Luffy fissava Sanji con insistenza da un paio di minuti ormai, lo fissava mentre tranquillamente ed in silenzio cucinava la cena per tutti loro, poi, con decisione spostava lo sguardo dal lavoro del cuoco a Nami, che sedeva in cucina e se ne stava in silenzio a mangiare un mandarino.
< Cosa c’è Luffy, hai forse fame, vuoi il mandarino? >
Chiese Nami scocciata dal comportamento del capitano, lo vide scuotere la testa energicamente, poi aprir bocca per dire qualcosa, ma venne subito interrotto da una mano apparsa nel nulla.
< Robin >
Nami rimase confusa dall'atteggiamento dell’amica, questa le sorrise e con una scusa banale le disse.
< Tranquilla, mangia il tuo mandarino con calma >.
Detto ciò scomparve dalla cucina, Nami rimase in silenzio, poi guardò Sanji ed entrambi iniziarono a ridere.
< Hai capito cosa stanno facendo? >
Chiese Sanji posando una tazza di The caldo avanti alle mani di Nami, la navigatrice gli sorrise annuendo.
< Credo di si >.
Entrambi si scambiarono un sorriso dolce e complice, capendosi solo con lo sguardo, entrambi stavano pensando alla stessa cosa.

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< Stavi per rovinare tutto >
< Ma perché, in fondo basta chiedere ad entrambi se gli va di mettersi insieme >.
< Sssh, vuoi stare zitto babbeo? >.
Usop spinse il suo capitano con un gesto della mano e gli mise una mano avanti alla bocca, urlava troppo e rischiava di farsi sentire dai suoi compagni, anche se erano tutti assieme, all’appello mancavano i diretti interessati, cioè Sanji e Nami.
Da quando, tutti loro, avevano capito che tra il loro cuoco e la navigatrice poteva esserci del tenero, insieme avevano deciso di fare qualcosa per loro, e sempre insieme si erano messi d’accordo per farli trovare in situazioni imbarazzanti ma pur sempre romantiche, peccato che Luffy stava per rovinare tutto.
< Comunque tocca a me, ci penso io... Sanji e Nami sono ancora in cucina, andrò da loro ed inizierò a suonare qualcosa di romantico >.
Brook partì convinto verso la cucina, impugnò il suo violino e con il resto dei compagni a fare il tifo per lui, entrò nella stanza come una Rock Star ed iniziò a suonare sotto lo sguardo attonito e confuso di Sanji.
Con grazia Brook iniziò a suonare la sua canzone, poi con un inchino lasciò che le sue orecchie ascoltassero gli applausi e i consensi dei due amici che ne erano rimasti incantanti, anche se, lui le orecchie non le aveva, fondamentalmente.
Uscito dalla cucina, tornò dal gruppo.
< Allora, hanno detto qualcosa, hanno ballato >
< Si sono baciati? >
Chiese la piccola renna mettendo le zampette avanti agli occhi sentendosi in imbarazzo.
< Non lo so >.
Rispose lo scheletro ridendo, si era concentrato sulla musica e non aveva visto niente, si era preso i suoi applausi e complimenti.
< Alla fine me ne sono andato, dimenticandomi del perché ero entrato in cucina per suonare >.
I suoi amici lo rimproverarono sconsolati, alla fine la tattica romantica non era servita a nulla, Chopper aveva detto loro che purtroppo una medicina in grado di farli innamorare non esisteva, e Zoro se ne era uscito fuori dalla cosa per andare a dormire.
< Robin, perché non parli tu con Nami, siete amiche, parlate spesso la sera >
Disse Franky, che l’unica cosa che aveva avuto in mente era stata quella di chiudere i due amici in una stanza.
L’archeologa guardò verso Nami, stava sorridendo, mai l’aveva vista così felice, così anche il suo cuore si riempì di gioia, e questo accadeva solo quando qualcuno a cui voleva bene, era felice.
< Penso che il tempo risolverà ogni cosa, e noi dobbiamo farci gli affari nostri >.
La ciurma non capì subito le parole di Robin, mentre alcuni di loro rimasero delusi, perché stavano ideando alcuni piani per indurre Sanji  e Nami al fatidico piano, l’archeologa lanciò uno sguardo d’intesa a Zoro, che annuendo aveva sorriso di rimando, anche lui aveva capito tutto.

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La sera era ormai calata, la Sunny galleggiava silenziosa sul mare calmo, privo di onde.
Il cielo era pieno di stelle e Nami si era incantata a guardarle, improvvisamente, una coperta l’avvolse a se, ed un corpo caldo che ormai aveva imparato a conoscere meglio di chiunque altro si posizionò alle sue spalle.
Il cuore, come ogni volta che quelle labbra la toccavano dolcemente, aveva preso a battere,
< Credi che dobbiamo dirlo agli altri che stiamo già insieme? >
Sussurrò Sanji baciandole il collo, Nami emise un leggero sussulto e chiuse gli occhi lasciandosi baciare.
< Mi diverte vederli mentre si affannano per cercare qualche metodo strano, lasciamoli fare ancora un po',  e poi se ci hai fatto casi, in questo modo riusciamo a stare un po' di più soli >.
Sanji le sorrise annuendo contro il suo collo prima di morderle dolcemente una guancia, infondo aveva ragione.