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Autore: Emotional Fever    30/01/2019    4 recensioni
Flashfic di 490 parole. Il Principe, diventato sovrano del regno di suo padre, affronta il dispiacere della sua scomparsa.
Topolino, divenuto suo fidato consigliere, scopre le sue recondite emozioni.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: questo è un What-if basato sulle emozioni che il Principe (sosia di Topolino) affronta dopo la morte di suo padre. Ciò che leggerete si svolge la sera del giorno della sua incoronazione, in seguito al finale del cortometraggio Disney. Ho cercato di rendere la personalità dei 2 protagonisti quanto più somigliante a tale adattamento. Questa Flashfic presenta 490 parole. Non sarei stata in grado di renderla una Drabble [ma potrei sperimentare la cosa in futuro]. Buonissima Lettura a tutti/e!


La neve si adagiava lenta, ricoprendo dolcemente il regno di un'atmosfera cupa, seppur meravigliosa. La condensazione sulle grandi finestre non dava grande possibilità di sbirciare all'esterno. Il nuovo sovrano tracciò, col dito, uno spesso segmento verticale sopra una delle gelide lastre di vetro. La sua vista divenne più nitida, intravedendo un paio di soldati scambiarsi la postazione di guardia. La mano del giovane re tremò, nascondendosi bruscamente dietro la schiena curva. Un sospiro abbattuto echeggiò nell'ampio corridoio semibuio.
«S-sire?» Lo chiamò una timida voce alla sua sinistra.
Con un lento gesto del capo, il regnante volse l'attenzione sul proprio consigliere. Topolino, che aveva accennato un lieve inchino alla sua vista, protese un braccio dietro di sé.
«Perdonate il mio disturbo, ma la cena per la vostra incoronazione vi aspetta»
L'altro abbozzò un sorriso sfacciato, mascherando qualunque dettaglio riconducibile al dolore.
«Ancora festeggiamenti? Non credo di meritarne più, almeno per oggi» Espose con tono decoroso.
«M-ma, Maestà, per quale motivo?»
Sistemandosi la parte inferiore delle pregiate vesti di seta, il sovrano inspirò col naso. Si specchiò sul vetro opaco, notando nuovamente l'incredibile somiglianza col suo amico. Rammentò quanto aveva vissuto in quei giorni, dopo aver indossato i panni di un umile suddito di suo padre.
«Mio padre...» Mormorò serrando i pugni.
Topolino s'intristì, comprendendo il motivo di quell'insolito allontanamento.
«Pensavo a lui, non voglio nascondervelo»
Il suo sosia gli si mise accanto, nonostante l'incertezza nel suo animo.
«Non ho avuto modo di concedergli il mio ultimo saluto. Ciò mi rattrista profondamente»
Topolino non disse nulla. Tanti erano i pensieri che invasero la sua coscienza.
«Eppure desidero sapere. Ditemi cosa vi disse prima del suo riposo, mio buon amico»
A quella domanda il consigliere esitò, nonostante ritenesse giusto colmare quella sua curiosità.
«Vostro padre, mi fece promettere...O meglio, vi fece promettere, di governare il suo regno. Aggiunse, inoltre, che avreste dovuto farlo con il cuore, con giustizia e con saggezza»
Nell'udire tali parole l'attuale regnante poggiò la propria mano sul petto, reprimendo nuovamente la nostalgia verso il genitore scomparso. Topolino percepì un angoscioso senso di colpa, misto a pentimento, che lo spinse ad aggiungere ulteriori dettagli alla sua dichiarazione.
«S-sire! Vostro padre è stato un uomo rigorosamente buono! Sono accadute molte cose brutte quando si ammalò, è vero...Tuttavia, voi, il suo unico figlio, siete stato in grado di agire nel modo più giusto ed onorevole. In questo giorno, di sicuro, sarebbe stato molto fier-»
La mano di quel gemello lo colse alla sprovvista, afferrandogli il braccio. Egli lo fissò negli occhi, scrutando il suo dispiacere misto ad un'altra emozione che, in quell'istante, non riconobbe.
«Andiamo a cenare, Topolino» Proferì il monarca.
L'altro annuì, posandogli una mano sulla schiena, confortandolo. Entrambi rimasero fermi un ultimo istante, lanciando un'ultimo sguardo verso la finestra. Nevicava ancora vorticosamente.
«Si dice che la neve riscaldi il cuore, Altezza» Sussurrò Topolino, seppur col timore di risultare inappropriato.
«...Gli amici molto di più, amico mio. Ricordàtelo» Concluse il sovrano.
  
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