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Autore: tyler23    31/01/2019    0 recensioni
Sono trascorsi due anni da quando Drew lasciò NY senza una parola, senza una spiegazione, ora è tornato e ha intenzione di riconquistare l'amore di Kat.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Furry
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New York ~ Lake Placid ~ 12.01.19 ore 21 ~ giornata infinita

Katie «Nani lascia stare tutto come è e vai a casa Sawyer ti accompagna a NY.
Tutti erano andati via, avevo mandato via anche Nani volevo passare un po'di tempo da sola. Non ho detto ancora che è tornato, solo Chris lo sa e mi ha sentito su per avermelo tenuto nascosto. I bambini sono dentro che già dormono David è stato felice di vedere i suoi amichetti e gli zii, ma nemmeno una pagina di Harry Potter che erano già crollati. 
Una tazza di thè caldo fumante e la mia copertona ed eccomi qui fuori con un cielo stellato, silenzio totale solo qualche ululato
«Lyanna vieni dai sono qui ti ho portato i biscotti»
Dopo qualche minuto eccola che si fa viva la mia lupa, si stende vicino a me facendomi che coccole, soffio sul thè e ne bevo un bel sorso
«Che devo fare lya è tornato, e ora che faccio? L'ho aspettato per tanto, mi ha fatto male. Ma ora è qui...Dio che palle la testa va in fumo»
Alzo gli occhi e vedo dei fari in lontananza, forse Sawyer che stava già tornando
 
Drew  C'era voluta qualche ora prima che lui riuscisse a scoprire dove si trovava di preciso la casa, era fuori città molto più di quanto lui pensasse, continuava a chiedersi perché lei facesse così tanti km ogni giorno, il paesaggio era bellissimo e moltosolitario tanto da ricordare la residenza della famiglia presto in alaska.
Si era armato di tutti i regali e li aveva caricati sulla ferrari nera aspettando un orario più discreto per fare una visita a sorpresa, mentre si avvicina ecco che nota l'auto di lei e la grande villa immersa nella foresta, accosta la macchina scendendo e chiudendo il cappotto per coprirsi dal freddo, lo sguardo ricade sulla veranda e su due paia di occhi luminosi ed un tazza fumante, un cane che prende il thè? La vista giocava brutti scherzi? Accigliando lo sguardo nota la testolina bionda che spunta dalla coperta con uno sguardo curioso

«Ho Sbagliato casa oppure c'è una bionda nascosta sotto un montone? E quello è un cane? »

Katie  Vedo Lyanna tirarsi su e ringhiare piano, non era Sawyer poso il thè davanti a me e mi alzo cerca di capire chi era ma come parla riconosco la sua voce inconfondibile e anche la sua stazza

«E tu che ci fai qui? Lyanna sta buona non attaccare ora. Non è un cane è Lyanna la mia lupa quindi attento a te. »

Non ci credevo che era riuscito a scoprire la casa sul lago

«Come hai fatto a scoprire questa casa? »

Drew  Quando si alza la sua figura snella sbuca dalla coperta mostrandosi in tutta la sua bellezza, la lupa che lui aveva visto solo in foto si siede hai suoi ordini mentre lui si avvicina appena mantenendo comunque una distanza di sicurezza

«Non è stato poi così difficile lo sai, sei l'unica ad essere così folle da prendere una casa così lontano dalla città da sola»

 un sorriso sincero spunta sul suo viso mentendo sulle sue conoscenze a dipartimento di polizia di N.Y.

«Sono venuto a portare doni come babbo natale spero che non sia troppo tardi, la neve mi ha impedito di correre, credi di potermi far entrare senza che la lupetta mi stacchi un braccio? »

Katie  «Dovresti saperlo che sono folle no? E poi qui ci vengo solo nel fine settimana per staccare la spina dalla città. »

Accarezzo la testa di Lyanna e la faccio sedere tranquilla

«Buona dai, vieni entra »

Torno dentro e gli apro la porta, mi sposto per farlo entrare e scuoto la testa

«Hai svaligiato il negozio? I bambini però sono crollati c'è rimasta un po'di torta e qualche cupcake. Ricordami che devo parlare con tuo cugino »

Drew  Torna verso la macchina prendendo le 10 buste del negozio di giocattoli per poi avviarsi verso la porta di casa

«Mi spiace vorrà dire che li vedrà domattina, ho preso qualcosa anche ai gemelli se non ti spiace »

entra posando a terra le buste per poi avvicinarsi a lei e darle un bacio sulla tempia

«Solo se li hai fatti tu, non mangio dolci se non sono fatti da mani che conosco bene e che io ricordi le tue torte sono le migliori»

Si guarda attorno ammirando lo spettacolo di quel posto accogliente, se c'era una cosa su cui lei era bravissima era nell arredare casa

«Complimenti, e stupendo qui e la guardia del corpo fuori sembra essersi ambientata, non immaginavo che avresti portato Lyanna qui, una mossa audace»

Katie  «Metti lì le buste. Smetti di fare così »

Mi bacia la tempia e sospiro, cammino verso la cucina ascoltando le sue parole

«Certo li ho fatti io, come sempre non permetto a nessuno di preparare qualcosa per i compleanni dei miei figli »

Gli metto nel piattino un cupcake e un pezzo di torta

«Sì è stato un azzardo ma non potevo lasciarla lassù da sola e poi si è abituata e si è fatta degli amichetti. Grazie c'ho messo un po' ad arredarla. »

Drew  «Così come? »

Sorride divertito, stuzzicarla era piacevole ed anche una tortura per entrambi ma il contatto fra di loro lo rendeva vivo quando tutto andava male

«Ne ero sicuro, sei scrupolosa fino alle ossa, mi spiace essere arrivato tardi ma non volevo metterti in imbarazzo con la tua famiglia presentandomi qui senza invito»

Si avvicina prendendo il piatto ed inspirando quel profumo dolce di zucchero e cioccolato, prende un pezzo di torta mandando in estasi le papille gustative

«Buonissima come sempre, i miei complimenti»

Katie  «Sai bene di cosa parlo. Non fare il finto innocente., Non c'era la mia famiglia c'erano dei miei amici e basta pomeriggio ma si hai fatto bene. »

Mi prendo anche io un cupcake ma non lo mangio continuo a girarlo tra le mani

«Perché sei tornato? Perché ora.... perché Drew perché? Stavo riprendendo la mia vita in mano e ora sei tornato. Ma pensi che io sia un giocattolo? »

Sospiro e poso entrambe le mani sul banco della cucina

Drew  Lascia il piatto sul bancone aggirandolo così da avvicinarsi a lei tanto quanto basta per farle sentire la sua presenza e non la loro distanza

«Perché mi mancavi, sarei dovuto tornare un anno fa ma non Potevo, mi manchi da quando ho lasciato NY Katie, non ho smesso un solo giorno di pensarti e di mangiarmi le mani, avrei voluto chiamarti e dirti quanto fossi pentito ma cosa avrei ottenuto? Non potevo tornare non potevo dirti vieni a Londra... Ho aspettato e quando finalmente ero libero sono corso qui, sono qui perché mi mancate così tanto da stare male»

 Le parole escono rapide piene di dolore e risentimento, quasi speranzose ma consapevoli di un rifiuto

«E poi Katie pensi suo serio che dopo ciò che è successo a capodanno non sarei corso qui? Dio mio cosa avrei fatto se ti fosse successo qualcosa? Non mi sarei mai perdonato di non essere tornato in tempo per chiederti scusa»

Katie  «Ti mancavo Drew? Cazzo questa si che è davvero bella. Giuro riesci sempre a farmi ridere. Non potevi? Non volevi è la parola migliore. Ti ho fatto entrare nella mia vita dopo tutto quello che avevo passato nell'ultimo anno, i bambini si erano affezionati a te. David è diventato più duro da quando sei andato via senza salutarlo, ma nonostante questo mi sono rialzata, sono andata avanti. Ho avuto delle relazioni ma sono naufragate e sai perché? Perché loro non erano te. »

Stringo le mani nei pugni e mi batto sul bancone scordandomi che i bambini dormivano

«Due anni Drew senza una parola due anni»

Mi giro verso di lui e non so ma mi parte un pugno sul petto e un altro so di non stargli facendo nulla ma mi stavo sfogando io ne avevo bisogno, troppa tensione in questi giorni troppe cose per la testa oltre a lui

Drew  «Lo so benissimo piccola, due anni di inferno, ho viaggiato tra Londra, Roma, Parigi senza fermarmi mai, ho cercato di liberarmi di tornare ma non potevo, questi due anni sono stati la mia prigione e so che non posso tornare indietro e cancellare tutto... »

Quanto avrebbe voluto farlo, quante volte avrebbe voluto tornare indietro e cambiare ogni cosa, ma nulla di tutto ciò era possibile e questo lui lo sapeva, si era cacciato nei guai per non pensarla ma alla fine i guai non avevano fatto altro che peggiorare la cosa

«Non ho fatto nulla in questi due anni, nulla che potesse cambiare le cose perché non potevo, vorrei spiegarti e cambiare le carte in tavola ma non posso, l'unica cosa che posso fare è chiederti scusa ancora e ancora»

La tensione era così alta che poteva sentire flettere l'aria, in un attimo aveva lei fra le braccia ed i suoi pugni a colpire il petto. Lascia che si sfogli, non gli importava di nulla se non di farla sfogare anche contro se stesso, le sue mani chiuse a pugno gli occhi pieni di delusione e rabbia

«Mi spiace piccola te lo giuro»

Katie  «Con le tue scuse ora ci faccio davvero poco, è facile tornare chiedere scusa e pensare che tutto sia perdonato. 
Le parole bisogna che siano seguite da fatti e fino ad ora posso solo constatare che i tuoi "agganci", per farti sapere dove sono, funzionano ancora bene. »

Faccio un passo indietro e lo guardo in quegli occhi che tanto avevo cercato in questi anni. Si era cacciato nei guai, aveva girato tanto sì ok poteva essere, ma sono stanca di gente che vuole proteggermi non sono più una bambina fragile che deve essere tenuta in una campana di vetro se no si rompe.
Mi sono rotta già troppe volte e le cicatrici che mi hanno lasciato sono il mio collante per andare avanti nella vita

«Non chiamarmi piccola, non lo sono più da un pezzo. Non si può cancellare hai ragione quello che è stato nel bene e nel male, ma avresti potuto scrivere dire almeno che eri vivo. Perché si ho pensato anche che potessi essere dall'altra parte, mi sono immaginata mille e più scenari. 
Passavo ogni mese al tuo locale per sapere se avevano notizie di te, ma li paghi proprio bene non mi hanno mai voluto dire niente. Poi ho smesso quando un giorno per caso ho visto un giornale dove diceva che ti avevano immortalato ad un ricevimento non mi ricordo dove ma eri sorridente in quella foto, un sorriso sincero non di circostanza. Li ho capito che non saresti più tornato. »

Lo guardo con uno sguardo spento, rassegnato. Lo sguardo di chi c'ha sempre creduto in noi nonostante tutto, e forse una piccola parte assopita di me ci spera ancora. Alzo gli occhi al cielo ricordare tutto fa male, più male di quanto avessi mai pensato è difficile mostrarmi forte davanti a lui. Lui che mi ha letta dentro come nessun altro al mondo ha mai fatto, lui che sa percepire ogni mio vero umore dalle espressioni del mio volto. Sento dei passetti vicino alle scale, e mi giro subito sorridendo cercando di scacciare un po' della mia malinconia di quest' momento

«Ehi cucciolo ti ho svegliato? »

david «Sì mamma ma credo di essere in un mio sogno»

«Perché piccolo? »

david «Perché dietro a te vedo Drew»

Mi viene da sorridere ancora di più mentre si avvicina e lo abbraccio prendendolo in braccio

Drew  Sapeva di dover mettere in conto quelle emozioni e quel dolore l'aveva vista così tante volte spezzarsi e fingere che tutto andasse bene, lui era la causa di molte cicatrici e sapeva che nemmeno un altra vita fosse bastata per toglierle, consapevole che forse era sbagliato essere li, chiedergli di perdonarlo quando lui stesso non si sarebbe mai perdonato.
Le parole della donna gli arrivavano allo stomaco, al cuore ed al cervello come un martello pronto ad abbattere anche il muro maestro di una casa ormai in rovina, cosa si aspettava? Pensava sul serio che le semplici parole ed il cuore in mano potessero aggiustare qualcosa? Katie era diversa, Katie guardava l’anima e le azioni sincere, lei aveva bisogno di tempo e rispetto, non aveva a che fare solo con lei ma anche con la delusione data ai figli, aveva sbagliato a presentarsi lì in casa sua con il rischi che i piccoli fossero svegli ma la verità è che in fondo lui lo sperava, gli mancavano quelle risate, nessuna donna del Europa, nessuna macchina di lusso o cibo avrebbe mai sostituito i sorrisi di quei tre angeli

«Non ti sto chiedendo di cancellare tutto e ricominciare da capo, sono consapevole che nemmeno io lo farei, Katie voglio solo farti capire che sono tornato per sempre, non come ho detto in passato questa volta sono serio, non mi muovo da New York e sono qui per qualsiasi cosa»

Anche volendo non si sarebbe mai potuto spostare da New York c'erano cose oltre lei che lo tenevano inchiodato li ma più di tutto c'era lei, lei con i suoi sorrisi ed i suoi occhi bellissimi

«So che perdonarmi non è facile ma non smetterò un solo attimo di dimostrarti che sono cambiato. »

Ancor prima di avvicinarsi a lei sente dei passi e quando guarda oltre la sua spalla una figura piccola compare sulle scale, gli occhi più belli di sempre lo guardando ancora assonnati, la sua vocina sembra un canto ed il cuore si spezza nuovamente sentendo le sue parole

«Ciao capitano, auguri di buon compleanno,mi spiace essere arrivato solo ora ma sono stato lontano, vuoi un pizzicotto per vedere se sei sveglio? »

Era a lui che serviva un calcio nel sedere, aveva rinunciato a tutto quello per un colpo di testa ed ora doveva far sì che tutto cambiasse se voleva riabbracciare le persone che aveva amato da sempre

Katie  Stavo per rispondere alle parole che aveva detto prima che scendesse David ma ora c'era lui e la conversazione sarebbe ripresa in seguito forse. Le cose che ha detto dovevano iniziare a prendere forma veramente

«Non è un sogno David, è lui veramente. »

Lo vedo che se lo guarda quando lui gli parla, era un bambino sensibile e si era legato moltissimo a lui. Apre gli occhi per bene e un sorriso gli si allarga in viso, e con le mani si allunga verso di Drew, lo lascio andare e li guardo

David « Sei arrivato ed è il desiderio che ho espresso oggi. Uno dei desideri che ho espresso oggi»

«Ah sì hai espresso più desideri? Sei incorreggibile»

David «Come te mammina»

David si gira e mi fa una linguaccia, per poi abbracciare Drew stringendolo forte e gli dà un bacino

David « Non mi servono altri regali. Grazie per essere tornato»

Gli dà un altro bacino e poi si gira a guardarmi come a volermi chiedere se poteva, gli sorrido per rassicurarlo volevo che si sentisse libero di fare quello che vuole

David «Ora però vado a dormire. Che se no mamma strilla. Buona notte. »

Gli scompiglio i capelli una volta sceso dalle braccia di Drew e gli do un bacino sulla testolina prima di vederlo correre di nuovo in camera sua. Sospiro e torno a guardare lui

«Domani mattina gli faccio aprire i tuoi regali. Se le tue parole sono vere e sincere, dimostramelo. Perché lui non può soffrire ancora. »

Drew  Il sorrido che si allarga sul volto del piccolo ometto sarebbe capace di riscaldare anche i cuori piu freddi,vederlo cosi felice nonostante tutto, fa quasi male al cuore, era cosi piccolo e fragile un bambino pieno di gioia e con una forza nascosta che pochi conoscevano. Appena si allunga per andare fra le braccia di lui tutto sembra tornare a due anni prima,alle sere in cui lo metteva a letto prima di dedicarsi a Katie in terrazza

«E cosi sono io uno dei tuoi desideri?sai che tu sei stato il mio per natale?lo avevo chiesto a babbo natale ma a fatto tardi mi spiace»

Lo stringe forte a se sbaciucchiandolo,le sue parole gli riempiono il cuore,sapeva bene che era un ometto ed ora ne aveva ancora di più la conferma,lo stringe un ultima volta prima di lasciarlo andare dalla sua mamma,lo segue con lo sguardo risalire prima di tornare a guardare Katie

«hai cresciuto un bambino fantastico,sembra un giovanotto altro che un bambino. E’ ciò che voglio fare Katie,dimostrarti che sono cambiato e che tengo veramente a voi, non immagini questo incontro quanto sia stato importante per me»

Katie  Resto un po' in disparte mentre loro come al solito, si fanno le confidenze da uomini come mi dissero in coro una sera alle Hawaii. Mi viene da sorridere a ripensare a quella vacanza per un attimo mi sembra di essere tornata indietro nel tempo e mi rilasso. Torna in camera sua e le parole di Drew mi toccano nel profondo

«Sto cercando di fare del mio meglio, ma lui è speciale lo sai. »

Lo guardo e faccio un passo verso di lui, per me non era un bel periodo tra capodanno, le ultime indiscrezioni di Chris, il suo ritorno. Non so per quanto sarei riuscita a resistere. Chiudo gli occhi e instintivamente come facevo anni fa poso la testa sul suo petto.

«Dimostrami che resterai, che tutto potrà tornare come era un tempo. Perché io sono forte ma non ce la farei un altra volta. Non abbracciarmi ti prego perché crollo e come sai non me lo posso permettere. »

Era tutto troppo, sapevo di dovermi comportare diversamente ma la giornata era stata pesante e con lui potevo permettermi questo

Drew  La guarda avvicinarsi lentamente ascoltando le sue parole. frustrazione e dolore si sentivano combattere con il bisogno di lasciarsi andare,mentre sta per allungare una mano e prenderla fra le braccia la vede avvicinarsi ancora di più fino appoggiare il suo capo al suo petto,un profumo di mare lo invade,lei sapeva di mare e sabbia anche in pieno inverno

«E ciò che voglio fare Piccola,voglio mostrarti che puoi contare su di me ogni volta che ne hai bisogno. »

Non importava che lei non volesse, non c’era nulla che desiderava di più al mondo che abbracciarla,la avvolge con le braccia nascondendola contro il suo petto, avrebbe fermato il tempo se fosse stato possibile,dopo quasi due anni gli sembrava di respirare nuovamente

«crolla se ne hai bisogno ci sono io a tenerti su te lo prometto biondina»

Katie  Sapevo che non mi avrebbe ascoltata, e forse anzi era quello che mi aspettavo che facesse, il tempo sembra fermarsi quei secondi sembrano un eternità, le sue braccia mi avvolgono e io mi sento di nuovo a casa.

«Non posso ora, non posso davvero. »

Sospiro prima di fare un respiro e cercare di ricompormi

«So che potrei farlo, ma non riesco ho troppo dentro. Devo esplodere a modo mio »

Alzo gli occhi e incrocio i suoi sguardo e gli sorrido

«Ti conviene andare che se no la strada ghiaccia e la tua Ferrari rischia di restare ferma, io ho cambiato ho preso l'ultimo suv della Lamborghini mi è più comodo. »

Gli sorrido sentendo il rumore dell'auto di Sawyer che parcheggiava in garage

«È tornato anche Sawyer, sta tranquillo è solo la mia guardia del corpo. »

Lo rassicuro visto la faccia che aveva fatto quando gliene stavo parlando.

Drew  Se c'erano due cose al mondo che lui non era capace di fare era sicuramente scampare alla morte e fermare il tempo, per quanto avrebbe fatto a meno di lasciarla andare era costretto a farlo, abbassa gli occhi affondando in quelli di lei di un azzurro mare,ogni volta che la guardava tutto lo riportava alle Hawaii,era stato il momento più bello della sua vita e ne portava nel cuore dei ricordi bellissimi,ora invece doveva combattere con l'istinto di chinare il capo e baciarla e quello di non prendersi a sberle da solo per ciò che le aveva fatto

«Hai ragione e meglio che vada, Luna non si riesce ad ambientare all'attico e stamattina ho trovato il divano stravolto,oltre al fatto che il tuo bodygard sembra non essere molto felice di vedermi,ci sentiamo in questi giorni con calma e mi fai sapere i bambini che dicono ok? »

Prima di lasciarla andare la stringe nuovamente a se baciandole le tempie ed inspirando profondamente quel profumo di cui era pazzamente innamorato da anni,con riluttanza la lascia recuperando capotto e chiavi del'auto.

«Buona Notte Biondina e grazie per avermi concesso di vedere i bambini,ne avevo proprio bisogno»

Esce di casa a passo svelto consapevole che se non lo avesse fatto sarebbe tornato indietro sbattendola al muro e baciandola con tutto il desiderio represso degli ultimi due anni
  
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