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Autore: Chiharu    30/01/2019    1 recensioni
Con questa storia voglio entrare più a fondo nella relazione tra Hinata e Naruto. Si tratta di un viaggio nel loro quotidiano che segue la Quarta Grande Guerra Ninja e che spero possa mostrare al meglio ciò che celano nel loro animo.
Hinata riuscirà ad oltrepassare le barriere della sua timidezza e a trasmettere a Naruto i suoi sentimenti una volta per tutte? Lui si accorgerà finalmente che quella timida e fragile ragazzina si è trasformata in una donna?
**Spero di avervi incuriosito, vi aspetto tra i lettori!**
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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CAPITOLO 2

Le iridi chiare di Hinata si aprirono pigramente quella mattina. Si toccò la fronte. Aveva la sensazione che qualcuno avesse vegliato su di lei mentre dormiva, ma cacciò subito via questo pensiero. Si sentiva ancora un po’ intontita dal sonno quando la porta della sua camera si aprì di colpo e una voce squillante di donna la fece sobbalzare: “Buongiorno Hinata!”

La corvina si alzò di scatto ed osservò sorpresa il volto sorridente dell’amica bionda. Ino sprizzava energia già di prima mattina, mentre dietro di lei c’era Sakura che mimava delle scuse con la bocca, preoccupandosi dell’eccessiva esuberanza della Yamanaka.

“Coraggio, cosa ci fai ancora in questo stato da pesce lesso? Abbiamo un’importante missione affidataci dall’Hokage in persona, non c’è tempo!” Continuò la bionda liberando Hinata dalle lenzuola, quasi tentata dall’idea di trascinarla letteralmente giù dal letto.

“Oh, certo, Ino-sama ha necessariamente bisogno di rifarsi il guardaroba: indubbiamente una missione di rango S che richiede il massimo impegno!” Disse Sakura divertita, scuotendo la testa.

“Ovviamente, lo shopping non può assolutamente aspettare!” Le rispose la ragazza in un tono a metà tra l’ammiccante e il canzonatorio.
Hinata scoppiò in una piccola risata: era sempre divertente vedere quelle due prendersi in giro a vicenda e prese parola: “D’accordo, ho capito. Mi vesto subito.”

Dopo pochi minuti Hinata fu pronta per uscire e si diresse insieme alle due ragazze verso il centro commerciale di Konoha. Il clima di pace che si era instaurato dopo la guerra aveva portato una ventata d’aria fresca nella quotidianità di ogni villaggio. La ricerca scientifica proliferava grazie all’apparto avanzato della tecnologia, gli abitanti erano più sereni, il commercio era prospero grazie anche al crescente turismo, incoraggiato dal nuovo equilibrio politico. Erano passati solo due anni, eppure sembrava tutta un’altra epoca.

Le ragazze passarono ore a provare abiti e accessori, rincorrendo Ino per ogni negozio. Ormai la ragazza era colma di buste quando si soffermò a guardare torva la Hyuuga. Hinata si accorse dell’occhiata di disapprovazione della bionda che sospirava e scuoteva la testa rassegnata.

“Non ci siamo proprio Hinata. Come puoi andare in giro conciata in quel modo così… così inappropriato!” Disse la ragazza disgustata, mentre indicava con fare altezzoso la tenuta da combattimento di Hinata. Si sentiva a suo agio nella sua canotta lilla chiaro e i suoi pantaloncini neri. Non capiva cosa ci trovasse Ino di così sbagliato. Non fece in tempo a replicare che la ragazza bionda si animò nuovamente e con una rinnovata luce negli occhi le disse: “Non preoccuparti, ci penso io!”

Ino e Sakura trascinarono Hinata in un piccolo negozio d’abbigliamento del centro. Costrinsero la ragazza a provare indumenti di ogni sorta, mentre lei, imbarazzata e a disagio, non riusciva a rifiutare i consigli insistenti di Ino. Mentre quest’ultima tentava di convincere Hinata a provare l’ennesimo top super striminzito, Sakura urlò felice: “Ho trovatooo!”

La rosa si avvicinò alle due con in mano un abitino viola. Hinata osservò la gonna del vestito che Sakura reggeva e arrossì. Lo trovava troppo succinto per i suoi gusti, anche se le piaceva molto, ma non lo avrebbe mai ammesso. Sakura e Ino si scambiarono un’occhiata complice.

“Oh, ottima scelta Sakura! Questo violetto è l’esatto colore che Naruto adora sulle ragazze!” Disse la bionda, indugiando sapientemente sul nome di Naruto.

“Giusto! Ora che ci penso, qualche tempo fa, mi aveva detto di apprezzare questo colore. Strano per una testa quadra come lui notare certe cose…” Aggiunse Sakura fingendo disinteresse.

Hinata si riscosse al nome di Naruto e con un’espressione risoluta in volto si decise a provare l’abito annunciando “Per Naruto-kun!” e si chiuse nel camerino.

Dopo poco la corvina uscì fuori e le due amiche la guardarono sbalordite.
“Wow! Cioè… Wow!” Esclamarono all’unisono le due. Hinata si guardò allo specchio. Il corpetto le fasciava perfettamente i fianchi, una scollatura un po’ più ampia del previsto risaltava il suo petto generoso e la gonna le ricadeva morbida sulle gambe, arrivando sopra il ginocchio. Delle scarpe col tacco color perla slanciavano maggiormente la sua figura. La corvina arrossì e prese a fissarsi i piedi.
“Forse non è una buona idea…” Iniziò timidamente lei.

“Alt, fermati! Ti obbligo categoricamente a comprare questo vestito. Se non lo fai tu, lo farò io. Vuoi davvero alleggerire ulteriormente le tasche della tua cara amica?” Cinguettò Ino con aria fintamente innocente e sbattendo velocemente le ciglia. Sakura rise di sottecchi.

“Eh? N-no, assolutamente! Solo che…” Hinata non fece in tempo a finire che Ino la guardò male.

“Solo che…?” Disse quasi minacciosa lei.

“D’accordo, lo prendo!” Si arrese la Hyuuga coprendosi il viso con le mani.

Ino strizzò l’occhio a Sakura vittoriosa e la rosa aggiunse “Beh, credo sia il caso di truccarti un po’, no?”

Gli occhi dell’altra si illuminarono nuovamente “Ottima idea! Ci lascerai carta bianca, vero Hinata?” Disse la Yamanaka col suo finto tono accondiscendente. Hinata sospirò. Quando Ino si metteva in testa una cosa non c’era verso di farle cambiare idea, tanto valeva assecondarla.

Una mezz’oretta dopo Hinata era pronta. Un leggero ombretto del medesimo colore del vestito le metteva in risalto gli occhi chiari, contornati dalle sue folte ciglia, obbligatoriamente sottoposte al fantastico “mascara per ciglia più voluminose” di Ino. Un gloss di un rosso chiaro le colorava le labbra, dandole un’aria più matura. Sakura aveva pensato ai capelli che ricadevano in morbidi boccoli lungo la schiena dell’amica corvina. Hinata si guardò nuovamente allo specchio e sgranò gli occhi incredula. Stentava a riconoscersi.

“Perfetta!” Annunciarono soddisfatte Ino e Sakura.
Le tre amiche passarono il pomeriggio tra chiacchiere, risate e negozi, non accorgendosi dell’imbrunire. Hinata arrossiva continuamente a causa degli sguardi languidi che le riservavano gli uomini e le occhiatacce invidiose delle donne. Ad un certo punto le mancò un battito quando sentì una voce familiare chiamare i nome di Ino e Sakura. D’istinto affrettò il passo, distanziandosi dalle due ed entrò nel panico. Si vergognava a farsi vedere vestita in quel modo proprio da lui. Cosa avrebbe potuto pensare vedendola così?

Mentre faceva questi pensieri non si accorse dell’uomo che le si parò davanti, impedendole di proseguire.

“Sei uno schianto! Cosa ne dici di farmi un po’ di compagnia?” Le chiese l’uomo ammiccando.

“Eh? Non posso!” Disse timidamente lei e abbassò lo sguardo. Non era abituata a questo genere di attenzioni e non sapeva come comportarsi. L’uomo le mise un braccio intorno alla vita attirandola a sé.

“Oh, andiamo, che ti costa? Sei sola, no?” Disse lui insistentemente, mentre la stringeva con più forza.

“Per favore, lasciami!” Alzò la voce lei. Strinse gli occhi. Non capiva perché ma in quel momento le mancavano le forze, era troppo agitata per fare qualunque cosa, non riusciva a pensare lucidamente. La stretta dell’uomo si fece più opprimente finché due mani grandi la trascinarono via dalla sua morsa. Si ritrovò di schiena contro il petto di Naruto che le cingeva le spalle e l’agitazione che provava fino a pochi istanti prima svanì. Sentì le guance avvampare e il cuore che le batteva freneticamente nel petto.

“Lasciala stare!” Disse duro lui. Hinata sollevò la testa e vide le iridi blu di Naruto diventare più scure. Uno sguardo tagliente che intimorì l’uomo di fronte a lui. Sbuffò e senza dire una parola si allontanò immediatamente a passo a veloce.

“Hinata! Stai bene?” Accorsero le due ragazze poco dopo.

“S-sì…” Si limitò a dire lei.

 “EEEEEH? HINATA?” Naruto si avvicinò alle due amiche e prese a fissare la Hyuuga, non l’aveva minimamente riconosciuta nella penombra della sera appena scesa. La ragazza arrossì ancora di più e abbassò lo sguardo, fissandosi i piedi.

“Ma come? Non ti eri accorto fosse lei?” Disse curiosa Ino.

“I-io, non… V-voglio dire, non c-credevo…” Il biondo sgranò gli occhi. Era la prima volta che vedeva Hinata così. Il suo sguardo cadde sul corpo slanciato e diafano di fronte a lui. Le gambe snelle, le braccia della ragazza che impacciatamente si stringevano intorno ai fianchi, accentuando ancora di più la sua scollatura che metteva in mostra i suoi seni floridi. Naruto si soffermò sulle labbra lievemente tinte di rosso che la ragazza mordicchiava nervosamente. Arrossì di colpo. Il battito del suo cuore si fece improvvisamente più insistente e si costrinse a distogliere lo sguardo. “Ma che diavolo mi prende?” Pensò lui.

Ino e Sakura si scambiarono un’occhiata e sorrisero. Il vestito aveva sortito il suo effetto. Era la prima volta che Naruto arrossiva in presenza di Hinata. “Oh, accidenti! Devo tornare immediatamente a casa o avrò parecchie noie stasera!” Annunciò Sakura.

“Cavoli, anche io! È più tardi del previsto… Naruto perché non accompagni tu Hinata? Non vorrei incappasse in qualche altro strano energumeno!” Aggiunse Ino sorridendo.

“Eh? I-io? Sì, certo!” Disse lui ancora sconvolto dalla strana sensazione che provava. Si voltò nuovamente verso Hinata “Per te va bene?”

La ragazza si affrettò ad annuire timidamente, mentre un unico pensiero vorticava nella sua mente: “Saremo soli, saremo soli, saremo soli”. Non si accorse nemmeno che le sue amiche si fossero allontanate in tutta fretta, finché non si sentì due occhi blu addosso che la scrutavano in un misto di curiosità e imbarazzo.

“Allora… andiamo?” Chiese Naruto incerto. Era la prima volta che lo vedeva comportarsi in quel modo con lei, solitamente era molto più loquace. Ora sembrava quasi che evitasse il suo sguardo.

“Io…” Cominciò lei. Stava cercando il coraggio di dirgli che voleva passare ancora un po’ di tempo in sua compagnia, ma come avrebbe dovuto fare? Temeva di infastidirlo. Una serie di dubbi le invasero la mente e prese a mordersi nuovamente le labbra, finché il brontolare del suo stomaco non si fece sentire. Si portò istintivamente le braccia a coprirsi il ventre e arrossì per l’imbarazzo. “Sì, forse è il caso di tornare…” Dopo queste parole si affrettò a rimettersi in moto. Ancora imbarazzata non prestò attenzione a dove metteva i piedi e in un attimo perse l’equilibrio. “Dannati tacchi!” Pensò lei.

“Attenta!” Le braccia di Naruto la circondarono saldamente per la vita, l’attirò a sé, stringendola forte. In un attimo Hinata si ritrovò con il viso premuto contro il petto del biondo. Il profumo della sua pelle le riempì le narici, sentiva il torace muscoloso del ragazzo sotto le dita e si beò di quel breve contatto. La teneva ancora stretta quando le chiese “Stai bene?”

“S-sì, mi dispiace…” Disse flebilmente nascondendo il viso tra i capelli.

“Non devi scusarti, può capitare. Fai attenzione quando porti queste scarpe…”

“N-Naruto-kun…” Hinata arrossì e lo guardò brevemente negli occhi, poi distolse lo sguardo per l’imbarazzo. Non riusciva a ragionare, erano così vicini e lui la teneva ancora stretta. Il suo cuore non riusciva a reggere l’ondata di emozioni che stava provando in quel momento. Un piacevole formicolio la pizzicava in tutto il corpo.

Naruto sentiva il seno di Hinata premere contro il suo corpo. Era così leggera e minuta, abbassò lo sguardo verso di lei e si soffermò nuovamente sulle sue labbra piene ed avvertì come una scossa in tutto il corpo. Arrossì visibilmente quando si rese conto che il richiamo di Hinata mirava a fargli notare la loro vicinanza. Si staccò immediatamente da lei scusandosi. Naruto scosse la testa e si massaggiò lievemente le tempie “Va tutto bene, va tutto bene!” Si ripeteva mentalmente. La corvina lo osservava di sottecchi incuriosita. Possibile che al suo amato ninja piacessero così tanto gli abiti viola? Che avesse ragione Sakura? Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto quando Naruto riprese la parola.

“Ti va di mangiare insieme? Mi è sembrato avessi fame…” Propose lui. Questa volta non distolse lo sguardo.

“Certo!” Rispose lei senza smettere di fissarlo. Il cuore di Hinata si sciolse quando lui le fece uno dei suoi grandi sorrisi. Hinata sapeva che il ragazzo amava profondamente il ramen, così propose di andare da Ichiraku. Dopotutto a lei non dispiaceva. In casa si esercitava spesso nella sua preparazione, sperando che un giorno avrebbe potuto servirlo personalmente al biondino.

Mentre mangiavano, Hinata lo sorprese più volte ad osservarla di sottecchi. Era felice. Per una volta sentiva che lui stava davvero concentrando la sua attenzione su di lei.

“Questo vestito ti sta…” La ragazza si voltò a guardarlo sorpresa.

“…Davvero bene.” Continuò lui mentre la fissava. Sentì uno strano formicolio alle guance e per evitare che lei se ne accorgesse si fiondò sulla sua ciotola di ramen. Hinata era incredula, non riusciva a credere a ciò che aveva sentito e un “Come?” le scappò dalle labbra.

“Sei davvero bella, Hinata!” Ammise lui senza guardarla. Aveva completamente ripulito la ciotola del suo contenuto. Il suo tono era così serio che si sorprese da solo. Non ricevendo risposta si voltò verso la ragazza e la vide arrossire visibilmente, mentre stringeva le mani sulla sua gonna. Rendendosi conto di ciò che aveva detto con così tanta naturalezza arrossì anche lui.

Terminata la cena, Hinata annunciò di dover rientrare a casa. La corvina disse timidamente al ragazzo di poter andare via da sola. Non voleva disturbarlo ulteriormente, anche se in cuor suo sperava che lui l’accompagnasse a casa. I due battibeccarono goffamente finché Naruto non riuscì ad imporsi.

“Non dire sciocchezze, ti accompagno volentieri!” Disse lui risoluto.

Hinata non parlò ed i due si incamminarono verso la residenza della famiglia Hyuuga. La ragazza pensava continuamente a quell’ultima parola che lui aveva pronunciato. Volentieri, aveva detto. Era una parola speciale che riservava sempre a Sakura. Hinata era felice e un largo sorriso si fece spazio sul suo volto mentre camminava al fianco di Naruto. Lui interruppe nuovamente il suo silenzio.

“Il ramen era così buono da metterti buon umore?” Disse lui sorridendole di rimando. Hinata ridacchiò. L’ingenuità di Naruto era uno dei tratti che più preferiva di lui, lo rendeva adorabile. Non poteva credere di star passeggiando al suo fianco, era incredibile come la facesse sentire allegra e leggera semplicemente riaccompagnandola a casa.

“Sono felice di passare il tempo con te…” Presa dall’euforia disse ad alta voce ciò che stava pensando. Le sue guance si tinsero nuovamente di rosso. Cosa diavolo le era saltato in mente?

Naruto fu colpito dalla dolcezza delle sue parole. Lungo il tragitto avevano parlato poco. Lui aveva sproloquiato continuamente sul ramen ed i suoi ingredienti per dissimulare le strani sensazioni che sentiva unite all’imbarazzo e la povera Hinata non si era mai lamentata, anzi, gli aveva dato man forte. Non sapeva che anche lei fosse un’amante di quel piatto. Gli aveva raccontato che si dilettava in cucina nella sua preparazione e lui, entusiasta, le aveva detto che avrebbe voluto assaggiarlo volentieri.

Hinata era su di giri. Naruto le aveva detto nuovamente quella parola. Si sentiva sciocca ed era sicura che Ino avrebbe riso di lei se avesse saputo che una parola simile potesse farla sentire così viva e felice. Nel frattempo i due arrivarono di fronte casa di Hinata e si fermarono a guardarsi impacciati. Naruto portò una mano dietro la nuca, imbarazzato.

“Beh, eccoci arrivati…” Disse lui.

“Già…” Soffiò lei alzando lo sguardo verso di lui. I loro occhi sembravano incatenati gli uni agli altri ed i loro corpi si avvicinarono impercettibilmente. Era così vicina che Naruto riusciva a sentire il suo profumo di lavanda entrargli dentro. Guardava quel volto così bello e delicato ed ebbe quasi l’impressione che potesse frantumarsi alla minima distrazione. Quando gli occhi caddero sulla sua scollatura arrossì e distolse lo sguardo. Quello strano formicolio tornò a tormentarlo.

“Naruto-kun…” Lo richiamò lei. I loro occhi si incatenarono nuovamente. Il corpo di Naruto si mosse di riflesso, avvicinandosi pericolosamente al viso arrossato di lei. Indugiò con lo sguardo sui suoi occhi semichiusi e quelle sue labbra carnose. Il cuore prese a martellargli forte nel petto mentre la distanza tra le loro bocche si riduceva ancora. Il mondo intorno a loro sembrava scomparire. Erano due anime intrappolate in quel gioco di parole non dette e sguardi timidi.

“Bentornata a casa, Hinata.” Una terza voce fece ridestare i due che, sconvolti, arrossirono.

Naruto si accorse in quel momento di un ragazzo alle spalle di Hinata. Gli occhi di ghiaccio dello sconosciuto sembravano inchiodarlo con lo sguardo. Un brivido percorse la schiena del biondo. Quelle iridi erano così fredde ed al tempo stesso così vivide che pareva emanassero fiamme. In quel momento si accorse delle mani che cingevano le spalle di Hinata. Tornò a guardare il ragazzo. Era abbastanza alto, intravedeva la sua perfetta forma fisica attraverso gli abiti che indossava. Era slanciato, la carnagione pallida come quella della ragazza che gli stava davanti e con l’aria torva che aveva gli ricordava un po’ Sasuke. Gli sembrò che le sue braccia scivolassero sempre di più a circondare il corpo di Hinata, come a volerla proteggere da lui. Si sentì infastidito da quella vista e ricambiò lo sguardo duro dello sconosciuto.

Hinata riconobbe immediatamente quella voce e si voltò a guardare il nuovo interlocutore. “Yukki!” Disse lei sbalordita. Era cambiato tantissimo dall’ultima volta che lo aveva visto. Era ormai un uomo. I capelli scuri erano cresciuti e gli coprivano quasi metà viso. Le sue iridi color ghiaccio erano gentili, il suo corpo era più muscoloso e forte. Yuki era circondato da un’aura di sicurezza.

Il ragazzo le sorrise “Sono tornato, Hinata…” Pronunciò il suo nome con dolcezza e la abbracciò. La giovane sorrise di rimando ricambiando timidamente l’abbraccio.

Naruto rimase a guardarli in disparte. “Yukki…” Pensò. Era la prima volta che sentiva Hinata rivolgersi così informalmente a qualcuno, non lo faceva nemmeno con lui. Si diede dello stupido, cercando di scrollarsi di dosso quei pensieri strani.

“Naruto-kun, lui è Yuki Hyuuga. Fa parte della mia famiglia, probabilmente non lo hai mai visto prima perché è spesso lontano dal villaggio…” Spiegò lei.

Dopo un breve scambio di convenevoli Naruto forzò un sorriso e offrì la mano al suo interlocutore che lo guardò torvo, rifiutandosi di stringergliela. Il biondo si accigliò, infastidito.

“Si può sapere che diavolo hai da guardare in quel modo?” La voce di Naruto era distorta dall’irritazione. Riconosceva perfettamente quel tipo di sguardo. Era lo stesso sguardo carico di disprezzo che gli abitanti di Konoha gli riservavano quando era piccolo.

“Quale modo?” Chiese lui con un sorrisetto di sufficienza.

“Esattamente quello!” Disse Naruto puntandogli il dito contro.

“Sei proprio un idiota come immaginavo…” Disse Yuki a denti stretti.

“Che cosa hai detto?!” Si inalberò il biondo.

“Per favore, smettetela!” Disse Hinata frapponendosi fra i due.

A quel punto Yuki annunciò che sarebbe rientrato in casa, intimando a Hinata di fare lo stesso vista l’ora. Senza aggiungere altro scomparì nella residenza degli Hyuuga.

“Bastardo…” Sibilò Naruto a bassa voce. Proprio non tollerava più  la cattiveria gratuita nei suoi confronti. Che diavolo voleva da lui? A stento lo conosceva e già lo detestava così tanto. La voce di Hinata lo riscosse dai suoi pensieri.

“Naruto-kun, grazie per avermi accompagnata a casa…” Disse lei.

“Oh, figurati…” Rispose lui sorridendole “Beh, allora vado!” e si voltò, pronto ad incamminarsi verso casa sua. In quel momento ripensò alla serata appena trascorsa e a Hinata. I suoi modi di fare timidi ma attenti, la dolcezza nel suo sguardo e alla sua gentilezza. Era sempre stata gentile con lui, anche quando tutti lo prendevano in giro, lei era l’unica a non farlo mai. La corvina stava per rientrare in casa quando la richiamò.

Naruto si portò una mano dietro la nuca e disse “Anche io… Anche io sono felice di passare il tempo con te!” Il volto di Naruto assunse un’aria più dolce e le sue labbra si incresparono in un largo sorriso. Il ragazzo si voltò di nuovo e sparì nella penombra della sera.

Una volta entrata in casa, Hinata si avviò a passo svelto verso la sua camera. Chiuse la porta alle sue spalle e si lasciò scivolare contro la sua superficie. Il cuore batteva all’impazzata e la sua mente era come in preda a un uragano. La voce di Naruto risuonava nelle sue orecchie: Anche io sono felice di passare il tempo con te. Quella notte si addormentò cullata dalla voce del del suo amato e con il sorriso sulle labbra.

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Salve a tutti i lettori! Eccomi qua, sono riuscita ad aggiornare prima del previsto. Allora, innanzitutto volevo ringraziarvi per aver letto fin qui. Spero vi sia piaciuto questo capitolo e che non sia stato troppo noioso. Il ritmo forse è un po' lento, ma non vorrei affrettare troppo il tutto. Fatemi sapere cosa ne pensate nel bene e nel male, sarò felice di ascoltare i vostri consigli. 
A presto!

Chiharu

 
   
 
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