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Autore: destiel87    28/01/2019    1 recensioni
1899 – Yesterday – Godric’s Hollow
Correva l’ estate del 1899, e due giovani stavano scoprendo il gusto acerbo del loro primo amore.
Nuvole scure si addensavano all’ orizzonte, presagio di morte e disgrazia.
Ma in quei giorni, il sole splendeva alto sui loro corpi nudi, distesi sereni sull’ erba appena bagnata.
Cullati dal dolce vento della speranza e dei sogni giovanili, ignari di quanto il destino del mondo avrebbe pesato sulle loro spalle, trascorsero i giorni baciandosi sotto l’ ombra degli alberi, nuotando nudi nei fiumi, facendo l’ amore sotto le stelle.
E così come cresceva il loro amore, cresceva anche il loro potere.
1927 - Today - Hogwarts
“Per il bene superiore… Ricordi?”
Albus abbassò lo sguardo. “E’ stato molto tempo fa. Le cose sono cambiate.”
“Non tutte le cose!” Esclamò Gellert, avvicinando le labbra alle sue.
“Vieni con me… Insieme potremmo essere invincibili! Maghi e umani si piegheranno al nostro volere, e il mondo sarebbe nostro!”
“A quale prezzo, Gellert?” Albus gli accarezzò la guancia, appoggiandosi nell’ incavo del suo collo.
Gellert lo strinse ancora di più. “Cosa ci resta allora?” Chiese, con la voce incrinata.
Always...
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Yesterday, today, always


1899 – Yesterday – Godric’s Hollow

 
Correva l’ estate del 1899, e due giovani stavano scoprendo il gusto acerbo del loro primo amore.
Nuvole scure si addensavano all’ orizzonte, presagio di morte e disgrazia.
Ma in quei giorni, il sole splendeva alto sui loro corpi nudi, distesi sereni sull’ erba appena bagnata.
Cullati dal dolce vento della speranza e dei sogni giovanili, ignari di quanto il destino del mondo avrebbe pesato sulle loro spalle, trascorsero i giorni baciandosi sotto l’ ombra degli alberi, nuotando nudi nei fiumi, facendo l’ amore sotto le stelle.
E così come cresceva il loro amore, cresceva anche il loro potere.
Correvano nelle campagne inglesi, lanciandosi incantesimi a vicenda, inseguendosi tra gli alberi e  sfidandosi, finendo anche col ferirsi.
Ma non gli spaventavano il rischio ed il dolore, volevano sapere. Sapere quanto forti potevano essere, quanto in alto sarebbero potuti arrivare.
Stavano svegli tutta la notte a parlare, del loro passato, di ciò che gli aveva portati li.
Gellert era stato Espulso da Durmstrang, a causa dei suoi esperimenti malvagi. Albus era tornato a casa, dopo la morte della madre, per occuparsi della sorella…
Entrambi si sentivano in trappola, come se il destino stesse cercando di tarparli le ali.
Per questo motivo, parlavano soprattutto di ciò che avrebbero voluto per il futuro:
Un mondo libero, dove maghi e streghe avrebbero potuto vivere una vita piena, senza dover trattenere i propri poteri per timore di rappresaglie.
Un mondo dove non avrebbero più dovuto nascondersi dai babbani, ma al contrario regnare su di loro, sottomettendoli al loro volere.
Per il bene superiore. Era il motto che idearono a quel fine.
 
“Promettimelo.” Disse un giorno Gellert. “Promettimi che non combatteremo mai tra di noi, per quanto disperate siano le nostri sorti.”
“Perché dici questo? Io voglio combattere al tuo fianco… Voglio rendere questo mondo migliore.”
Rispose il giovane accarezzandogli la guancia, mentre alzava la testa dal suo petto, andandolo a guardare negli occhi.
“So’ che lo vuoi. Ma so’ anche che il tuo cuore è buono, Albus. I babbani ti stanno a cuore, nonostante tutto, nutri ancora speranza per loro… E temo che quando giungerà il momento di compire una scelta difficile,  il tuo cuore ti impedirà di farlo… ”
“Il mio cuore è tuo, Gellert Grindewald. Questo ti prometto. E se un giorno le nostre strade si divideranno, non alzerò mai la bacchetta contro di te, anche se da questo dipendesse la mia vita.”
“Lo stesso ti prometto io… Ma ti prometto anche che un giorno io e te saremo liberi di camminare a testa alta per le strade di Londra, fieri di ciò che siamo. Potenti e rispettati, senza dover nascondere più i nostri poteri, o il nostro amore.”
“Ci credi davvero Gellert? Se chiudi gli occhi, riesci a vederlo come vedi me adesso…?”
Gellert gli mise una mano sugli occhi, poi gli diede un bacio sulle labbra.
“E tu, riesci a vederlo?”
“Si…” Rispose Albus. “Ma è tutto così lontano, sbiadito dai segni del tempo e dell’ incertezza.”
“Non preoccuparti per questo. Io combatterò sempre, perché questo sogno si avveri. Dovessi rimetterci la vita, o bruciare il mondo intero, costruirò questo nuovo regno  per te, Albus.”
“Non voglio che tu muoia! Non voglio che il mondo bruci… Voglio vivere una vita lunga e appassionante, voglio scoprire questo vasto mondo e le sue meraviglie, voglio diventare un mago potente, e voglio farlo con te. ”
Così dicendo Albus gli diede un bacio, poi appoggiò la fronte contro la sua, mentre con le mani si aggrappava al suo petto nudo. “Ho bisogno di avere te al mio fianco...”
“Io sarò al tuo fianco. Sulle ceneri di questa terra, con ai piedi i corpi senza vita dei nostri nemici, noi regneremo insieme su questo mondo oscuro e corrotto.”
C’ era il fuoco nei suoi occhi, e per un momento, Albus Silente ne ebbe paura.
Poi, ammaliato dalla loro scintilla, si avvicinò, perdendosi nel loro folgorante bagliore. 
 
 
 
 
1927 -  Today - Hogwarts
 


Albus Silente guardava lo specchio delle brame, appeso nel suo studio a Hogwarts.
Lo aveva ammirato molte volte in quegli anni, e ogni volta, il volto che vi vedeva riflesso era sempre lo stesso: Quello di Gellert Grindewald.
E ogni volta, faceva male come se fosse la prima.
Eppure, quel dolore era l’ unica cosa a tenerlo in vita.
A fargli battere ancora il cuore…
Accarezzò la guancia dell’ uomo riflessa nello specchio, sospirando pesantemente e andando indietro nei ricordi, fino a tornare a quel lontano 1899.
“Sono felice di sapere che ancora mi pensi.”
Era la sua voce, l’ avrebbe riconosciuta tra mille.
Dopo un momento di confusione, si convinse di essere impazzito.
Poi sentì le sue mani circondargli la vita, le sue labbra posarsi sul suo collo.
“Ti sono mancato?”
Albus si voltò verso di lui, e per qualche istante l’ emozione fu così forte da bloccargli il respiro.
Annuì, aggrappandosi leggermente al suo petto. Era bello sentire il suo corpo dopo tanto tempo…
Gellert sorrise.
“Ho sentito dire che sei diventato insegnante di difesa contro le arti oscure...” Disse, passandogli un dito sulla guancia.
“Ho sentito dire che stai iniziando una guerra.” Rispose Albus, spostandolo.
“Una guerra per fermarne un’ altra. Una che ci devasterebbe tutti… Perfino la tua scuola verrebbe rasa al suolo dalle bombe tedesche.”
“E quello che stai facendo tu sarebbe meglio? Maghi contro maghi. Fratelli contro fratelli. Milioni di babbani sterminati nelle loro case!”
“Per il bene superiore… Ricordi?”
Albus abbassò lo sguardo. “E’ stato molto tempo fa. Le cose sono cambiate.”
“Non tutte le cose!” Esclamò Gellert, avvicinando le labbra alle sue.
Per un momento, Albus indugiò.
Avrebbe dovuto fermarlo, lo sapeva.
Ma sapeva anche che il suo cuore aveva desiderato quel momento troppo a lungo…
Lasciò che si avvicinasse a lui, che lo baciasse, che lo stringesse tra le sue braccia, come quando erano ragazzi.
E prima che se ne rendesse conto, tutti i pensieri di guerra e disperazione, iniziarono ad allontanarsi, svanendo come nuvole sospinte dal vento.
Rimase solo la passione, quella che per molte notti gli aveva rubato il sonno, e che ora si dibatteva nel suo corpo per emergere e scatenarsi.
Rimasero i vestiti a terra, abbandonati nell’ estasi nel momento.
Rimase l’ affetto che gli aveva scaldato il cuore, nei lunghi anni di solitudine, passati in quel freddo ed enorme castello stregato.
Ne la sua coscienza ne la sua ragione, riuscirono ad impedirgli di concedersi al suo amato.
Voleva sentirsi di nuovo vivo, voleva sentire il suo corpo accendersi, voleva sentire di appartenergli ancora una volta.
Era diverso, dal ragazzo che aveva conosciuto.
Era un uomo adesso, un’ uomo forte e passionale, che ardeva di desiderio, e che lo consumava con i suoi baci ed i suoi gesti.
Quando tornarono ad essere un solo corpo e una sola anima, Silente si sentì di nuovo completo.
Come se tutti quegli anni non fossero mai trascorsi… Come se fosse tornato ad essere quel ragazzo innocente e curioso, senza le rughe degli anni e delle preoccupazioni ad appesantire i suoi occhi.
E per un tempo che sembrò infinito, tutto il resto del mondo svanì, lasciando spazio ai desideri e al piacere.
Quando quel piacere si concluse tuttavia, il resto del mondo tornò a bussare alla porta.
“Stò mantenendo la mia promessa Albus. Sto’ costruendo un mondo migliore, per noi due.” Disse Gellert, accarezzandogli la schiena.
“E’ per te che lo stai facendo! Io sono felice qui, Hogwarts è la mia casa... E potrebbe essere anche la tua, se solo tu provassi a…”
“Sai che questo non è il mio posto Albus. Io non sono come te. Non cambierò il mondo con le parole, ma con le azioni. Con il sangue, si ottiene la vittoria. Con il sacrificio.”
Dicendolo, gli strinse il viso tra le mani. Baciandolo, si muoveva piano sul suo corpo nudo e caldo.
“Vieni con me… Insieme potremmo essere invincibili! Maghi e umani si piegheranno al nostro volere, e il mondo sarebbe nostro!”
“A quale prezzo, Gellert?” Albus gli accarezzò la guancia, appoggiandosi nell’ incavo del suo collo.
Gellert lo strinse ancora di più. “Cosa ci resta allora?” Chiese, con la voce incrinata.
Albus lo guardò a lungo, passando le mani tra i suoi capelli bianchi, sulle rughe intorno ai suoi occhi, sulle sue labbra. Poi si avvinghiò di più a lui e lo baciò intensamente, assaporandone ogni momento.
“Ci resta questo. Ci resta oggi…”
 
 
 
Always…


“Avada Kedavra!”
Furono le ultime parole che sentì Gellert Grindeward prima di morire.
Un’ accecante luce verde, pose fine alla sua lotta.
Il dolore lo attraversò da una parte all’ altra del corpo, e mentre la vita lo abbandonava ed i suoi sensi iniziavano a svanire, vide il volto di Albus Silente che sorrideva.
Poi Il tempo sembrò fermarsi, e tutto si trasformò in una calda luce argentata…
Si sentì leggero come una piuma, e gli sembrò che il suo corpo si stesse sollevando, oltrepassando le pareti di pietra della sua prigione, fino ad arrivare nel cielo e farsi largo tra le stelle ed i firmamenti.
Si sentiva profondamente connesso alle energie che governavano lo spazio ed il tempo, immortali custodi del destino.
Si abbandonò ad esso, e si lasciò finalmente andare.
Rivide la sua vita, ogni attimo che avesse avuto un significato, e una lacrima scese dal suo viso, pensando a quanto tempo aveva sprecato combattendo per un sogno folle, quando avrebbe potuto condividere una vita semplice e felice con la persona che amava.
Si chiese se l’ avrebbe mai rivisto. E per la prima volta in vita sua, pregò, per tornare al suo fianco.
Per molto tempo, tutto rimase buio, solo un piccola scintilla in lontananza lo guidava nel suo cammino.
Quando finalmente riaprì gli occhi, gli ci volle un po’ per mettere a fuoco.
Era sdraiato su un divano, in un grande salotto che gli sembrava quasi famigliare…
C’ era una persona seduta sulla poltrona vicino a lui, intenta a leggere un libro, con una tazza di the in mano.
Oltre la sua figura, si intravedevano dei colli verdi e un grande lago, che brillava sotto i raggi del sole.
Lentamente i raggi si posarono sul suo viso, scaldandolo.
Era strano, provare di nuovo quella sensazione.
“Oh, finalmente ti sei svegliato.”
Gellert strizzò gli occhi, cercando di mettere meglio a fuoco.
“Ti stavo aspettando, da molto tempo…”
Poi sorrise.
Fu allora che lo riconobbe.
“Albus…” Disse con la voce spezzata, allungando una mano verso il suo viso.
Lui gliela prese, intrecciando le dita con le proprie.
Poi si chinò su di lui, dandogli un leggero bacio sulle labbra.
“Bentornato a casa, amore mio.”
 
 
 
  
 
 
 
  
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