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Autore: Yurha    01/02/2019    1 recensioni
Il Natale era ormai alle porte nella città di New York.
Tutto si trasformò, infondendo un'atmosfera di gioia e festa in ogni suo abitante ma, sfortunatamente, un serial killer chiamato dalla polizia 'lo Strangolatore' fece la sua comparsa in una notte di inizio Dicembre, esattamente come un predatore in cerca delle sue prede indifese.
I Detective Lupo e Bernard, insieme ai Procuratori Cutter e Rubirosa, riusciranno a catturarlo prima che mieta altre vite e prima della Magica Notte dell'Avvento?
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Scusate per questa intro ma devo farlo.. xD)
VOGLIAMO AUGURARE AL NOSTRO INSOSTITUIBILE LINUS ROACHE UN GRAN BUON COMPLEANNO PER I SUOI FANTASTICI 55 ANNI ?!
* AUGURI LINUS!!!!!! <3 <3
XD


CAPITOLO 19

Sia al 27° Distretto che alla Procura di Manhattan erano oberati di lavoro ma il caso dello Strangolatore sovrastò tutti gli altri, per non parlare dell’omicidio del Detective Taddeus Quinn.
Era ormai tardo pomeriggio quando Lupo, Bernard e il Tenente Van Buren tornarono dal funerale.
Anche Connie volle partecipare all’ultimo addio del giovane Detective che lasciò una moglie e due bambini.
«Non posso ancora credere che Teddy non ci sia più.» disse tristemente Lupo, mentre entravano nella Centrale. «Che diavolo ci è andato a fare sulla 169°? Chris Raven ha detto che non avevano casi aperti riguardanti quella zona.»
«Già..» rispose Bernard. «In questa storia ci sono molte lacune da colmare.»
«Forse semplicemente ha avuto un sospetto ed è andato a controllare qualcosa.» suggerì Connie mentre camminavano lungo il corridoio che portava alla sala principale della squadra Omicidi.
«Ma anche se fosse, questa storia non ha senso.» rispose Bernard. «Se fosse andata così, avrebbe chiamato i rinforzi o almeno, avrebbe portato con sè Chris. Io penso che sia andato ad incontrare il suo informatore e che lo abbia ucciso per un regolamento di conti.»
Lupo sospirò. «Scopriremo di più non appena cominceremo ad investigare più a fondo.» disse. «E noi SICURAMENTE cattureremo quel bastardo.» disse ancora, determinato.
«A proposito di bastardi..» cominciò Bernard. «Connie, hai un pò di tempo per parlare delle novità sullo Strangolatore?»
Connie annuì. «Certo, tanto oggi non ci si potrebbe deprimere di più..»
Sedutisi alla loro scrivania con ancora l’uniforme indosso, Lupo e Bernard offrirono una sedia a Connie.
«Allora, avete parlato con il sospetto, Carl Regan?» chiese lei.
«Ci abbiamo provato. Sfortunatamente, però, Regan ha la bocca cucita.» rispose Lupo, frustrato. «Esercita alla prefezione il diritto di rimanere in silenzio.»
«Bhè, che parli o meno, abbiamo molte prove per poterlo tenere in stato di fermo.» disse Bernard. «Per esempio, le scarpe mancanti delle donne assassinate sono state rinvenute nel garage e nell’appartamento di Regan, sotto alcune scatole di roba hi-tech e ciò sicuramente vuol dire che..»
"PASSARE IL NATALE ALLE MALDIVE CON MI.. GRAHAM.. CON GRAHAM..” pensò lei distraendosi un secondo.
Connie si era persa nel suo mondo.
Forse fu il funerale, forse fu colpa di due killer a piede libero ma in quel momento si sentiva davvero giù e tutto ciò non faceva proprio bene durante le festività.
Quel pensiero, nonostante il mezzo lapsus, fu un’opportunità per pensare un secondo al suo uomo, a Graham.
«..Non potevamo crederci, sembrava tutto troppo bello, Connie, ci puoi credere?.. Ehm, Connie?» chiese Bernard.
Lei tornò alla realtà, prendendosi un’occhiata divertita dai due Detective. «Mhm? Oh, scusate.. Dicevate?»
Lupo aggrottò le sopracciglia. «Ti senti bene? Sembri un pò distratta.»
«Chi, io? Certo che sto bene. Scusate, non pesate a me. È difficile restare concentrati con tutte queste disgrazie.» rispose, facendo ad entrambi i Detective un sorriso per rassicurarli. «Vi ascolto.»
«Dicevo che nella proprietà di Regan abbiamo trovato una cosa strana e molto inquietante.» ripetè Bernard.
«Che intendi?» chiese lei, sforzandosi di rimanere concentrata.
«Dopo aver perquisito l’appartamento e il garage, la scientifica ha contato dozzine di scarpe e calzini destri.» rispose Lupo.
Connie lo guardò scioccata. «Cosa? Dozzine?! Voi credete che appartengano ad altre donne?»
«Esatto. Dopo questa scoperta abbiamo subito fatto una ricerca incrociata con i Dipartimenti di ogni città in cui Regan abitò e.. Crediamo di aver fatto un gran bingo.» rispose Bernard.
Connie fu ancora più incredula. «Aspettate un secondo. Mi state dicendo che Regan è un’omicida seriale che è stato attivo in.. Quante città?»
«Circa otto finora.»
«Okay. Devo informare immediatamente Mike.» disse alzandosi dalla sua sedia. «Voi continuate pure ad indagare, più abbiamo, meglio sarà al processo.»
«Agli ordini!» rispose Lupo.
«Oh e grazie di tutto, ragazzi.»

Nel momento in cui Connie entrò nella cabina dell’ascensore dell’edificio della Procura Distrettuale, si sentì nervosa all’idea di vedere Mike.
Per tutta l’infinita salita, non potè fare a meno di pensare a ciò che accadde la sera prima.
Sentiva il suo cuore battere all’impazzata, il sangue correre veloce su e giù per tutto il suo corpo, iniziando a tremare leggermente per l’adrenalina scaturita da quell’unico primo bacio.
Involontariamente si toccò le labbra.

             “Non avrei mai immaginato di arrivare a tanto.”
          “Io ho sempre sperato arrivare a tanto.”

Ripensando alla frase di Mike, il suo cuore sussultò.
Anche se promisero fare di tutto per far finta che non fosse mai successo, per quanto ci provasse, quell’unico bacio era impossibile da dimenticare.
Si rese finalmente conto ed accettò il fatto che tra loro due esisteva qualcosa.
Scosse la testa. “Basta Consuela, tu sei fidanzata con Graham! L’uomo che vuole portarti alle Maldive per le vacanze, l’uomo che ti ama e che ti guarda come se fossi l’unica donna al mondo.. Ma tu, invece, lo ami allo stesso modo?”

In realtà non gli aveva ancora dato una risposta e allo stesso modo, Connie non riusciva a trovare una risposta alla domanda posta dalla sua stessa mente.
Non riusciva a sentire altro che le farfalle nello stomaco mentre camminava lungo il corridoio dell’Ufficio del Procuratore Distrettuale.
Arrivò davanti lo schedario dove vi era il piccolo albero di Natale.
Vi si fermò davanti e l’osservò bene, notando dei sottili filamenti d’alluminio circondarlo.
Sorrise. “Alla fine QUALCUNO si sta prendendo cura di te, non è vero?” pensò poi andò a posare le sue cose sulla sua poltrona marrone, quindi, una volta al di fuori dell’ufficio di Mike, prese un profondo respiro con gli occhi chiusi.
Li riaprì.
Lui era seduto alla scrivania, impegnato a studiare i documenti riguardanti l’omicidio al negozio di liquori, quello in cui la signora Wei confessò di aver assunto un uomo per uccidere suo marito.
Entrò cercando di sembrare calma. «Hey, ciao.»
Al suono della sua voce, Mike alzò la testa e la guardò, poi si scostò dal tavolo e velocemente si alzò.
«Ciao Connie.» rispose, salutandola amichevolmente. «Com’è andato il funerale del Detective Quinn?»
«È stato triste e molto solenne. C’era tutto il 27° Distretto, tutti gli agenti e i Detective che lo conoscevano, amici e familiari.» rispose. «Fu molto triste soprattutto quando la moglie non ebbe la forza di alzarsi e suo figlio, di appena dieci anni, si alzò al suo posto, accettando la bandiera del suo papà poi lo hanno interrato con il saluto. È stato davvero toccante.»
«Wow.. Un momento forte. Stai bene?» chiese dopo aver immaginato la scena e i sentimenti.
Sospirò annuendo. «Sto bene.» rispose non riuscendo però a guardarlo negli occhi. «È solo che ho visto il dolore di chi rimane in questa vita, l'ho percepito tutto e lo sento ancora adesso.»
«Io non vorrei mai assistere al mio funerale, chissà che mortorio.. Sai, io sono il tipo di persona che si annoia facilmente..» rispose, provando a farla sorridere.
Infatti funzionò.
«Hai parlato con i Detective del caso dello Strangolatore?»

Connie annuì. «Si, mi hanno aggiornata.»

  
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