Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Nymeria87    05/02/2019    2 recensioni
la mia prima Jonsa con tutto il cuore...
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[dal testo] scese da cavallo continuando a cercare tra la piccola folla che si stava radunando attorno a loro…
ancora niente…ma dove poteva essere, a chi poteva chiedere…
cautamente, senza smettere di studiare ogni singola persona, si girò ancora una volta, 
e li, sul parapetto che si stagliava di fronte a lei, infine lo vide!
[...]erano loro due, il centro del mondo erano loro due,
ad ogni passo Jon realizzava davvero chi aveva di fronte,
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riparto dalla 6x4 per ricostruire il loro percorso insieme, interpretando il non detto che traspare incontrollabile dall'alchimia del loro rapporto.
primissima fanfic, spero piaccia!
La ff si conclude con Winds of Winter, seguiranno altre 2 ff che andranno a percorrere gli eventi della settima e dell'ottava stagione.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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6x4.3 Missing Moment 3.2

 

Al calare del sole, Sansa si affacciava spesso alla finestra delle sue stanze, per mirare l’acqua del mare che piano piano si quietava;
tutta la frenesia del giorno scemava lentamente, mentre le ombre progredivano indisturbate tra i vicoli di Approdo del Re,
dove il vociare cittadino lasciava posto a rumori più sommessi.
Il velluto che in quel momento teneva tra le mani, era esattamente della stessa tinta delle sinuose acque al tramonto della capitale, così lucenti,
di un blu profondo, pacificante, cordiale.
Mai avrebbe pensato di trovare una stoffa di quella fattura all’interno del Castello Nero:
quando Edd l’aveva lasciata in compagnia di quel vecchio gentile, dalle dita sottili,
il cui compito era quello di occuparsi di tutto ciò che riguardasse la tenuta dei confratelli,
Sansa si aspettava di trovarsi di fronte ad una stanza colma di tessuti ruvidi e pellicce scure come notti senza luna,
ma una volta scelto l’occorrente per confezionare il mantello di Jon,
mentre stava spulciando tra le stoffe nella ricerca di qualcosa di pesante per realizzarsi una abito adatto al viaggio che la attendeva,
il vecchio gentile le mostrò il contenuto di un baule di legno finemente intagliato: 

“Questo lo ha lasciato qui Lady Selyse prima di partire… pensavo di recarmi a Città della Talpa per barattarne il contenuto,
ma se vi trovate qualcosa che può esservi utile e di vostro gradimento, sarà un onore lasciarvelo in dono Lady Stark”
disse affabilmente l’anziano confratello.

Nel baule aveva trovato anche filo da ricamo e minuteria assortita, il vecchio le aveva lasciato prendere quello che voleva senza complimenti,
con la promessa che una volta finito il lavoro fosse tornata per fargli ammirare il suo operato.

Portava con se solo il velluto, il resto lo avrebbe portato Podrick nelle sue stanze;
varcata la soglia e adagiata la stoffa sul letto, si diresse automaticamente alla scrivania con Spettro a fianco,
per progettare il disegno del ricamo che aveva in mente:
lo avrebbe posizionato all’altezza del petto, ben visibile, la posizione era determinante,
tutti dovevano sapere che lei era una Stark di nome e di fatto, e che mai aveva smesso di esserla.

Alla ricerca frenetica di carta e inchiostro,
si ritrovò a sistemare le missive sparpagliate sul tavolo e si rese improvvisamente conto di quanto quegli spazio fossero inutilizzati da giorni

…no, non dovrei occupare io queste camere,
Jon al momento potrebbe avere bisogno di ciò che si trova qui…

lasciò correre lo sguardo per tutto lo studio, incontrando infine gli occhi rubini del metalupo,
“Spettro, accompagnami da Jon, vuoi? Portami da lui, ovunque si trovi…”

un uggiolio sommesso in risposta e Spettro si voltò verso la porta facendole strada.

 

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Il vento pungente aveva il potere di distoglierlo dai pensieri.

Non esisteva altro che vento e neve lassù, e al di là di tutto quello che poteva accadere,
sarebbero sempre rimasti a circondare il mondo libero e sconfinato a Nord della Barriera.

Jon era avvolto nel suo mantello, con lo sguardo perso quando uno struscio di stoffe colse la sua attenzione facendolo voltare.

“Sansa…” respirò Jon.

Quale segreto si celava dietro i capelli di rame: prima Ygritte, poi la sacerdotessa rossa, ora lei…
tutte le donne che si erano ritrovate con lui tra i cunicoli scavati a ridosso delle alte mura di ghiaccio, erano baciate dal fuoco,
ognuna in maniera diversa.

Lei avanzò lentamente, con lo sguardo che vagava al di la della figura di Jon, verso l’orizzonte,
sulla grande distesa di boschi e neve che si stagliava difronte a loro.

“Non l’avevo ancora visto..” sussurrò incantata,

Jon condusse il suo sguardo verso la direzione su cui indugiava quello della sorella

“…si, da quassù ha un fascino selvaggio, primordiale, ti da un senso di sconfinata libertà e potenza…
ed è effettivamente così… nel bene e nel male…” sorrise amaramente Jon.

La mente lo catapultò con violenza alla prima volta in cui guardò davvero il mondo dall’alto della Barriera:
quel giorno con Ygritte, in cui travolto dall’adrenalina della scalata, si era fiondato sulle sue labbra,
bramoso di lei, del suo respiro caldo e affannato, del profumo balsamico dei suoi capelli, della SUA libertà e potenza… 

Una ferita ancora sanguinante che neanche la Donna Rossa con le sue magie era riuscita a comprendere,
arrivando persino ad offrirsi a lui totalmente e senza compromessi:
libertà e potenza fluivano in lei attraverso il calore e la sinuosità di quel corpo perfetto che Jon aveva avuto la forza di rifiutare…

Ed ora, a chiudere il cerchio, c’era Sansa, al suo fianco in tutta la sua bellezza, contemplando le valli del Nord,
con libertà e potenza nello sguardo, determinazione nei modi, pronta a rischiare tutto per riprendersi la sua stessa vita in mano:
mai più avrebbe lasciato che altri decidessero per lei!

Jon si voltò a guardarla,
la condensa del respiro si faceva largo tra le labbra madide e rosse,
la pelle diafana e luminosa era come una mattina d’inverno,
Sansa era così delicata e diversa da tutto quello a cui Jon era abituato…

“Non saresti dovuta venire da sola quassù…” la ammonì lui nel tentativo di dominare i suoi pensieri.

Sansa voltò leggermente il viso verso il fratello abbozzando un sorriso

“Non sono sola…”, un uggiolio poco distante le diede ragione, Spettro sbucò da un vicolo affianco a conferma di ciò che lei sosteneva…

“…capisco…” si scusò Jon guardandosi gli stivali,
“…ma ti avevo anche chiesto di non allontanarti troppo…” concluse guardandola con un mezzo sorriso a fior di labbra.

“Non guardarmi così, non è colpa mia se ti sei venuto a rintanare quassù…” disse lei divertita dal cipiglio di Jon,
il quale cercava di dedurre una spiegazione da ciò che lei aveva appena detto,

“…avevo bisogno di vedere te…” continuò lei tornando seria, con occhi intensi, richiamando la sua attenzione

“è successo qualcosa?” disse lui avvicinandosi prontamente,

“…solo che desidero tu riprenda possesso delle camere destinate al Lord Comandante…”

“Sansa…” iniziò lui paziente

“No Jon, seriamente! Ho visto la scrivania, le missive e il resto, quelle stanze potrebbero servirti nei prossimi giorni;
io non ho bisogno di tutto quello che si trova li, mi basta una stanza più piccola, non mi serve altro…” disse lei
“POSSO ADATTARMI!” sottolineò irremovibile mentre lo sguardo del fratello le correva addosso,
come per capire chi si celasse sotto il suo pesante mantello;
Jon arrestò serio il suo sguardo sul viso di Sansa, solo per un momento, finché le labbra non gli si sciolsero in un sorriso divertito 

“…sei davvero ostinata…” disse scuotendo la testa,

lei sorrise di rimando mantenendo comunque lo sguardo deciso su di lui

“…e va bene Lady Stark, accetto di tornare nelle mie stanze,
ma a patto che tu ti sistemi in quella a fianco e che porti Spettro sempre con te!” disse perentorio Jon.

“come desideri Mio Signore” rispose soddisfatta lei accennando un inchino…

“…e non prendermi in giro!” disse lui ridendo mentre stava per dirigersi verso la piattaforma che li avrebbe ricondotti di sotto,

“…sei tu che mi prendi in giro chiamandomi Lady Stark!” replicò Sansa più divertita di lui.

Jon si bloccò di colpo, voltandosi a guardarla esitante;
con un passo le si avvicinò appena,
gli occhi che indugiavano sul viso di lei,
sui suoi capelli fulvi,
sulle sue labbra invitanti…

…controllati per gli Dei…

“Ma è quello che sei Sansa…” le sussurrò in un soffio.

   
 
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