Rimembro ancora
quando solevi osservarmi,
con quei tuoi occhi belli,
mentre io, fingendo il nulla,
mi destavo, al sentir del tuo profumo;
che bella creatura eri!
Quando rider solevi,
di tanto in tanto,
io, a trasalir mi cingevo,
e mi struggevo
a quel suon leggiadro.
Quando abbattuta e triste eri,
e qualche lacrima soleva caderti,
io, con la mia rude mano,
le tue guance asciugavo;
e così calde erano quelle..
Docile creatura che eri!
Ed ora, che son qui,
lontano dal tuo profumo,
dai tuoi capelli,
e non mi è possibile,
toccar le tue carnose gote,
ad altro cerco di pensare,
ma ciò non mi sovviene,
anzi, ancor più vivido
si fa il ricordo;
e ancor più bella tu ti fai,
nella mia mente,
ancor più belle le tue fattezze
ed il tuo riso,
ancor più bruni i tuoi occhi
e i tuoi capelli.
Ed il cuore,
non mi vuole ascoltare;
poichè, quando a te penso,
tutto, rimane sospeso.