Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Al di là del mare
e della costa,
si erge alto,
possente,
uno schivo monte.
Alta è la sua vetta
che l'infinito
va toccando;
e su di essa,
Vegliarda è la sua chiesetta,
che nei dì di merla,
di una bianca coltre,
è ricoperta,
e dì lontan,
quasi non si nota;
altre vette,
hai a te intorno,
ma di loro,
tu, poco ti tangi.
oh, montagnia mia!
spoglia tu sei,
umile, schiva
e brulla appari;
poche le radici,
che da baston ti fanno;
ma tu,
pure essendo
vecchia e nebulosa,
mai sola sei ;
fiumane di pacate genti,
al sentir della tua brezza,
si appagano;
quand'anche sbuffi forte,
e piena d'ira sei,
il sol sentir
di umane voci,
ti placa;
quanto tu hai veduto!
Quanti visi belli,
quanta allegria!
Nelle giornate assolate,
di profumi sempreverdi,
da assaporar in gennaio,
come ad agosto,
tu, mi rischiari la mente,
Vegliardo caro monte,
e dalla sottile tua cima,
una sonata ti vò cantando:
custodisci le salme
dei giovini belli,
che questa terra,
di salvar tentando,
troppo presto,
abbandonato hanno;
Canta per loro
Vecchio mio Monte!