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Autore: LilithGrace    30/01/2019    0 recensioni
Due mondi diversi, un incontro casuale nelle terre scandinave.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Stefan Levin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Stephan POV

I ragazzi che aveva incontrato oggi erano davvero bizzarri… no, non tutti. La ragazza con cui aveva chiacchierato era tranquilla, pacata… in questo forse somigliava a Katarina.. la sua amata Katarina.
La sua domanda di oggi pomeriggio non aveva suscitato fastidio o dolore nel suo cuore, anzi quasi era rimasto piacevolmente sorpreso di sentire un accento familiare come quello tedesco e, a giudicare dalla cadenza, dovevano essere tutti della zona della Baviera. Ed era stato buffo sentire come abbia provato a parlare svedese.
L’aveva incuriosito, decisamente. Avevano parlato di un’esibizione, di mambo… Beh, sapeva che il mambo era un ballo, ma non era poi così tanto informato sul tipo di musica o su come sarebbe potuta essere una coreografia o i vestiti. Forse era proprio questa curiosità ad averlo spinto a cercare sul motore di ricerca l’indirizzo della struttura dove si stava svolgendo il congresso.
Ci sarebbe andato solo? Era indeciso se chiamare o no i suoi tre compagni di squadra in nazionale svedese, Larsson, Brolin e Frederics… “O la va o la spacca…” disse tra sé e sé e decise di andare solo.
Buttò il telefono sul letto e andò a prepararsi, concedendosi prima una lunga doccia calda.


Anja POV

“Yvone, secondo te i capelli sono meglio sciolti o con una coda bassa?” Era ferma lì da più di venti minuti, davanti allo specchio del suo camerino. Aveva già indossato il suo vestito da ballo: un vestito nero a maniche lunghe, completamente ricoperto da frange. Le gambe erano coperte solo dalle calze a rete con swarovski, utilizzate solitamente dalle ballerine. Trucco nero sugli occhi, non troppo pesante, per fari risaltare le iridi castane, e labbra rosse… l’unico problema erano i capelli! La chioma castana ricadeva liscia sulle spalle della ragazza che era impegnata a fissarsi allo specchio, indecisa.
“Potresti legarti solo una parte dei capelli, così da lasciarli liberi e in movimento, ma senza averli davanti al viso… che ne dici? Potrebbe essere di tuo gradimento?”
Un lieve cenno del capo di Anja le aveva dato il lasciapassare per procedere all’acconciatura.
“Sei pronta e sei splendida come sempre… fidati, se stasera il tizio della fontana non verrà, si perderà la tua bellezza e il tuo talento… anche quello di Jörg, ma credo tu possa interessargli molto di più” detto questo, le fece un occhiolino e con una leggera pacca sulla spalla la rassicurò, giusto in tempo perché uno dello staff li era andati a chiamare. Sarebbe toccato alla loro coppia da lì a pochi minuti, appena dopo lo spettacolo che stavano per annunciare.


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Stephan, arrivato a destinazione, trovò il tavolo dedicato alla sua lista senza troppa fatica, essendo letteralmente vuoto. Aveva attirato qualche sguardo, evidentemente lo avevano riconosciuto, ma non ci badò più di tanto.

“Ed ora vi presenteremo una coppia di Monaco di Baviera. Sulle note di “Ran Kan Kan” del grandissimo Tito Puente, J
örg y Anja!!”
I due furono accolti da un applauso. Lui indossava un semplice pantalone nero, camicia bianca e giacca nera. Lei un vestito completamente pieno di frange che volteggiavano insieme a lei e ai suoi capelli mogano. Tutto era armonico.
Un piccolo colpetto sulla spalla interruppe il flusso di pensieri del ragazzo:
“Allora sei venuto!” Così facendo, Yvone lo salutò: “non far caso al tavolo, ne riservano uno per ogni scuola ospite e della nostra scuola ci siamo solo noi tre!” rise appena e lo guardò.
“Strano che ancora nessuno t’abbia fermato per un autografo” azzardò. Lei e Jörg l’avevano riconosciuto, essendo rispettivamente figlia di un tifoso del Bayern, e l’altro un tifoso della medesima squadra.
Il ragazzo la guardò stupito per un momento: “Forse penseranno che sia un sosia…”
Yvone rise sotto ai baffi “Jörg ti chiederà scusa mille volte. E’ tifoso del Bayern, ma era talmente preso dal suo spettacolo che su due piedi non ti aveva riconosciuto. Quando se n’è accorto, si è dato ripetutamente dell’idiota… Anja invece ci mette un po’ a carburare.. a volte non riconosce neanche sua sorella per strada, vive in un mondo tutto suo. Quando ti presenterai per bene sicuramente ti dirà di averti visto da qualche parte, ci ragionerà e dopo averle dato un piccolo aiutino, vedrai che ti riconoscerà e ti tratterà esattamente come ti ha trattato stamattina. Ormai sei catalogato come il ragazzo della fontana e non come Stephan Levin del Bayern Monaco.”
“Eccociiiii” Jörg si buttò sul divanetto accanto a Yvone, salutandola contento come non mai “E’ andata benissimo, era tutto perfetto!” si voltò verso Stephan e gli sorrise, unendo poi le mani, come per pregare: “Ti prego, perdonami per stamattina. Sai, sono tifoso, ma ero troppo preso da me e a cercare questa cosina qui” disse indicando Anja.
“Non preoccuparti.. a volte fa piacere passare inosservati” Accennò un sorriso: “Siete stati molto bravi, complimenti”
“Grazie! Hai sentito Anja? Stephan Levin ci ha fatto un complimento. Inchinati.”
“Grazie! Come hai detto che ti chiami? Devo averlo già sentito, non mi è nuovo…” Così facendo, si portò due dita su una tempia, ragionando… Quel nome non le era nuovo, ne era certa.
“Che ti avevo detto?” sussurrò Yvone al biondo, suscitando una risatina nel giovane.
“Sveglia! Fortuna che a casa tua vedete le partite eh”
“Jörg, io non guardo mai la tv. Le partite le guarda mio padre…”
“Se ti impegni, forse ci arrivi….”
“Aiutino… Yvone, almeno tu aiutami”
“D’accordo… allora, ti dico che vive a Monaco”
“Ok”
“ti dico che…”
Yvone fu interrotta dalla voce del presentatore: “Con grande, grandissimo onore, ecco a voi il Principe de la Salsa… Joooohnny Vazquez!”
Uno dei ballerini di salsa più bravi al mondo, creatore del Los Angeles Style era lì, su quel palco. Anja si alzò di scatto  e le si illuminarono gli occhi: quell’uomo era la ragione per cui aveva iniziato a ballare. Si esibì in una salsa mozzafiato, tra volteggi, prese ed acrobazie.
“Ogni volta è sempre come fosse la prima… ogni volta è diversa” disse con voce rotta dall’emozione, una volta finita l’esibizione.
“Dicevamo?”
Yvone riflettè un momento “Se continuassimo il discorso in un posto più tranquillo? Vi andrebbe?”
Nessuno dei presenti obbiettò.
Dopo essersi cambiati, Jörg e Anja raggiunsero gli altri nella hall dell’albergo e si diressero in un pub non molto distante da lì e neanche molto frequentato, così da poter stare più tranquilli.
Ordinarono delle birre e ripresero il discorso.
“Sono pronta!”
“Allora, che vive a Monaco già lo sai. Ora ti dico Karl-Heinz Schneider”
“Pf, lo sanno anche i muri chi è Schneider…”
“Chi è?” chiese pensando che l’amica stesse bluffando.
“un calciatore… dai Yvone, non sono così ignorante!” rise di gusto guardando l’amica.
“ok, allora sai anche chi è lui…” sorrise indicando Stephan, seduto accanto all’interrogata.
“…ahhh ho capito chi sei! Scusa, ho difficoltà ad associare nomi e volti, mi dispiace!” rise di nuovo, mettendosi una mano davanti al viso, come se si stesse vergognando.
“Come ho già detto a Jörg, a volte è bello non essere riconosciuti.” Sorrise rincuorando la ragazza.
“Posso farti una domanda?” chiese seria la ragazza.
“No, non puoi. Smettila, non lo sa. Te lo dico io.” la interruppe Jörg che attirò l’attenzione su di sé, avendo assunto un tono quasi spazientito.
Yvonne si rivolse a Stephan “Non lo sai, fidati. Dille che non lo sai, altrimenti perderemo la serata… Sta per chiederti di spiegarle il fuori gioco e gliel’abbiamo spiegato in tanti modi diversi, anche con le crocchette di pollo. L’aveva capito, ma poi le ha mangiate e ha dimenticato tutto…”
“Mi state facendo passare per stupida” Sbuffò Anja arresa “magari se me lo spiega uno competente, potrei capirlo” volse il volto verso il giovane attaccante svedese “sono pronta, memorizzerò ogni parola”.
La spiegazione fu chiara, concisa, veloce… il risultato non cambiò, Anja non riuscì ugualmente a capire cosa diavolo fosse un fuori gioco. “…sono senza speranze. Nel dubbio, qualsiasi cosa non mi vada a genio, sarà fuori gioco. Contenta io, contenti tutti” affermò soddisfatta a fine discussione.
La serata proseguì tranquillamente, tra una risata ed un’altra; dopo il pub, Stephan portò i ragazzi a fare un giro per Stoccolma... un giro tra le strade secondarie, scorci invisibili agli occhi dei turisti abituati a seguire itinerari soliti. Probabilmente sarebbero stati segreti anche a loro, se non ci fosse stato uno del luogo a mostrarglieli.
“Quando tornate a Monaco?” chiese a bruciapelo.
“Domani” rispose Jörg “Tu?”
“In settimana… c’è stato un piccolo stop del campionato e ne ho approfittato.”
“Beh, se avremo modo, ci beccheremo anche a Monaco, no?”
Questa domanda spiazzò il giovane. Effettivamente non ci aveva pensato e, sinceramente, non gli sarebbe dispiaciuto rivederli. Erano completamente diversi da lui, ma allo stesso tempo li sentiva vicini, simili. Jorg e Yvone erano più espansivi, mentre Anja era più silenziosa, ma un silenzio non assordante, piacevole e questo lo faceva sentire tranquillo, come la quiete dopo la tempesta.
“Sì, volentieri.”
Dopo essersi scambiati i contatti, si salutarono, con la consapevolezza che si sarebbero prima o poi rivisti.




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Angolo dell'autrice:
Ecco il secondo capitolo! 
Innanzitutto vorrei ringraziare la mia amica Chris Vineyard per il supporto e la pazienza, la ringrazio per i consigli preziosi e per non avermi mandato a quel paese xD
Ringrazio chiunque abbia dedicato del tempo alla mia storia e chiunque ne dedicherà in futuro.
Piccole note: 1-per quanto riguarda il titolo del capitolo "Tito ponme a gozar con los timbales" è un verso della canzone "Ran Kan Kan" di Tito Puente, uno dei massimi esponenti del mambo; 2- Johnny Vazquez è uno dei massimi esponenti della salsa nel mondo, è definito "Principe de la salsa" e inventore dello stile LA STYLE (los angeles style). E' il mio artista preferito e fonte di ispirazione. Se siete curiosi, vi lascio qualche link dei suoi show: https://www.youtube.com/watch?v=9YJRtrUqk2Y , https://www.youtube.com/watch?v=27NYENyx6TM . 

 
  
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