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Autore: Bombthesmizzle    02/02/2019    2 recensioni
-Aoi, aoi ano sora-
Sai che se ne andrà, che un lampo romperà la calma nei suoi occhi e il suo viso si contrarrà in quella sua smorfia di dolore che lo fa sembrare brutto, sfigurato. [...]
Ma sai che ogni volta tornerà, che la sua rabbia si placherà, che capirà che il dolore può, deve essere affrontato.
Che nonostante tutto il nero che avvolge questo mondo, finalmente Sasuke Uchiha non è solo a sopportarlo.
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"Hai detto che se avessi potuto volare via, non saresti più tornato.
Il tuo obiettivo era il cielo blu, quel cielo blu".
[Blue bird- Ikimono Gakari]
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Sasuke-kun!”

Una bimba corre, i lunghi capelli rosa che si muovono al vento.

Poco più avanti, due bambini sono seduti vicini, intenti a bisticciare.

Il biondo si volta, le labbra che si muovono, il volto che si apre in un sorriso splendente.

La bambina aggrotta la fronte, non è certo quello, lo sguardo che vorrebbe intercettare.

Sta attenta a non far cadere il piccolo pacchetto che ha in mano.

Anche il bimbo moro si volta, i luminosi occhi scuri che mirano nella sua direzione.

Il cuore di Sakura si muove nel petto,

una sensazione che la fa sentire leggera, leggera,

quasi come se volasse.

Ricambia quello sguardo scuro, lo fissa.

Lo sguardo di Sasuke è ancora su di lei, le arrossa le guance.

Le sue labbra si muovono, ma Sakura non riesce a capirle, con il cuore che le martella in quel modo nelle orecchie.

Sasuke Uchiha sta parlando proprio a lei, Sakura Haruno, forse per la prima volta.

Sasuke-kun!”

Il cuore che le grida in gola, è vicina, ora riesce a sentire le sue parole.

Sakura, attenta al…”

Troppo tardi.

La bambina cade rovinosamente a terra, la faccia che si scontra con la terra fredda.

“…sasso”

Naruto si alza, le corre incontro.

Sakura-chan! Ti sei fatta male?”

Le mani del bambino sono su di lei, che scocciata le scaccia e si alza da sola.

Non toccarmi”

Lo sguardo va al pacchettino,

schiacciato con il suo stesso peso e irrimediabilmente distrutto.

La bambina stringe i pugni, mentre le lacrime cominciano a scendere copiose sulle guance.

Sakura-chan, non piangere su, ti offro una bella scodella di ramen, vedrai che passa tu-”

Stai zitto, Naruto”

Le mani di Sakura raccolgono veloci la scatolina infiocchettata.

Che cos’è? Un regalo?!Non dovevi Sakura-chan, sei troppo gentile, anche se con il tuo peso l’hai distrut-”

Un sonoro schiaffo in pieno volto.

Non era per te, stupido!”

Naruto sembra ferito, si passa una mano tra i capelli, senza dire una parola.

Sakura apre ciò che è rimasto di quel pacchettino.

Ne esce una massa marroncina e maleodorante.

Chi ha vomitato in quella scatola?”

La sua voce inconfondibile giunge al fianco della bambina.

Sasuke, con il suo passo lento e silenzioso, scruta l’interno del contenitore in mano a Sakura, a metà tra lo scocciato e il disgustato.

I-o, e-era per, p-er t-e, per te, Sasuke-kun”

Un tentativo di uccidermi, per caso?”

Sakura si morde le labbra con forza, piangendo ancora più forte, singhiozzando teatralmente.

Mpf”

Hey, teme, l’hai fatta piangere ancora di più! Scusati subito con Sakura-chan, deve averci messo tempo a fare quel, quel… ehm”.

È UN DOLCETTO-AL-CIOCCOLATO!”

Naruto si mette dietro a Sasuke, spaventato dal pugno che non avrebbe certo esitato a spaccargli la mascella.

Sasuke-kun, svelto fa qualcosa, ti prego!”

Baka. Sei proprio senza speranza”

Sasuke si avvicina a Sakura, che osserva la scatolina distrutta come un cadavere a cui tributare i massimi onori funebri.

Mpf, ma che melodrammatica” bisbiglia a mezza voce l’Uchiha, mentre pensa veloce a cosa può dirle.

L’odore nauseabondo del dolcetto letale, gli inonda le narici, lo stordisce.

Ma in mezzo a quella puzza, Sasuke avverte qualcosa.

Sakura percepisce con sorpresa il calore del respiro del ragazzo vicino al suo collo.

Troppo vicino, e il sangue corre alle guance, il cervello parte e il cuore scoppia.

Sei proprio noiosa, piantagrane e melodrammatica Sakura Haruno,

ma hai un buon odore.”


 


 


 

Ti aggrappi alla sua spalla.

Affondi le unghie nella carne pallida, graffi finché le mani te lo permettono, finché il cuore te lo permette.

Mordi, gridi, gemi. Passi le dita tra le clavicole scavate, ansimi dentro quel nido esule di ossa, come un uccello che non riconosce la sua casa.

Sei tu la mia casa, Sasuke?

Piangi contro la sua spalla.

Lui spinge, affonda, sbatte il suo debole corpo contro quel che resta del tuo.

Lo mutila e lo ricostruisce.

Lo plasma a suo piacimento.

Una lacrima perde l'equilibrio, cade lungo la guancia.

Lui la assaggia, la lecca, addenta tutto ciò che riesce a trovare.

C’è ancora qualcosa di me che non hai strappato via, Sasuke?

Lo spii insicura da dietro una ciocca rosea, il viso arrossato, le labbra gonfie di baci e gli occhi tenuti bassi, quasi a nascondersi, ardenti come spire infernali.

È questo l’inferno, Sasuke?

S’infrange su di te come un’onda anomala,

è tempesta, uragano che spazza.

Ascolti il suo cuore gridare nelle tue orecchie

Urla, e tu non vuoi far altro che calmarlo, cullarlo finché non trova pace.

C’è pace anche per noi, Sasuke?

Sfiori le gambe magre con la punta dei piedi.

Lo senti rabbrividire, il torace scosso da lievi fremiti.

Mani lascive ti sfiorano, labbra impudiche accarezzano la tua gola.

I suoi respiri si fanno più veloci e profondi, il suo fiato caldo annega nel tuo collo.

Poi si ferma.

Strofina il naso sulle tue clavicole e anche se non lo vedi, lo percepisci un movimento della sua bocca.

È forse un sorriso questo, Sasuke?

Sorridi anche tu, tra le lacrime e mandi giù quel sapore amaro come veleno a cui non esiste antidoto.

Si alza.

Una strana calma ti invade, una sensazione di pace assolutamente incoerente si fa spazio nel tuo cuore.

Sai che se ne andrà, che un lampo romperà la calma nei suoi occhi e il suo viso si contrarrà in quella sua smorfia di dolore che lo fa sembrare brutto, sfigurato.

Sai che ogni volta si alzerà da quel letto sfatto, si rimetterà i suoi panni sudici di guerra e morte, macchiati dalle sue stesse mani, e uscirà da quella porta come da una prigione senz’aria a sufficienza da respirare.

Ma sai che ogni volta tornerà, che la sua rabbia si placherà, che capirà che il dolore può, deve essere affrontato.

Che nonostante tutto il nero che avvolge questo mondo, finalmente Sasuke Uchiha non è solo a sopportarlo.

Che non lo è mai stato.

Ti avvolgi nel lenzuolo candido impregnato del suo odore, del tuo, del vostro quando siete insieme.

Il contatto con il pavimento freddo ti provoca un brivido e cancella tutto il calore umano che avevi addosso.

Vai verso di lui.

Come sempre, d’altronde.

È ancora nudo, la pelle trasparente che brilla nel pallido sole di Marzo e i capelli corvini spettinati.

È nudo e fragile, come non lo è stato mai.

Con lo sguardo volto all’orizzonte, cerca la tua mano.

Gliela lasci stringere, mentre lasci che i tuoi occhi vaghino lungo il suo corpo scarno, di un uccello a cui hanno staccato le ali per tenerlo attaccato alla terra. Gli artigli che sventrano le prede, con la stessa grazia con cui toccano una donna, che riescono a dare piacere un attimo prima di affondare nella carne ed uccidere.

Quel corpo scavato di cicatrici, di marchi, scritte indelebili e tangibili su un foglio bianco.

Il corpo di un bambino cresciuto troppo in fretta, a cui è stata tolta l’infanzia.

Un bambino infelice, che non rideva senza motivo, perché troppo occupato a piangere per infinite ragioni.

“Sakura?”

“Sì?”

“Penso che profumi di un odore che mi piacerà per sempre.”

Ridi al ricordo di un’infanzia che sembra lontana secoli.

Ride anche lui.

Ridete di quei momenti, di quegli sprazzi di normalità sciocchi, senza spessore, di cui tanto avreste bisogno ora.

Di quanto si piange troppo, da piccoli, per un giocattolo non restituito, per una bambola rotta, per un dolcetto distrutto, per un regalo non apprezzato.

Di quanto si piange poco, da grandi, per una luce che si spegne, per una carezza che diventa un pugno, per delle parole troppo gelide per essere sciolte dal sole, per un cuore che non batte e che non batterà, per una guerra che porta tutto via con sé.

E allora piange, Sasuke.

Piange tutte le lacrime che non ha pianto, tutte le lacrime che giacevano negli occhi appesantiti.

Gocce calde sulle sue guance fredde.

E il ghiaccio che aveva intorno al petto, un po’si scioglie.

E ti si vede un pezzo di cuore Sasuke, finalmente.

 

-Aoi, aoi ano sora.-


Angolo autrice:
Salve a tutti, io sono Maëlle, e questa è la mia prima storia qui. 
L'idea era quella di presentare Sasuke e Sakura (coppia true pairing, spesso considerata banalotta) come li ho sempre visti io: passionali, amanti, complici e complementari.
Due che hanno condiviso tante esperienze che a volte li hanno allontanati fisicamente, ma che hanno fatto da collante alla loro storia.
Ho aspettato per anni di trovare un momento in cui Sasuke si sciogliesse veramente con Sakura e beh, non l'ho trovato.
Così mi sono detta di trovarlo nella mia testa e di trasferirlo nero su bianco.
Spero di non essere uscita dalla caratterizzazione originale e di avervi trasmesso qualcosa con questa one-shot senza troppe pretese.
Mi auguro che vi piaccia.... se sì recensite, così continuerò a scrivere!

Alla prossima 

la vostra Maë

   
 
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