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Autore: lmpaoli94    05/02/2019    2 recensioni
Anastasia e Christian si sono lasciati dopo più di dieci anni di matrimonio.
Non avendo più quell’amore che li contraddistingueva come un tempo, Anastasia ha deciso di ritornare alla sua vita “normale”, mentre Christian non è mai riuscito a sopportare questa decisione della sua ormai ex moglie.
Non potendola più tenere sotto controllo come aveva sempre fatto da quando l’aveva conosciuta, il povero Grey sembrava di impazzire
Come poteva non pensare che ci sarebbero stati nuovi uomini nella vita di Anastasia?
Come poteva controllare la sua rabbia?
Momenti di dolore e di disperazione che avrebbero scatenato non pochi problemi.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anastasia Steele, Christian Grey, Jason Taylor, José Rodriguez
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Gail, ho bisogno che tu mi lasci da solo. Ho una riunione privata molto importante.»
Gail fu molto sorpresa nel sentire quelle parole.
< Mr Grey, sono appena le sei del pomeriggio. Devo ancora preparare la cena. >
< Non ce ne sarà bisogno. Mangerò qualcosa fuori. >
< Deve parlare con il Dottor Flynn? >
A Christian non gli andava giù che la sua domestica, s’eppur aiutandolo, si stava intromettendo fin troppo nella sua vita.
< No, ho degli investitori che saranno qui a momenti. >
< Ok, come vuole lei… Allora ci vediamo domattina? >
< Sì, alla solita ora. Buona serata , Gail. >
< Altrettanto, Mr Grey > replicò la domestica prendendo la sua borsa sotto lo sguardo attento e serio di Christian che non vedeva l’ora che si togliesse di mezzo.
Una volta che Christian fu completamente da solo, ricevette un messaggio da Elena.
“Sono nel tuo parcheggio privato al coperto.”
Guardandosi intorno per paura di venire scoperto, Christian gli andò incontro.
Anche se erano passati molti anni, Elena era sempre la solita, tranne che con qualche ruga in più che non poteva combattere.
< Buonasera, Christian. >
< Ciao, Elena. >
< Posso abbracciarti o mi respingerai come tuo solito? >
< No… certo che no. >
Dopo aver accolto tra le braccia quella donna che l’aveva cambiato per sempre, Christian la prese per mano trascinandola verso il suo appartamento.
< Ti posso offrire qualcosa? Un caffè? Un bicchiere di vino? >
< No, grazie. Sono apposto così. >
A quel punto Christian stava cercando di trovare le parole giuste per iniziare la loro conversazione.
< Non avrei mai pensato di ricevere una tua chiamata dopo tutto questo tempo. Pensavo che tu mi avessi dimenticato per sempre. >
< Invece no. Io non scordo mai il mio passato… >
< Christian, vuoi dirmi il vero motivo per cui mi hai cercato? O hai deciso di camminare avanti e indietro come un pazzo squilibrato? >
< Riguarda io e Anastasia… Ci siamo lasciati. >
< Mi dispiace moltissimo. >
< Davvero? Credevo che ti avrebbe fatto piacere. >
< Perché mi dovrebbe far piacere che ti sia successa una cosa del genere? >
< Perché non hai mai sopportato Anastasia. >
< Lei non era la persona adatta a te. E con il passare del tempo, questo mio pensiero mi ha dato ragione. >
< Se ci siamo lasciati è solo per causa mia. >
< Che cos’hai combinato? >
< Io… >
Ma Christian non riusciva a trovare le parole adatte.
Si sentiva troppo male nel confessare che gli aveva fatto una cosa imperdonabile.
< L’ho tradita… Con Gia Matteo. >
Nel sentire quelle parole, Elena tacque facendo un respiro profondo.
< Tu non riesci a legarti con una solo donna per tutto il resto della tua vita… Hai un bisogno di trovarne diverse per poter assopire la tua dominazione. >
< Era solo ubriaco e quella donna se n’è approfittata! >
< Davvero? È solo questo? O lo volevi anche tu? Christian, pensi che io non ti conosca abbastanza? So come puoi reggere bene il vino. Anche se quello che hai bevuto è molto pesante, sono convinta che non eri del tutto ubriaco. >
Ma Christian non rispose, capendo che era stato colpito nel segno.
< So di aver sbagliato… e me ne pento amaramente. >
A quel punto Elena si accomodò accanto a lui massaggiandogli la gamba come segno di conforto e vicinanza.
< Ami ancora tantissimo tua moglie? >
< Non lo so. Non so più cosa pensare… >
< Vorresti non poter pensare a lei e tornare indietro nel tempo anche per un solo momento? >
< Credi che sia la cosa meglio da fare, Elena? >
< Lo devi decidere solo tu. Sei tu il padrone del tuo destino. Io non voglio sforzarti nel fare niente. >
Alla fine, Christian prese Elena tra sé mettendosela sopra le sue ginocchia e baciandola senza una attimo di tregua.
Ma appena la donna era pronta per spogliarsi, Christian si bloccò all’istante come preso dalla paura.
< Dobbiamo fermarci, Elena. >
< Perché? Stavamo andando così bene. >
< Io… non posso farlo. Mi dispiace. Ti prego di rivestirti. >
Non riuscendo a capire momentaneamente che cosa volesse davvero Christian, Elena ci rimase un po’ male.
< Mi dispiace averti fatto perdere del tempo, Elena… Credevo che per questa sera tu fossi uno sfogo per me. Che potevo risolvere la mia situazione facendo del sesso con te… Ma poi ho subito capito che avrei peggiorato ulteriormente la situazione… Ho capito che amo ancora Anastasia e voglio passare la mia vita solo con lei e con i nostri figli. Solo così potrò tornare ad essere l’uomo migliore che ero quando mi sono sposato. >
Elena fu molto colpita dalle parole di Christian.
La Signora Lincoln, sotto sotto, era molto contenta nel sentire come il suo sottomesso era maturato.
< Sono molto fiera di te, Christian. >
< Lo pensi davvero? >
< Sì. Adesso posso dire che quella donna è giusta per te… Non ci potevo credere quando in passato mi avevi detto che ti aveva cambiato per sempre. Pensavo che era solo un male per te, ma mi sbagliavo… Adesso devi fare di tutto per riconquistarla. >
< E come potrei fare? >
< Devi lasciarla vivere nei suoi spazi e cercare di entrare nella sua vita con moderazione. Solo così lei capirà che sei cambiato e vorrà di nuovo tornare da te. >
< Credi davvero che succederà? >
< Se non ha deciso di non volerne sapere più di te, allora c’è una speranza. Ma sarà il tempo a dirtelo. >
Christian fu molto contento che la conversazione avuta con Elena non era sfociata in qualcosa che l’avrebbe profondamente rovinato.
Parlare con lei aveva impresso nella sua mente una nuova speranza.
< Ti ringrazio per tutto, Elena. Per il tuo conforto e per le tue parole. >
< Spero soltanto che potremmo rivederci e risentirci presto. >
< In questi giorni ho molti impegni di lavoro, ma appena sarò un po’ libero te lo farò sapere. >
< D’accordo. Ci conto… A presto, Christian > replicò Elena dandogli un rapido bacio affettuoso sulla guancia.
Ma nel mentre Elena stava per tornare alla sua macchina, la madre di Christian rimase visibilmente sconvolta nel rivederli insieme.
< Christian… >
< Ciao mamma. Che cosa ci fai qui? >
< Sono venuta a trovarti… Per vedere come stai tu e la tua famiglia visto che non ti fai mai sentire. >
< Sto molto bene. Vieni, entra pure. >
Con la rabbia che gli ribolliva nelle vene, la Signora Grey salutò suo figlio abbracciandolo calorosamente.
< Posso offrirti qualcosa? >
< No. Dimmi piuttosto che cosa ci faceva Elena in casa tua. >
< L’ho invitata qui per parlare un po’ con lei visto che sono molti anni che non ci sentivamo. >
< E da cos’è data questa tua idea malsana di rivederla? >
< Mamma, io e Elena un tempo ci frequentavamo e ci capivamo… >
< Vi capivate a letto? Christian, per l’amore del cielo! Ti rendi conto che ha abusato di te?! Tu eri ancora minorenne quando sei andato a letto con lei! >
< Lo so bene mamma, ma ormai quella storia è acqua passata. >
< Sì certo, come no > replicò la donna smorzando un sorriso isterico < Pensi che io possa credere alle tue parole? Che cosa ne penserebbe Ana se sapesse che lei è stata in questa casa? >
< Lei non lo saprà mai! > tuonò rabbioso l’uomo < Anastasia non abita più qui. >
< Che cosa? >
< Mi ha lasciato, mamma. >
< Che cos’hai combinato? >
< Una cazzata che è costata la felicità e il mio matrimonio. >
< L’hai tradita? Le hai fatto del male? >
< Sai che non alzerei mai un dito su Ana. >
< Questo è tutto da vedere, Christian… Dopo aver rivisto Elena, mi aspetto cose impensabili da te. >
< Sei venuta qui per darmi contro o sei venuta qui per me e per passare un momento senza che noi potessimo litigare? >
< Vedere quella donna mi ha fatto andare il sangue alla testa! E poi tu mi dici che adesso Anastasia ha chiesto il divorzio.  Come mi dovrei sentire, secondo te? >
< Cerca almeno di mantenere la calma! >
< Io sono calma, Christian! > gridò la donna.
< No, non lo sei! >
Alla fine la madre di Christian capì che stava esagerando nell’alzare la voce.
< Vuoi per favore raccontarmi che cos’è successo tra te e Anastasia? O forse hai preferito dirlo solo alla tua Elena? >
< Mamma, io e lei siamo solo amici. >
< Mi dispiace figliolo, ma non ti credo. >
Dopo aver fatto un respiro profondo, Christian raccontò a sua madre di come l’aveva tradita e di come Anastasia l’aveva scoperto.
< Ti dovresti vergognare, Christian. Tu sei un uomo sposato… E che fai? Te la vai a spassare con una bella bionda frivola e senza cervello? >
< Mamma, Gia Matteo è un ottimo architetto. >
< Sarà pure un ottimo architetto ma non ha il diritto di infilarsi nelle tue mutande… E tu non avevi nessun diritto di crollare dinanzi alle sue avances. >
< Purtroppo ero un po’ allegro per colpa del vino che abbiamo bevuto. Ed è per questo se poi alla fine sono caduto nelle sue braccia. >
< Non ci sono scuse che tengano, Christian. Adesso capisco perché Anastasia non vuole più sapere di te. >
Presa da un moto irrefrenabile di lasciare la casa di suo figlio, la Signora Grey prese la sua borsa per dirigersi verso l’ascensore.
< Adesso che cosa farai? Dirai tutto a papà e alla nostra famiglia? >
< Assolutamente no. Sono cose tue, Christian. Tocca a te parlarne. Io non farò niente… Ma sappi che più tempo farai passare, più sarà peggio. Se vuoi l’aiuto della famiglia e non quello di Elena, ti consiglio di parlarne anche a tuo fratello e a tuo padre. >
< Così magari Katherine Kavanagh sfogherà tutta la rabbia su di me e io dovrò fare di tutto per difenderti. >
< E di cosa ti lamenti? Hai paura di una donna? > lo prese in giro sua madre.
< Certo che no! >
< Allora comportati da uomo e cerca il perdono di tua moglie prima che sia troppo tardi > disse infine la Signora Grey prima di salire sull’ascensore senza salutare suo figlio.
 
 
Anastasia si sentiva molto sola in quell’appartamento piccolo e ingombrante.
Senza la presenza dei suo figli che le occupavano tutto il tempo e senza suo marito che non faceva altro che assillarla, la vita di Anastasia aveva preso una piega fin troppo tranquilla.
“Potrei parlare con mia madre e con i miei figli… Ma a quest’ora staranno sicuramente dormendo. Lo farò domani.”
Stufa di leggere i soliti libri, Ana si sdraiò sul divano ascoltando le notizie della sera.
Nel leggere la notizia della serata, la giovane donna rimase visibilmente scioccata.
“Jack Hyde libero.”
Quella frase, scritta a caratteri cubitali, l’aveva profondamente segnata.
Sapere che il suo peggior nemico era a piede libero, la faceva sentire più sola che mai.
Presa da un moto di paura e tristezza, Ana stava per comporre il numero di Christian.
“Ma cosa sto facendo? Perché desiderò ardentemente parlare con lui? Voglio davvero che mi consoli dopo tutto quello che mi ha fatto?”
Nel ripensare al momento del suo tradimento con Gia Matteo, Anastasia compose il numero di José.
< Pronto? >
< Ciao, José. Spero di non disturbarti a quest’ora. >
< No, tranquilla. Mi stavo solo preparando la cena. Avevi bisogno di qualcosa? >
< Sì, di un po’ di compagnia… Che ne dici se per stasera vieni da me e ordiniamo un po’ di cibo cinese e lo mangiamo assieme? Sempre che tu voglia. >
< Certo che voglio! Lo sai che mi fa molto piacere la tua compagnia. Poi soprattutto dopo quello che ti è successo… Tu ordina cibo cinese, mentre io mi preparo per venire da te. >
< D’accordo. Sei un vero amico. >
 
 
Nel mentre Anastasia e José stavano divorando la loro cena, la donna non poté evitare di raccontare a José cosa la stava realmente occupando.
< Che cosa? quel pazzo che ti ha rapito e che per poco non uccide te e la sorella di Christian adesso si trova a piede libero? >
< Purtroppo è così. È per questo se stasera ti ho fatto venire da me. Non volevo starmene da sola. >
< Hai fatto bene. >
< Adesso devo trovare un modo per non rimanere sempre da sola… Potrei dire a Katherine se rimane a dormire qui per alcuni giorni, ma è troppo presa dal lavoro e da Eliot… Forse potrei andare da mia madre… Già! Almeno potrò rivedere i miei figli. >
< E come farai con il tuo lavoro? >
< Ho molte ferie arretrate. Me le prenderò senza problemi. >
< Se per te non è un problema, potrei essere io a farti compagnia. >
< Tu sei troppo gentile José, ma non vorrei darti troppo disturbo. >
< Ma scherzi? Qui si tratta di un criminale senza scrupoli! >
< Lo so, ma il tuo lavoro? Come farai con le tue fotografie? E il tuo viaggio in Messico? >
< Posso sempre rimandarlo… per te. >
Anastasia fu molto colpita dalle parole del suo amico.
Ma non poteva approfittarsene troppo.
Se non fosse…
< José, devo chiederti una cosa? >
< Dimmi, Ana. >
< Ma io ti piaccio ancora molto? Insomma, sei ancora innamorato di me? >
José fu molto colpito nel sentire una simile domanda da lei.
< Perché mi fai questa domanda? >
< Perché ho bisogno di sapere i tuoi reali sentimenti che hai nei miei confronti… >
< Cambierebbe qualcosa tra noi due? >
< Tu dimmelo, e io ti darò la risposta. >
< Sì, Ana… Sono ancora innamorato di te. Contenta adesso? Io non te l’avrei mai confessato visto che sei una donna già sposata anche se divorziata… Insomma, io non voglio problemi tra te e Christian. Specie se lui tornerà un giorno da te. Perché lui tornerà da te, giusto? >
Ma Anastasia non rispose, avvicinandosi a lui con fare circospetto e sensuale.
< Vorresti davvero sentire le mie labbra su di te? >
< Più di qualsiasi altra cosa > replicò l’uomo con il cuore in gola.
Dopo essersi avvinghiato a lui, Anastasia stampò le sue labbra sulle sue baciandolo appassionatamente per un momento che non accennava a non finire mai.
< Ana, io… >
< E’ vero che io sono ancora innamorato di Christian. Però se ho fatto questo è perché tengo molto anche a te, José. >
< Ma io… >
< Scusami se ti ho preso in giro. >
Non sapendo che cos’altro dire, José prese le sue cose per lasciare l’abitazione di Ana.
< Devo andare, Ana. Ci vediamo in giro. A presto > disse infine José uscendo dalla sua abitazione senza pensare che Jack Hyde era a piede libero.
   
 
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