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Autore: Yurha    08/02/2019    1 recensioni
Il Natale era ormai alle porte nella città di New York.
Tutto si trasformò, infondendo un'atmosfera di gioia e festa in ogni suo abitante ma, sfortunatamente, un serial killer chiamato dalla polizia 'lo Strangolatore' fece la sua comparsa in una notte di inizio Dicembre, esattamente come un predatore in cerca delle sue prede indifese.
I Detective Lupo e Bernard, insieme ai Procuratori Cutter e Rubirosa, riusciranno a catturarlo prima che mieta altre vite e prima della Magica Notte dell'Avvento?
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 22

«Connie?» chiese ancora Mike Cutter.
«Circa otto mesi fa, Quinn e Raven arrestarono.. Indovinate un pò chi?» disse guardando tutti i presenti in faccia e lasciandoli un momento sulle spine. «..Leonard ‘Lenny’ Higgins. Possesso e spaccio di droga, nei pressi dell’entrata nord del parco.»
«E quindi? Sapevamo che Higgins è un uomo strano ed ora sappiamo anche che è uno spacciatore. Non fa differenza.»
«Non pensate che sia tutto troppo coincidente?» chiese poi Mike, guardando i due Detective.
«No, se non aggiungete anche Regan in quest’equazione. Allora, potete?» chiese in tono di sfida Bernard.
Connie riprese a scorrere il registro. «Non mi pare che Quinn e Raven abbiano mai arrestato o incontrato Regan.»
«Allora hai preso un enorme granchio.» rispose Lupo, dando ragione al suo al suo partner. «È vero, Quinn e Raven lavoravano molto spesso nella zona di Higgins ma non ha nulla a che fare con il caso dello Strangolatore.»
A Mike non piacque affatto il modo in cui Lupo e Bernard risposero a Connie, tantomeno come ignorarono bellamente le nuove scoperte.
«Perdonatemi. Non starete per caso lasciandovi influenzare dai sentimenti e dall’amicizia nei confronti di Quinn, vero? Alla luce di tutto ciò, vi state girando dall’altra parte, scartando a priori tutto, solo perchè che il vostro collega era molto rispettato?»
«No Procuratore. Stiamo solo cercando di proteggere dal fango la reputazione del nostro caro amico e collega appena scomparso, dato che ormai non può più difendersi da solo.» disse Lupo, alzando un tantino il tono di voce.
«Cyrus, noi non stiamo cercando di infangarlo, vogliamo solo fare giustizia. Stiamo solo cercando di mettere insieme i fatti con obiettività e razionalità.» rispose Connie, non realizzando pienamente le proprie parole.
‘Stiamo’ implica una qualche situazione comune e Mike non si era ancora davvero schierato dalla sua parte.
«Tenete a mente che nell’interrogatorio, Higgins non è stato particolarmente loquace con voi due e quando entrò Connie, le ha mentito senza alcun ritegno per ben due volte e lo abbiamo realizzato solo dopo che lui lasciò la Centrale.» disse Mike, incrociando le braccia al petto e tornando a sedersi.
Bernard sorrise. «A questo punto sono io a doverle ricordare che le informazioni di quell’uomo ci ha condotto direttamente a Carl Regan e ai suoi trofei?»
«Ne sono pienamente consapevole, Detective.» rispose tranquillo. «Sto solo dicendo che la sua supposta testimonianza oculare potrebbe essere considerata alquanto sospetta. Tutto qui.»
«Su questo, concordo con Mike.» rispose Connie, guardando i due uomini, chiaramente sulla difensiva.
«Guardate.» cominciò poi Lupo, aprendo un fascicolo e cercando di portare tutto il discorso a suo favore. «Teddy è stato perfino decorato con la medaglia al merito, donata dal sindaco in persona dopo un discorso pieno di elogi. Era un uomo modesto e semplice, guidava un’automobile molto vecchia e viveva con la sua famiglia in un piccolissimo appartamento ad Astoria, Queens.» spiegò sfogliando il curriculum personale di Taddeus Quinn. «Era sempre molto occupato a lavoro e con la sua famiglia..»
«Dove vuole arrivare, Detective Lupo.» lo interruppe Mike.
«Voglio arrivare al fatto che non avrebbe avuto alcun modo di uccidere tutte quelle donne e piazzare le prove nella proprietà di un uomo che non conosceva e che sarebbe poi stato identificato dalla targa parziale, da una seconda persona.»
«Quest’affermazione è ridicola. Quello che volevamo dire è che Quinn non era totalmente implicato ma solo in parte, perchè, ovviamente, non aveva il tempo fisico di fare tutto da solo.» rispose Mike, guardandolo fermamente. «Sarà una mia impressione ma sembra che siate più impegnati a difendere con tutte le forze il vostro amico, che a sforzarvi ad essere obiettivi e razionali.»
Lupo si appoggiò al tavolo con entrambe le mani e si sporse verso Mike, minaccioso. «Non è assolutamente quello che crede lei, Mike!» esclamò lanciandogli un’occhiataccia fredda.
«Davvero?» rispose lui con sarcasmo, mantenendo sempre la calma e ricambiando lo sguardo. «Perchè se devo essere sincero, da dove sono seduto, sembra proprio quello che credo..» disse ancora con lo stesso tono.
Lupo s’imbestialì. «Senta Cutter..» iniziò avvicinandosi ancora e puntandogli un dito contro.
«Okay, facciamo tutti un bel respiro profondo e diamoci una calmata.» disse Bernard a voce alta, intromettendosi e cercando di calmare gli animi.
«Kevin ha ragione, ragazzi, non c’è ragione di innervosirsi.» disse Connie. «Credo che abbiamo discusso abbastanza per oggi.»
Lupo continuò a guardare negli occhi Mike. «Hai ragione Connie.» annunciò lui. «Abbiamo fatto il possibile per oggi. Passiamo andarcene a casa.» disse ancora duramente.
«Sono con te, collega.» rispose Bernard.
Dopo aver mormorato ciò che dovevano essere dei saluti, Mike e Connie si misero i cappotti ed uscirono dal 27° Distretto.

  
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