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Autore: StregaDAutunno    05/02/2019    1 recensioni
"Ti sei unito alla ciurma della Walrus John Silver, siamo pirati, siamo fratelli, e se ce lo permetterai ti prometto che non ti lasceremo combattere da solo, mai più."
1715, ex colonia britannica di Nassau.
John Silver si unisce alla ciurma della Walrus, nave pirata guidata dal misterioso capitano James Flint.
Le parole pronunciate dal medico di bordo Leni Morgan seppur sincere si scontrano con la realtà dei fatti, in una trama fitta di segreti e tradimenti, e risvolti che neppure lei dopo tanti anni a Nassau poteva prevedere.
La salvezza forse risiede in un consiglio che lei stessa ha dato al nuovo arrivato: "Qui contano solo due cose. Rispetto e lealtà. Concedile alle persone giuste e loro le concederanno a te."
Storia ispirata alla serie Black Sails.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Billy Bones, James Flint, John Silver, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"L'ho trovato Miranda, finalmente l'ho trovato."
Flint sapeva come avrebbe reagito.
Avrebbe sgranato gli occhi scuri stupita, e poi avrebbe sorriso, lo avrebbe abbracciato, stretto.
Cosa avrebbe detto? Forse nulla, forse avrebbe solo ascoltato i dettagli di quella scoperta, della spedizione che lui stava organizzando.
"L'ho trovato Miranda, finalmente l'ho trovato. Il tesoro dell'Urca di Lima, finalmente potremo realizzare ciò che Thomas aveva solo immaginato." 
Ma la reazione di lei fu del tutto diversa da quella che lui aveva immaginato.
Non era felice, anzi, era preoccupata.
 
 
Leni Morgan raggiunse il giardino di casa Barlow, la prima cosa che vide fu il cavallo del capitano Flint.
Decise di non bussare, per non disturbarli, non ancora, poteva aspettare dopotutto.
Avrebbe fatto due passi nel giardino, poi avrebbe bussato, una volta capito di non essere il terzo incomodo.
Aveva passato molto tempo in quella casa con Miranda, le piaceva prendere il tè insieme e chiacchierare.
Miranda Barlow era arrivata a Nassau 10 anni prima, insieme a James Flint. Non era chiaro agli abitanti della zona cosa li avesse portati lì, né che tipo di relazione avessero, e dato che non erano sposati i pettegolezzi si sprecavano. Sicuramente erano amanti, ma c'era dell'altro che nessuno sapeva. Per tutti Miranda Barlow era considerata una specie di strega, una donna dai costumi discutibili e con buoni mezzi economici, che se la faceva con un pirata dalla oscura nomea. 
Per Leni era una donna gentile, colta, un'amica che l'aveva accolta ed aiutata quando era arrivata sull'isola.
C'erano dei fiori bellissimi in quel giardino, gelsomini e rose selvatiche, Leni si avvicinò per annusarle.
Miranda stava potando quel cespuglio quando Flint l'aveva portata lì per farle conoscere, quasi quattro anni prima.
"La signorina Leni Morgan." le aveva detto Flint  "Abbiamo avuto il piacere di offrirle un passaggio a Nassau." 
Miranda l'aveva osservata: "Piacere signorina Morgan, io sono Miranda Barlow. Dammi del tu, mi raccomando."
Leni aveva sorriso, imbarazzata, e Miranda l'aveva invitata ad entrare, le aveva offerto un tè, e aveva voluto conoscere la verità su di lei.
Leni, rompendo ogni diffidenza, le aveva raccontato del perché si trovasse su quel mercantile battente bandiera olandese e della fuga sulla Walrus.
"Una storia drammatica, mi chiedo come tu sia sopravvissuta, così giovane e già così bistrattata. Ma ora sei al sicuro." le aveva detto e le aveva messo una mano sulla sua, rassicurante.
Col tempo anche Miranda si era confidata sul suo passato, le aveva raccontato di suo marito, Thomas Hamilton.
"Lo hanno internato in un manicomio, usando delle sordide accuse contro di lui...contro James e me...e siamo dovuti scappare per avere un po' di serenità e pace." le aveva detto.
"Il manicomio," aveva risposto Leni a denti stretti "una facile soluzione per sbarazzarsi di un parente scomodo."
"Basta avere le possibilità economiche per comprare il parere dei dottori...ma tu questo lo sai molto bene." aveva commentato Miranda, poi si era scusata, si era resa conto di essere stata indelicata. 
Passeggiando nel giardino arrivò vicino alla lapide. 
Si intristiva sempre a guardarla.
Era molto sobria, una pietra tonda, liscia, di colore chiaro, con inciso un nome.
Miranda aveva piantato dei rampicanti lì sul prato, una specie di edera selvatica e odorosa, che ha foglie verde brillante e che in certi periodi dell'anno fiorisce in boccioli di un rosso delicato.
"I suoi colori." le aveva detto una volta mentre ripuliva la pietra dalle erbacce "Tu non l'hai mai conosciuta, ma fidati, questi colori me la ricordano, erano i suoi."
Thomasin Barlow.
Così l'avevano chiamata, in onore del defunto marito di Miranda, Thomas.
Adesso avrebbe quasi 6 anni, pensò, se solo quella febbre non l'avesse portata via.
Non aveva neanche un anno quando accadde.
Flint non si perdonava di non essere tornato a casa prima, di aver tergiversato alla ricerca di nuove informazioni sul tesoro, di averle lasciate da sole quando Thomasin aveva solo sei mesi.
Era partito con la Walrus portandosi dietro il ricordo di quella neonata dalle guance piene, i capelli fulvi e gli occhi verdi come i suoi, e quando era tornato quattro mesi dopo lei non c'era più.
Miranda non gliene aveva fatto una colpa, "Non avresti potuto cambiare le cose." gli aveva detto, ma Flint si torturava per aver lasciato la donna a seppellire da sola la loro bambina.
Chissà cosa si prova a sopravvivere a una figlia, si chiese Leni, spero di non scoprirlo mai. 
Continuò il giro del cortile, si spostò sotto una copia di alberi che regalavano un po' di ombra in quella calda giornata.
Oltre il giardino, verso i campi, una signora passeggiava guardando nella sua direzione.
Le spie del reverendo Lambrick, pensò, Miranda gliene aveva parlato.
"Passeggiano, scrutano, e poi riferiscono, queste maldestre spie." aveva detto soffocando una risata, ma poi era tornata seria "Lo so che dobbiamo stare attenti, sopratutto per James, ma a volte credo che la loro sia solo curiosità morbosa."
Leni sostenne lo sguardo della donna, che distolse il proprio e accelerò il passo.
Avrebbe sicuramente raccontato che il capitano James Flint era ancora a casa Barlow, a tramare chissà cosa, forse la dannazione di tutte le loro anime. Il reverendo faceva spesso sermoni contro la pirateria.
"Non fatevi ingannare, non unitevi alle loro luride ciurme, distogliete lo sguardo dalla loro indecenza!" aveva tuonato una domenica a messa, due distinti messaggi, uno per gli uomini e 
e uno per le donne del suo gregge di pecorelle smarrite.
Ma in una terra come Nassau, dove il crimine paga molto bene, i suoi sermoni cadevano nel dimenticatoio molto presto, e alla fine gli uomini cercavano lavoro sulle navi pirata mentre le donne si concedevano a questi marinai rudi ma affascinanti. 
La finestra della camera era aperta, da lì Leni sentì delle voci, alterate.
"Era mio marito, quindi sì posso permettermi..."
Tese l'orecchio, incuriosita, ma sopratutto preoccupata.
"10 anni ti ho sostenuto..." 
"Non ti ho obbligata..."
"...sono stata ogni cosa per te, un'amante, la migliore amica..."
"Non dare a me tutta la colpa! Non osare!"
"...relegata su quest'isola..."
"Come puoi farmi questo?...loro...non mi piegherò a loro...non chiederò perdono!"
Leni sentì dei passi, porte sbattute, e poi il cigolio di una porta, era quella della veranda sul retro. Miranda uscì, le sorrise, materna come era suo solito fare. L'abbracciò, felice che anche questa volta la sua giovane amica fosse tornata sana e salva.
"Ti ho vista dalla finestra. Dovevi venire prima." la rimproverò dolcemente "Ma James mi ha detto di Hal..." aggiunse, comprensiva.
Oltre la sua spalla Leni vide James Flint salire a cavallo e allontanarsi.
"Vi ho sentiti alzare la voce." disse a Miranda "Va tutto bene?" 
La donna abbozzò un sorriso: "Sì, conosci il tuo capitano, fumantino e testardo. Entra, ti verso una tazza di tè."
 
 
"L'ho trovato Miranda, finalmente l'ho trovato. Il tesoro dell'Urca di Lima, finalmente potremo realizzare ciò che Thomas aveva solo immaginato." 
Ma la reazione di Miranda Barlow fu del tutto diversa da quella che lui aveva immaginato.
Non era felice, anzi, era preoccupata.
"Dimmi cosa pensi." la esortò Flint.
"Cosa penso...che sono felice per te."
"Menti, lo sento dal tuo tono sprezzante. Miranda, finalmente potremo fare..."
"Fare cosa? Quel tesoro ci inchioderà qui, a Nassau. Quasi speravo che non trovassi nuovi appigli per cercarlo."
"Cosa stai dicendo Miranda?" Flint era incredulo a quelle parole "Mi hai sempre spronato a cercare il tesoro, per il nostro futuro..."
"Un futuro per noi, non per tutti i pirati del mondo! Non per Nassau, per noi! Ti ho incoraggiato perché ti serviva uno scopo, qualcosa che ti tenesse vivo nel tuo dolore."
Flint le si avvicinò, i suoi occhi scrutavano quelli di lei, quasi non la riconosceva: "Hai sempre voluto che realizzassi il progetto di Thomas e ora..."
"Thomas e le sue utopie sono irrealizzabili James, speravo che te ne accorgessi anche tu ma evidentemente sbagliavo. Non potrà esistere nessuna terra libera per i pirati, Thomas sbagliava."
Quelle parole furono come una coltellata per Flint, dolorose e brucianti.
"Non ti permettere..."
"Era mio marito, quindi sì posso permettermi di parlare così!" gli disse Miranda "Sono venuta qui con te pensando che sarebbe stato solo per poco tempo, e invece...10 anni James, per 10 anni ti ho sostenuto."
"E io te ne sono grato." cercò di dire lui, ma lei continuò.
"Anni in cui sono stata ogni cosa per te, un'amante, la migliore amica che potessi avere. Le cose che non ho fatto per te, qui. Ho passato 10 anni relegata su quest'isola, sola per la maggior parte del tempo, senza la mia famiglia, lontana dalla vita che conducevo."
"Non dare a me tutta la colpa! Non osare! Non te l'ho strappata via IO quella vita, loro lo hanno fatto, loro ci hanno allontanati! La tua famiglia lo ha fatto prima di chiunque altro." si difese Flint "E sai che non è per quello che c'era tra noi, ma perché Thomas stava per realizzare qualcosa di unico, una colonia libera, e lo hanno fermato perché avrebbe danneggiato i loro interessi. Non ti ho obbligata a venire qui." 
"Ma mi hai obbligata a restare. E io non voglio James, non più. Sono stanca di lottare per ogni cosa, voglio andarmene. E vorrei che venissi con me." concluse lei.
Flint fece un respiro profondo, cercando di calmarsi: "Vorrei darti ciò che vuoi Miranda, ma sai che è impossibile."
"No, non lo è. Ho conosciuto delle persone molto influenti negli ultimi mesi, loro possono, grazie ai loro agganci, farci ottenere un accordo. Posso avere dei documenti, James." disse Miranda, avvicinandosi a lui con sguardo speranzoso "Per me, e per te se lo vorrai. Potremmo ottenere un'amnistia per tutti i tuoi crimini come pirata e..."
"Ferma. Un'amnistia? Chi mai concederebbe al famigerato capitano James Flint un simile regalo?" chiese lui incredulo "Chi sono queste persone?"
"Il reverendo Lambrick è venuto spesso a trovarmi negli ultimi tempi. Lo lasciavo entrare per evitare di creare tensioni, ma poi mi sono resa conto che potevo sfruttare la situazione." spiegò Miranda "Sai che al suo gregge si è recentemente unito Richard Guthrie, il padre di Eleonor Guthrie? A quanto pare è stufo di finanziare i traffici illegali dei pirati."
"Eleonor mi ha accennato che il padre era tornato a Nassau, ma per riprendersi dopo una brutta malattia." disse Flint, sospettoso.
"E ha lasciato tutto in mano alla figlia perché non vuole più sporcarsi le mani, vuole pulirsi la coscienza a quanto pare." spiegò Miranda "Senza perderci in dettagli inutili, è venuto anche lui a trovarmi e abbiamo parlato. Mi ha riconosciuta, e mi ha fatto una proposta. Ci concederà tutto il suo aiuto, userà la sua influenza per farci diventare cittadini rispettabili, dobbiamo solo andare a Boston e parlare con i suoi amici, loro faranno il resto."
"Parlare con...parlare di cosa? Non sono un ingenuo Miranda, cosa vogliono in cambio?" Flint sentiva come un peso bruciante nel petto mentre le parlava, era la rabbia che montava.
Miranda deglutì, ecco la parte difficile da affrontare, pensò. Intuito il suo nervosismo gli prese le mani tra le sue, le strinse.
"Dovrai chiedere perdono per tutto...per le tue scelte, i tuoi crimini. E poi dovrai parlare dei tuoi uomini, denunciarli alle autorità. E farli arrestare."
Le pupille di Flint si dilatarono, le guance divennero rosse. 
Liberò le mani dalla stretta di lei, fece un passo indietro, strinse i pugni così forte da far penetrare le unghie nella carne, tanto voleva frenare lo schiaffo che sentiva di volerle dare.
"Come puoi farmi questo? Abbiamo perso tutto per colpa di queste persone, Thomas è morto a causa loro, di quelli come loro...no." disse fissandola con un odio che mai avrebbe immaginato di provare 
"James, è la nostra occasione..."
"Non mi piegherò a loro! Io non chiederò perdono! Perché non ho nulla per cui chiedere perdono!" le urlò "E se credi che venderò i miei uomini ti sbagli. Loro non verranno impiccati affinché tu possa tornare a vivere la vita che avevi prima." 
Pronunciate quelle parole afferrò la sua giacca e lasciò la stanza. Miranda sentì che attraversava a passi pesanti la cucina e usciva, sbattendo la porta d'ingresso al suo passaggio.
Miranda sospirò, non poteva dire di non aver immaginato quella reazione, ma ci aveva sperato in un finale diverso.
Credevi davvero che James avrebbe accettato? chiese una voce dentro di lei.
Sì, si rispose, speravo che avrebbe capito. 
Si accorse con la coda dell'occhio di una figura nel giardino, si girò e vide Leni che guardava i campi, fece un profondo respiro e andò ad accogliere la sua amica.
 
 
 
Billy dovette chiamare il capitano almeno tre volte prima che lui lo sentisse.
"Capitano!" disse a voce più alta.
Flint, che stava fissando la Walrus ancorata al largo del porto di Nassau, si girò a guardarlo, sul suo volto c'era una tristezza che non aveva mai visto, ma Billy fece finta di nulla.
"Mi dispiace disturbarti...volevo solo dirti che abbiamo portato i rifornimenti sulla nave, è tutto a posto." disse.
Flint, gli occhi verdi oscurati da ombre inspiegabili, annuì.
"Bene." rispose, e si voltò di nuovo "Se non c'è altro puoi andare."
Billy fece un respiro profondo e rumoroso: "In verità ci sarebbe una cosa, ho saputo da alcuni informatori che i nostri tre ammutinati hanno lasciato l'isola, già l'altro giorno."
"Ottimo." concluse Flint "Non preoccupiamoci più di loro allora. Ricontrolla i rifornimenti, giusto per sicurezza, e domani pomeriggio con la giusta marea partiremo."
"Domani?" chiese Billy stupito "Pensavo volessi partire tra due giorni..."
"È tutto pronto no? Non ha senso rimandare. Avvisa tutti gli uomini, si parte domani, abbiamo perso già fin troppo tempo." rispose Flint "A proposito, puoi dire a Leni di raggiungermi per favore? È per Hal, dobbiamo metterci d'accordo su come comportarci per farlo viaggiare con noi."
"Veramente Leni ha già fatto preparare un letto per Hal, nell'infermeria...ha detto che l'amaca non era ideale per le sue condizioni. Ma le dirò di venire da te appena torna."
"Tornare da dove?"
"È andata a salutare la signora Barlow." rispose Billy, e si rese conto che la notizia aveva turbato non poco il capitano "Posso andare a chiamarla se vuoi..."
"No." tagliò corto Flint "Ma appena torna mandala da me."  ordinò, e pensieroso si incamminò  verso la sua tenda.
Billy rispose che lo avrebbe fatto, e si chiese, guardando il capitano allontanarsi, cosa lo turbasse.
 
 
 
Leni aveva ascoltato Miranda con attenzione, ma non sapeva cosa risponderle. Aveva la gola secca, bevve un sorso di tè ormai freddo.
"Non mi stupisce che Flint abbia reagito così." riuscì a dire a un certo punto.
"E non cambierà idea." disse Miranda "Troppo orgoglioso, troppo testardo per vedere questa incredibile opportunità."
Leni si umettò le labbra: "Non riesco a dargli torto." rispose alzandosi dalla sedia.
Miranda si alzò a sua volta, andatole vicino le mise le mani sulle spalle: "Potresti venire tu con me."
"Scusami?"
"Vieni con me. Lasciamoci alle spalle Nassau e la sua vita di privazioni, Guthrie e i suoi amici potrebbero trovare una soluzione per te."
"Ne dubito." Leni la fissò e cercò di andarsene, ma Miranda non lasciò la presa.
"Possono farti avere dei documenti che attestano la tua nuova identità, non dovrai rivelare il tuo vero nome, sarai Leni Morgan per sempre. Potremmo andare in una città dove nessuno ti conosce..."
"Ti fermo subito Miranda." Leni le prese le mani e gentilmente le allontanò dal suo corpo "Non mi  interessa tornare al cosiddetto mondo civilizzato, la Walrus è la mia casa, Nassau è il mio porto sicuro."
Miranda rise: "Hai passato troppo tempo con James, ragioni come lui." 
"E come lui non intendo vendere i miei fratelli per un'amnistia." concluse Leni.
Miranda tornò seria, si morse un labbro: "Ti avrei risparmiata, avrei chiesto che tu non venissi coinvolta."
"E tutti gli altri pirati possono morire sulla forca invece?" chiese Leni.
"Tu non sei come loro." sentenziò Miranda. E si morse la lingua, si rese conto che quella frase era stata un errore. 
Leni ormai la guardava con disprezzo: "Ti ringrazio per la tua premura, ma sono esattamente come loro invece, e se condanni anche solo uno di noi ci condanni tutti." gli occhi le erano diventati lucidi, non sapeva dire se fossero lacrime di tristezza o rabbia, si allontanò da lei, si diresse verso la porta.
"Elaine." la chiamò col suo vero nome e lei si voltò, da quattro anni non veniva chiamata così, fu come un pugno allo stomaco. 
"Se te ne vai non potrò più aiutarti. Né te, né James." le disse Miranda, la voce ferma ma debole.
Leni provò ad abbozzare un ultimo sorriso per quella donna che era stata una sorella per lei: "Spero tu possa tornare a casa se è quello che vuoi, ma se per farlo dovrai farci del male sappi che non esiteremo a fermarti. Trova qualcos'altro da sacrificare per il tuo benessere. Ti auguro ogni bene Miranda."
Leni Morgan uscì che ormai era l'imbrunire, e si diresse verso la città, verso il porto.
Le lacrime che scivolavano sulle sue guance erano calde e fastidiose, le asciugò con le dita, scosse la testa per allontanare i brutti pensieri ma non se ne volevano andare.
La pancia le faceva male, si fermò un attimo, respirando lentamente, asciugando altre lacrime col dorso della mano. 
Aveva già provato quel dolore, quello che provoca un tradimento da parte di una persona cara.
Sei già sopravvissuta a quel dolore, sopravviverai anche a questo, si disse.
Era riuscita a rimanere nascosta per quattro anni, e ora rischiava che l'incubo da cui era fuggita venisse a cercarla.
Non solo lei, tutti quanti.
Flint, Billy, Hal, ogni uomo sulla Walrus, e perché no, ogni pirata di Nassau. Sentiva che ciò che stava per accadere era troppo grande per essere definito, o contenuto. Glielo diceva l'istinto.
Nessuno era più al sicuro ormai. 
Leni si voltò, guardò la strada che aveva percorso. Sarebbe stato così facile tornare indietro, entrare in casa di Miranda, ucciderla. Aveva ucciso uomini più grossi e brutali di lei, con la Barlow avrebbe avuto gioco facile.
Sarebbe stato altrettanto facile pulirsi la coscienza, dopotutto l'avrebbe fatto per salvare se stessa e gli altri.
Ma non lo fece.
Miranda era stata un'amica per lei, l'aveva protetta, confortata e consigliata. 
Glielo doveva in fondo, non le avrebbe fatto del male. 
Ma ora siamo pari, pensò Leni, se ci sarà una prossima volta quello che c'è stato non conterà più nulla, e con questa consapevolezza continuò il suo cammino verso la città, verso il porto, senza più guardarsi indietro.
 
 
   
 
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