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Autore: QueensOfFandom94    27/01/2019    1 recensioni
Non so in quanti di voi abbiano visto la fiction '' Non è stato mio figlio''. L'ho rivista da poco e mi ha subito ispirato.
La famiglia Winchester è una famiglia unita e felice. Ma tutto cambia quando il piccolo di casa, Adam si toglie la vita per motivi ignoti. Dean, che in parte conosce i segreti che il fratello ha deciso di portarsi nell'aldilà, decide di indagare sulle cause effettive della morte del fratello, con l'aiuto del fratello Sam e di Castiel, uno stripper con cui conoscerà l'amore vero.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Adam, Castiel, Famiglia Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest | Contesto: Nessuna stagione
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Dean si diresse in quello che per lui era la porta dell'inferno.
Ed anche il nome era piuttosto evocativo... '' Hell's Angel''. Un locale di strip-tease in cui aveva conosciuto Lydia... e nel quale aveva giurato di non mettere più piede nemmeno sotto la minaccia di una pistola... ma le cose cambiavano quando c'era di mezzo la morte di un familiare e qualcuno che lavorava lì poteva rivelargli delle informazioni che potevano aiutarlo a fare chiarezza. 
Grazie al periodo di frequentazione con la donna, riuscì ad entrare senza problemi nei camerini dalla porta secondaria.
Lì vi trovò solo Castiel Novak.
- E tu che ci fai qui?- fece Castiel cercando di non vedere la foresta sconfinata negli occhi del biondo.
- Ciao...- fece Dean notando forse per la prima volta gli occhi del moro. Azzurri e intensi come il mare, agitato dalla tempesta - tu... tu lavori qui...?- 
- In mancanza di meglio...- fece Castiel - Il locale apre alle undici comunque.-
- Infatti non sono qui per questo.
Sto cercando Lydia.- fece Dean guardandosi attorno nella speranza di intravedere la chioma rossa della donna con cui si era frequentato per circa un mese e mezzo - a che ora attacca?- 
- Veramente non credo che verrà.- fece Castiel - manca già da qualche giorno... il capo ha provato a contattarla ma sai...- 
- Certo capisco.- fece Dean - senti, se si fa viva mi puoi avvertire?- fece lasciandogli il suo biglietto da visita.
- Scusa, so che non sono fatti miei... ma perchè la cerchi?- chiese Castiel - non vi eravate mollati?-
- Infatti non la cerco per questo.- fece Dean - Mio... mio fratello minore si è suicidato il giorno stesso che Lydia mi ha cercato al lavoro.-
Castiel ammutolì.
Ricordava di aver letto la notizia sul giornale.
'' Tragedia nell'alta società: il giovane rampollo dei Winchester si toglie la vita''. E in quel momento era cambiato tutto. Se fino a pochi secondi prima provava risentimento verso colui che riteneva diretto responsabile della scomparsa dell'unico genitore che gli era rimasto e che aveva pure provato a mettersi a posto la coscienza offrendo a lui e i suoi fratelli un impiego... era tutto sparito.
Perchè al di la della rabbia che poteva provare, il rancore ed il risentimento, mai, per nessun motivo avrebbe potuto gioire per una morte. Avvenuta in circostanze così orribili, dovuta al fatto che il suicida avesse optato per quella scelta perchè pensava di non poter essere aiutato...
- Mi dispiace davvero...- fece Castiel - ma... ma cosa c'entra Lydia con con questo?- 
- Poche ore prima che Adam si sparasse, Lydia mi ha cercato in ufficio, ma io ero già andato via.- spiegò Dean - La telefonata l'ha presa il mio amministratore delegato, e gli ha detto che qualcuno stava per incastrarmi... poi ha aggiunto che voleva dei soldi, e quindi ha pensato che fosse solo una scusa per spillarmi quattrini.- 
- Beh, Lydia ne è capace.... lo sai no?- fece Castiel. Però quella telefonata ed il suicidio di Adam avvenuti a poche ore di distanza l'uno dall'altra non potevano essere una coincidenza.
- Altrochè se lo so.- aveva conosciuto Lydia qualche tempo dopo il suicidio del padre di Castiel, evento che lo aveva fortemente destabilizzato. Aveva bisogno di un diversivo che lo aiutasse a non pensare, e allo stesso tempo a dimenticare quel mondo fatto di apparenza in cui viveva... il manager di ferro ma allo stesso tempo comprensivo e magnanimo che la madre tanto stimava, il fratello maggiore/ sostituto padre che i due fratelli più piccoli quasi veneravano, fidanzato con una ragazza ricca... una vita per cui molti si sarebbero venduti l'anima per tre patate... ma che era una gabbia dorata fatta di responsabilità ed apparenza.
Non era stato facile sostituire suo padre, rinunciando a qualunque altro sogno avesse mai fatto o avuto per tirare avanti la baracca, e più di una volta si era sentito impaurito e spaventato dal fare da padre a Sam ed Adam, di non essere all'altezza del compito... per non parlare del fatto che quasi sicuramente si sarebbe sposato senza essere innamorato della sua promessa sposa... Lydia gli aveva offerto mille occasioni per non pensare a quella sorta di prigionia, e lui si era letteralmente buttato tra le braccia di quel demone vestito da angelo sexy, anche se sapeva benissimo che stava con lui e gli girava attorno perchè era interessata più al suo portafoglio che al suo cuore e a farlo sentire bene... ma non gli importava.
L'unico motivo per cui aveva rotto con lei era che si era accorto che quel '' passatempo innocente'', per come si era presentato, avrebbe potuto seriamente rovinargli la vita. E non solo la sua.
- Ad ogni modo, se la senti...- 
- Non posso prometterti niente purtroppo.- fece Castiel - Lydia non è proprio la mia migliore amica, anzi...  qui non ho molti amici.- 
- Come mai?- fece Dean.
- Beh, lo sai come funzionano gli strip club, no?- fece Castiel - I clienti vengono, ordinano da bere, ammirano lo spettacolo.... ma i guadagni veri si fanno nel privè.
Ecco. Io mi limito a ballare.-
- Come mai?- rise Dean - Vuoi conservarti casto e puro fino al matrimonio?- subito dopo si rese conto di aver commesso una gaffe. Chuck era sempre stato un cristiano devoto, insisteva affinchè si dicesse sempre una preghiera prima dei pasti e credeva che non ci fosse stata una sola domenica in cui si fosse perso una messa - scusa... me ne stavo dimenticando.- 
- No, non ti preoccupare... dal canto mio, penso che essere un buon cristiano non significhi solo pregare prima di mangiare o andare alla prima omelia della domenica... in fin dei conti, nella Bibbia c'è scritto che un padre può vendere la propria figlia, che è peccato mangiare granchi e vestirsi a righe o quadretti, quindi...
E' solo che lo trovo squallido fare sesso per soldi o con qualcuno che al mattino dopo non ricoerderà nemmeno il tuo nome e che non rivedrai più.... solo che qui pensano che mi ritenga migliore di loro, quindi mi guardano tutti come un insetto fastidioso nel caffelatte.-
'' Un bellissimo insetto, aggiungerei''- pensò Dean ma lo tenne per sè.
Castiel guardò l'orologio.
- Adesso devo andare. Se ho qualche novità ti faccio sapere.-
- Grazie.-
...
...
...
Dean tornò a casa in serata e quando arrivò Jody e Bobby erano già lì.
Jody era sul divano con Mary, la quale non faceva altro che piangere e singhiozzare, mentre Jody non faceva altro che tentare di consolarla.
- E' colpa mia...- fece Mary con il viso coperto di lacrime - non sono stata una buona madre, dovevo stargli più vicino...-
Dean fece per intervenire, ma Jody fu più veloce di lui. 
- Non dirlo nemmeno, capito?- fece Jody - Lo so che non è stato facile per te tirare su tre figli da sola... ma non è colpa tua.- 
- Prima John... poi Adam...- fece Mary continuando a piangere. 
- Ascolta. So come ti senti, capito? E non è il solito discorsetto.- Jody non mentiva. Infatti, prima di conoscere Bobby era sposata con un altro uomo, il suo primo amore, ed insieme avevano avuto anche un figlio entrambi strappati a lei troppo prematuramente. Quindi si, sapeva benissimo cosa significava vedere il proprio figlio andarsene prima di lei - ma tu non sei sola. Ci siamo io, Bobby... e poi ci sono Sam e Dean a sorreggerti.- 
A quel punto Dean palesò la sua presenza.
- Dean...- fece Jody con un sorriso abbracciandolo - che brutti momenti per rivederci tesoro.... come stai?-
- Come puoi immaginarti.... Bobby?- 
- Nella sala da fumo che ti aspetta.- fece Mary - A proposito, tra poco andiamo a tavola. Appena Sam e Jessica torneranno.-
- Dove sono andati?- fece Dean. 
- A disdire la partenza che era fissata per domattina.- spiegò Mary.
Dean andò nella saletta da fumo e sorrise nel vedere lo '' zio paterno''.
- Come stai, ragazzo?- fece Bobby abbracciando il figlioccio prediletto.
- Come vuoi che stia, zio...- fece Dean - come uno a cui è morto il fratello.-
- Già...- fece Bobby sedendosi, invitando il nipote a fare altrattanto - La polizia ha scoperto qualcosa?- 
Dean dissentì.
- No. Ha solo confermato che Adam ha premuto il grilletto da solo, che non era fatto nè sbronzo, pulito e lucido al cento per cento.- fece Dean. Ovvio. Adam non era uno di quei ragazzi che ogni volta che uscivano con gli amici bevevano fino a non riuscire nemmeno a stare seduti senza minacciare di svenire o che si facevano convincere ad assumere roba forte per darsi un tono... ma non era lucido.
Era disperato e spaventato. E le persone disperate non ragionavano più lucidamente. Altrimenti, ne era certo, qualunque tormento interiore avesse dentro, qualsiasi cosa fosse successa, ne avrebbero parlato, discusso e avrebbero risolto tutto.
- Hanno interrogato i suoi amici, i compagni di classe, i professori, persino lo psicologo ed il consulente scolastico...- fece Dean - loro non sanno niente.-
- Senti... forse non è il momento adatto per parlarne ma...- fece Bobby - se non erro sei mesi fa, Adam si è assentato da casa per alcune settimane giusto?- 
- Si. Tre settimane, ha detto che voleva dare un'occhiata a qualche college.- fece Dean. 
- Ecco appunto. In quel periodo, venne a farmi visita.- fece Bobby - Se non ricordo male, era la settimana in cui Jody era partita con i ragazzi del centro di riabilitazione per una specie di vacanza, ed io ero solo... si è presentato una sera al tramonto, era molto agitato e mi aveva chiesto di poter passare la notte da me e di non dirlo a nessuno.- 
- E che ci faceva a Sioux Falls?- fece Dean. Se la memoria non lo ingannava, lì non c'erano college o cose che potevano interessare quel settore.
- Si, anch'io ero sorpreso, ma sai...- fece Bobby versandosi un bicchiere - Stiamo parlando di un ragazzo di nemmeno vent'anni... ho pensato che avesse fatto una bravata, che si fosse preso un break e che avesse avuto paura di non avere il permesso di girare un po' per il gusto di farlo... così ho deciso di non dirvi nulla.- 
- Hai detto che era agitato. Che cos'aveva? Ti avrà pur raccontato qualcosa.- 
- Mi ha confidato che circa due settimane prima, era stato ad una festa con alcuni amici e che uno di questi aveva la macchina... una festa a tema ispirata alle favole, da quel che ho capito... e che uno di quegli idioti avesse offerto agli altri della chetamina e dell'ossicodone.- 
- Cosa....? Ma noi non ne sapevamo nulla....- 
- E' naturale.- fece Bobby - Proprio in quel momento, sono stati fermati dalla polizia e hanno portato tutti a fare gli esami del sangue. Adam era pulito... però....-
- Però?- fece Dean iniziando a preoccuparsi per poi realizzare - oddio... le analisi del sangue. Ha scoperto che non è davvero...- ne era certo. In fin dei conti, Adam voleva iscriversi a medicina, aveva ottimi voti in tutte le materie scientifiche ed aveva ottenuto un ottimo punteggio grazie ad una tesina riguardante l'analisi del genoma.
- Aspetta. Credo che ci sia qualcosa che nemmeno tu e Sam sappiate sull'adozione di Adam.-
Dean lo guardò incuriosito e gli fece cenno di continuare.
...
...
...
Quella stessa notte, intorno a mezzanotte, Sam fu svegliato da dei rumori che provenivano dal secondo piano.
Attento a non svegliare Jessica, che dormiva tranquillamente al suo fianco, sgattaiolò fuori dalla stanza ed afferrò un candelabro pronto a dare la giusta accoglienza ad un ipotetico ladro. 
Vide la luce accesa nello studio ed entrò, alzando il braccio per scagliare l'oggetto che teneva in mano contro l'intruso...
- Stai calmo, tigre.- fece Dean parando il colpo con un braccio.
- Dean?- fece Sam sorpreso - Mi hai fatto prendere un colpo... pensavo che fosse entrato un ladro...-
- Scusa. Non volevo svegliarti ma... tanto non riuscivo a dormire, così... tanto valeva togliermi un dubbio.- fece Dean.
- Quale dubbio?- fece Sam - Riguarda Adam?-
- Sì. E... giuro, non ci volevo credere.- fece Dean - ma le analisi non possono mentire.
Quelle del sangue poi... e qui dicono che metà del patrimonio genetico di Adam corrisponde a quello di papà. Di nostro padre.- 
Sam strabuzzò gli occhi - No, aspetta.... tu stai dicendo che...-
- Che Adam è a tutti gli effetti il figlio di papà. Ma non di mamma. Papà era AB Positivo, mentre mamma è del gruppo A.- 
- E se non sbaglio Adam è del gruppo  B Negativo.  - fece Sam con occhi sgranati - secondo le leggi della genetica di Mendel, un individuo di gruppo B Negativo può  nascere da due persone che siano entrambe AB Positive.- 
- Lascia perdere la genetica.- fece Dean - su questo foglio c'è scritto che Adam ha legami di parentela con te, me e papà... ma non con la mamma.- 
- Cioè, secondo te.... papà avrebbe tradito la mamma con la sua migliore amica?- fece Sam che non riusciva a crederci.
Mary aveva adottato il figlio che suo marito aveva avuto da una relazione extraconiugale. E la cosa peggiore era che Adam ne era al corrente. Sicuramente lavorando alla sua tesina per la licenza superiore si era fatto una cultura... poi quando aveva visto le sue analisi del sangue dopo essere stato fermato dalla polizia aveva intuito che c'era qualcosa che non tornava, aveva fatto due più due.
Ed aveva scoperto due verità al prezzo di uno, che l'avevano sconvolto. La prima era la donna che aveva sempre chiamato mamma, che lo metteva a letto la sera e che gli aveva sempre detto che sarebbe stata sempre dalla sua parte non era davvero sua madre.... la seconda era l'aver scoperto di essere il frutto di un tradimento.
Due ottime ragioni per suicidarsi, almeno viste dal punto di vista di Adam nel suo momento di maggior disperazione.
Però non tornava la tempistica: Adam aveva scoperto ciò circa sei mesi prima. Perchè aspettare tutto quel tempo prima di prendere una pistola e spararsi?
E non spiegava il motivo per cui avesse accusato Dean di avergli fatto del male il giorno stesso... no, c'erano troppi punti oscuri in quel suicidio.
- E ora che facciamo?- fece Sam.
- Il buonsenso mi dice di avvisare Henrickesen e dirgli che Adam sapeva di essere stato adottato, e quasi certamente lo farò...- fece Dean - ma nel caso decidesse di fermarsi lì, indagherò per conto mio. Sono più determinato io a scoprire la verità più di quanto non lo sia qualunque agente di polizia.-
- Indagheremo, vorrai dire.- fece Sam - Voglio scoprirla anch'io la verità.-
Ma prima... dovevano parlare con la loro madre di quello che avevano scoperto. 
E non sarebbe stato facile per lei scoprire che aveva curato come se fosse suo il figlio della sua migliore amica e dell'uomo che amava.
   
 
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