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Autore: _Eclipse    04/02/2019    0 recensioni
{Storia ad Oc | iscrizioni chiuse| ex Eternal Darkness}
Dopo anni e anni di guerra, alla fine l'umanità è crollata. Un nuovo potere in mano ad una razza di esseri mostruosi è sorto.
Vampiri, principi della notte, ormai signori anche del mondo. Una cortina di oscurità è calata sulle rovine degli uomini.
Ma una fioca luce brilla nelle rovine dell'umanità. Una piccola scintilla di speranza, la scintilla della resistenza. Un gruppo di giovani uomini e donne che nel buio della notte agiscono come ombre che mira alla liberazione degli uomini dal giogo di quest'oscuro nemico. Un gruppo di persone che mira a far risplendere un nuovo sole sulla terra.
Genere: Avventura, Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Axel/Shuuya, Mark/Mamoru, Nuovo personaggio, Shuu, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 11: VESPERE ET MANE

 

Nelle profondità di Saint Michael, I quattro ragazzi si avvicinarono al sarcofago di Lilith.

Una grossa lastra di pietra nera copriva la tomba.

-Al mio tre- sussurrò Jude.

Iniziò a contare e quando arrivò a tre, tutti spinsero la lastra.

Lentamente iniziò a spostarsi fino a cadere a terra con un botto.

All'interno stava il corpo di una donna.

Perfettamente conservato, pareva quasi che dormisse.

Lunghi capelli neri mossi, labbra rosso sangue e una carnagione estremamente pallida che risaltava sui vestiti scuri.

-Lilith…- mormorò Darren.

-La madre di tutti i vampiri- seguì Ines.

-Non perdiamo tempo, abbiamo portato alcool e fiammiferi, distruggiamo il corpo- intervenne Axel che stava prendendo dallo zaino la bottiglia con il liquido infiammabile.

Una voce iniziò a risuonare, un mormorio leggero e piacevole.

-Volete farmi questo?-

-Chi ha parlato?- domandò in modo inquisitorio il biondo.

-Io… mi potete vedere, il mio corpo riposa, ma il mio spirito è vivo-

-Lilith?- chiese Ines.

-Esattamente mia piccola cara, perché volete farmi del male? Io potrei esaudire tutti i vostri desideri-

-Non siamo interessati all'offerta- rispose Axel.

-La mia non era un'offerta, non vi permetterò di bruciarmi! Io conosco ogni vostra debolezza… tu mio caro, odi i vampiri perché hanno assassinato brutalmente tua sorella, quel piccolo angioletto. In cuor tuo temi che tu o i tuoi amici possano fare la stessa fine, vero?-

Delle immagini iniziarono a materializzarsi davanti ai loro occhi, la battaglia che infuriava sopra di loro. I morti e i feriti, uomini e donne in fuga, fuoco e distruzione.

-Tu invece, Ines, hai paura di non rivedere tuo padre vero? Lasciare casa di notte per unirsi a un gruppo di cacciatori. Che cosa irresponsabile!-

Ora la ragazza vedeva suo padre, si era arruolato per combattere e correva per fuggire.

Un senso di angoscia si impadronì della ragazza.

-Ah, Darren… tu non temi altro che perdere la tua famiglia, tua madre e… questa ragazza! L'amore non potrà difenderla, l'amore è per i deboli! Esiste solo la morte! Infine tu Jude. Tu sei particolare, non hai paura di perdere gli amici, o la famiglia, tu hai paura di ben altro. Hai timore di non essere in grado di portare a termine questo arduo compito. Pensi di non esserne all'altezza!-

-Sta zitta!- rispose lui.

-Come osi zittirmi! Tu misero umano!-

All'improvviso Jude iniziò a contorcersi dal dolore urlando.

-Ti farò pentire del tuo affronto!-

Rapidamente Axel gettò la bottiglia di vetro con l'alcool all'interno della tomba.

Si infranse in una decina di pezzi rilasciando il contenuto sul corpo.

-Sporchi umani! Non sapete chi state sfidando!-

Axel cadde a terra urlando anche lui di dolore.

Si sentiva improvvisamente come trafitto da lame invisibili in ogni punto del suo corpo.

Lo spirito di Lilith si stava ribellando.

-Vi dò una singola opportunità, sacrificate un po’ del vostro sangue e quando tornerò nella mia forma materiale esaudirò qualsiasi desiderio- la voce si era fatta melliflua e viscida.

Ines guardava impaurita i suoi amici a terra mentra Darren le stringeva la mano.

La ragazza si staccò da lui e avanzò a pugni stretti e tremando verso la tomba.

Prese dallo zaino un coltello con la mano sinistra e distese il braccio destro con il pugno chiuso.

-Brava bambina mia… sai che devi fare!-

-Sì… io so cosa fare, ma non sarà ciò che vuoi!- esclamò.

Aprì la mano destra rivelando un accendino.

Accese una fiamma e lo gettò nella tomba. Aveva solo finto di donare il suo sangue ed era riuscita a ingannare Lilith.

Le fiamme presero a consumare il corpo della signora dei vampiri.

Non si sentì più alcuna voce, solo un grido stridulo che cessò dopo pochi istanti.

Axel e Jude si rialzarono storditi.

Pochi secondi e il fuoco si spense, all'interno del aarcofago non rimase che cenere.

-C'è l'abbiamo fatta! Siamo riusciti a distruggere Lilith!- esultò Darren.

-Aspetta a cantar vittoria… i nostri amici lassù stanno ancora combattendo- lo interruppe Jude.

-Allora sarà il caso di tornare e dar loro una mano- propose Axel.

-Non ci rimane che sconfiggere Dark in persona… andiamo! Ci aspettano- concluse il rasta.

La squadra abbandonò velocemente quel luogo terribile per tornare in superficie.

 

****

 

Bryce arrivò alla barricata occidentale braccato da Aiden che lo rincorreva a perdifiato.

Il marchese Whitingale sorrise e diede ordine di catturare il cavalier Frost.

In men che non si dica, il vampiro più giovane si ritrovò circondato da quattro della sua specie.

Vestiti di nero e recanti l'insegna di un cranio sul petto.

La Guardia del Teschio, l'elite dei vampiri. Ben equipaggiati e motivati.

A turno presero ad attaccare il nobile con dei rapidi fendenti.

-Direi che è arrivata l'ora di divertirsi- ghignò Bryce avanzando verso la barricata.

Dall'alto KD cercava di dare aiuto ad Aiden sparando.

Riuscì a eliminare due vampiri colpendoli alla testa. Il colpo passò li trapassò da una parte all'altra.

Il cecchino aveva quasi finito i proiettili. Contava non più di tre colpi da sparare.

Al di sotto della sua postazione Bryce aveva scavalcato le macerie della linea di difesa.

Il coreano prese la mira e fece fuoco.

Uno, due colpi.

Mancò il bersaglio entrambe le volte. Il vampiro era riuscito a schivarli velocemente.

Ryoko provò anche lei a sparare invano.

Il nemico prese di mira la ragazza e si avvicinava sempre più.

Fu allora che KD prese una scelta drastica. Rimosse dal fianco una lama lunga una trentina di centimetri, una specie di lungo coltello. Lo fissò al fucile.

Era una baionetta.

Così armato si lanciò di scatto sul vampiro.

Atterrando riuscì a gettarlo a terra.

Con uno spintone Bryce si levò l'umano.

Stringendo il fucile, KD lo usava come se fosse una piccola lancia cercando di colpire d'affondo.

Il vampiro impugnò allora l'arma che aveva al proprio fianco.

Una mazza gotica di colore nero. Un arma pesante ma efficace.

Iniziò a roteare per darsi lo slanciò e colpire l'umano.

Il primo impatto fu parato dal fucile che di spezzò in due pezzi.

Il ragazzo cadde a terra e Bryce sorridendo iniziò a tirargli dei calci.

-Misero umano… pensavi forse di ostacolarmi? Non sai chi hai davanti a te?-

-Un mostro!- esclamó il cecchino rialzandosi e afferrando la lama della baionetta.

-Sei piuttosto cocciuto… vediamo cosa sai fare!-

Il secondo colpo del vampiro andò a vuoto. La mazza era un'arma pesante e facilmente prevedibile.

Ryoko si voltò e vide l'amico che duellava.

-Kangdae!- gridò lei.

-Vai via Ryoko! Ritirati, io cerco di guadagnare tempo!- rispose l'altro.

Quell'attimo di distrazione fu cruciale.

Un violento colpo di mazza cadde sull'avambraccio sinistro di KD. Un dolore atroce attraversò il corpo ragazzo.

Probabilmente l'impatto aveva fratturato sia l'ulna che il radio.

Il cecchino provò ad attaccare tenendo la baionetta nella mano destra, ma venne colpito poi alla costole.

Cadde a terra sputando sangue.

-No!- urlò Ryoko che aveva visto la scena.

-Inutile, non puoi nulla contro di me!- tuonò il vampiro mentre troneggiava sul proprio nemico sconfitto.

Ryoko, in preda alla rabbia e alla disperazione prese il proprio fucile, Hell, iniziò a sparare diversi colpi al marchese.

Di sua risposta si avvicinò alla ragazza rapidamente e l'afferrò al collo con la mano sinistra iniziando a stringere.

-Non temere… presto raggiungerai il tuo amico!-

Ryoko portò le proprie mani sul braccio del vampiro, cercando di allontanarlo o allentare la presa.

Ad un tratto si sentì qualcosa soffiare, un gatto nero, schiena arcuata e coda gonfia. Robin Hood.

Ringhiava e soffiava verso il nemico che stava minacciando la sua padrona.

Lui stesso l'aveva seguita dalla base.

Non aveva paura della battaglia, era abituato ai botti e al fracasso.

Improvvisamente con un scatto il gatto saltò addosso al vampiro.

Bryce, distratto dal felino che gli era piombato sul fianco infilzandolo con gli artigli, allentò la presa su Ryoko per qualche istant.

La ragazza in preda all'azione del momento strappo il proprio crocifisso rosa dalla sua collana.

Non era un normale crocifisso, ma un'arma in miniatura. Nascondeva un pugnale.

Con esso trafisse il collo di Bryce.

Il vampiro sentì la propria testa girare poi cadde a terra a peso morto in una pozza del suo stesso sangue.

La ragazza corse dall'amico disteso a terra, raggiunto pochi istanti dopo da Aiden che era riuscito a sbarazzarsi dei suoi due aguzzini.

-Respira, a fatica, ma respira, ti prego aiutami a portarlo in infermeria da Celia!-

Aiden cercò di sollevare con l'aiuto della ragazza il corpo. Una volta preso, in spalla iniziarono a dirigersi verso i soccorsi a passo spedito.

Attraversavano le macerie e i corpi dei compagni caduti e dei vampiri.

Gli uomini sparavano fino all'ultimo proiettile.

Superarono l'ultima barricata, l'estrema linea di difesa.

Ormai i combattimenti si stavano lentamente portando verso il centro della città.

Entrarono nella base secondaria tramite un ingresso secondario che era stato aperto per i feriti. La semplice porta blindata di un edificio del centro di Saint Michael.

La vecchia base della Gilda era ormai colma di feriti agonizzanti.

Ryoko chiamò più volte per nome la sua ragazza.

-Celia! Celia!- ripeté più volte.

L'infermiera comparve all'improvviso, le mani e la veste bianca erano completamente insanguinati.

-Celia, ti prego fai qualcosa per lui!- la implorò la ragazza dai capelli rosa.

L'altra si fece avanti e spostò un ciuffo di capelli scuri dal volto del ferito.

-Kangdae!- gridò l'infermiera terrorizzata.

-Per favore, fai qualcosa- intervenne Aiden.

La ragazza dai capelli blu posò l'indice e il medio della mano destra lungo il collo di KD.

-Il polso è molto debole-

-Possiamo fare qualcosa?- chiese il vampiro.

-Dovete cercare un posto per distenderlo-

-I dormitori vanno bene?- chiese Ryoko.

-Se c'è un letto libero sì! Qualsiasi posto!-

I due non esitarono a dirigersi verso il dormitorio più vicino.

I letti mal messi erano quasi tutti occupati dai feriti.

Si avvicinarono a uno degli ultimi liberi e delicatamente posarono KD.

Celia si avvicinò, la cosa che gli balzò all'occhio fu l'avambraccio sinistro, gonfio e livido, successivamente osservò il petto.

Faceva fatica a sollevarsi.

Prese dalla propria tasca delle forbici e tagliò la semplice t-shirt che indossava per levarla.

Il petto aveva un aspetto ancora più orribile.

Il colpo ricevuti aveva fratturato diverse costole e lacerato la cute e i muscoli.

Con le lacrime agli occhi, Celia si alzò e andò via.

Tornò pochi istanti dopo con una siringa e una fiala.

-Morfina… una delle ultime dosi. Gli servirà- mormorò mentre con aspirava il liquido.

Poi dopo aver sfiatato lo strumento portò l'ago sull'avambraccio destro presso una vena e iniettò il farmaco.

Il ragazzo mugugnò, la voce era strozzata. Pareva che fosse svenuto ma era ancora lucido anche se ad occhi chiusi.

L'infermiera si alzò e uscì dal dormitorio facendo segno di seguirla.

-Non credo… non credo ce la farà. Ha un braccio e diverse costole fratturate. Un grave edema al petto e il suo respiro è debolissimo…-

Ryo si portò le mani al volto.

-Mi dispiace… non posso far nulla…- mormorò l'infermiera.

 

****

 

Viktor stava ancora dirigendo la difesa del settore centrale quando gli arrivò una comunicazione.

Jude e la sua squadra erano tornati con successo.

Esultò e si alzò sulla barricata gridando all'aria:

-Hai perso Dark! Non puoi più nulla! Lilith, è stata distrutta una volta per tutte!-

All'improvviso un rombo, una specie di tuono si propagò per la strada e uno stormo di corvi iniziò a volteggiare sulla testa di Viktor.

-Complimenti… ti sei battuto bene. I miei due luogotenenti sono stati sconfitti ma io vivo ancora- la voce sembrava provenire proprio dai corvi stessi.

-Poiché sono un signore potente ma buono, io vi lascio scegliere: morire assaggiando tutta la mia furia, o vivere il resto dei vostri giorni come i topi che siete. Avete un’ora di tregua per decidere-

I corvi si dileguarono e i non morti circostanti si tramutarono in polvere e cenere.

Una tregua, sessanta minuti.

-Inviate un messaggio a tutti i comandanti, li voglio nell'ufficio di Evans il prima possibile- ordinò Viktor ai suoi uomini.

Lui stesso iniziò a incamminarsi.

Raggiunse la piazza centrale ed entrò dallo stesso ingresso da cui erano passati Aiden e Ryo.

Per giungere al vecchio ufficio di Evans dovette attraversare i corridoi dell'infermeria.

Decine e decine di feriti che si lamentavano. Non vedeva una tragedia del genere da più di cent'anni.

L'odore del sangue permeva l'ambiente e penetrava nei muri.

Quello stesso fluido da cui dipendeva la sua vita immortale, ora lo stava nauseando.

Viktor incontró Aiden e Ryoko.

-Avete sentito il mio appello?- disse il vampiro cercando di mantenere un tono dignitoso.

-Sì… ma non voglio lasciarlo solo…- rispose la ragazza.

-Lasciare chi?- domandò l'altro.

Lei alzò il braccio meccanico e indicò il letto di KD. Era piuttosto vicino alla porta.

-Kangdae… ha combattuto contro un vampiro dai capelli bianchi armato di mazza… si è sacrificato per salvarmi- mormorò.

Lentamente il Barone si avvicinò a quel letto seguito dalla ragazza.

L'umano era a malapena coperto da un lenzuolo.

Tremava.

-Kangdae- sussurrò il vampiro.

-Generale- il tono del ragazzo era debole, faticava a pronunciare anche poche parole.

-Solo Viktor, oggi sei tu quello che ha dimostrato di essere più forte-

Seppur tremante KD alzò il braccio sano. Il Barone gli strinse la mano con tutta la forza.

-Hai combattuto con onore-

-Vinceremo?- domandò KD. La sua voce era sempre più debole e il tremolio sempre maggiore.

-Abbiamo già vinto, ce l’abbiamo fatta-

Dopo quelle parole la presa del ragazzo divenne più debole.

Smise di tremare, una volta per tutte.

Ryoko passò una mano sul volto dell'amico. Gli chiuse gli occhi.

-Ci vediamo nell'ufficio- mormorò lei per poi andarsene velocemente in lacrime e urlando per sfogarsi.

-Che la pace sia con te Kangdae- proferì il Barone per andarsene a testa bassa seguito da Aiden.

Pochi minuti dopo, tutta la squadra Inazuma era riunita compresi i ragazzi che erano andati a distruggere Lilith.

-Allora? Perché hai chiamati?- domandò Axel impaziente perché non vedeva l'ora di sparare a qualche vampiro.

-Prima, voglio complimentarmi con voi, siete riusciti a trovare Lilith e distruggerla…- la voce di Viktor era piuttosto bassa, provata ancora per la perdita.

-Dark ci ha dato un'ora di tempo per decidere se combattere o fuggire. Io ho appena visto morire un uomo che ha lottato fino all'ultimo per salvare una persona. Kangdae Choi- quando pronunciò il suo nome, si levò un brusio fastidioso fatto di lamenti di dolore.

-Io non so voi cosa pensiate, ma secondo me sarebbe un errore e un grave affronto alla sua memoria arrenderci proprio ora. Se riuscissimo a sconfiggere Dark avremo vinto definitivamente. Avrete vinto definitivamente- continuò il Barone.

-Io sto con Viktor- rispose Aiden.

-Anche io- lo seguì Ines.

-Nonostante il mio iniziale disprezzo, hai tutto il mio appoggio- replicò Axel.

Nessuno era in disaccordo. Tutti erano uniti e fermamente convinti a sconfiggere Dark una volta per tutte.

-Allora è deciso. Comunicate che tutti gli uomini sono liberi di andarsene, chi desidera combattere fino all'ultimo, si diriga verso la piazza centrale. Sarà la nostra ultima difesa- ordinò Viktor.

Jude annuì e comunicò l'ordine sfruttando la radio nella stanza affianco.

Viktor uscì all’esterno, verso il luogo dello scontro finale.

In molti si erano radunati nella piazza.

-Prendete posto in qualsiasi punto che possa offrirvi protezione come edifici o rovine. La tregua è quasi terminata- disse il Barone.

-Non dobbiamo fare altro che aspettare- intervenne Aiden al suo fianco.

-Non siamo certi del suo arrivo, ma di sicuro è da qualche parte nascosto che dirige l’attacco-

-Ci pensò io ad attirarlo- continuò il vampiro più giovane.

Fece qualche passo in avanti e alzò la testa al cielo e iniziò a urlare con tutta la forza che aveva.

-Ray Dark, io ti sfido a combattere sul campo di battaglia! Per vendicare l’onore della mia famiglia, mia madre e mio padre, io pretendo di affrontarti in un duello qui sullo stesso suolo dove sono morti i tuoi servi… e i miei amici-

Un tuono rimbombò nell’oscurità.

-Sei consapevole di ciò che hai detto, vero?- domandò Viktor con un pizzico di preoccupazione.

-Ovvio. Non sono mai stato più serio- rispose l’altro sguainando la spada, -Vinceremo una volta per tutte!- continuò.

-Abbiamo poche munizioni… questo vorrà dire che se necessario dovremo combattere corpo a corpo- rispose il Barone.

-La Gilda aveva pensato anche a questo. Nel corso degli anni ha costruito spade, baionette e altre armi di questo genere. Le abbiamo distribuite a tutti, anche se pochi le hanno usate a causa del timore di uno scontro ravvicinato.- spiegò Ryoko che si era ripresa per prepararsi allo scontro.

-Se necessario combatteremo come in passato- continuò Jude.

-Spero che possa essere abbastanza- mormorò Viktor.

Gli ultimi minuti passarono in fretta.

Una nuova ondata di non morti scavalcò l’ultima barricata.

Lentamente si dirigeva verso il centro.

a poche decine di metri dalla piazza, le strade iniziarono a coprirsi di esplosioni di piccola entità.

Esplosivo a distanza. Disseminato ovunque. Falciò un gran numero di non morti, eppure loro avanzavano imperterriti.

Non appena arrivarono all’interno della piazza, vennero colti da un fuoco incrociato.

Uomini nascosti negli edifici a lato della strada  sparavano raffiche mortali sotto la direzione di Axel e Jude.

Alcune frecce sibilarono nell’aria per poi conficcarsi poco sotto la clavicola di due vampiri.

Ines e Darren colpivano dall’alto.

Viktor ed Aiden a spada sguainata attendevano pronti a colpire.

Shawn e Austin prepararono gli ultimi razzi. Una salva volò lontano esplodendo rumorosamente.

Le schiere di Dark avanzavano inesorbilmente fino a che non comparve sul campo di battaglia.

Alto e minaccioso, vestito con una corazza a piastre di colore nero volteggiava con grazie e maestria una lunga spada.

Riusciva a schivare i colpi e si faceva strada tra le esplosioni.

Il gruppo di Axel aveva quasi terminato tutti i colpi. Non gli rimase che ordinare la ritirata per riorganizzarsi.

Venne seguito qualche istante dopo da Jude, anche lui ormai a secco.

Gli uomini si prepararono per l’estrema difesa, un combattimento all’arma bianca.

Alcuni tremavano al pensiero di doversi scontrare in questo modo, altri invece erano determinati ad andare in fondo fino alla fine e con lo sguardo fiero, si prepararono al meglio.

La battaglia ormai si era spostata nella piazza centrale, dinanzi ai resti della vecchia cattedrale di Saint Michael.

Cinquanta, trenta, venti metri.

I non morti marciavano velocemente seguiti dal loro signore.

Ormai era giunta l’ora. L’ordine fu chiaro e netto.

-Carica!- gridò Axel portandosi alla testa dei suoi uomini impugnando un fucile con una baionetta.

Un boato squarciò l’aria, un grido che racchiudeva tutta la volontà degli uomini di restare liberi.

Quasi trecento erano gli uomini rimasti a combattere e caricarono violentemente le fila dei vampiri.

I non morti erano certamente più forti fisicamente, ma allo stesso tempo più goffi e lenti.

Le lame delle spade e baionette penetravano profondamente nelle carni. I teschi degli scheletri venivano fracassati dai calci dei fucili e da armi improvvisate come le pietre delle macerie.

Dark ghignava mentre con i suoi fendenti abbatteva chiunque cercava di pararsi davanti a lui.

A una decina di metri, poteva vedere i due traditori con le spade sguainate. Essi indietreggiarono verso la cattedrale, a loro si aggiunsero Ryoko e Shawn.

Ray era determinato a schiacciarli uno a uno, soprattutto il giovane Aiden che aveva avuto la sfacciataggine di sfidarlo a duello.

Entrarono nella cattedrale seguiti dal signore dei vampiri. Erano riusciti ad allontanarlo dalla battaglia.

-Bene bene, due vermi e due umani… sarà una soddisfazione uccidervi uno ad uno e dissetarmi con il vostro sangue- ghignò.

-Non esserne poi certo, siamo di più- commentò Aiden.

-E più motivati- aggiunse Ryoko memore ancora delle tragedie del campo di battaglia.

-Vuol dire che la mia vittoria sarà ancora più gustosa- rispose l’altro.

-Attento, più alta è la propria superbia… più alta e dolorosa è la caduta- sorrise Viktor.

-Sono tentato di iniziare da te, Uxbridge… non sai come erano deliziose le grida di dolore della tua adorata madre, un’umana trasformata, un abominio!-

Il Barone avvampò dall’ira.

Ray si avvicinò velocemente per sferrare un fendente.

Venne parato a fatica dal Barone che cadde a terra.

Ryoko venne in suo soccorso sparando un colpo. Il proiettile venne schivato velocemente, ma questo diede il tempo a Viktor di rialzarsi e reagire.

Insieme ad Aiden iniziarono un combattimento a tre.

Dark era tra i due ragazzi ma riusciva a parare i loro attacchi volteggiando la spada come un perfetto schermidore.

Era in grado anche di contrattaccare con rapidità ed eleganza.

Shawn provò a inserirsi nello scontro, armato anche lui di spada provò a colpire con un affondo che venne schivato egregiamente.

Dark iniziò a prenderlo di mira. Si concentrava su di lui, parava i due ragazzi e attaccava l’umano.

Un suo attacco fu così potente da spezzare la lama del giovane.

Shawn dovette indietreggiare, non poteva combattere con i frammenti di una spada.

Un colpo basso, un calcio alle ginocchia, mise fuori gioco Aiden che cadde a terra.

Nuovamente Viktor si trovò contro Dark, nettamente superiore a lui.

Ryo provò a sparare altri due colpi che andarono a vuoto. Cercò di spararne un terzo, ma aveva finito le munizioni.

Velocemente montò una baionetta sul proprio fucile, Hell, e provò a caricare.

Ray si levò di dosso il Barone con una gomitata in pieno volto per poi dedicarsi alla ragazza.

Una baionetta è nulla in confronto ad una spada.

L’attacco andò a vuoto.

-Stupida, cosa pensavi di farmi con quello stuzzicadenti?- Dark prese la ragazza per il collo e la lanciò.

Ruzzolò a terra per diversi metri.

Sia Aiden che Viktor erano tuttavia pronti a combattere di nuovo.

-Non vi arrendete neanche se è evidente la vostra sconfitta…- disse il re dei vampiri.

-Noi abbiamo vinto, i poteri di Lilith sono stati dispersi, non potrai mai dominare in modo assoluto questa terra!- esclamò Viktor.

-Posso comunque prendermi le vostre teste…-

Con uno scatto riprese ad attaccare.

I suoi affondi erano veloci e i fendenti potenti. Le spade tremavano ogni volta che si schiantavano.

Roteando la propria arma riuscì a disarmare Aiden dopodichè prese Viktor alla spalla e lo gettò a terra, lo colpì più volte al ventre e al volto poi lo prese per il collo e lo scaraventò lontano sulle macerie.

Ormai tutti erano fuori gioco. Ryoko si era rialzata dolente, ma non era in grado di attaccare con quell’arma. Shawn non aveva che i resti della sua arma. Il Barone cercò di rimettersi in piedi barcollando e con il volto sporco del proprio sangue, ma era completamente disarmato, la propria spada era caduta a terra quando venne scagliato dal nemico.

Aiden si era fiondato, veloce come un lampo a riprendere la propria spada.

-Io non mi arrendo, non lo farò finché mio padre e mia madre non saranno vendicati!- urlò. Urlò con tutta la voce che aveva. Provava sia rabbia che tristezza e dolore.

Gridando provò ad attaccare nuovamente invano.

I suoi colpi venivano parati con una facilità impressionante, ma il ragazzo non si diede per vinto.

Continuò a menare fendenti sempre più forti fino a che, la sua spada si schiantò con così tanta forza sull’altra, che scivolò dalle sue mani e cadde davanti a lui.

In pochi istanti Aiden sentì una fitta nella parte alta dell’addome, poco sotto le costole.

Vide la spada di Ray Dark che lo aveva trafitto, da parte a parte.

-Aiden!- gridò Shawn con gli occhi pieni di lacrime.

Ryoko e il Barone rimasero paralizzati davanti a quell’orrido spettacolo.

-Alla fine sei caduto, proprio come i tuoi genitori!- ringhiò Dark.

-Non ti permettero di far lo stesso ai miei amici!- rispose Aiden e con le poche forze residue si aggrappò alla lama, sentiva che lacerava le proprie mani, ma così facendo, Ray non avrebbe potuto attaccare.

Shawn in preda alla rabbia e al dolore raccolse la spada di Viktor che giaceva a terra.

Si gettò rapidamente urlando ferocemente e colpì il fianco del re dei vampiri colto di sorpresa, poi levò in alto la spada e con un colpo netto gli tagliò la testa.

Il corpo di Dark cadde insieme ad Aiden.

Era fatta, avevano sconfitto Ray Dark, ma a caro prezzo.

Dall’esterno si sentirono rantoli e urla disumane, poi il silenzio. I non morti e l’intera armata nemica si era dissolta in un cumulo di cenere.

Il buio iniziò a dissiparsi, alcuni raggi di sole rischiaravano il cielo.

Passarono alcuni istanti e nella cattedrale arrivò anche il resto della squadra.

Jude, Ines e Darren.

Gioivano per la vittoria.

Con un po’ di ritardo giunse anche Austin, con le vesti coperte di sangue.

Nella mano destra teneva un ciondolo, era di Axel, un regalo di sua sorella Julia.

-Si è sacrificato per salvare una vita…- mormorò.

L'euforia della vittoria era stata spazzata via. Axel se ne era andato ed Aiden giaceva a terra ferito e sanguinante.

Il fratello si chinò e gli sollevò la testa appoggiandola sulle proprie ginocchia.

Gli strinse una mano e iniziò a chiedere soccorso.

-Aiuto! Qualcuno faccia qualcosa! Viktor…- il tono era disperato.

Il Barone corse dall'amico a terra e poggiò la propria mano sulla ferita, ma il sangue continuava a uscire lentamente.

-Non riesco a fermare l'emorragia, la ferita è troppo profonda- balbettò il Barone.

Aiden, ancora cosciente, con le poche forze che possedeva allungò il braccio all'amico.

-Ho fallito… Aiden, ho giurato a tuo padre di proteggerti a costo della vita ma ho fallito- sussurrò sconsolato il più grande.

-Non pensarci, mi sono sentito più vivo in questi giorni che in tutta la mia vita…- la voce era debole, stanca. Con un piccolo sforzo alzò il braccio verso il volto del Barone lasciando una leggera carezza.

-Aiden… resisti non lasciarmi ti prego- lo implorò il fratello.

-Shawn, sei più coraggioso di quello che pensi… vivi, io sarò con te, sempre. Viktor, ti prego, veglia su di lui- Aiden chiuse gli occhi, il respiro era sempre più debole.

Il Barone avvicinò il proprio volto a quello dell'amico.

Gli lasciò un piccolo e dolce bacio sulla fronte, come un padre che dà un bacio al figlio prima che si addormenti e mormorò:

-Ora riposa, Aiden, finalmente sei libero-



 

****

 

Ebbene, undicesimo capitolo… 

Ormai la battaglia si è conclusa, ma ha un prezzo

fin troppo caro.

Come credo abbiate notato, la storia non è ancora conclusa…

non ufficialmente almeno.

Ci sarà di  fatto un breve capitolo di chiusura, nulla

di impegnativo ma direi un qualcosa di simbolico,

detto questo, direi che è meglio che vada,

un saluto

 

_Eclipse

   
 
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