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Autore: Lady Brandon    26/01/2019    2 recensioni
Appena terminata la guerra magica forse c'è ancora l'opportunità di salvare qualcuno e dargli la possibilità di vivere un'altra vita e veder sbocciare un altro amore anche se trovare la serenità non sarà semplice..
Questa storia è già stata pubblicata su Wattpad, la pubblicazione su EFP vedrà alcuni capitoli raggruppati.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Hermione non avrebbe mai voluto arrivare a tanto, contro di lui poi che qualche mese prima dopo una delle sue crisi le aveva confidato le paure che nutriva sugli effetti della maledizione oscura di Nagini che tra le altre  conseguenze comportava il fatto che non riuscisse più ad occlumare, lui che aveva basato la sua vita su quell'arte così complicata ora non riusciva più a praticarla.
Eppure sulla riva del lago era stata travolta dalla rabbia e dalla frustrazione, si era sentita derisa nei suoi sentimenti più profondi e non poteva permettere che lui gettasse via quello che loro erano insieme per un qualcosa che non riusciva a capire.
Perciò aveva deciso di tradire la sua fiducia per guardare in quel cuore che altrimenti lui non le avrebbe mai rivelato.
"Legilimens"

*****
Lei china sui libri nella torre e che ride dopo che lui le dice qualcosa.

******
La notte della festa di Natale mentre dorme lui che le accarezza i ricci prima di prenderle la mano.

*****
Madama Chips che dice affranta: "Severus sono molto preoccupata, non so per quanto tempo puoi continuare così".
Lui che le risponde impassibile: "Fino alla crisi che mi porterà alla morte, lo sappiamo entrambi Poppy".

*****
La lettera da Parigi.
"Tre anni sono nulla".
Lui che con un colpo di mano spazza a terra tutte le ampolle che si trovano sul banco da lavoro mentre dice "QUANTE ALTRE MALEDIZIONI DOVRÒ SOPPORTARE ANCORA!".

*****
Lei che entra nella torre poche ore prima sorridendo.

*****

Si riscosse giusto in tempo per vederlo mentre le si avventava addosso prendendole con una mano il polso e puntandole con l'altra la bacchetta alla gola.
"Come hai osato piccola arrogante Grifondoro. Sei sempre stata troppo brava ma non sai con chi hai a che fare" le sibilava velenoso, era di nuovo il mangiamorte, la spia.
"Lasciami, mi stai facendo male" tentò di divincolarsi la strega ma lui era troppo forte.
"Hai tradito la mia fiducia, ora me la pagherai" affondò di più la bacchetta ma Hermione intuì le sue intenzioni e nonostante il dolore  non cedette: "Davvero vuoi farlo? Vuoi davvero che dimentichi come sei e come stiamo insieme? Severus tu non sei questo, è la paura che ti fa agire così ma non devi aver paura di mostrarti a me. Io ti amo".
Era la prima volta che lo chiamava per nome e pronunciato da lei aveva un suono così dolce.
La pressione della bacchetta si attenuò e si smaterializzarono.

Era affannata quando riaprì gli occhi nella torre, ancora la stretta d'acciaio al polso e la bacchetta che le premeva la gola, lui che la fissava iracondo. Lentamente la stretta si allentò e abbassò la bacchetta: "Vattene!".
Le voltò le spalle, si tolse il frock coat gettandolo su una sedia prima di crollare sulla poltrona davanti al camino piegandosi su sé stesso mentre affondava le mani nei capelli.
Hermione rimase immobile, non aveva intenzione di andarsene: "Non ti lascio solo coi tuoi demoni come hanno fatto gli altri. Hai capito cosa ho detto  prima?".
"Te ne devi andare!" Non si era mosso mentre pronunciava quelle parole.
"No!" Era determinata: "Tu ci tieni a me, lo so. Non pretendo che mi ami, so benissimo di non poter competere con Lily ma chi potrebbe?! Lei sta su un piedistallo ed è inarrivabile, l'hai idealizzata a tal punto da dimenticare che lei non ha visto veramente l'uomo che sei, altrimenti James non avrebbe avuto chances. Io ti vedo invece e ti chiedo solo di darmi la possibilità di amarti" finì con la voce che tremava.
A quel punto lui si alzò,dandole le spalle : "Taci. Tu non sai niente".
"E allora spiegamelo!" Supplicò mentre le prime lacrime le rigavano le guance .
Quando finalmente si voltò lo vide sconfitto, sfinito, la voce incrinata: "Quando mi sono risvegliato in questa seconda vita che forse neanche volevo ho realizzato di non essere più la stessa persona, anche i sentimenti per Lily non erano più gli stessi" fece una pausa, aveva difficoltà a continuare: "Volevo solo stare tranquillo, visto che non ho mai conosciuto la vera serenità ma poi la serenità è diventata il tuo viso, la tua voce, i momenti passati insieme".
Lei si avvicinò ma lui la fermò con una mano: "Ma non è giusto. Ragiona Hermione, io ho tanti più anni di te, un passato pesante che mi porterò per sempre, una maledizione addosso che non so cosa mi riserverà in futuro ma sicuramente nulla di buono. Cosa potrei offrirti?".
Lei cercava di restare calma e di ricacciare le lacrime ma era sopraffatta dalle emozioni: "Io voglio solo stare con te".
"Questo non è possibile, non lo permetterò mai. Tu hai un futuro luminoso davanti a te e cosa più importante non ricambio i tuoi sentimenti" era serio.
"Posso averlo anche con te" la strega aveva la voce rotta dal pianto ma non aveva intenzione di cedere: "Perché vuoi fare il martire a tutti i costi? Hai già perso Lily per motivi che non dipendevano da te, perché vuoi rinunciare a me...anche se non mi ami stiamo bene insieme e poi non credo a una parola di quello che dici, ho visto la tua mente".
"Adesso basta" era spazientito mentre la prendeva per un braccio per trascinarla verso la porta.
Hermione era già disperata quando lui si bloccò, le passò una mano lungo il braccio: "Cos'è questa?" Chiese riferendosi alla sua cicatrice 'mezzosangue'.
La ragazza scrollò le spalle: "Mi hanno preso e portato a villa Malfoy, questo è un ricordo di Bellatrix".
Sul volto di Piton si dipinse un'espressione di dolore: "Ti hanno fatto molto male?".
"Mai come te stasera" lo colpì come una stilettata nel cuore.
In tre passi coprì la distanza fino alla porta trascinandosela dietro, aprì e la spinse sulla soglia rimasero qualche secondo a guardarsi, stava per voltarsi quando all'improvviso cambiò idea: "Al diavolo tutto".
La attirò a sé e la baciò.

  
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