«Cielo, mio marito!» esclamò Eva agitata, rivolgendosi al suo amato e staccandosi velocemente dall'abbraccio, poiché sentì il suono delle chiavi nella toppa del portoncino d'ingresso, al piano di sotto.
Bruno si girò di scatto e la fissò con gli occhi assonnati ma complici, del resto non era di certo la prima volta. 
«Se ti trova qui, ci ammazza a tutti e due! Esci immediatamente!» ordinò la donna in maniera concitata.
Bruno le diede finalmente ascolto e andò a nascondersi in soggiorno. Eva, invece, si rimise a letto, fingendo di dormire.
Giorgio entrò in casa e salì rumorosamente le scale, per poi spalancare con irruenza la porta di una stanza. 
«Etciu! Dì un po', tu e quel bastardo siete stati di nuovo a letto, vero?» gridò, infuriato, l'uomo tra uno starnuto e l'altro. «Etciu! Ti ho detto mille volte di tenere la tua bestiaccia in giardino, lo sai che sono allergico ai cani!»