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Autore: LorasWeasley    30/01/2019    1 recensioni
[katsudeku] EXTRA di "Memoria"
"A Izuku si strinse il cuore e si sentì terribilmente in colpa per quello che gli aveva detto quel pomeriggio –Kacchan…- pigolò piano.
-Sparisci Deku- questa volta il timbro di voce era sprezzante.
-Kacchan ascoltami.
-Non voglio ascoltarti, non voglio avere più niente a che fare con te e con tutti voi. Domani faccio i bagagli e me ne vado.
[...]
Midoriya strabuzzò gli occhi –Te ne vai?- la sua voce era incerta, debole –Non ci vedremo più?"
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EXTRA di "MEMORIA"
Hola! Questo consideratelo il primo aggiornamento settimanale di "Memoria" perché è un prequel di quella storia.
Se state seguendo anche quella conviene leggerla dopo la "parte3" perché è li che Midoriya fa un sogno che viene solo accennato ed è appunto questa storia, ma se non state seguendo la long potete benissimo leggere questa OS come una storia a sé stante.
Al solito, spero che mi facciate sapere qualcosa!
Ci sentiamo sabato con l'aggiornamento dall'altra parte!
Un bacio, Deh
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La gita


Bakugou sbuffò incrociando le braccia al petto e guardando fuori dal finestrino.
Ignorò gli schiamazzi degli altri fino a quando Kirishima non gli circondò le spalle con un braccio per attirare la sua attenzione.
-Smettila di fare quel muso lungo, questa potrebbe essere una delle ultime volte in cui ci vediamo davvero tutti quanti.
Katsuki sbuffò ancora di più e cercò di scrollarselo di dosso –Non fare il melodrammatico- borbottò poi.
In realtà non aveva proprio idea di come lo avessero davvero convinto a partire per quella gita.
Avevano finito il liceo, quella che era nata come la 1 A  si era laureata e avevano deciso di fare quell’ultima gita al mare tutti insieme, perché era inevitabile che si sarebbe divisi, che avrebbero avuto i loro impegni e le loro responsabilità.
Ma quella settimana sarebbe stata tutta loro, nessuno avrebbe potuto rovinargliela.
Era una enorme villa quella dove andarono a stare, non appena i ragazzi scesero dal bus portandosi dietro le valigie si guardarono intorno ammirati e con gli occhi che brillavano, vi furono anche dei gridolini eccitati da parte delle ragazze.
All’ingresso li aspettava Momo, i capelli sciolti e al vento sotto un cappello di paglia che teneva con una mano per non farlo volare via.
La villa era di sua proprietà, quindi era stata l’unica a non unirsi a loro in autobus, raggiungendo il posto prima per sistemare le ultime cose, aspettando poi l’arrivo dei suoi amici.
Unica insieme a Shoto, che proprio in quel momento spuntò al suo fianco.
-Todoroki?- chiese confuso qualcuno.
Bakugou si concentrò su Midoriya, lo vide strabuzzare gli occhi sorpreso, poi la consapevolezza farsi strada nella sua mente e infine dare aria alla bocca senza connettersi con il cervello.
-Allora era la sua voce quella che proveniva dalla tua stanza in dormitorio in questi ultimi mesi. Non avrei mai immaginato che voi due vi sareste messi insieme.
I due ragazzi in questione divennero totalmente rossi da non riuscire a dire qualcosa di senso compiuto.
Sero, Kaminari e Kirishima scoppiarono a ridere con così tanta enfasi che alla fine avevano anche le lacrime, poi il secondo commentò –Già iniziamo benissimo.
Jiro lo guardò male, poi si intromise per aiutare la sua amica rivolgendosi un po' a tutti –Allora? Le posiamo queste valigie? Io prendo la stanza che si affaccia sul mare!
Iniziò a correre verso l’ingresso e quasi tutti la seguirono in una gara mentre Iida gesticolava e cercava di fermarli urlando rimproveri su come ci si dovesse comportare essendo degli ospiti. Rimproveri che ovviamente non furono ascoltati da nessuno.
-Ma che ho detto?- domandò Izuku non capendo davvero dopo l’occhiataccia che gli lanciò Shoto e il sorriso timido e imbarazzato che gli stava rivolgendo Uraraka.
Bakugou sbuffò scazzato, non capiva davvero perché quei tre lo facessero sempre uscire fuori di testa.
Più precisamente quei due in presenza di Midoriya, perché presi singolarmente non aveva nessun problema ad ignorarli.
Sbuffò esasperato e si diresse anche lui dentro, facendolo si premurò di dare una forte spallata sia a Todoroki che a quell’idiota di Deku.
Sapeva già che quella davanti a sé sarebbe stata una lunghissima settimana.
 
-Mia!- urlò Bakugou correndo in avanti per prendere la palla che l’altra squadra aveva appena lanciato oltre quella rete improvvisata che Momo aveva creato con il suo corpo.
Ma Shoto lo precedette e alzandosi in aria fece una schiacciata che procurò il punto alla loro squadra, ma a Katsuki non importava, era furioso.
-Sei forse sordo razza di coglione a metà? La stavo prendendo io.
Todoroki rimase impassibile mentre rispondeva –Ero molto più vicino e ho colto l’occasione, si chiama lavoro di squadra.
Bakugou divenne livido dalla rabbia, che poi com’erano finiti in squadra insieme ancora non se lo spiegava.
-Dai Bakugou rilassati, stiamo solo giocando- intervenne Kirishima cercando di calmare l’amico, cosa che lo fece infuriare ancora di più.
-E allora giocate senza di me, mi avete rotto i coglioni.
Si allontanò dal campo a passi veloci, ma sentì benissimo Shoto sbuffare –Che bambino.
Che poi, pensandoci, Bakugou arrivò alla conclusione che non era colpa sua se stava “rovinando” la vacanza, lui neanche voleva andarci, erano stati loro a costringerlo, quindi era colpa loro.
Passò mezzo secondo dopo aver sentito quella frase prima che il biondo fermasse di botto la sua marcia, si girasse e attaccasse il compagno a testa bassa, le mani che già rilasciavano esplosioni.
Shoto era pronto in posizione, perché con la stessa velocità aveva già creato una scia di ghiaccio che gli avrebbe fatto da muro.
Bakugou non si fece di certo intimidire e tornò all’attacco, quando venne investito da qualcosa di potente che lo fece volare indietro e cadere sulla sabbia di schiena, quando cercò di rimettersi in piedi si rese conto che quel peso ancora gravitava contro il suo petto.
Solo dopo qualche secondo si accorse che era Deku, che l’aveva colpito usando buona parte del suo quirk e continuava a stargli ancora seduto sopra, uno sguardo deluso in volto.
-Perché devi sempre rovinare tutto?
Katsuki venne colpito da quelle parole e dal tono con il quale vennero pronunciate, strinse le labbra e non rispose in alcun modo.
Se lo scrollò di dosso colpendolo al petto e facendolo rotolare di lato, poi si alzò e andò via velocemente, questa volta per davvero, ignorando i richiami degli altri.
 
Iida stava ballando sopra un tavolo.
Era una scena che nessuno avrebbe mai più dimenticato e che, ovviamente, non avrebbero mai più fatto dimenticare a lui una volta che sarebbe tornato sobrio.
Quella sera l’alcool scorreva a fiumi e la cosa era un po' sfuggita di mano a tutti.
Mentre la musica usciva dalle casse in tanti stavano riprendendo Iida, unendosi poi a lui.
Uraraka e Atsui avevano iniziato uno strano gioco dove la prima faceva fluttuare il cibo e la seconda lo prendeva al volo con la sua lingua, sembrava divertire entrambe tantissimo visto che tutto era complicato dall’alcool che circolava nei loro corpi.
Denki e Jiro stavano parlottando tra di loro seduti in un divano, così vicini come non lo erano mai stati.
Midoriya si guardava intorno, ridendo ad alcune scene ma senza avvicinarsi a nessuno di loro e rifiutando più volte i bicchieri pieni che Mineta cercava di fargli bere.
Stava cercando una determinata persona, era da quando aveva lasciato il campo di pallavolo che ci pensava, doveva trovarlo e parlargli, non sapeva neanche cosa dirgli in realtà e da dove iniziare, ma voleva parlargli.
Si avvicinò a Shoto e Momo che erano messi in disparte e sembravano gli unici, oltre lui, ad essere ancora lucidi.
I due ragazzi sembravano nel bel mezzo di una discussione, Midoriya non voleva intromettersi ma erano gli unici ai quali poteva chiedere.
-Scusatemi- pronunciò interrompendo Momo che aveva appena gonfiato le guancie per rispondere a tono –Avete visto Kacchan?
Momo lanciò un’occhiataccia a Todoroki come a dire “visto quello che ti dicevo?”
Shoto rispose a parole ignorando Izuku –Non è colpa mia se ha deciso di non voler passare più il tempo con noi. Non puoi davvero continuare a dire che sia colpa mia, Momo.
-Magari avresti potuto evitare di dirgli quelle cose.
-Ho solo fatto un commento!
Momo alzò gli occhi al cielo, poi finalmente si rivolse a Izuku –Non ne ho idea, non ha rimesso piede qua dentro dalla partita di oggi pomeriggio.
Infine si allontanò, senza neanche lasciare il tempo al ragazzo di ringraziarla per quella notizia.
Shoto sbuffò e la rincorse –Ma stiamo davvero litigando per lui?
A quel punto Midoriya si diresse fuori e iniziò a camminare lungo la spiaggia buia.
Parlottava tra sé e sé monologhi infiniti e non si rese conto di tutta la strada che aveva percorso fino a quando non si girò indietro e vide che la casa era un insieme di puntini illuminati lontani.
Poco più avanti stava seduta a terra una figura, capì subito che era lui, chi altro poteva essere?
Gli si avvicinò lentamente, i piedi sulla spiaggia che non facevano alcun rumore.
Si sedette al suo fianco e nel movimento gli sfiorò un braccio, era gelido.
Strabuzzò gli occhi rendendosi conto che stava li da ore con solo il costume addosso, ovvio che fosse gelido, non era neanche piena estate e comunque li sulla riva tirava il vento.
-Ti stai perdendo Iida che balla mezzo nudo su un tavolo- disse per annunciare la sua presenza e smorzare la tensione, accennando una piccola risata.
Bakugou rimase impassibile, le braccia lungo i fianchi, le gambe scomposte a terra, lo sguardo fisso di fronte a se verso il mare calmo e piatto.
Parlò con voce bassa –Meglio, così non rovino anche questo.
A Izuku si strinse il cuore e si sentì terribilmente in colpa per quello che gli aveva detto quel pomeriggio –Kacchan…- pigolò piano.
-Sparisci Deku- questa volta il timbro di voce era sprezzante.
-Kacchan ascoltami.
-Non voglio ascoltarti, non voglio avere più niente a che fare con te e con tutti voi. Domani faccio i bagagli e me ne vado, è stato solo un errore darla vinta a quell’idiota di Kirishima e venire qui, tanto non ci vedremo più in ogni caso, è inutile prolungare questa agonia per altri sei giorni.
Midoriya strabuzzò gli occhi –Te ne vai?- la sua voce era incerta, debole –Non ci vedremo più?
Solo a quel punto Bakugou si girò a guardarlo, uno sguardo quasi divertito –Svegliati Deku, è finita la scuola, sai benissimo che ognuno dalla prossima settimana si costruirà la propria vita- alzò un sopracciglio scettico –Ti dispiace?
-Io…- la sua voce era così flebile che non riuscì neanche a continuare, alzò gli occhi al cielo e si perse a fissare le stelle.
Passarono diversi secondi di silenzio alla fine dei quali Midoriya chiuse quegli occhi lucidi e verdi, sospirò e disse –Non voglio smettere di vederti.
-Sei un masochista? O ti sei scordato di quando facevo il bullo?
Izuku accennò un sorriso –Appunto, facevi. Non mi tratti male dal primo anno, non ti rendi conto di quanto sei cambiato? Perché io l’ho fatto, io mi sono reso conto di ogni minimo particolare.
Sentì le sue guancie in fiamme mentre riportava lo sguardo sul volto dell’altro, lo vide con la bocca socchiusa e lo sguardo incredulo.
-Che diavolo stai blaterando Deku? Sei ubriaco?
Izuku scosse la testa mordendosi un labbro –Sono perfettamente lucido- arrossì ancora di più e balbettò –Ed è una cosa che mi spaventa da morire.
Non gli lasciò il tempo di rispondere in alcun modo che si sporse in avanti e lo baciò, in modo frettoloso staccandosi subito dopo.
Conosceva troppo bene Bakugou e non aveva nessuna intenzione di perdere il volto con una delle sue esplosioni, quindi decise di distanziarsi per lasciargli il tempo di capire quello che era appena successo e di rispondere in un modo qualsiasi.
Più il tempo passava e più Midoriya sentiva di potersi sciogliere nel suo stesso calore, il sangue in ebollizione nelle vene. Dandosi sempre di più dello stupido internamente per aver agito così di punto in bianco.
Poi Bakugou, tra tutte le cose che poteva dire o fare, fece una semplice domanda che Midoriya non si sarebbe mai aspettato –E Todoroki?
-Lui non è te, non sarà mai te- rispose con semplicità –E mi sei piaciuto sempre e solo tu.
Quando tornarono a baciarsi fu Bakugou a prendere l’iniziativa e Izuku, per una frazione di secondo, pensò anche che il ragazzo gli stesse per dare una testata, resosi conto della sua stupidità rise nel bacio e portò le sue mani tra i capelli dell’altro.
In quel momento un Villain poteva anche presentarsi di fronte a loro, ma lui non ci avrebbe fatto nessun caso, chiuso nella sua piccola bolla di felicità.

[1945 parole]
 
  
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