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Autore: Napee    28/01/2019    2 recensioni
Urlava di voler vedere morto lo stupido Deku, ma adesso che lo ha tra le braccia coperto di sangue, gli sta chiedendo con tutta la forza che ha in corpo di vivere.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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flash fic ispirata ad un prompt nel gruppo fb “We are out for the prompt”



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Quante volte lo aveva picchiato? Umiliato? Deriso?
Alle medie era il suo hobby preferito tormentare l’inutile Deku.
Quello stupido senza quirk non reagiva neppure e si lasciava bullizzare senza remore.
Quante volte gli aveva detto che avrebbe fatto meglio a suicidarsi?
Quante volte gli aveva gridato in faccia che avrebbe soltanto gioito se fosse crepato?
Eppure adesso si rimangiava tutto. Ogni singola parola. Tutto quanto.
Perché mai avrebbe pensato di innamorarsi di quel nerd di merda.
Mai avrebbe pensato che lui ricambiasse i suoi sentimenti e mai avrebbe scommesso sul fatto che sarebbe divenuto essenziale per lui come l’ossigeno.
Perché questo era Deku per lui: vita.
Era divenuto il suo tutto, la sua quotidianità e svegliarsi senza lui al suo fianco o andare in cucina senza vederlo preparare il caffè in mutande non era neppure pensabile. Blasfemo.
E quando gli avevano riferito che la situazione sul campo era precipitata e che sarebbe occorso l’intervento di tutti gli eroi, quasi non ci aveva creduto.
Ma sì, ci sta già pensando Deku, l’eroe numero uno, cosa vuoi che sia?
“Bakugou, Deku è a terra incosciente”
Quelle parole non le avrebbe mai dimenticate.
Poi la corsa frenetica per andare da lui, da quel ragazzo impacciato che solo la sera prima gli aveva chiesto di passare l’intera vita insieme balbettando con un anello in mano.
E vederlo lì infine, steso a terra in un lago del suo stesso sangue.
Il suo cuore era morto in quel momento.
Era giunto da lui malfermo sulle gambe, ignorando gli eroi che gridavano il suo aiuto per quello scontro disperato.
Si era abbandonato sulle ginocchia, raccogliendo il corpo immobile del suo amato fra le braccia e aveva pianto ogni lacrima che possedeva.
Non era possibile. Deku non poteva averlo abbandonato… non così…
“K-Kacchan…” un debole sospiro, poco più che un sussurro.
Katsuki puntò gli occhi in quelli smeraldini del compagno. A stento riusciva a mantenere le palpebre alzate.
“…ti stanno chiamando… vai…”
“Non mi muovo di qui, idiota!” Abbaiò rabbioso stringendolo maggiormente a sé.
Deku sorrise debolmente lasciandosi cullare da quell’abbraccio disperato.
“Non ti azzardare a morire Deku! Non te lo lascerò fare, hai capito?” Aggiunse sussurrando al suo orecchio, con la voce strozzata da un pianto a stento trattenuto.
Ma Deku non rispose.
Il sangue gli si gelò nelle vene e un urlo disperato squarciò l’aria

 
  
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