tua suocera. >
< Ma potrebbe essere tardi… >
< Allora muoviti e fai quello che ti ho detto! > gridò Amanda con tono imperioso quasi spaventando l’uomo.
 

Appena Vincenzo rientrò a casa, disse ai suoi ragazzi di lasciarlo da solo a parlare con la mamma.
< Non è che vi scannerete, vero? >
< No, Adam. Abbiamo passato periodi ben peggiori, non preoccuparti. Voi andate in camera vostra e fate finta che non ci siamo, va bene? >
< Chiamaci se c’è qualche problema. Cercheremo noi di far calmare la mamma > fece Barbara.
< Perché? Di me non ti fidi? >
< Non più di tanto. >
< Grazie mille per il supporto > replicò l’uomo dando la buonanotte ai figli.
Cercando di farsi coraggio, Vincenzo entrò in camera sua.
< Ciao > fece con tono flebile guardando sua moglie intenta a leggere un libro a letto.
< Ciao. >
< Non ti facevo ancora sveglia, sai? >
< Non riesco a dormire. Sono ancora molto scossa per essere stata vicino alla morte. >
< Sì, capisco… Va bene se rimango a dormire con te questa sera? Oppure non mi vuoi vedere per il resto della mia esistenza. >
< Non lo so. Dipende tutto da te. >
< E cioè? >
< Pensaci e datti una risposta. >
< Tesoro, sai che non sopporto quando mi fai pensare troppo. >
< Questo è un tuo problema… Perché quando eravamo a casa di quello stronzo di mio cognato non hai fatto niente per difendermi? >
< Perché secondo me hai un tantino esagerato. >
< Un tantino esagerato? Vincenzo, stavo per avere uno shock anafilattico. Perché lo prendi così alla leggera? >
< Miranda, devi capire che Leonardo non l’ha fatto apposta. >
< No, questo non è vero. Voleva darmi il colpo di grazia. Ne sono convinta. >
< Andiamo smettila… >
< O sei del mio stesso parere o questa notte puoi considerarti fuori di casa. A te la scelta. >
< Avresti il coraggio di farmi ciò? >
< Se me ne dai l’occasione, sì. >
< Miranda, sto cercando di riportare la barca pari… >
< Dandomi contro? Allora ti consiglio una cosa: stai sbagliando tutto. >
< Ma io… >
< Meglio se questa sera vai a dormire dal tuo nuovo amore. >
< Il mio nuovo amore? >
< Da Leonardo. Voi sì che vi capite perfettamente. >
< Miranda, smettila. >
< La devo smettere?! > gridò inviperita Miranda alzandosi di scatto dal letto < Smettimi di parlare di quel bastardo, altrimenti sarò io che me ne andrò. >
< Perché fai così la difficile? >
Spazientita dalle parole del marito, alla fine Miranda gli mollò uno schiaffo lasciandolo interdetto.
< Esci immediatamente da questa camera e da questa casa. >
< Perché stai rendendo tutto impossibile? Sto cercando il tuo perdono! >
< Allora misura bene le tue parole perché stai facendo tutto il contrario. Adesso esci da qui. Non voglio più vederti fino a domani. >
< Ed io dove andrò? >
< Non è un problema mio. A domani… Hai però la possibilità di dormire sul divano se per te non è molto scomodo. >
< Lo sai che ho problemi di schiena. >
< Problema tuo visto che ti ho detto un sacco di volte di andarti a far visitare da uno specialista. Ma tu sei duro come le capre e non la vuoi intendere! >
< Sempre la solita solfa! >
< Non urlare. Non voglio che ti sentano i ragazzi. >
< I ragazzi sono abbastanza grandi e coscienziosi da capire… >
Ma mentre Miranda e Vincenzo erano nel bel mezzo della discussione, videro una macchina entrare nel loro vialetto.
< Chi diavolo è a quest’ora della sera? >
Guardando fuori dalla finestra videro che si trattava di Leonardo e di Amanda.
< Che ci fanno quei due damerini nel mio vialetto? >
< Non lo so > rispose Vincenzo < Li hai forse invitati tu? >
< Adesso ti va pure di fare lo spiritoso?! Cacciali immediatamente da qui o non rispondo di me. >
< Ma io veramente… >
Per Vincenzo non c’era modo di pensare visto che avevano iniziato a suonare il campanello.
< Vai! >
< Ma cosa gli dico? >
< Non lo so. Non è un mio problema. Addio > rispose Miranda spingendolo fuori dalla loro camera e sbattendogli la porta in faccia.
Con la rabbia che gli ribolliva nelle vene, Vincenzo andò ad aprire ai suoi ospiti.
< Buonasera, Vincenzo > fece Leonardo con tono flebile.
< Leonardo! Amanda! Che cosa ci fate qua? >
< Leonardo voleva scusarsi con tua moglie e non potevamo aspettare fino a domani. >
< Solo perché sei tu che mi hai trascinato fino qui > rispose Leonardo risoluto.
< Fai silenzio e scusati intanto con Vincenzo > replicò la donna dandogli un colpo sulla schiena.
< Ahi! Così mi fai male! >
< Smettila di piagnucolare e fai l’uomo… Vincenzo, possiamo entrare? Saremo molto brevi. >
< Ecco, se fosse per me vi farei passare… Ma mia moglie non ne vuole sapere di vedervi. Soprattutto te, Leonardo. >
< Ecco, che ti dicevo? Siamo venuti fin qui per niente, Amanda. >
< Va bene, rispettiamo il gesto. Grazie almeno per esservi presentati alla nostra cena che è stato un disastro. Buonanotte. >
Vedendoli andar via in quel modo, dispiacque molto a Vincenzo.
< Aspettate un attimo > fece l’uomo richiamando la loro attenzione < Venite pure dentro. >
< Ma tu ci hai detto… >
< Parlerò io con mia moglie. Venite pure. >
Dopo averli fatti accomodare in soggiorno, Vincenzo fece gli onori di casa cercando di offrirgli qualcosa.
< Siamo apposto così Vincenzo. Grazie. >
< Ok. Aspettate qui allora. >
Dopo essere andato in camera, vide che sua moglie stava continuando a leggere.
< Miranda, puoi venire un attimo in soggiorno? >
< Stavo leggendo. Che succede? Hai mandato via quei due? >
< Sì. Però adesso avrei bisogno del tuo aiuto. >
< A fare cosa? >
< Smettila di discutere e fai quello che ti dico. >
Inorridita dall’insistenza del marito, alla fine Miranda acconsentì alla sua richiesta.
< Spero che sia importante, altrimenti… >
Ma appena Miranda li vide nel suo soggiorno, sbiancò all’instante.
< Che cosa ci fanno loro due qui? >
< Vogliono parlare assolutamente con te. >
< Vincenzo, credevo di essere stata molto chiara… >
< Zitta e adesso siediti qui. Questa situazione non deve più aspettare. >
   
 
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