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Autore: BlackVanilla    31/01/2019    0 recensioni
....ebbene sono tornata dopo una lunga assenza....in attesa di Wano ecco un piccolo racconto che lascia intravedere una svolta inaspettata...spero vi piaccia!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La scena era surreale.
Bepo osservava con attenzione i suoi compagni ed amici: Penguin ed Orca stavano studiando l’orizzonte utilizzando un binocolo…il loro compito era monitorare la zona in modo da capire se gli scagnozzi di Kaido avessero avuto sentore del loro arrivo a Wano.
Il capitano stava sdraiato a terra con le braccia dietro la testa, sembrava tranquillo ma l’orso polare sapeva bene che qualcosa lo turbava.
Si poteva vedere chiaramente.
Cioè…lui lo vedeva chiaramente, conosceva Law da ben dieci anni e si sentiva sicuro di quanto stava pensando in quel momento.
Il piccolo spiazzo erboso nascosto da alcune antiche rovine ospitava anche una fanciulla molto graziosa, vestita con uno yukata leggero di un colore turchese tenue, decorato con ricami di uccelli maestosi che danzavano felici in un cielo immaginario.
I suoi capelli, straordinariamente lunghi, erano raccolti in uno chignon morbido trattenuto da diversi pettinini di avorio appena visibili.
La ragazza sospirò ed alzò lo sguardo verso Bepo.
Il visione le si avvicinò.
“Gwennie non ti senti bene?”, la fronte pallida della ragazza sembrava leggermente umida, come se avesse la febbre.
Lei scosse la testa.
“Qualcosa non va, vero?”, il pirata sedette accanto a lei con fare fraterno.
La giovane annuì ripensando a qualche giorno prima.
Durante la notte non si era sentita molto bene e di conseguenza aveva dormito di giorno.
Law aveva preferito starle vicino per monitorarla e, in caso di bisogno, intervenire subito, così si era seduto alla scrivania della sua cabina mentre lei dormiva tranquilla nel letto di lui.
Era stato forse per la stanchezza accumulata o per via di alcuni farmaci che stava prendendo, ma aveva dormito davvero bene, si era sentita talmente rilassata da riuscire ad addormentarsi appena toccato il cuscino con il viso.
Aveva anche sognato.
Gwennie strinse i pugni al ricordo di quel sogno, di quel meraviglioso e sorprendentemente realistico sogno.
Quando si era svegliata, Law guardava distratto fuori dall’oblò, potendo ammirare dei coralli colorati e qualche pesce che nuotava veloce.
Il suo profilo era stranamente duro…duro e freddo.
Si era girato verso di lei, i suoi occhi grigi erano pezzi di ghiaccio.
“Hai parlato nel sonno…non è la prima volta che lo fai. Ma trovo strano che tu dica le stesse cose da quando siamo in viaggio verso Wano”, aveva chiuso il libro che teneva aperto sulla scrivania provocando un tonfo sordo che la aveva fatta sobbalzare.
“Cosa avrei detto di tanto particolare…”, forse lo sapeva già, il cuore pareva balzarle dal petto ma non per la reazione che aveva avuto Law, o perché lui aveva sentito qualcosa che lo aveva sconvolto…il cuore stava per scoppiarle al ricordo del sogno…e questo la turbava moltissimo.
Cercò di non darlo a vedere e di mostrarsi tranquilla.
Il chirurgo aveva risposto che non intendeva ripeterlo.
Da quel momento non si erano più parlati.
Era passata quasi una settimana, nel frattempo erano sbarcati a Wano dopo essere riusciti a risalire la favolosa cascata popolata da gigantesche carpe koi e, fino a quel momento, non si erano fatti scoprire da Kaido, il quale era del tutto ignaro della loro presenza nel suo paese.
“Non sei seduta vicino al capitano vedo…”, a Bepo sembrava che la ragazza avesse voglia di sfogarsi, così pensò di darle un piccolo spunto.
“Bepo…”, iniziò lei debolmente ma si dovette interrompere subito dato che Orca aveva iniziato a correre in direzione del suo capitano.
“Capitano! Rufy cappello di paglia è arrivato a Wano! Si sta dirigendo verso il villaggio Bakura insieme a Rononoa!”, esclamò in preda all’agitazione.
Law saltò in piedi digrignando i denti.
“Spero che non facciano casini! La nostra copertura è fondamentale in questo momento!!!”, si diresse verso Penguin per poter vedere anche lui con il binocolo.
Il suo kimono nero produsse un fruscio caldo mentre i vari strati di stoffa seguivano le onde prodotte dal movimento del corpo che stavano morbidamente avvolgendo.
Ora più che mai, Lamento Spettrale era perfettamente in sintonia con il nuovo look del suo proprietario.
Gwennie si alzò e raggiunse il dottore, gli chiese se si trattava proprio di Rufy, ma lui non le rispose, restituì il binocolo ad Orca e fece cenno agli altri si seguirlo.
La giovane si sentì estremamente a disagio e gli chiese di fermarsi.
“Cosa vuoi?”, la voce di lui era veleno.
“Cosa ti ho fatto per meritare un trattamento del genere? Perchè ho parlato nel sonno? Non hai nemmeno voluto dirmi cosa avrei detto di così terribile!”, si girò arrabbiata…improvvisamente sentiva di dover difendere la propria posizione.
Il capitano dei pirati Heart si avvicinò a lei lentamente.
“Non posso ripetere ciò che hai detto…”, era quasi triste mentre sospirava malinconico, “ma posso scusarmi con te…sì devo scusarmi probabilmente”.
La pirata era davvero confusa, stava scusandosi per il suo comportamento glaciale degli ultimi giorni?
Sembrava esserci dell’altro.
“Scusami Gwennie, devi decisamente scusarmi per essere ancora vivo!”, i suoi occhi lampeggiarono leggermente, poi si voltò rapidamente uscendo dalla piccola radura.
Rimasta sola, la ragazza lasciò cadere le lacrime calde che le stavano pungendo gli occhi, non erano di tristezza o di dolore…erano lacrime liberatorie.
Non si sentiva più confusa, tutto le era chiaro adesso.
 
 
   
 
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