Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Aranelle    31/01/2019    5 recensioni
“Miseriaccia!” continuava ad esclamare Ron, guardandosi il vestito che indossava. “Sempre questo stupido vestito, un elfo domestico deve averlo rubato dall’armadio di zia Muriel!”
“Tu ti lamenti, Ronald?! Io ho di nuovo i denti da castoro, cosa dovrei dire?!” la faccia di Hermione si tinse di un rosso scarlatto mentre lei si infuriava sempre di più.
“E io cosa dovrei dire di questa dannata cicatrice che continua a bruciare, eh?!” Harry era a dir poco infastidito. Aprirono la porta e si ritrovarono nella scura stanza circolare, già piena di gente.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Ufficio Misteri” disse una voce registrata nel piccolo ascensore del Ministero della Magia. Harry, Hermione e Ron uscirono dall’ascensore, cominciando a camminare nel lungo corridoio buio.

“Miseriaccia!” continuava ad esclamare Ron, guardandosi il vestito che indossava. “Sempre questo stupido vestito, un elfo domestico deve averlo rubato dall’armadio di zia Muriel!”

“Tu ti lamenti, Ronald?! Io ho di nuovo i denti da castoro, cosa dovrei dire?!” la faccia di Hermione si tinse di un rosso scarlatto mentre lei si infuriava sempre di più.

“E io cosa dovrei dire di questa dannata cicatrice che continua a bruciare, eh?!” Harry era a dir poco infastidito. Aprirono la porta e si ritrovarono nella scura stanza circolare, già piena di gente.

“P-P-Potter!” disse il professor Raptor, sistemandosi il turbante e sputacchiando in faccia ad Harry, che si ritrovò gli occhiali fradici. Palesemente disgustato, si sfilò gli occhiali e tentò di pulirli con la manica della giacca, con scarsi risultati. “Scusa, P-P-Potter, devo andare ad attaccarmi al fondoschiena di Voldemort!” continuò a sputacchiare l’ex professore, sparendo tra la folla. Poco lontano da loro, Draco Malfoy passeggiava accanto alla parete, ammirando una mela (Hermione avrebbe giurato di averlo visto accarezzarla). 

“Luridi mezzosangue, insozzate anche le feste! Traditori del vostro sangue! Abomini!” a quanto pare Kreacher aveva pensato che fosse una buona idea portarsi dietro il ritratto di Walburga Black. E infatti Sirius aveva fatto molta amicizia con il barman, che per la disperazione aveva abbandonato la bottiglia di whisky incendiario sul bancone pur di scollarsi di dosso Sirius, che conversava animatamente con Fierobecco.

Da un lato della stanza, qualcuno aveva montato un grande tendone verde, da cui usciva la musica più trash che si potesse immaginare. Davanti al tendone, c’era Gazza, seduto su una poltrona di velluto. Con una mano accarezzava Mrs Purr, con l’altra stringeva un foglio. “Volete entrare, eh?” chiese Gazza ai tre amici con un ghigno. “Beh, non potete! Festa privata del Lumaclub!”

“Ma io faccio parte del Lumaclub!” esclamarono Harry ed Hermione all’unisono. Spuntò la testa di Lumacorno.

“Harry, ragazzo mio! Signorina Granger! Entrate, entrate” disse il professore scostando la tenda. “Salve, Wallenby!” aggiunse vedendo Ron, che sbuffò rassegnato. Harry ed Hermione rifiutarono l’invito, non avrebbero resistito ai discorsi di Lumacorno molto a lungo. Si allontanarono, mentre il professore cercava di guadagnare adepti, andando in cerca di parenti famosi, e Gazza sbiascicava uno ‘studenti fuori dai letti, non era certo così quando c’era Dolores!’

Nell’angolo karaoke, Voldemort cantava a squarciagola Potter fesso dei Gem Boy, stringendo il microfono in una mano e saltellando su tutto il palco, mentre i Mangiamorte applaudivano. Tutti tranne Lucius Malfoy, che si era spostato davanti ad uno specchio per rifarsi la piega ai capelli. Quando si girò, si sentì uno ‘swish’ proveniente dalla lunga chioma biondo platino. 

“Ehi, Tom!” urlò Harry in modo da farsi sentire dall’Oscuro signore, che infatti lo guardò con curiosità. “Guarda, ti ho rubato il naso!” Harry gli stava mostrando la mano, il pollice stretto tra l’indice e il medio, e a Voldemort salì l’Avada Kedavra cattivo, ma purtroppo la sua bacchetta era stata trasfigurata in un microfono. 

Poco lontano, Harry vide Silente. “Cinquanta punti a Grifondoro! Cento punti a Grifondoro! Diecimila punti a Grifondoro!” esclamava con una coppetta di sorbetto al limone tra le mani. Accanto a lui, Severus Piton piangeva copiosamente guardando una foto di Lily, la quale era proprio dietro di lui e alzava gli occhi al cielo.

“Sempre la stessa storia, sempre innamorato di me! Ma cosa ho fatto di male?!” si disperava la madre di Harry, mentre James pensò bene di divertirsi scagliando un Levicorpus contro Piton, proprio come da giovani, urlando ‘Mocciosus, Mocciosus!’

Per tutto quel tempo, Remus intratteneva Tonks con una piacevole conversazione: “io non posso stare con te! Io sono cattivo, sono un lupo mannaro! Un lupo! Quattro zampe, la pelliccia, ululo, uccido, hai presente?! Devi lasciarmi!”

“Remus, ancora? Siamo sposati da dieci anni, abbiamo tre figli, se non la smetti ti chiederò di rinnovare le promesse! E sai che vuol dire? Un’altra cerimonia!” Remus si zittì, guardando la moglie in cagnesco (anzi, in lupesco), girandosi dall’altro lato, offeso. 

Hagrid guardava la scena divertito, bevendo dello sherry con Aragog, che si guardava intorno in cerca di una buona preda, e Norberto, che sputava fiamme un po’ ovunque, bruciacchiando i vestiti della gente. 

Avvicinatosi al muro, Harry sentì chiaramente una voce “whisssky incendiario, sssì, mi piace”. Ormai non c’era più niente da fare, anche il Basilisco era ubriaco, qualcuno aveva rovesciato una bottiglia di whisky nelle tubature.

“Questa è una gabbia di matti!” sbottò Hermione, seccata, quando Arthur Weasley l’ebbe intercettata per chiederle quale fosse esattamente l’utilità degli ‘smartofoni’. “Smartphone, Arthur, smartphone!” disse Hermione disperata, ma il signor Weasley non fece attenzione, puntando la bacchetta contro un iPhone senza riuscire a farlo funzionare. 

“Ce ne andiamo?” propose Ron, disperato. Harry ed Hermione acconsentirono, ma se ne pentirono ben presto. 

Usciti dalla stanza, Luna li bloccò: “fermi, non potete passare! Questo corridoio è pieno di Nargilli!” I tre amici fecero per rientrare nella stanza, ma furono nuovamente bloccati.

“No! Non rientrate!” urlò la Cooman, con una sfera di cristallo in mano. “C’è il Gramo lì dentro!” disse indicando la porta. 

I tre amici decisero di affrontare i Nargilli e raggiunsero finalmente l’ascensore, da cui uscirono tre Dissennatori con un bicchiere di champagne in mano. Per salutarli, diedero un bacio ai tre Grifondoro. 

Quando si dice una festa ben riuscita. 

 

 

AN: Salve a tutti! Spero che questa oneshot completamente demenziale, frutto dell'ispirazione dell'una di notte, vi abbia strappato un sorriso. Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione! 
Un bacio,
Aranelle

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Aranelle