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Autore: StregaDAutunno    31/01/2019    1 recensioni
"Ti sei unito alla ciurma della Walrus John Silver, siamo pirati, siamo fratelli, e se ce lo permetterai ti prometto che non ti lasceremo combattere da solo, mai più."
1715, ex colonia britannica di Nassau.
John Silver si unisce alla ciurma della Walrus, nave pirata guidata dal misterioso capitano James Flint.
Le parole pronunciate dal medico di bordo Leni Morgan seppur sincere si scontrano con la realtà dei fatti, in una trama fitta di segreti e tradimenti, e risvolti che neppure lei dopo tanti anni a Nassau poteva prevedere.
La salvezza forse risiede in un consiglio che lei stessa ha dato al nuovo arrivato: "Qui contano solo due cose. Rispetto e lealtà. Concedile alle persone giuste e loro le concederanno a te."
Storia ispirata alla serie Black Sails.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Billy Bones, James Flint, John Silver, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Max si guardò allo specchio, si sistemò i capelli usando qualche goccia di olio di cocco.
Aveva indossato un abito blu e azzurro, aveva uno spacco ampio, faceva sempre ottimi affari quando lo indossava.
Sentì bussare alla porta, invitò chiunque fosse ad entrare.
"Max?"
La voce di Leni Morgan la stupì.
"Ti disturbo?"
"No, certo che no." le sorrise "Cosa posso fare per te doc?"
La conosceva abbastanza bene, lei l'aveva curata qualche volta, era una persona gentile, non disdegnava di scambiare qualche convenevole con le ragazze.
"Avrei bisogno...di te, ecco." le sorrise, imbarazzata "Volevo chiederti se avevi voglia...Madame mi ha detto che sei libera."
Max le si avvicinò, curiosa: "Hai bisogno di me?" sorrise seduttiva.
Leni ridacchiò, mordendosi un labbro: "Sì." mormorò "Ti andrebbe di venire nella mia stanza, di sopra?" 
Max rise, era ormai così vicina a lei che Leni poteva sentire il profumo dell'olio sui suoi capelli.
"Ma Billy non sarà geloso?" la stuzzicò, la bocca molto vicina alla sua.
Leni rise a sua volta, si sporse un poco affinché le loro labbra si potessero toccare: "In realtà vuole guardarci."
Quanti uomini che vogliono guardarti Leni Morgan, pensò Max, forse oggi scoprirò cosa hai di così speciale.
"Non facciamolo aspettare allora." Max si staccò da lei, ma la prese per mano e insieme salirono le scale.
Non era la prima donna a cui dedicava le sue attenzioni, e non era nemmeno la prima volta che un uomo la pagava solo per guardare.
Però non immaginava che Billy Bones fosse quel tipo di uomo. Lui aveva frequentato poco il bordello prima dell'arrivo di Leni, e poteva capire perché tante ragazze fossero gelose di lei. Era bello, quel Billy Bones, un viso pulito, con gli occhi azzurri e le labbra carnose, un accenno ispido di barba bionda, alto, braccia muscolose, e da quel che aveva sentito da quelle prostitute che erano state con lui era un gentiluomo. 
Ma forse anche gli uomini gentili ed educati ogni tanto hanno bisogno di qualcosa di più pepato e stimolante.
Quando Leni aprì la porta e la fece entrare nella stanza Billy era lì, in piedi, appoggiato alla scrivania, Max gli sorrise.
Leni chiuse a chiave la porta dietro di sè, e fu allora che Max notò un movimento alla sua destra. Si girò e vide che c'era un uomo seduto sulla poltroncina rivestita di velluto grigio.
Il capitano James Flint.
E capì all'istante il vero motivo per cui era stata chiamata in quella stanza.
 
 
Erano passati tre giorni da quando Hal era stato accoltellato, e alla fine il piano architettato da Leni e Flint per farsi consegnare Clancy e Phillys aveva funzionato.
Almeno a metà.
Charles Vane aveva sì trovato i due pirati, ma non erano esattamente in condizione di collaborare.
"Sgozzati." precisò Jack Rackham "Quando li abbiamo trovati, alle scogliere, erano lì da almeno un paio di giorni, mangiucchiati dai granchi."
Il nostromo della Ranger aveva convocato Flint e Billy Bones alla taverna per comunicare il risultato delle loro indagini.
"Maledizione." sibilò Flint.
"Speravo di potervi dare notizie migliori." si scusò Rackham "Abbiamo chiesto ad alcuni abituali frequentatori di quel posto, hanno detto di aver visto due uomini con loro, si sono allontanati insieme, nessuno è più tornato indietro."
"Hanno portato Clancy e Phillys lontano da occhi indiscreti, li hanno uccisi e poi hanno fatto un'altra strada per tornare, per non destare sospetti." concluse Flint.
"Chissà cosa temevano potessero rivelare." Billy si passò una mano tra i capelli biondi.
"Immagino che l'aggressione ai danni di Gates nasconda qualcosa di più oscuro che un semplice regolamento di conti. Se avremo altre informazioni non esiterò a farvele avere, nel frattempo" Rackham si alzò e tese la mano a Flint "se non vi dispiace capitano vorrei chiarire la nostra posizione di fronte alla popolazione di Nassau."
Flint lo guardò, stringergli la mano significava ammettere che Vane e il suo equipaggio erano estranei ai fatti, li avrebbe liberati da quell'alone di sospetto che aleggiava su di loro.
Il capitano annuì, si alzò e diede una poderosa stretta alla mano di Rackham, non lasciò la presa fino a che non fu sicuro che in molti avessero assistito alla scena.
"Qualcosa di più oscuro." commentò Billy una volta che lui Flint furono rimasti soli al tavolo "Mi sa che Jack ha ragione capitano."
"È evidente. Ma cosa speravano di guadagnare ferendo Hal? Stamattina, dato che stava un po' meglio, gli ho chiesto se aveva qualche idea al riguardo, ma mi ha detto di no, che non ha conti in sospeso con nessuno, che non ha notato nulla di sospetto..."
"Potrebbe avere a che fare con la nostra spedizione?" chiese Billy a voce bassa.
"Non lo escludo, anche se mi chiedo come possano essere trapelate certe informazioni."
"Gli uomini potrebbero essersene vantati, lo so che tu hai proibito categoricamente di parlarne ma..."
"I miei uomini seppur devoti non sono a tenuta stagna, lo so." disse Flint.
"Non dimenticare che qui a Nassau le informazioni sono un bene prezioso, e sappiamo tutti e due dove le suddette possono essere estorte per essere poi rivendute al miglior offerente."
"Il bordello di Noonan." decretò Flint.
"Madame Mapleton e mister Noonan pagano degli extra alle ragazze che riescono a carpire qualche segreto ai clienti." spiegò Billy "E alcuni dei nostri uomini non sono molto furbi." 
"Leni ha sempre la stanza al bordello?" chiese Flint, a bruciapelo.
"Ehm sì." Billy tossì, era un po' imbarazzato da quella domanda.
"Vai a cercarla, e poi raggiungetemi lì. Dobbiamo venire a capo di questa storia, al più presto."
 
 
Max si rese conto di essere in trappola.
Sorrise a Leni, cercando di mantenere la calma.
"Perché non mi hai detto che c'era anche lui, pensavi che mi sarei tirata indietro di fronte a una cosa a quattro..."
"Sai benissimo che nessuno di noi è qui per fotterti Max." la interruppe Flint.
No, non in modo letterale, pensò la creola.
"Mi dispiace averti ingannata, ma dobbiamo farti qualche domanda. Siediti, vuoi?" le indicò il letto "Se ci risponderai sarà rapido e indolore, lo prometto."
Max obbedì, cercando di trovare nella sua testa un'idea per uscirne. La trovava sempre, ci sarebbe riuscita anche stavolta.
Fu Flint a iniziare con le domande: "So che alcuni miei uomini sono venuti qui in questi giorni. E so che alcuni di loro sono tuoi affezionati clienti, ora dimmi, qualcuno ti ha rivelato informazioni interessanti, riguardo al nostro prossimo viaggio?"
Diretto, pensò Max.
Cercò di giocare d'astuzia: "Uno dei tuoi uomini mi ha detto che presto sarà ricco, e che mi regalerà tutti i gioielli che desidero."
"E ti ha detto dove troverà i soldi con cui ti comprerà tutto ciò che desideri?"
"No." mentì lei "Ma vedi capitano Flint, tutti gli uomini che mi porto a letto mi fanno questa promessa prima di partire, e quando ritornano qui indovina, non mi portano in dono un bel niente."
"Quindi non gli hai creduto?" la incalzò Billy.
Max lo guardò e rise: "No, certo che no. Avrei dovuto forse?"
"Chi è questo pirata?" riprese Flint.
"Turk." rispose lei.
"Conosci Clancy e Phillys?" chiese Leni.
"Sì, uomini di Vane, ma non sono miei clienti." 
"Li hai visti di recente?"
"Una settimana fa, ma non so con quali ragazze siano stati. Abbiamo finito? Non voglio perdere i guadagni della giornata rimanendo a chiacchierare con voi del nulla..."
"Perché sei stata al forte l'altro giorno?" 
La domanda di Flint la raggelò.
"Ti hanno vista andare al forte sul promontorio, non negarlo, e non dirmi che era per lavoro perché so benissimo che Hornigold non ama le mulatte." disse Flint.
Max si morse un labbro.
Leni si sedette accanto a lei: "Ascolta Max, è importante per noi sapere la verità. Lo sai che Gates è stato aggredito?" 
La creola annuì.
"Vogliamo solo scoprire perché è successo. Dicci ciò che sai."
Max la guardò, sorrise, sospirò: "Che peccato mon amour, speravo davvero che volessi sentire le mie dita tra le tua gambe mentre il tuo Billy ci guardava."
Fu a quel punto che Flint la prese per la gola e la buttò per terra.
"No! Fermo!" Leni si mise tra loro due.
"O questa puttana ci dice quello che sa o giuro su Dio che..."
"Tu non le farai niente, capitano." lo sguardo fermo di Leni si spostò da Flint a Max, si inginocchiò vicino a lei "Max, ti prego, sei ancora in tempo, possiamo sistemare tutto. Ma dimmi la verità."
Fu allora che Max capì.
Lo vide negli occhi verdi di Leni, non c'era solo fermezza in quello sguardo, c'era rabbia, ce l'aveva con lui, lei non avrebbe lasciato che Flint le facesse del male.
Lei rimproverava sempre Madame perché permetteva ai clienti di picchiarle.
Leni conosceva quel dolore, quell'umiliazione. Chi ha sfogato la sua frustrazione su di te doc? È a causa sua che adesso non vuoi che Flint infierisca su di me. Chi era? Un giorno forse lo avrebbe scoperto ma per ora avrebbe sfruttato la situazione.
Max iniziò a piangere, era brava a farlo a comando: "Mi hanno obbligata, ricattata, io non volevo!"
"Chi ti ha obbligata?" chiese Billy, avvicinandosi.
"Turk, e altri due, Bear e Julius, mi hanno obbligata a chiedere un favore a un marinaio che conosco, lavora come fabbro vicino al forte di Hornigold quando non naviga, ecco perché sono andata lì." le bugie uscivano così fluide dalle sue labbra.
"Che favore?" chiese Flint.
"Turk mi ha detto che andrete alla ricerca di un tesoro spagnolo, ma che secondo lui e altri uomini è una follia, che moriranno tutti durante la traversata, dato che non sapete nemmeno dove andare."
Leni, Billy e Flint si guardarono, era plausibile in effetti, John Silver aveva raccontato di questa paura che serpeggiava tra i pirati della Walrus.
"Ogni tanto mi tengo i soldi di qualche lavoretto fatto di nascosto, Turk lo sapeva e ha minacciato di dirlo a Noonan, lui ci punisce se lo inganniamo..."
"Cosa ti ha chiesto in cambio esattamente, che favore hai domandato a questo marinaio?" le chiese Billy.
"Lui doveva trovare due sicari. È stato in prigione per anni, conosce molti uomini disposti a uccidere in cambio di denaro. Li ho solo messi in contatto, ma all'epoca non sapevo chi volessero uccidere...pensavo volessero uccidere te." disse guardando Flint "Turk sapeva che il mio amico non fa favori a chiunque, ha un debito con me, mi avrebbe aiutata."
"Chi è questo marinaio?" 
"Luther, Luther Dannigal. Ma non lo troverete, è partito giorni fa." questo almeno era vero, pensò.
Billy guardò Max, poi Flint: "Non ha senso."
"È la verità!"
"Non ha senso perché hanno quasi ucciso Gates!" disse Billy con rabbia.
Flint riflettè: "No, ha senso invece. Se lo avessero ucciso saremmo partiti comunque, ma con Gates ferito così gravemente la partenza viene rinviata. Forse speravano che nel frattempo avrei cambiato idea...o è un modo per temporeggiare in cerca di una nuova soluzione..." 
Ci sei andato vicino capitano, pensò Max.
"Ha sempre meno senso." ribadì Billy "Non ci stai dicendo tutto."
Lei lo guardò: "Mi hanno detto volevano convincere gli uomini a deporre Flint, ma non so come vogliano farlo."
Flint sbuffò, arrabbiato: "Con Hal morto sarebbe un gioco da ragazzi in effetti."
Ma Billy non era convinto. La storia raccontata da Max era plausibile, ma non abbastanza, c'erano delle lacune da colmare. 
Flint guardò Max negli occhi, rabbioso: "Spero che tu non ci abbia mentito, altrimenti tornerò qui e non ci sarà Leni a difenderti. Chiaro?" 
Max annuì, mentre Flint lasciava la stanza.
Leni le tese una mano e la aiutò ad alzarsi, ma quando fu in piedi non gliela lasciò: "Ci hai detto davvero tutto, Max? Questa è davvero la tua ultima occasione."
Max annuì di nuovo, ma sapeva che lei e Billy, che la guardava ancora sospettoso, l'avrebbero tenuta d'occhio. Ma per fortuna non avrebbero scoperto nulla, aveva interrotto i contatti col suo informatore. Che sicuramente avrebbe saputo cosa fare una volta che i tre fossero tornati dagli uomini della Walrus.
"Vi ho detto tutto." dichiarò "Mi dispiace davvero per Gates...non potevo immaginare..."
"Sì certo." sibilò Billy scuotendo la testa, e seguì il capitano in strada.
Una volta raggiuntolo gli chiese:
"Credi davvero al suo racconto strappalacrime?" 
"Tutto torna. Silver ci ha avvisati del malcontento di alcuni uomini, e Turk e Julius erano apertamente schierati con Singleton, ricordi? Contro di me e contro la ricerca del tesoro."
"Sì ma vogliono bene a Gates. Non avrebbero mai..."
"Tu sei giovane Billy. E sei ingenuo su queste questioni." Flint gli mise una mano sulla spalla, un gesto insolito, il suo sguardo era gentile, non si era mai rivolto a lui così "Ci sono uomini disposti a sacrificare anche gli amici più cari quando se ne presenta la necessità. Turk e Julius sono tra questi, fidati, non si sono mai fatti scrupoli in vita loro."
Leni li raggiunse, Flint ritrasse la mano.
"Billy crede che Max non ci dica la verità, tu che ne pensi?" le chiese.
"Non mi fido nemmeno io, ma la sua versione è plausibile."
"Quindi stiamo veramente credendo che tre uomini della nostra ciurma abbiano assoldato dei sicari per ferire Gates, impedendoci così di partire e guadagnando tempo per...cosa?" li incalzò Billy "Andiamo!"
"Forse il passo successivo era proprio uccidere me, come sospettava Max." rispose Flint "Torniamo alle tende a parlare con questi tre presunti ammutinati."
"Sì, è un'ottima idea." disse Billy.
 
 
 
"Sei sicuro? Ha detto così?"
"Sì signore, mi ha dato tre monete d'argento e mi ha detto di dirvi che vi aspetta ai relitti, di non perdere tempo, perché stanno arrivando le giubbe rosse."
"E hai già avvisato gli altri, sì?"
"Come ordinato, signore."
Turk diede un buffetto al ragazzino che il suo amico aveva mandato per avvisarli, gli sorrise.
"Digli che andremo. E acqua in bocca, intesi?"
Il bimbo annuì, e corse via.
Era il messaggio in codice che avevano concordato, il piano era stato scoperto.
Turk corse a cercare Bear e Julius.
"Ehy, ai relitti, svelti, vuole vederci."
"Che succede?"
"Ci hanno scoperti. La puttana ha parlato, dobbiamo nasconderci." 
Bear si grattò la barba, spaventato: "Avvisiamo anche..."
"No." lo interruppe Turk "Il ragazzino aveva l'ordine di avvisare tutti, ci troveremo tutti lì."
"Potremmo affrontare Flint." suggerì Julius.
"E ci faremo ammazzare." lo zittì Bear "Via, veloci."
La spiaggia dei relitti era uno dei luoghi più inquietanti di Nassau. Le correnti da sempre  ammassavano sulle rive ciottolose di questo luogo i resti delle navi affondate dai pirati o dalle tempeste, spesso le persone senza casa o i fuggitivi si rifugiavano qui perché le carene sfondate dei vascelli offrivano loro riparo.
Gli alberi maestri incastrati tra gli scogli sembravano macabre croci, profetesse di sfortuna.
Arrivati ai relitti i tre fuggiaschi individuarono subito cinque dei loro compari.
"Siete già qui!" esordì Turk "Lui è arrivato?"
"No." tagliò corto uno dei pirati, guardandolo.
"Dannazione..." commentò Bear "...speriamo che Flint non ci trovi."
"Ma che cazzo è successo?" chiese Julius "È vero che Max ha detto tutto?"
Il pirata piegò la testa di lato, sorridendo: "No, non ha detto tutto, ha fatto solo i vostri nomi."
A queste parole i quattro uomini che erano con lui si avvicinarono, armi in mano.
 
 
 
 
 
"Che brava che sei stata Max, un'attrice nata.
Non credevo che avresti tenuto duro, che avresti inventato una storia così, improvvisando, e invece ci sei riuscita.
Tanto di cappello Max, grazie a te il nostro piano per ora può continuare.
Certo, con tre uomini in meno, ma quelli che ho basteranno per far ciò che ho escogitato.
Che fortuna che fossi nella camera accanto alla vostra, così ho potuto sentire tutto, e correre ai ripari.
Nessuno troverà mai Turk, Julius e Bear. 
Tutti continueranno a credere che siano fuggiti nell'entroterra e forse riusciti a salpare dall'altro lato dell'isola, ma la verità è che non lasceranno mai più Nassau.
Non dispiacerti per loro.
Quando tornerò con la tua parte di quel luccicante tesoro spagnolo capirai che sono stati un sacrificio necessario."
Nessuna firma in fondo al biglietto che Max aveva ricevuto, ma non le serviva, sapeva benissimo chi lo aveva scritto. 
Avvicinò la carta alla fiamma di una candela e distrusse quella che poteva essere la prova di un tradimento.
Sorrise.
La Walrus sarebbe partita con a bordo il suo carico di ammutinati silenti, e non sarebbe mai più tornata a Nassau.
 
   
 
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